La dottrina segreta. Sintesi di scienza, religione e filosofia, cosmogenesi. L'evoluzione del simbolismo universale.
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La madre della teosofia, la signora H. P. Blavatsky ha inteso riunire nelle sue opere tutte le concezioni del mondo, e meglio, dei mondi, nello Spazio e nel Tempo, nelle sue opere, dalle tradizioni occidentali a quelle orinetali, toccando e riunendo argomenti filosofici, antropologici, teologici, storici, esoterici, pitagorici, misterosofici, archeologici, astronomici, astrologici, cosmologici, geologici, scientifici, mitologici.
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L’anima umana deve passare per 7 razze radicali distinte (corrispondenti – vedi articolo relativo – ai Sette raggi pitagorici, con relative sette sotto-razze e relative propaggini) di cui sono rimaste a noi molte tradizioni:
1) e 2) razze eteriche dimoranti su un continente iperboreo
3) Lemuriani: razza gelatinosa solidificantesi gradualmente nelle prime sottorazze e che si estendeva nel territorio in gran parte sommerso dall’Africa Orinetale all’Isola della Sonda; la struttura era gigantesca, come rilevato dai fossili gigantropi, di cui parlano anche l’Odissea e la Bibbia (gibbor e rapha, in Genesi 6,4-Deuteronomio 3,11-Secondo Samuele 3,16-ecc…), laddove la scienza attuale ne parla come patologia (gigantismo)
4) Atlantidei (vissuta nell’attuale Atlantico)
5) Ariana (attuale)
6) futura, rintracciabile ad oggi in alcune zone della California, Australia e Nuova Zelanda
7) futura
La messa in evidenza delle Forze Spirituali che guidano l’evoluzione stimolante una concezione cosmica, può contrastare l’attuale tendenza egocentrica dell’individuo.
Si iniziano a trovare tracce fossili dalla terza razza, essendo le prime due eteriche e quindi non “fossilizzabili” (e perciò – all’attuale livello tecnologico – non rilevabili); il nostro rivestimento denso è costituito da un “doppio eterico”, “campi morfonogenetici” che costituiscono la matrice vitale dell’organismo.
Riprendendo la teoria di Wegener sulla tettonica a zolle (1912), parla di Atlantide – non quella platonica del “Crizia” o del “Timeo” riferibile alla sola, e di molto successiva, isola di Poseidone – come di una civiltà che si estendeva dal portogallo alle Antille, dimostrato tra l’altro da:
a) affinità etniche/culturali/fauna-flora dei popoli dei due emisferi
b) ritrovamento, durante il recupero di un cavo sottomarino, di pezzi di lava vetrosa: la lava diventa vetrosa solo a contatto con l’aria, mentre a contatto con l’acqua si cristallizza; la rivista “Mondo Sommerso” e altre, hano parlato di rovine ciclopiche presso le Isole Canarie, a 300 miglia a nord delle Bermuda, vicino alle coste portoghesi.
Le Isole Canarie, scoperte dal genovese Lanzarotto (1340) erano abitate da indigeni di razze diversi che utilizzavano solo utensili in pietra, e quindi non potevano costruire mura gigantesche.
Le quattro grandi glaciazioni del pleistocene durate 70.000 anni provocò l’abbassamento del livello del mare di 100 metri, indipendentemente dalla deriva dei continenti: questi potevano essere benissimo collegati a aver sviluppato una civiltà atlantidea.
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