Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze, Norberto Bobbio

Iniziazione ai Tarocchi

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Il percorso esoterico dell'iniziato simboleggiato dai Tarocchi parte dal Bagatto, che scopre il valore dello studio e la capacità di crescita delle proprie potenzialità latenti (Papessa); percepisce la forza insita in lui di dominio sugli eventi e sugli istinti (Imperatrice e Imperatore) ed acquisisce, dunque, la saggezza (Papa) necessaria a compiere la scelta giusta in virtù della quale conosce le gioie del trionfo (Carro).

Al termine di questa fase l'iniziato può tirare le somme avendo acquisito la facoltà di discernimento tra le cose giuste e quelle sbagliate (Giustizia), la consapevolezza di sé stesso, della propria spiritualità e delle potenzialità di cui dispone (Eremita). Ha, inoltre, compreso la vacuità e temporaneità delle cose materiali e la sua facoltà di imporre il proprio dominio sulla materia (Ruota della Fortuna) e sugli eventi (Forza). Se l'iniziato di fronte alla scelta impostagli dal Destino (6, Innamorato, carta di scelta) non avesse operato la scelta giusta si sarebbe trovato a percorrere una via - la seconda - ben più faticosa e complessa.

La prima parte (1-6) è comune a entrambe le vie.
La Prima Via, è la “via secca” (7-11), mentre la Seconda Via è costituita dai Tarocchi 12-22: questo percorso di crescita è fatto di insidie, ed il grado della loro pericolosità sarà tanto più alto quanto più forte sarà la tentazione di cedere.
La Ragione dovrà prevalere sugli istinti più bassi.

Solo così si potrà raggiungere il traguardo finale (Il mondo), la superiore conoscenza; se invece prevarrà l'istinto, l'iniziato tornerà al punto di partenza determinando la supremazia del Caos sull’Ordine.

Il Matto (22, ma anche 0) rivela questo fallimento che riporta l'iniziato all'originario Caos iniziale; ma esso è anche il primo degli Arcani che, ciclicamente, rappresenta anche l'inizio del percorso iniziatico.
Il Matto ha in in sè la forza, ma ha smarrito o dimenticato i meccanismi per giovarsene. Il suo sacco è il peso inutile delle illusioni, e la lince indica che non siamo più in grado di controllare gli istinti e che siamo tornati al punto di partenza.
Ma il bagaglio del matto può essere anche, al contrario, l’alleggerimento dalle cose inutili, un coagula, una sintesi che permette di portare la Sapienza sempre con sè, avere sempre in sè il Tempio interiore; e l’animale alle sue calcagna come uno stimolo e spinta costante, un fuoco perpetuo, che dà l’energia di andare avanti.

Il Matto è anche il Filosofo di Platone (mito della caverna, Libro VII della “Repubblica”) che uscito dalla caverna deve ritornavici, pena un suo eventuale e possibile peccato di superbia.

Ora le due vie, rispettando la divisione in carte positive e negative, si contrappongono e perciò vi sarà una necessaria interazione tra le carte sulla stessa verticale.

Le carte ioniche (1-5, 18-22) sono carte di pensiero (idee, progetti, astratte costruzioni mentali), quelle doriche (7-11, 12-16) evidenziano fatti e situazioni concrete.

Le carte positive (1-11) concretizzano un pensiero in azione (Via Secca) ed è un percorso spirituale corretto che segue l’ordine naturale, mentre quelle negative (12-22) è la natura istintuale che prevale, ed è priva di fase progettuale (Via Umida), e rappresenta il Grande Caos, antitesi all’ordine naturale.

Le carte 6 e 17 rappresentano entrambi gli opposti contemporaneamente: maschile e femminile, positivo e negativo, buio e luce, eccetera.


IL PERCORSO COMUNE

I IL BAGATTO «Gli elementi creatori»
א aleph – 1° lettera madre: Aria. L’uomo in piedi. Inizia una nuova aspirazione, un secondo soffio.

L’1 è il numero di partenza, legato alla creazione, l’uomo in piedi, attivo, creatore; è quello che noi siamo. Noi siamo la nostra stessa base di riflessione: il bagatto parte alla conquista del proprio Mondo.

Simboli:

La coppa = l’Acqua, la Papessa
Graal medievale, è il simbolo del Libro della Conoscenza per la Luce, similmente a V Il Papa, XVII Le Stelle, XIX Il Sole.
Cuore, il centro dell’essere ed elemento vitale: non a caso i geroglifici egiziani lo rappresentavano come una coppa.
Imbarcazione di Caronte: idea di passaggio, di trasformazione, da uno stato ad un altro.

Il bastone = il Fuoco, l’Imperatrice
Arma magica, che può essere sia il bastone del pastore che quello del Vescovo.
Trasformazione (attraverso III L’Imperatrice) nel bastone di Mosè in serpente.
Simbolo di colui che guida (VIII L’Eremita): appoggio sui consigli del Maestro.
Prometeo porta il Fuoco sulla Terra con due bastoni, scintilla divina, Luce che unisce gli opposti (III = II + I)

Il denaro = la Terra, l’Imperatore; mondo della materia

La spada = l’Aria, il Papa
Potenza che distrugge, che annienta l’ignoranza e l’oscurantismo, e che conduce alla Conoscenza.
Simbolo del Verbo; nell’Apocalisse esce dalla bocca del Verbo una spada a doppia lama.

I tre piedi del tavolo = Forza, Saggezza e Bellezza; con i quattro Elementi si può partire alla ricerca del quarto piede, che dà stabilità al tavolo.

L’artigiano inizia a rendersi conto dei 4 elementi; la forma del mondo materiale (tavolo) è instabile e muta. Egli vuole creare con la spada (coraggio, l’azione, la necessità di osare), con la coppa (che rappresenta la saggezza, il potere di scegliere correttamente) e con la moneta (che rappresenta il silenzio, l’interiorità, la meditazione).
Essi simboleggiano, insieme al bastone (fuoco) anche i 4 elementi.
Le possibilità del pensiero sono infinite (cappello ad 8), egli potere in potenza ma non ha ancora compreso le regole di questo potere

II LA PAPESSA «Lo spazio iniziatico sacro»
ב beth – L’interiorità dell’essere. Simbolo della casa, anche primordiale: la caverna.

