Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze, Norberto Bobbio

Ad un livello superiore della Cabala pratica: la metafisica della Cabala e le concezioni di Serouya

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Il sistema delle sephirot studiato da Kircher.
Il testo di Henri Serouya è esemplare nell'illustrare la metafisica della Cabala.

Serouya scrive il suo libro con l’intenzione di parlare della filosofia della Cabala.
Egli non vede di buon’occhio la Cabala pratica, e in particolar modo quella della scuola tedesca di Eleazar, Abulafia, Luria, che ha influenzato anche lo chassidismo polacco.
Pone anche delle riserve su Scholem, che dà eguale importanza alla Cabala pratica e a quella “speculativa”.
L’intento di Serouya è invece quello di mettere in primo piano il misticismo della cabala, non trascurando il fatto che anche nella scuola tedesca sono ravvisabili tratti di misticismo: parla delle idee sulla rivelazione divina e la riscoperta dell’anima di Abulafia; e dell’idea dello Zimzum, della dottrina dei vasi e della cosmogonia di Luria (che è paragonabile alla dottrina gnostica).

Per quanto riguarda il rapporto tra misticismo ed ebraismo, ritiene che l’ebreo in generale possa essere la persona più vicina ad un determinato tipo di misticismo perché tutto il suo essere, sin dall’anima dei suoi antenati, è abituato ad immergersi in studi e in una filosofia che un non-ebreo difficilmente assorbe.
La ricerca del mistico non è comunque immediata o accompagnata da visioni immediate, ma è una macerazione lunga e continua
Il lampo improvviso che dopo lungo tempo il mistico può percepire non gli fa conoscere Dio, che è inconoscibile, ma una parte della sua opera.

Il genio mistico, quello vero, è un riflesso tangibile della divinità e quindi non può suscitare il male, ma guarda all’amore e alla felicità del genere umano, senza dimenticarsi della vita pratica del mondo che non viene disprezzata, ma vissuta come prova necessaria.
Più la sofferenza è pura, più l’intelligenza che dona e provoca è pura”.

Il giudaismo è caratterizzato da una concezione altamente metafisica, che ruota intorno ad una fede incrollabile secondo cui tutto emana da Dio e tutto ritorna a Dio.
Ciò lo pone in diretto contatto con la gnosi e anche con lo gnosticismo: sia il giudaismo che lo gnosticismo, infatti, portano in sé elementi indiani, buddisti, persiani, caldei ed egiziani.
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