Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze, Norberto Bobbio

Accenni sul Manicheismo e su Mani

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Il Manicheismo è la religione fondata da Mani (215-277), predicatore e teologo nato nel regno dei Parti.
Il Manicheismo è una religione radicalmente dualista: due principi, la Luce e le Tenebre, indipendenti e contrapposti che influiscono in ogni aspetto dell'esistenza e della condotta umana.

Il Manicheismo fonde elementi cristiani di derivazione giudaico-cristiana (Elcasaiti) e gnostica in particolare di Bardesane e di Marcione assieme ad una riformulazione del dualismo zoroastriano ed elementi della morale e dell'organizzazione buddisti.

Essa si diffuse molto rapidamente nell'Impero sasanide e, grazie allo spirito missionario dei suoi seguaci, si diffuse sia in occidente nell'Impero Romano a cominciare dalla Siria e l'Egitto per diffondersi a Roma, nel Nord Africa e poi in tutto l'Impero che ad Oriente nelle regioni dell'Asia centrale popolate da tribù turche, fino all'India, alla Cina e la Siberia.

Trovò raramente supporto e tolleranza dai governi e fu frequentemente e duramente perseguitato in ogni dove dai governi e dalle altre religioni. In Occidente scomparve verso il V secolo, nel Medio oriente verso il X secolo, mentre sopravvisse più a lungo in Estremo Oriente (XIV secolo) anche per la capacità di adattarsi e di mascherarsi alle credenze locali.

Secondo Mani "virtuoso" è proteggere e salvare la Luce che è imprigionata nella Materia e quindi in ogni essere vivente.
La salvezza viene raggiunta con la morte dopo aver completato il processo di liberazione della Luce che ciascuno ha in sé. Se il processo non è completato la particella di Luce sarà travasata in altre catene corporee. Ciò comporta l'astensione dall'atto sessuale in quanto protrae la prigionia della Luce in un altro essere e l'astensione dall'uccisione della vita in ogni forma, anche per gli animali e le piante per non far soffrire la Luce che è in loro.

Nel manicheismo si ritrovano alcuni elementi comuni con il Cristianesimo in quanto Mani fu profondamente influenzato da varie formulazioni del Cristianesimo diffuse in Siria e Mesopotamia nel III secolo.

L'influenza di Marcione su Mani è profonda anche se non accettata, in particolare per:
-         la separazione del Dio Padre e di Gesù Cristo dal Dio Creatore;
-         l'interpretazione del ruolo salvifico di Cristo e gli argomenti utilizzati dai manichei contro l'Antico Testamento
Ricordiamo che le idee di Marcione erano considerate eresia dai cristiani.

Mani è stato inoltre influenzato dall'insegnamento di Bardesane, specialmente per quanto riguarda la cosmogonia ed in particolare la concezione attiva dell'Oscurità, che non è solo mancanza di Luce ma una forza invadente e contaminante. Per entrambe l'universo visibile è stato creato da elementi che sono stati corrotti dall'Oscurità e che devono essere purificati.
Un racconto di avidità, lussuria e cannibalismo, che non è parte degli insegnamenti di Marcione ed è molto più elaborata e drammatica della metafisica di Bardesane.

Questa concezione può essere stata influenzata dal movimento gnostico, un movimento molto eterogeneo ritenuto eretico e avversato anche dai neo-platonici. Tra gli gnostici la scuola meglio identificabile è quella di Valentino, setta che è documentata in Siria e Mesopotamia fino al IV secolo. Si ritrovano in Mani numerosi dettagli mitologici derivati da Valentino come gli Arconti, gli Eoni, il Demiurgo.

Il Manicheismo si diffonde nell'Impero sasanide e nel mondo musulmano, ad Alessandria e in tutto l'Egitto, e successivamente nell'Africa settentrionale con centro Cartagine.
Nel periodo tra gli imperatori Costantino I (312) e Teodosio I (382) si hanno varie segnalazioni circa la presenza e le persecuzioni di credenti manichei nell'Impero romano.
Agostino di Ippona divenne manicheo nel 387, e fu "Uditore" per nove anni prima di convertirsi al cristianesimo.
Per secoli l'opera di Agostino è stata la principale fonte sul Manicheismo.

Nell'impero di Occidente non sia hanno notizie di manichei successive alla fine del V secolo, anche se essi si erano diffusi in Dalmazia, Italia e Francia e Spagna.
Nell'Impero romano d'Oriente il Manicheismo raggiunse lo zenit tra il 375 e il 400, ma poi declinò rapidamente.

Il manicheismo si diffuse rapidamente ad est della Persia: in Turchia, Asia Centrale, India e Cina.
Il primo contatto con l'India avviene nel primo viaggio di Mani (240).