Pazienza e concentrazione.

Il 2 sono i pari, la coppia: opposizione, conflitto, complementarità; dualismo e binario; le due colonne.

Simboli:

Le due colonne = uomo-attivo-Sole e donna-passiva-Luna; separazione fra mondo sacro e profano

La volta del Tempio = insondabile che sarà rivelatro; comunicazione col mondo occulto (sia intermediario, sia ostacolo)

Il libro = Conoscenza e sapere

Le due Chiavi = oro-Sole-ragione e argento-Luna-intuizione

La Sfinge = i tre enigmi

La tiara in oro = saggezza superiore

Il pavimento a mosaico = il principio binario

L’uomo inizia a studiare il mondo che lo circonda; le chiavi d’oro e d’argento simboleggiano la prima l’intelletto e la ragione; la seconda, l’intuito e l’occulto. Le due colonne rappresentano il sistema binario che tutto governa; la verità da scoprire è dietro il velo, conoscenza da raggiungere “aprendo” il velo con le due chiavi.
La corona è la sua volontà per raggiungere lo scopo, ed è accompagnata da Speranza.

III L’IMPERATRICE «Viaggio sulle ali della spiritualità»
ג ghimel – Il cammello, la Parola. Impacchettamento materiale delle forme spirituali, generazione organica sotto tutTe le forme, idee derivanti dalla corporeità. Pronfondità dell’essere.

Il suo impero è quello dell’intelligenza, della facoltà di comprenedere e conoscere, il sapere.
Trasgressione spontanea e immediata dei limiti imposti dall’intelligenza.
Il Bagatto passa per le 12 Stelle della corona, di cui 3 sono ancora da scoprire.
La coscienza deve essere guidata dall’Intuizione.

Il 3 è triangolo e Trinità: Luna, Sole e Delta Luminoso; Virtù Teologali; i tre stati dell’uomo: fisico, intellettuale, spirituale.

Prima Lama che si presenta di faccia.

Simboli:

Mezzaluna = barca degli antichi Egizi: passaggio nell’al di là.

L’aquila = re degli uccelli, simbolo solare, la perfezione. Il progresso

Le ali = la leggerezza, idea di liberazione, rinuncia volontaria delle pesantezze materiali.

L’uomo prende coscienza della propria intelligenza: l’evoluzione è possibile (aquila), ma ancora l’uso del potere non è corretto (scettro inclinato). Si è purificata la luna e superato lo stadio della Papessa. C’è quindi una Speranza.

IV L’IMPERATORE «Lo spazio dell’attualizzazione»
ד daleth – la Porta del Sapere, la fonte di tutta l’esistenza fisica. Passaggio fra due mondi: quello esteriore e quello interiore; profano e sacro; tenebre e Luce.
                                  
«Nelle teorie platoniche, il quaternario si rapporta al materialismo dell’idea, il ternario all’idea stessa. Quest’ultimo esprime le essenze e lo spirito, il primo i fenomeni e la materia.» Dizionario dei Simboli
Se l’Imperatrice è l’Idea, l’Imperatore è la Materia. Il mondo materiale è il mondo della sensazione essenzialmente fuggitiva.

Il 4 è materia, Terra: i Quattro Elementi; le quattro lettere di YHVH; i quattro bracci della croce; le Virtù Cardinali.

Simboli:

Lo scettro = affermazione di sè; le due colonne del Tempio.

Il globo = mondo materiale.

La treccia = la Via, l’unione che assicura la forza e la solidità.

Il Trono = cubo decorato da un’aquila nera ancora imprigionata nella materia: l’aquila si dovrà liberare dalla forma.

L’uomo inizia a comprendere il proprio potere e la transitorietà delle cose materiali (guarda a destra verso il mondo materiale).
Comprende la grandezza della fratellanza; lo scettro è dritto: ha compreso come usare il potere; conosce tutti gli elementi (terra, aria, acqua e fuoco) ma ne utilizza solo uno, o meglio solo una porzione di questo: lo zolfo.
Il potere comincia ad indirizzarsi verso la spiritualità.

V IL PAPA «La Quintessenza»
ה he – il respiro dell’uomo, il soffio, l’aria, lo spirito, l’anima. La finestra. Depositario della Luce, fonte dell’essenza. Finestra per la quale passa il soffio dello spirito e la luce dell’amore.

Conciliatore dei contrari. Vive dei simboli della conoscenza.
                                  
Il 5 è il centro dei primi 9 numeri: principio di mediazione conciliazione e tolleranza. Equilibrio.
Simbolo dell’uomo e della Stella a cinque punte; quintessenza.
Somma di 2+3: nella tradizione cinese il 2 è la Terra e il 3 il Cielo.

Se la Papessa è la Riflessione; l’Imperatrice e l’Imperatore la Ragione; il Papa la Fede.

Simboli:

Le colonne = è il guardiano dell’entrata.

La croce = indulgenza e perdono.

La tiara = a tre strati, simboleggia i tre mondi: materiale, intellettuale e spirituale.

I guanti bianchi: purezza.

L’uomo scopre di essere arbitro di sé stesso; e con esso le responsabilità che ne derivano.
I giovani sono la Fede attiva (la tendenza a ricercare spiegazioni esaurienti ai dogmi – S. Tommaso) e la Fede passiva (che indica la tendenza a credere a tutto ciò che ci viene detto). È con la mano destra il Papa fa un cenno di monito per ricordare di guardarsi dai falsi profeti.
Il velo della Papessa è sparito. Le tre trasversali del pastorale rappresentano la contemporaneità del potere sul mondo fisico, animico e spirituale.

VI GLI AMANTI «Il passaggio tra i due»
ו vau – l’occhio, rivelazione della Luce; linea confine fra il mondo esteriore e noi stessi.

Sospensione, pausa, anche se non cessiamo d’essere. Il Bagatto si trova all’incrocio dei cammini, in attesa: la risposta è in noi, la metamorfosi si sta compiendo, non c’è un solo punto di vista.
Va stabilito un equilibrio entro due vie.
Niente può essere visto da un solo punto di vista.

