Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze, Norberto Bobbio

Il mondo e' l'ombra di Dio, specchio del Cuore

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«Un cuore può chiamarLo a partire da sé stesso: il più forte e il più debole, il più grande e il più piccolo, il più alto e il più basso, il più nobile e il più umile, e ciò secondo due aspetti:
- uno mediante cui è unito al suo opposto, che indica Dio;
- l’altro mediante che ciascun attributo è considerato in se stesso, indicando in questo modo anche la scienza di Dio.»
Fusus (in “Il Castone d’una Saggezza luminosa in un Verbo di Giuseppe”):
«Il mondo è l’ombra di Dio; essa è l’essenza del luogo che collega la realtà attuale al mondo. Il ricettacolo della manifestazione di quest’ombra divina che viene chiamata mondo è costituito unicamente dalle essenze proprie delle possibilità contingenti; è su di esse che si distende quest’ombra.»

Poiché l’ombra è come una forma riflessa nello specchio, che tradizionalmente è, infatti, un simbolo del cuore, forma che si modifica a seconda di quella dello specchio:
«È come l’uomo che percepisce la sua forma in uno specchio e sa per certo che, in un certo senso, percepisce la sua forma, mentre da un lato non la percepisce proprio in ragione di quel che vi vede. Quando lo specchio è piccolo egli sa che la sua forma è più grande di quel che vede, e quando lo specchio è grande, egli vede la sua forma nei limiti della sua estensione e sa che la sua forma è più piccola di quel che vede.»
da Il mistero dei custodi del mondo, a cura di Chiara Casseler.

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