Il racconto manicheo sulla nascita del cosmo vuole dare una risposta razionale al problema del male, che considera un principio assolutamente indipendente, e dall'altro illustrare l'origine dell'uomo, prodotto di una serie di atti sordidi.
Il dualismo zoroastriano è pro-cosmico, quello manicheo anti-cosmico, e prevede tre tempi:
1) una prima separazione dei due principi, dove il male è parte attiva
2) la fase della mescolanza, che coincide con l'attuale esistenza terrena
3) la definitiva separazione della Luce dalla Tenebra, e a questo punto il male è messo nella condizione di non poter nuocere più. A questo punto il Gesù-Splendore "dio della saggezza" presiederà il Giudizio Universale, seguito dall'Uomo Primordiale. La sua sede è la Luna.
L’Eone, termine gnostico che indica un’emanazione del Dio-Uno, si ritrova anche nel manicheismo, spesso nell’accezione di Aspetto.

Gli Uditori, cioè i credenti che intendevano compiere il cammino manicheo, dovevano attenersi a 10 comandamenti che si compivano 3 con la bocca, 3 con la mente, 3 con la mano e 1 con tutto l’essere:
1, rinuncia all’idolatria
2, rinuncia alla menzogna
3, rinuncia all’avidità
4, rinuncia all’uccidere
5, rinuncia alla fornicazione
6, rinuncia al furto
7, rinuncia all’insegnamento di pretesti
8, rinuncia alla stregoneria
9, rinuncia allo stare fra due opinioni
10, rinuncia alla trascuratezza nel lavoro

Il rapporto tra i testi manichei è complesso: esistono testi nella versione partica, sogdiana, turca e cinese.
La Sogdiana era una regione dell'Asia centrale corrispondente agli attuali Uzbekistan del sud e Tajikistan dell'ovest, che visse il suo massimo splendore fra il VI e VIII sec. d.C. quando viene islamizzata e passa ad essere regione "di confine" fra territori arabi e cinesi.
La versione partica è quella da cui deriva la versione sogdiana e cinese.
La versione turca non dipende da nessuno di essi, ma forse deriva da un altro testo partico a noi non pervenuto.

TESTI MEDIO-PERSIANI (IRANICI)
Sono testi che illustrano la Creazione da parte dello Spirito Vivente: dei dieci cieli e delle otto terre, dei sette pianeti e dei due draghi, dei carri del Sole e della Luna, dei nove paradisi, dei quattro strati e di varie terre.
Si narra, poi, la seduzione degli Arconti, la liberazione di parte della Luce e la conseguente nascita della vita animale e vegetale, la creazione della prima coppia umana da parte di Az, il discorso sull'anima e sul corpo materiale, l'attività degli dei nelle successive emanazioni e dei demoni che abitano la terra.
Lo Sabuhragan è invece l'unico testo scritto da Mani stesso direttamente in una lingua iranica, ed inizia dopo la Grande Guerra e poco prima della seconda venuta di Gesù; esso contiene molto materiale di origine cristiana e presenta particolari assonanze con alcuni passi dei Vangeli.
Gli altri testi sono attribuibili ad autori successivi a Mani.

"E attorno a quella Terra fece quattro pareti e tre fosse e imprigionò i demoni nella fossa più interna. Pose il Cielo inferiore sulla testa di Atlas e pose nella sua mano sette colonne quadrate allo scopo di ordinare con ciò lo Zodiaco."
"...e ordina che vada e osservi quella prigione dei demoni e che condivida l'orbita del Sole e della Luna e che sia un redentore e liberatore della Luce e della Bellezza..."
"Dalla frutta degli alberi Az penetrò dentro di loro ed essi, stimolati dalla lussuria, si unirono."

L'uomo primordiale, Ohrmezd, indossa i cinque Elementi suoi figli. Questi Elementi sono quelli creati a seguito della Creazione, e cioè etere, vento, luce, acqua, fuoco.
Ad essi corrispondono i cinque elementi tenebrosi: fumo, fuoco, vento, acqua e oscurità.
La Vergine vede la protezione della Luce da parte del Sole e della Luna, che costringono alla purezza il demone Az.
Az (Concupiscenza, Materia) , ingannata, si riempie di grande rabbia e inizia a desiderare di compiere un primo passo in avanti: "su quelle due forme di donna e di uomo che io ho visto voglio formare due creature, e voglio dominarle.
Az aveva insegnato la libidine e il coito ai demoni e alle streghe, e nel corpo stesso delle due creature formate furono fissati la Concupiscenza, la Lussuria, la libidine, il coito, l'inimicizia, la calunnia, l'invidia, il peccato, la furia, la macchia.