Guènon scrive che la terza faccia di Giano è invisibile: i tre personaggi formano un triangolo che sorpassa la dualità, il principio binario. Non è necessario scegliere una strada, ma coniugarle nell’androginia.
Colui che è iniziato, a Occidente (Terra-Porta), si dirige a Oriente (Aria-Finestra), incontrando le difficoltà della Colonna a Nord (Acqua-Interiorità) che supererà con Contemplazione ed Intuizione grazie al conforto della Colonna a Sud (Fuoco-Azione) (la Preghiera).
Al Centro, si riassume l’Io profondo, fuggitivo ed insondabile.

Il 6 è il Sigillo di Salomone.

Simboli:

Le due donne = principio binario; metamorfosi; Giano bifronte; linea di confine fra uno stato ed un altro; Dio e il Guardiano della Porta.

Rappresenta la scelta, tra la facilità della vita materiale e quella della vita spirituale. Il Sole irradia dall’alto, e cupido in alto con la freccia indica la necessità di non sottovalutare gli elementi e le forze esterne.


VIA SECCA

VII IL CARRO «Il Carro delle virtù e della sublimazione»
ז zain – la freccia: strumento di combattimento e di dominazione; simbolo di scambi fra cielo e terra; dinamismo ascensionale

Non esiste virtù nè vittoria senza combattere; si devono scoprire le obbligazioni verso sè stessi e verso gli altri.

Il 7 è l’Orsa Maggiore; giorni della settimana/pianeti/porte di Tebe/costruzione del Tempio di Salomone in 7 anni: un ciclo completo.
Unione di Imperatrice (3) e Imperatore (4); Papessa (2) e Papa (5); 3 virtù teologali + 4 cardinali.
7 è Unità: 1+2+3+4+5+6+7 = 28 = 2+8 = 10 = 1+0 = 1

Simboli:

Carro = Terra

Baldacchino = Cielo

Conduttore = mediatore tra Cielo e Terra

Le due Sfingi = Luce e tenebra; forze fecondanti; sublimazione delle passioni

I quattro montanti = le 4 virtù teologali: Giustizia (8), Prudenza (9), Forza (11), Temperanza (14). Il bagatto è vincitore: passa le forme per inventare un nuovo modo d’essere amorale.

Il cocchiere sa governare le due parti dell’anima e la polarità del mondo, comprende pienamente il peso e la portata degli errori in cui spesso incorrono gli esseri umani. Il giovane tiene in mano un bastone che non supera il baldacchino, a significare che utilizza del suo potere senza mai superare il confine dei propri limiti: tale consapevolezza è fondamentale.

VIII LA GIUSTIZIA «La Spada e la Bilancia»
ח heth – il campo dell’uomo, il suo lavoro
L’Uomo che può pesare i pro e i contro ha il dovere di decidere.
Tutte le azioni innescano una reazione.

L’8 è equilibrio cosmico; dopo il 7 viene l’8 la strada per i giusti e la condanna per gli empi. Simbolo di resurrezione e trasfigurazione.

Simboli:

La spada = arma di decisione e verità

La bilancia = Osiride che pesa le anime dei morti; strumento dell’Arcangelo del Giudizio, San Michele

La donna con la spada può distribuire premi e punizioni, ma lo fa perchè sa valutare, nel bene o nel male, le azioni degli esseri umani (bilancia). La donna è raffigurata con la corona in testa, ad indicare i grandi valori morali di cui dispone. Il verde indica la speranza, il giallo l’illuminazione (la predisposizione dell’iniziato ad azioni giuste, in senso platonico).

IX L’EREMITA «L’Uomo nuovo»
ט teth – copertura, luogo rassicurante, protezione e silenzio (tetto)
«Come un uomo che cammina solo nelle tenebre, mi convinco di procedere lentamente e con circospezione in tutte le cose, almeno per prevenire le cadute» (Descates, Discorso sul metodo)
Sorpassare le apparenze e la materia.

Il 9 annuncia una fine; morte e trasformazione; dopo le sofferenze l’unità è vicina: rinascita liberatrice. Le 9 lettere di VITRIOLUM.

Simboli:

Il bastone = non è un punto d’appoggio, ma serve a mettersi incomunicazione con la terra, il mondo occulto sotterraneo; collegamento a Dio per la Conoscenza

Il mantello = protezione, discrezione, austerità, silenzio; essenza dell’esistenza

Il serpente = simbolo di reincarnazione; comunicazione col mondo sotterraneo

L’iniziato si trova, ora, solo con sé stesso ed è in grado di comprendere appieno il suo intimo, le sue necessità spirituali ed il suo cammino.
“Riesce, così, ad avviarsi verso la comprensione della Creazione e della Trinità”
Le verità della vita vanno apprese e conosciute per gradi (lumino) e non bisogna mai cedere alle lusinghe della fretta e dell’istinto che porterebbero unicamente all’offuscamento del vero percorso di crescita spirituale.
Esso può usufruire di tutte le energie, che conosce e comprende.
Porta il mantello.

X LA RUOTA DELLA FORTUNA «Tra il dritto e il rovescio»
י iod – il dito di Dio e quello dell’uomo; idea di comando e d’azione eterna
Inspirare la propria dinamicità ed essere il Maestro d’Opera di sè stessi e del proprio destino. Non rigettare le forze, ma assimilarle.

10 è la cifra della Tetraktys (4+3+2+1): 4 gli Elementi, 3 i piani (materiale, intellettuale, spirituale), 2 il binario (gli opposti), 1 l’unità.
Simbolo di movimento, delle alternanze, del destino della vita e della morte.

Simboli:

La Sfinge = presiede ai destini dei movimenti alternanti della ruota; la sua spada combatte l’oscurantismo, associata all’Aria (V Il Papa). Gioca un ruolo attivo nei confronti del Bagatto, che può essere il creatore del proprio destino nella misura che la Sfinge lo consenta.

La Ruota = simbolo solare e lunare

I due animali = Hermanubis (Nettuno, dio del Mare), il Genio del Bene, e Typhon (Eolo, dio del Vento), il Genio del Male: impongono una situazione fatta di movimento e conflitto.

