Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze, Norberto Bobbio

Pitagorismo, numero della Bestia, Manvatara e Ghiandola Pineale

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E arriviamo alla formulazionde più bella di Pitagora, quando richiama – nella formulazione del mondo – il numero 999 e il numero 666. Il numero numero 9 è il numero finale, della guerra, ed è equiparato al pianeta Marte. È il numero del Giudizio Universale, una persona toccata da questo numero raccoglierà i risultati delle sua azioni passate. La fine delle cose rappresenta il culmine in uno.
Perciò, il numero 999 rappresenta il culmini Planetario-Solare-Cosmico di cui ne rappresenta il Logos, il numero dell’anima universale in tutti i suoi tre aspetti, tanto che è chiamato il numero di Dio ed indica la discesa del Signore.

Il numero 666 è invece il numero della Bestia come da Rivelazione 13:18 – Nuovo Testamento – la Bestia dell’Apocalisse; la somma delle cifre è 18 (6+6+6), il qual numero, se sommato alla somma delle cifre del numero di Dio – che dà 27 (9+9+9), risulta essere 45 (18+27). La concidenza è troppo strana, laddove la somma delle cifre esistenti al mondo dia lo stesso risultato, 45 (0+1+2+3+4+5+6+7+8+9).

Per capire il numero della Bestia, Pitagora ci induce a ragionare in questo modo:
1 x 2 = 2
2 x 3 = 6
6 x 2 = 12
12 x 6 = 72
72 x 6 = 432
Il numero 6 viene usato tre volte come nel numero della Bestia; esso – abbiamo detto precedentemente – è un numero ciclico, il numero della Creazione, di rotazione, in base al quale gli esseri viventi giungono sulla Terra in base al terzo passo regolare (in evoluzione: mnerale-vegetale-animale). Ricomprende anche il ciclo temporale di 6 (secondi, minuti, ore lunari).
Il numero 12 della quarta moltiplicazione rappresenta, invece, il ciclo di Giove, lo Zodiaco dodecamensile, ma soprattutto di un Giove che compie il ciclo zodiacale in dodici anni.
Il numero 72 dell’ultima moltiplicazione è per le Scritture Indiane il numero della discesa del Signore, il Puruna Purusha (Eterna Persona); è anche quella che in astronomia si chima la precessione degli equinozi, poiché gli equinozi ci mettono 72 anni a fare una precessione di 1 grado.

Ora, il numero finale, il 432: nelle Scritture Indiane è la chiave del tempo per comprendere gli eventi della Terra. La periodicità storica e i cili delle nazioni e delle razze.
Inoltre:

4.320 = periodicità delle inondazioni dei fiumi e delle acque sul Globo Terrestre
43.200 = periodicità dello spostamento delle isole nell’Oceano
poi, il numero magico, che conduce ai vari cicli:
432.000 = ogni quattrocentotrentaduemila anni inizia una nuova età, età che a ritroso sono e sono state queste:

a) ultimi 432.000 anni = età odierna, chiamata Kali Yuga (Età dell’Unità) – Età del Ferro
b) 864.000 anni fa = Dwapara Yuga (Età di Due Volte l’Unità) – Età del Bronzo
c) 1.296.000 anni fa = Treta Yuga (Età di Tre Volte l’Unità) – Età dell’Argento
d) 1.728.000 anni fa = Krita Yuga (Età di Quattro Volte l’Unità) – Età dell’Oro

4.320.000 =
Se si sommano tutte e quattro le età, si ha la Grande Età – Maha Yuga – (432.000+864.000+1.296.000+1.728.000); mentre la somma delle quttro unità-età dà 10 (1+2+3+4), rappresentato dal simbolo sacro della Decade, ovvero della già suddetta Tetrakis [figura 13] – l’Occhio dei Cieli.
Una volta completato il ciclo delle 4 unità, esso si ripete, sunque c’è una ciclicità oro-ferro ovvero superiore-inferiore (in cui siamo ora!), come c’è una ciclicità delle stagioni dell’anno (che influenza flora e fauna) e come dopo il sabato viene la Domenica.

Le quattro età sono rappresentate da un Toro.

e) Kali Yuga – Età del Ferro (432.000) = toro zoppo di tre gambe, Legalità [manca di sincerità,pace e pietà]
f) Dwapara Yuga– Età del Bronzo (864.000) = toro zoppo di due gambe, Pietà-Legalità [manca di sincerità e pace]
g) Treta Yuga – Età dell’Argento (1.296.000) = toro zoppo di una gamba, Pace-Pietà-Legalità [manca d sincerità]
h) Krita Yuga – Età dell’Oro (1.728.000) = toro a quattro zampe, Sincerità-Pace-Pietà-Legalità

Il succo attualizzato, è che il periodo in cui viviamo è caratterizzato dal Comportamento Legale – ma solo quello -: l’uomo cerca di comportarsi sempre legalmente perché ha paura e manca di sincerità, pace e pietà; il Comportamento Legale è motivazionale e razionale, dove non c’è più né costrizione né bisogno, ma si ha necessità di un senso di sicurezza ricercato nella legge.

Anche la Grande Età – Maha Yuga (4.320.000 anni fa, ovverosia 432 x 10.000) è composta da macrocicli di 72 età, tanto che l’Età per eccellenza si ha

4.320.000 x 72 = 311.040.000 anni fa = Manvatara, periodo di Manu, Età dei Giudici Creatori della Legge (anche secondo la Bibbia) [figura 14].
Nella Decade ci sono i tre punti estremi del triangolo che rappresentano il Creatore-Distruttore-Protettore, tre teste dell’Unico Signore, la triade Brahma-Siva-Vishnu indiana; insieme crea la Creazione in sé, scomponibile nella seguente matrice:

Creazione – Brahma – Dinamismo – Rajas (prima testa del Signore oltre il tempo)
Distruzione – Siva – Inerzia – Tamas (seconda testa del Signore oltre il tempo)
Protezione – Vishnu – Stabilità – Sattva (terza testa del Signore oltre il tempo)

Gli ufficiali subordinati del Signore sono i 7 Giudici, ovvero gli altri sette punti della Decade, che sono gli Artefici della Legge, Manus in indi e rappresentanti anch’essi da sette doppi periodi (quindi in tutto 14), ed ognuno rappresenta un prototipo dell’essere umano sulla Terra, e le sette stelle del grande Orso.
Esse trasmettono la loro influenza al Sole del nostro sistema solare nella forma ei Sette Raggi della Saggezza, e il Sole la distribuisce ai propri pianeti (sette colori dello Spettro Solare).
Gli esseri viventi su questa Terra appartengono ad un unico raggio, ma l’umanità complessiva è divisa in sette raggi e vari sotto-raggi (si veda “I Raggi e le Iniziazioni” di Alice A. Bailey)

Ogni Manvatara ha la sua propria caratteristica umanità. Precedentemente al nostro, c’era un altro Manu chiamato Chykshusa Manu – il Manu del terzo occhio -, periodo in cui gli esseri umani avevano un terzo occhio più tardi nascosto dalla Natura a causa del cattivo uso. Nel nostro Manvatara, il terzo occhio esiste in noi solo come un residuo sul piano fisico di quella che noi chiamiamo la Ghiandola Pineale, le cui funzioni sono sospese prima di raggiungere il settimo anno di età. Se noi conoscessimo il metodo per mantenere quella ghiandola attiva per tutta la nostra vita potemmo facilmente vedere attraverso il Tempo e lo Spazio, proprio come gli esseri umani di quel Manvatara.

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