L'Uomo Primordiale e la Femmina delle Glorie, il primo uomo e la prima donna, iniziarono a vivere sulla terra, allora la Concupiscenza si risvegliò in loro ed essi furono colmi di Furia.
Inoltre, non riconoscono i cinque Elementi sui quali si fonda il mondo, ma li tormentano incessantemente.
Lo scorrere dell'anno e delle stagioni è parte del processo di redenzione.
Le particelle di luce all'interno delle creature, cioè commistione di materia con gli dei, sono anima che crescerà in vita, forza, luce e profumo.
Poi saranno innalzati e sconteranno la pena per le loro azioni.

Se gli artigiani, con i loro sforzi, uniscono insieme quei materiali, quelle stoffe e quei colori di diversi tipi per il proprio lavoro, allora costruiscono, cuciono o dipingono il palazzo, la veste o il quadro. E dunque saranno ben preparati e manifesti.
"Gli esseri umani saranno sommamente ingannati e seguiranno il loro desiderio di compiere il male [...]
E la forza e l'energia di quella luce e bellezza degli dei che è nel cosmo dei cieli e delle terre e che Az e i demoni hanno colpito ed estenuato, con quel fuoco ne uscirà, diverrà pura, ascenderà' al Sole e alla Luna e diverrà' dio nella forma di Ohrmezdbay. E insieme con il Sole e la Luna ascenderanno al Paradiso. [...]
I malfattori si tormenteranno, si contorceranno e patiranno, ma il fuoco non nuocerà' ai religiosi, così come ora questo fuoco, ossia il Sole e la Luna, non nuoce a nessuno. [...]
Ma se voi aveste accettato da noi la saggezza e la conoscenza degli dei, aveste avuto cura dell'anima, aveste seguito il cammino degli dei e foste stati nostri compagni di strada e aiutanti, allora nel vostro corpo non sarebbero nati Az e Awarzog e alle vostre anime non sarebbe occorsa eterna disgrazia. [...]
E quando ti alzi sano allora puoi legarti il diadema e divenire sire."

L'Uomo Primordiale discende nel regno delle Tenebre e viene riscattato dal Terzo Inviato.
Il Terzo Inviato sconfigge le forze delle tenebre insieme ai suoi collaboratori, il Re della Gloria e l’Ornamento dello Splendore.
La Bellezza risveglia il desiderio.

"Le membra della Mescolanza sono prigioniere nel grande Corpo Mortale.
Un uomo duro che sta fra i superiori e gli inferiori.
Chi compie il bene e chi compie il male furono la' manifesti. E il primogenito, figlio degli Eoni rifulse in splendida forma tra tutte quelle forze e si manifesto' come stella luminosa fra le tenebre, come dio tra i demoni.
Per tutte quelle forze era come un buon pasto innanzi agli affamati: quando è posto loro innanzi, lo divorano tutto.
Per la apparizione del grande principe in forma visibile tutti i paesi saranno scossi perche' sciogliera' i legacci, e il Vivente/Nous sara' manifesto.

Il Nous viene identificato con lo Spirito Santo.
La funzione dell’essere umano, organismo microcosmico, è quella di essere prigione della Luce.
L’Uomo Primordiale combatte i demoni e abbandona loro i suoi cinque figli; la Madre dei Viventi e lo Spirito Vivente vanno in aiuto dell’Uomo Primordiale, dando luogo ad un patto che ha per testimoni terra, cielo, Sole e Luna.
La Luna e il Sole sono le sue stazioni intermedie dove passa la luce redenta prima di ascendere all’Eone di Luce (e cio’ è dimostrato dalle fasi lunari); quattro dei cinque elementi risiedono su di essi (fuoco e luce nel Sole, vento e acqua nella Luna).

“Ed ella creo’ questo Corpo Mortale, il microcosmo, per esserne rallegrata. E lo riempi’ di inganno, di illusione e di divisione.
Questo corpo mortale simulo’ amore.
Li trascino’ nella prigione e li’ incateno sottoterra […]
Piccante, dolce, amaro, salato e acido: questi sono i cinque sapori capitali della tirannia che provengono dal principio dell’oscurità, i sapori dei corpi oscuri. Da ognuno di questi sapori mille e mille sapori sono suddivisi. […]
Egli giuro’: “Se non peccate, io non vi puniro’”. Divennero suoi alleati e imprigionarono e uccisero i demoni”

Mito dell’Uovo Cosmico:
[…] Provengono da un uovo e da un seme. Allora divise quell’uovo in due parti, la superiore fece il cielo, l’inferiore la terra, e tutte le creature che vivono sopra di lei provengono da la’.
Cosi’, mescolano insieme liberamente buone azioni e peccati, Luce e Tenebra.