I sette raggi ricordano il settenario cabalistico, e la manovella manovella rappresenta la volontà ed il potere di Dio su ogni avvenimento.
Da ruota l’uomo è in grado di poter diventare il fulcro.
Hermanubi e Tifone ci indcano che il successo presuppone la conoscenza e l’intima padronanza dei due elementi Acqua ed Aria.
La ruota è sormontata da una giustizia che ci rammenta il superiore controllo di ogni nostra attività.

XI LA FORZA «Il Minotauro ammaestrato»
כ caph – mano dell’uomo mezza chiusa, ricettacolo; oggetto cavo o muffa che riceve tutte le forme; mano di dominazione ma anche di generosità

È la nostra volontà; insieme a Saggezza e Bellezza.

L’11 rappresenta la lotta interiore fra l’uomo e lui stesso, la speranza di una resurrezione interiore.
11 = 9 + 2 = L’Eremita + La Papessa = ricerca interiore
11 = 8 + 3 = La Giustizia + L’Imperatrice = equità
11 = 7 + 4 = Il Carro + L’Imperatore = forza dell’azione, della realizzazione
11 = 6 + 5 = Gli Amanti + Il Papa = insieme formano un triangolo
11 = 10 + 1 = La Ruota della Fortuna + Il Bagatto = forza del destino; si hanno tutti gli elementi in mano per pervenire alla realizzazione

Simboli:

Il leone = oscurità infernale dell’essere umano; la passione; ma anche la forza di volontà.
Si auspica la vittoria dello spirito.

Come nel Bagatto, il cappello a forma di 8 indica le illimitate possibilità del pensiero e della ragione. Apre le mascelle di un leone senza alcun apparente sforzo.


VIA UMIDA

XII L’APPESO «La promessa dell’altro»
ל lamed – le braccia; idea d’estensione, di elevazione, di distribuzione
Appeso significa attaccato a qualcosa di elevato.
Idea di espiazione, di disinteressamento, di dimenticarsi di sè stesso; l’abbandono dei nostri Io multipli e apparenti, Io evolutivo in perpetuo movimento.
«Non bisognerebbe pensare sempre a quello che bisogna fare, ma piuttosto a quello che bisogna essere». (Eckhart)

Il 12 è il prodotto dei 4 punti cardinali per i 3 piani del mondo.
12 sono i Segni dello Zodiaco e i mesi dell’anno; le 12 tappe dell’iniziazione egiziana; i 12 Cavalieri della Tavola Rotonda.

Simboli:

I tronchi d’albero = la verticalità; ciascun tronco ha 6 segni (“Gli amanti”)

Le gambe = formano la cifra 4, e il 3 insieme alle braccia incrociate e alla testa

I metalli = loro abbandono; dal greco “metallon”, che viene da “mese”, il nome più antico dato alla Luna (Acqua); sul piano etico simbolo di purezza, e l’oggetto di tutta la cupidigia.

"…e conobbe anche il grande dolore, dal quale seppe trarre indicazioni per un profondo rinnovamento e per novelle opportunità.”: il sacrificio per progredire nel sentiero, e la comprensione dell’ineluttabilità di alcuni eventi.
Il triangolo che forma non so che rappresenti di preciso, ma è menzionato più volte in vari testi, anche in Meynrik. E’ il simbolo dell’Acqua?

XIII L’ARCANO SENZA NOME «Morte e trasfigurazione»
מ mem – 2° lettera madre: Acqua. Fecondità; via e morte. Una delle tre “lettere madri”
Unità dell’Io essenziale.
Scoperta di vie sconosciute.

Il 13 è la fine di una cosa e l’inizio di un’altra: distruzione e rinnovamento.
Il tredicesimo capitolo dell’Apocalisse è quello dell’Anticristo e della Bestia.

Simboli:

Lo scheletro = preso da un movimento irresistibilmente creatore; brevità della vita umana

La falce = uguaglianza del vivente di fornte alla morte; arma tagliante del sacrificio psicologico e intellettuale, tagliando i legami e i legacci; il sapere è falciato per meglio far crescere i germogli delle erbe della conoscenza

I metalli = loro abbandono; dal greco “metallon”, che viene da “mese”, il nome più antico dato alla Luna (Acqua); sul piano etico simbolo di purezza, e l’oggetto di tutta la cupidigia.

"…la fine di un ciclo corrisponde con l’inizio di un altro dove tutto si trasformerà in un continuo miglioramento…": trasformazione, come una spirale in salita. Taglia la testa dell’individualità.
Nulla si distrugge e tutto si trasforma.
La Morte è speculare al Matto.

XIV LA TEMPERANZA «L’angelo guardiano»
נ noun – il figlio dell’uomo; il prodotto, il risultato dell’azione.
Una delle quattro virtù cardinali.
Moderazione; canalizzazione delle passioni. Reincarnazione dopo la morte. Il solve del contenuto lo fa diventare fluido, vitale ed in movimento: lascia il principio solido, immobile, stagnante.
Dualità di cui si realizzerà l’equilibrio.

14 = 7 + 7 = somma di due carri, cioè di virtù e sublimazione.
Il cadavere di Osiride fu tagliato in 14 pezzi da Seth prima che Iside lo rimettesse insieme.

Simboli:

L’angelo = protegge l’uomo, anche dalle sue tentazioni. Esercizio del libero arbitrio: «senza tentazione, non c’è progresso spirituale» (Sant’Antonio)

L’acqua e le brocche = ricettacolo dello spirito, dell’essenza. La brocca inferiore dà forma al fluido e realizza il matrimonio fra attivo e ricettivo. Questa dualità fa nascere l’essere.
Simbolo di fecondazione. Reincarnazione.

I liquidi della brocca d'oro (razionalità) e quelli della brocca d'argento (intuito) vengono mescolati come se fossero in un ricettacolo, senza perdere una goccia nè dell’uno, nè dell’altro. Equilibrio.

XV IL DIAVOLO «Le tenebre interiori»
ס samech – arma qualsiasi; movimento circolare (del fuoco, del serpente); forze istintive dell’uomo che l’attirano nella materia.

