Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze, Norberto Bobbio

Il fratello di sangue Tu a Shanghai

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Oppio, prostituzione, criminalità organizzata: niente sfuggiva a Tu, il celebre capo della mafia che controllava nel’ombra i vari traffici e le bische di Shanghai attraverso le società segrete.

Queste ultime facevano parte della tradizione cinese. Agivano come organizzazione di mutuo soccorso a carattere rivoluzionario. Sorte originariamente per rovesciare i Manciù, in seguito degenerarono in gangsterismo.

Nei periodi di turbolenza politica rappresentavano l’unico partito di opposizione possibile nella Cina imperiale, dove dissentire significava una morte elaborata e dolorosa.

Per appartenere alle società segrete era necessario superare una cerimonia di iniziazione che consisteva di prestare un giuramento di fedeltà, rispettare la complessa gerarchia, imparare a memoria i complicati regolamenti e i segnali di riconoscimento da praticare nei luoghi pubblici. Per diventare “fratelli di sangue”, l’usanza era quella di mescolare il proprio sangue con quello di un altro confratello.

Con la stessa cerimonia Tu entrò a farne parte.

Politica e malavita andavano a braccetto. Il capo della polizia della Concessione Francese, il capitano Fiori, aveva fatto un accordo con il triumvirato, cui concesse il monopolio della vendita dell’oppio in cambio del ripristino dell’ordine nei territori che le autorità francesi non riuscivano a controllare direttamente, come avvenne nel periodo tra il 1926 e il 1930, durante gli scioperi a cetan dei lavoratori della compagnia tranviaria e di quella idroelettrica.

Grazie a questa intente cordiale, vennero aperte numerose fumerie d’oppio nella Concessione Francese e le cannoniere francesi scortavano i carretti di oppio provenienti dal Sichuan fino a i magazzini di deposito, dove era installato un laboratorio per la raffinazione.

Ciò diede un enorme sviluppo al traffico della sroga gestito abilmente dai tre gangster.

Tu possedeva decine di migliaia di informatori, agenti, complici, assassini. Aveva orecchie e occhi dappertutto. Disponeva a suo piacimento delle persone legate tramite vincoli di obbedienza e lealtà all’organizzazione di cui lui teneva le redini.

Vado a Shanghai a comprarmi un cappello, Bamboo Hirst, 2008.

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