Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze, Norberto Bobbio

Tra il Padiglione del Loto Verde e il Cathay Hotel

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Foochow Road era sottolineata in neretto su una guida degli anni Trenta per indicare «il nido del traffico delle fragilità umane» mascherate come «gioie». Ospitava un bordello molto frequentato, il Padiglione del Loto Verde, il cui proprietario, il cinese Hsu, teneva al pianterreno una libreria fornita di titoli pornografici e di letteratura rivoluzionaria e, come parte del servizio, offriva l’oppio e un’eccellente cucina.

Accanto alla fornita erboristeria chiamata Il Giardino delle Erbe, due immigrati da Berlino – Lotte e Albert Leyser – gestivano con successo un negozio di gambe artificiali e diversi strumenti ortopedici: articoli richiesti dal mercato di quel periodo a causa delle continue lotte tra i gangster e delle battaglie fra i signori della guerra.
[...] la vera icona del Bund era il Cathay Hotel. Opera degli architetti Palmer & Turner, fu inaugurato nel 1929. Era ubicato all’angolo tra Nanking Road e il Bund. Sin dal primo giorno della sua apertura divenne il punto d’incontro dell’èlite di Shanghai.
Alto ed elegante, tanto modesto all’esterno quanto ricco e stravagante nel cuore; lo spirito di Shanghai esalava dai suoi muri. Era un connubio tra arte e tecnologia. Incorporava la visione del futuro e ospitava il meglio del passato. Era più di un’istituzione, era un’ancora di stabilità e di familiarità: un felice miscuglio di fantasia e realtà.
Ritrovarsi al Cathay era essere where the action is, al centro degli eventi. Lì. Shanghailander di ogni nazionalità e Shanghainese si incontravano per discutere degli eventi politici, di affari e di problemi quotidiani.
«Voci ottimiste, pessimiste, di donne, uomini, europei, orientali e americani. Gente di ogni sorta, colore e tendenze. Un’orchestra di umanità di ogni genere: questa è l’ora del tè al roofgarden dell’hotel.»
Vado a Shanghai a comprarmi un cappello, Bamboo Hirst, 2008.

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