Androgino.
Bisogna lottare contro la propria oscurità: sublimare l’energia (Il Carro, VII), ammaestrare le passioni senza dimenticare che sono parte di noi stessi (La Forza, XI), necessità delle tentazioni senza le quali non c’è progresso spirituale (La Temperanza, XIV).
Il Male non è nel desiderio, ma nell’assenza di desiderio.

15 = 5 + 10. I due individui ai piedi del Papa (V) sono ora fauni in catene. L’intervento d’inversione è stato operato dalla Ruota della Fortuna (10).

Simboli:

Il diavolo = “canto della capra”: alle feste per Dionisio si accompagnava al canto il sacrificio rituale di una capra; caduta dello spirito; forze che abitano l’uomo.
Dispone, come il Bagatto, di 4 elementi: l’Aria delle ali, il Fuoco della testa di capra, l’Acqua delle scgalie delle gambe, la Terra degli zoccoli.

I due fauni = sono le due Sfingi del Carro (VII), da sublimare; o i due individui ai piedi del Papa (V).

L’iniziato con la luce della ragione è in grado di controllare l'istinto peccatore, gli elementi ed il mondo intero: si incatenato i bassi istinti ed inizia la vera trasformazione (corpo androgino).

XVI LA CASA DIO «L’opera d’orgoglio»
ע ghain – rumore sordo e senza armonia; falsità, perversione, malvagità; la collera materiale

Avvertimento.
Non accumulazione meccanica del sapere.
«Chiunque s’eleva sarà abbassato, e chiunque s’abbassa sarà elevato» (Luca, XIV, 11)

16 = 4 + 4 + 4 + 4. Attraverso l’Imperatore (IV) lo spazio d’azione è esorbitante

Simboli:

La torre = vigilanza, ascensione per gradi, tentativi non riusciti di raggiungere la conoscenza velocemente e senza fede nè convinzione.
Pericoli e precarietà delle conformizzazioni e della tirannia intellettuale.
Torre di Babele dell’orgoglio umano.

Le tre finestre = riferimento alla lettera ebraica He (Il Papa, V): il respiro dell’uomo, il soffio, l’aria, lo spirito, l’anima. La finestra.

Il peccato d’orgoglio, di volere sostituire Dio, non deve esistere. La Giustizia è sempre all’erta
Le opportunità di salvezza ci sono sempre (feritoie).

XVII LE STELLE «La scintilla divina»
פ phe – bocca dell’uomo che parla senza pensare
Annunciatrice delle volontà divine.
Simbolizza la guida che permetterà al pellegrino di unirsi alle sue creature; abbandonarsi alle influenze celesti che dovranno condurre all’illuminazione mistica: impulso del cuore e non studio metodico.

17 = 1 + 7 = 8 (La Giustizia, VIII)

Simboli:

La farfalla = simbolo di trasformazione

L’acacia = la corona di Cristo è intrecciata di spine d’acacia

Dio-Sole con sette stelle (settenario cabalistico) che vegliano sulla donna della Temperanza, che dopo il coagula passa al solve. L'alloro simboleggia il premio e l'ulivo la pace. Carità.

XVIII LA LUNA «Il passaggio della notte oscura»
צ tsade – il termine, l’ordine, la fine
L’uscita dalle tenebre non è imminente, ma bisogna provare dei dolori.
Si esige pazienza; le fasi lunari sono le varie tappe.

18 = 1 + 8 = 9 (L’eremita, IX). Silenzio.

Simboli:

La luna = la notte, l’incoscienza, le angosce; preparazione al giorno; riflesso del Sole: ma non si può tendere verso il riflesso della verità, bensì verso la verità stessa.
Simbolo del sapere ricevuto e accettato, indiretto, non ricercato: l’iniziato dovrà guardarsi dall’apparenza.
Stato di dipendenza, contrario a quello dell’uomo libero.
Immaginario e sensibilità, intimità.
Aspetti della luna non da scartare ma da coltivare: la luna ha sempre una faccia nascosta: bisogna apprendere l’arte di apprendere.

I cani = il cane egiziano Anubi è la morte, legato al trinomio Terra/Acqua/Luna. L’acqua era simbolo della vita e di resurrezione dopo la morte.

Il granchio = Segno del Cancro, si libera dal suo vecchio carapace

La Luna, collegata al segno del Cancro, indica la "via umida". Il Cancro è anche il Segno della porta della morte; i meccanismi presenti in noi che ci portano a ricadere nell'errore specie se non comprendiamo la realtà. I due cani che abbaiano alla Luna ci avvertono di tenere sotto controllo il gambero, come due guardiani, e la Luna sudata si sta purificando. Della strada non si vede la fine.

IXX IL SOLE «L’abbraccio interiore»
ק coph – strumento tagliente che permette all’uomo di difendersi

Mettere l’uomo sul cammino della ricerca spirituale.
«Il cuore ha le sue ragioni che la ragione ignora» (Pascal)

19 = 10 + 9 = capovolge la Ruota della Fortuna (X) per un ricongiungimento con l’altro interiore, l’Eremita (IX).

Simboli:

Il Sole = nasce all’Oriente; la via della sincerità.
Le Stelle (XVII), la Luna (XVIII), Il Sole (IXX) = 17 + 18 +19 = 54 = 5 + 4 = 9 (L’Eremita, IX)
La luce è creata il primo giorno.

La coppia = cuore; coppia reale di Akenaton-Nefertiti
Akenaton (Amenophis IV-XIV secolo a.C.) fece una riforma religiosa ai tempi considerata eresia: instaurazione di una religione monoteista, il culto di Aton (il globo solare).
Il Faraone è la preda, la vittima: tutti si devono sacrificare per la verità, la giustizia.
Dobbiamo tentare di fissare il nostro essere alla luce del Sole: uno stato di sapere fisso e definitivo; ciascuna luce corrisponde ad un nuovo essere.

Al Buio è sempre contrapposta la Luce: Dio irradia energia sia a chi la merita sia a chi non la merita, ma è solo il primo a sfruttarla nella maniera corretta (due fanciulli, le due polarità). Ma è possibile che accoppi anche il femminino e il mascolino?
L'iniziato ha finalmente raggiunto l'illuminazione, ma deve attendere il giudizio per arrivare al completamento del percorso. Il muretto indica l’ostacolo finale (superbia?).
Ora si decide se prendere la strada del Mondo o del Matto
.
XX IL GIUDIZIO «Rinascita della Luce»
ר resh – la testa dell’uomo; rinnovo delle cose sul loro movimento
Approfondire la riflessione senza restare sotto il dominio del sapere.
Contemplazione. Visione di altri orizzonti.
«La conoscenza di sè è una nascita della propria luce, del proprio Sole. L’uomo che si conosce è un uomo vivente.» (M.M. Davy)

20 =
19 + 1 = la rinascita del Bagatto (Sole + Bagatto);
18 + 2 = la profondità notturna della riflessione (Luna + Papessa);
17 + 3 = il sentimento del divino (Stelle + Imperatrice);
16 + 4 = l’orgoglio della materia (Casa Dio + Imperatore)
15 + 5 = l’esigenza spirituale (Diavolo + Papa)
14 + 6 = equilibro della domanda interiore (Temperanza + Amanti)
13 + 7 = la vittoria sulla morte (Morte + Carro)
12 + 8 = il giusto conteggio (Appeso + Giustizia)
11 + 9 = la forza della ricerca (Forza + Eremita)

Simboli:

I tre personaggi = conciliazione degli opposti nel più profondo sè; trinità

La tromba = annuncio del grande avvenimento

La tomba = ersurrezione, nuova riflessione sotterranea

Il Giudizio Divino e la nascita dell’androgino.

XXI IL MONDO «Gli elementi ricreati»
ת tau – la perfezione; la simpatia; la reciprocità. Legge dell’assoluto, macrocosmo e micorcosmo.

Porta del 12° viaggio, da soli. Toro-Leone-Aquila-Angelo sono Terra-Fuoco-Aria-Acqua: Io in possesso dei propri mezzi. Prove quotidiane; trasformazione avvenuta.

Simboli:

L’Alloro = come l’Acacia, è simbolo d’immortalità; la forma circolare è sia perfezione che elevazione.

"…l'iniziato saggio e umile ha finalmente terminato il suo percorso d'amore e di crescita, entrando nella schiera dei pochi eletti padroni della Grande Conoscenza…"
La ruota della Fortuna è divenuta una ghirlanda.
La conoscenza perfetta dei 4 elementi ci condurrà all'elevazione ricercata ed al premio finale: Dio.

XXII IL MATTO «L’inverso dello specchio»
ש shin – 3° lettera madre: Fiamma
Si conclude un ciclo per lasciar posto ad un altro. Forza necessaria alla realizzazione del suo ideale.

22 = lettere dell’alfabeto ebraico; capitoli dell’Apocalisse.
2 + 2 = 4 (L’Imperatore, IV): Daleth, sapere, Terra, sensazione.
2 (La Papessa, II): intuizione, interiorità. Cassiopea (la Papessa, II), regina d’Etiopia, era la sposa di Cefeo, re di Giaffa (il Matto, XXII)

Simboli:

I due bastoni = con prolungamenti immaginari, formano un triangolo; il Matto è già al di là dei limiti della ragione

Il cane = stimolo a continuare; leggerezza: si è spogliati degli elemeti; solitudine.

Il Matto ha in in sè la forza, ma ha smarrito o dimenticato i meccanismi per giovarsene.
L’autore dice che il suo sacco è il peso inutile delle illusioni, e la lince indica che non siamo più in grado di controllare gli istinti e che siamo tornati al punto di partenza.

Io ho sempre visto il bagaglio del matto come l’alleggerimento dalle cose inutili, un coagula, una sintesi che permette di portare la Sapienza sempre con sè, avere sempre in sè il Tempio interiore; e l’animale alle sue calcagna come uno stimolo e spinta costante, un fuoco perpetuo, che dà l’energia di andare avanti.

LAMA
ALFABETO
EBRAICO
NUMERO
ELEMENTI
SEME
DIREZIONE
SIMBOLO
VERBO
II
La Papessa
Acqua
Intuizione

ב Beth
Interiorità dell’essere
2
Divisione dell’Uno
Complementarità
Acqua
Coppe
Nord
Freddo
Apprendimento
Matteo
Aquila
Tacere
III L’Imperatrice
Fuoco
Sentimento
ג Ghimel
Azione
Parola dell’Uomo
3
Unità
Fuoco
Bastoni
Sud
Caldo
Marco
Leone
Osare
IV L’Imperatore
Terra
Sensazione
ד Daleth
Porta del Sapere
Fonte di tutta l’esistenza fisica
4
Solidità
Terra
Denari
Occidente
Interiorità
Materia nella quale l’Uomo è nato
Luca
Toro
Volere
V
Il Papa
Aria
Pensiero

ה He
Soffio, Aria, Spirito, Anima, finestra
5
Somma dei pari e dispari
Quintessenza
Aria
Spade
Oriente
Verso la Luce
Giovanni
Angelo

Sapere
Il sogno è per Jung la Via Reale che porta alla struttura quaternaria della psiche:
Pensiero = Papa V Aria
Intuizione = Papessa II Acqua
Sentimento = Imperatrice III Fuoco
Sensazione = Imperatore IV Terra

1 Situazione del consultante
Via attuale
2-3 Passato negativo-positivo
Dualità delle acquisizioni
4-5 Futuro da superare-da sviluppare
Resistenza interiore e potenziale
6 Consiglio
Riflessione

2 Oriente
Verso quello che si tende
3 Nord
Difficoltà
5
Sintesi
4 Sud
Potenziale
1 Occidente
Il consultante
«Ciò che è in alto è come ciò che è in basso, e ciò che è in basso è come ciò che è in alto, per fare il miracolo della Cosa Unica» Tavola di Smerlado, Ermete Trismegisto



Solo le totalità possono contenere l’infinito delle situazioni umane. La totalità rappresentata dalle carte interferisce, al momento della disposizione, nella totalità rappresentata dalle Case. Sono possibili tutte le combinazioni.
Gli occultisti moderni, Eliphas Lévi, Papus, Stanislas de Guaita, e infine Oswald Wirth interpretarono ogni dettaglio ed il colore di ogni dettaglio. Tutto ha un significato arcano ed iniziatico.
I geroglifici sono immutabili e di numero finto. La Sorte non interviene se non per designare quelli che contengono l’avvenire del consultante.
Non si può ridurre tutto alla prosa degli argomentatori e degli avvocati; vi sono cose sottili che bisogna sentire edivinare con gli adepti della sagace filosofia dei sombolisti medievali, che reagirono alla scolastica, schiava delle parole.

I nostri veri iniziatori non si rivelano ai nostri sensi, e rimangono muti come le composizioni dei Tarocchi: ma seguono i nostri sforzi di decifrazione, e quando abbiamo trovato faticosamente la prima lettera, ci mormorano misteriosamente la seconda, per metterci sulla strada che ci porterà a trovare la terza.

Le relazioni tra spirito e spirito rientrano nell’ordine naturale delle cose, e non hanno nulla in comune con la necromanzia classica né con quella modernizzata sotto la forma dello spiritismo. L’occultismo filosofico non è superstizioso, sebbene sia basato sullo studio delle superstizioni: si ricollega alle credenze indistruttibili per analizzare e ricercare la realtà che le motiva.

Nell’occultismo, si attribuisce un’importanza capitale ai ventidue Arcani o Chiavi o Trionfi dei Tarocchi, che costituiscono nel loro complesso un trattato di alta filosofia esposto per immagini.
Quando si applicano ai simboli, che sono finestre aperte sull’infinito, le interpretazioni possono avere soltanto un valore indicativo, e non esauriscono mai l’argomento.

Ciò che colpisce subito nei Tarocchi, è il numero 22 degli Arcani (Maggiori; quelli Minori sono 56): è asattamente il numero delle lettere dell’alfabeto ebraico, e numero eccellente in numerologia, il tutto cabalisticamente inteso.
I simboli che caratterizzano le 4 quattordicine (dall’Asso al Dieci, più Re, Regina, Cavaliere e Fante) delle 56 carte estranee ai 22 Tarocchi veri e propri si riferiscono alle arti occulte e corrispondono alle lettere del Tetragramma divino.

Bastoni = Fuoco, Padre, bastone augurale o bacchetta magica, insegna di comando, scettro di dominazione virile, lavoro, dover civici, energia materiale fecondità
Coppe = Acqua, Madre, coppa divinatoria, ricettività femminile, amore, misticismo, elaborazione intima delle ricchezze spirituali
Spade = Aria, Figlio, Verbo, spada dell’evocatore, unione profonda di due principi (fusione, cooperazione dei contrari), volontà, potenza
Denari = Terra, Trinità, disco pentacolare, segno d’appoggio della volontà, materia condensatrice d’azione spirituale, conoscenza, arte, attività creatrice

«È una autentica macchina filosofica che impedisce allo spirito di smarrirsi, pur lasciandogli l’iniziativa e la libertà; è la matematica applicata all’assoluto, è l’alleanza del positivo all’ideale, è una lotteria di pensieri tutti rigorosamente esatti come i numeri; è forse, infine, quanto il genio umano ha mai concepito di più semplice e insieme di più grande»

Disponendo i Tarocchi nell’ordine seguente:

1 xxxxx
2 xxxx
3 xxx
4 xx
5 x
6
7 x
8 xx
9 xxx
10 xxxx
11 xxxxx
0 xxxxx
21 xxxx
20 xxx
19 xx
18 x
17
16 x
15 xx
14 xxx
13 xxxx
12 xxxxx
Preparazione, teoria, studio
transizione
Applicazione pratica, realizzazione

notiamo immediatamente il rapporto Jakin-Boaz, ovvero attività-passività (secca-maschile-raazionale-dorica/umida-femminile-mistica-ionica), degli Arcani posti al di sopra con quelli posti al di sotto: in particolare, Bagatto (1, abile)-Matto (0, insensato), Carro (7, trionfatore)-Torre (16, caduta catastrofica), Ruota della Fortuna (10)-Morte (13, fatalità ineluttabile), Forza (11)-Appeso (12, braccia legate).
Una sorta di contrapposizione saggio col principio del dare VS. mistico col principio del ricevere; o ancora:
- nel Binario: Uomo-Donna
- Spirito-Anima
- Per gli alchimisti: Zolfo-Mercurio

Nell’iniziazione maschile-dorica (attività) la teoria precede la pratica; in quella femminile-ionica (passività) l’inverso, poiché il soggetto passivo è spinto ad atti realizzatori prima di poter comprendere. Per svolgere un’attività cosciente (dorismo) bisogna cominciare ad acquisire le conoscenze (da 1 a 5), sino a 11, poi si passa nel passivismo-pratica-ionismo (da 12 a 16).

1 a 5 (primo gruppo):
Contrapposizione dell’unità (Bagatto, 1) alla quadruplicità (Papessa, 2, Imperatrice, 3, Imperatore, 4, Papa, 5); personificazione dell’io pensante di fronte ad un oggetto multiplo, due uomini (deduzione) e due donne (induzione) investite di funzioni laiche e religiose, talché:
Papessa, 2 = conoscenze sacerdotali induttive, metafisica intuitiva, fede razionale o gnosi
Imperatrice, 3 = scienza reale induttiva, fisica, osservazione della natura concreta
Imperatore, 4 = scienza reale deduttiva, matematica e scienze esatte
Papa, 5 = conoscenze sacerdotali deduttive, filosofia religiosa, ontologia-cabala-esoterismo

6 e 17:
L’Innamorato (6) segna il passaggio dalla teoria alla pratica nell’attivismo-deduttività maschile, Le Stelle (17) quello dalla pratica alla teoria nella passività-induttività femminile. Le Stelle (17) sono quelle del destino: determinano la sorte dell’essere passivo che non ha saputo scegliere la propria via, come deve fare l’iniziato dorico che deve scegliere fra Vizio e Virtù.
L’Arcano del secondo gruppo applica la teoria dell’Arcano del primo gruppo, per questo vi sono relazioni anche secondo le “x” (specularmente):
attivismo = 1-11, 2-10, 3-9, 4-8
passivismo = 0-12, 21-13, 20-14, 19-15, 18-16
come più sotto descritto.

7 a 11 (secondo gruppo):
Carro, 7 = il trionfatore adatta l’ideale del Papa (5) alle necessità pratiche, concilia i contrari, è arbitro e saggio, ha autorità morale
Giustizia, 8 = traduce moralmente l’esattezza matematica dell’Imperatore (4), “la giustizia non è altro che la matematica in azione”, stabilità-equilibrio-regolarità, saggezza amministrativa
Eremita, 9 = sapiente che scopre progressivamente e con prudenza i misteri della nature e le scienze induttive dell’Imperatrice (3)
Ruota della Fortuna, 10 = promette riuscita a chi sa applicare nella realtà l’intuitività della Papessa (2)
Forza, 11 = è appannaggio del Bagatto, che ha realizzato integralemente il suo programma

0 a 18 (terzo gruppo):
Matto, 0 = essere vuoto, privo di iniziativa propria, subisce tutte le influenze esteriori; realizza la Grande Opera, il cui compimento segna il termine della via mistica
Mondo, 21 = Grande Tutto, facoltà estatiche (passivo dell’intuizione della Papessa, 2)
Giudizio, 20 = spontaneità (vs. studi laboriosi e scienze reali dell’Imperatrice, 3)
Sole, 19 = illuminazionazione artistica e poetica, adeguatezza all’occultismo (vs. legge dei numeri dell’Imperatore, 4)
Luna, 18 = immaginazione e chiarore incerto (vs. sintesi intellettuale razionale del Papa, 5)

16 a 12 (quarto gruppo):
Torre, 16 = insuccesso dell’immaginazione esaltata e chmerica della Luna (18) (vs. successo del Carro, 7)
Diavolo, 15 = turbamento e istinti irrazionali dell’artista solare (19) (vs. logica della Giustizia, 8)
Temperanza, 14 = oceano fluidico universale dato dalla spontaneità del Giudizio (20) (vs. isolamento dell’Eremita, 9)
Morte, 13 = l’estasi del Mondo (21) dà evocazione ha ciò che la Morte ha falciato (vs. Ruota della Fortuna, 10)
Appeso, 12 = essere che sacrifica sé stesso a beneficio degli altri, già vuoto nel Matto (0) (vs. via naturale e positiva che conduce alla Forza, 11)

In sostanza:
_ Soggetto, punto di partenza = Bagatto (1) o Matto (0)
_ Percezione dell’Ignoto = Papessa (2) o Mondo (21)
_ Assimilazione di ciò che è al di fuori di sé = Imperatrice (3) o Giudizio (20)
_ Illuminazione spirituale = Imperatore (4) o Sole (19)
_ Elaborazione d’una sintesi = Papa (5) o Luna (18)
_ Determinazione degli atti = Innamorato (6) o Stelle (17)
_ L’intelligenza alle prese con la materia = Carro (7) o Torre (16)
_ Organizzazione e governo delle forze = Giustizia (8) o Diavolo (15)
_ Relazioni dell’individuo con l’ambiente = Eremita (9) o Temperanza (14)
_ Intervento del destino = Ruota della Fortuna (10) o Morte (13)
_ Obiettivo, risultato finale = Forza (11) o Appeso (12)

Il Matto (0) non è numerato.
Questo ci permette di dire che il numero degli Arcani Maggiori è 21, dal punto di vista cabalistico. I suoi fattori sono 3 e 7.
La tri-unità si trova in tutte le cose,e corrisponde a tre termini: attivo-intermedio-passivo/spirito-anima-corpo.

Dividiamo il 21 in 3x7 o 7x3:

attivo
1
4
7
10
13
16
19
Spirito
Intermedio
2
5
8
11
14
17
20
Anima
passivo
3
6
9
12
15
18
21
Corpo

attivo
1
2
3
4
5
6
7
Spirito
Intermedio
8
9
10
11
12
13
14
Anima
passivo
15
16
17
18
19
20
21
Corpo

Gli schemi ci dicono che:
Bagatto (1) – Imperatore (4) – Carro (7) sono sempre attivi/spirituali
Giustizia (8) – Forza (11) – Temperanza (14) sono sempre intermedi/animici
Diavolo (15) – Luna (18) – Mondo (21) sono sempre passivi/corporei

I Sephiroth (Numeri) sono 10:

intellettualità/spirito:
1 – Kether = Corona = Bagatto (fonte di ogni attività e ogni pensiero)
2 – C’hocmah = Saggezza = Papessa (pensiero creatore, parola, verbo, ragione)
3 – Binah = Intelligenza/comprensione = Imperatrice (generazione delle idee)

moralità/volontà/anima:
4 – C’hesed = misericordia/grazia/magnificenza = Imperatore (creazione della vita) (anche Gedulah)
5 – Geburah = rigore/severità/punizione/giudizio = Papa (dovere, legge morale, governo della vita donata) (anche Pec’had o Din)
6 – Tiphereth = Bellezza = Innamorato (cuore, sensibilità)

dinamismo/azione/corpo:
7 – Netsah = trionfo/vittoria/fermezza = Carro (GADU)
8 - Hod = splendore/gloria = Giustizia (legge immutabile delle cose)
9 – Jesod = fondamento = Eremita (coordinamento delle energie latenti, corpo astrale)

riconduzione dei 9 Sephiroth all’unità: pensare + volere + agire: Uomo Celeste o Adam kadmon senza esistenza materiale, ma che riunisce i principi creatori divini, che tocca l’Ensoph (Inconcepibile Assoluto o Senza Fine), unendo l’Infinito al Finito:
10 – Malcut = regno/regalità = Ruota della Fortuna

L’Ensoph è il Matto (0), Senza Fine, Infinito, Ignoto degli Ignoti, Mistero dei Misteri, Nulla, Essere-non-Essere, Unità indifferenziata.

L’Adamo terrestre, creato ad immagine dell’Adamo celeste, è destinato a risollevarsi dalla caduta che lo ha sottomesso alla schiavitù materiale, come nell’ultimo ternario dei Tarocchi:
19, Il Sole = Spirito = Redentore, illuminazione per la rigenerazione
20, Il Giudizio = Anima = Azione redentrice, soffio divino che feconda le intelligenze e vita eterna
21, Il Mondo = Corpo = Redezione compiuta, unità divina, materia spiritualizzata, Regno di Dio e perfezione

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