Il Libro dei Giganti
E’ una delle opere attribuita allo stesso Mani.
Ha probabilmente come fonte il Primo Libro di Enoch, quello sui Vigilanti e viaggia sulla scorta di alcuni passi della Genesi, in particolare:
-         Gen. 6, 2: “E i figli di Dio videro le figlie degli uomini, che erano belle; e presero come mogli tra tutte quelle che scelsero”
-         Gen. 6,4: “C’erano giganti sulla terra in quei giorni, dopo che i figli di Dio vennero verso le figlie degli uomini e generarono loro figli; questi divennero eroi, famosi nell’antichita’”.
Cio’ avviene prima del diluvio universale.
Il Libro di Enoch parla dei Vigilanti, cioè di Angeli, che bramarono le figlie degli uomini avendone vista la bellezza; essi insegnarono arti malvagie e scienze proibite agli uomini per sedurre le loro donne. Cosi’ furono incatenati dai 4 Arcangeli sotto la terra per 70 generazioni, fino al giorno del loro giudizio.
Intercede anche Enoch, a cui i demoni chiedono pieta’ e promettono forse di non peccare piu’. Enoch manda un messaggio ai demoni e ai loro figli dicendo che non avranno pace e che vedranno la distruzione dei loro figli. In seguito, predice un’era di fertilita’ sulla terra.
Mani trasforma i figli di Dio in demoni che si ribellano al regno della Luce e scappano sulla terra, dove generano giganti (eroi della Genesi) e aborti (giganti della Genesi).
Nella sua narrazione Mani si è servito di una fonte aramaica molto vicina ai manoscritti di Qumran.

“A causa loro i quattro Angeli ricevettero gli ordini: incatenarono i Vigilanti con ceppi eterni nella prigione degli Oscuri.
…e quel che avevano visto nei cieli tra gli dei, e anche quel che avevano visto nell’inferno, la loro terra natia, e inoltre quel che avevano visto sulla terra. Tutto cio’ incominciarono a insegnare agli uomini.
…non siete stati migliori. Eravate in errore se pensavate di poter gioire di questo falso potere per l’eternita’. Voi… tutta questa iniquita’…”

“La mia anima non deve essere in qualche modo bevibile e mangiabile per quei demoni dell’oscurità! E io mi inchino di fronte al volto del dio Sole, la cui punta è splendore, mentre piego entrambe le ginocchia. Invoco sinceramente il Vostro nome. Tu sei lo splendore!”

“E la storia circa il Grande Fuoco: come il fuoco, con potente furia, divora il mondo e se ne rallegra; come questo fuoco, che è nel corpo, divora il fuoco esterno che è nel frutto e nel cibo, e se ne rallegra.
Cosi’ il Grande Fuoco divora entrambi i fuochi…
Nel corpo dell’Eletto il cibo datogli come elemosina è purificato”

Saqlun e Pesus, figli del re delle tenebre, inducono gli aborti a consegnare i loro figli promettendo di fare un’effigie del dio Sole (il Terzo Inviato) che gli aborti andavano disperatamente cercando.
In seguito Saqlun e Pesus si accoppiano dopo aver divorato tutti gli altri demoni per impossessarsi degli elementi luminosi in essi trattenuti, e generano la prima coppia umana: Adamo ed Eva.
“Saqlun comando’ agli aborti: “Voi, non guardate in su, perche’ la’ è il vostro nemico. Ma ora andate, e voi, maschi e femmine, copulate, e soddisfate gli uni con gli altri il vostro desiderio lussurioso. Date vita a figli, e uno per uno portatemi i vostri aborti, e io faro’ una cosa, tale che voi non dovrete piu’ guardare in alto al cielo”. E gli aborti accettarono l’ordine”

Parabole
Le parabole manichee sono note soprattutto attraverso testi iranici e turchi, e nei testi copti vengono citate insieme ai salmi.
Il prototipo è nella tradizione religiosa cristiana, e le parabole manichee avevano anche un utilizzo liturgico.
La parabola era generalmente accompagnata da una interpretazione allegorica, e non mancano elementi culturali occidentali (favolistica, Enoch), indiani (novellistica) o buddisti.
Alcuni autori attribuiscono pertanto ai manichei un ruolo di mediatori fra Occidente ed Oriente, e probabilmente furono i primi a trasmettere all’Occidente la leggenda del Budda.
Gli scambi culturali fra manicheismo e buddismo in Asia sono infatti noti.

1, Il foratore di perle
L’uomo, foratore di perle, che conosce tutte le arti e i mestieri rappresenta il corpo.
I cento denari che il proprietario di perle paga per la foratura rappresentano una vita di cento anni.
Essi non bastano, perche’ le perle vengono forate solo “il giorno dopo”, e tale foratura rappresenta la pieta’.

2, Racconto dei tre pesci
C’era un grande stagno, ed in esso vi erano tre pesci.
Il primo pesce era Un-Pensiero, il secondo pesce era Cento-Pensieri e il terzo pesce era Mille-Pensieri. A un certo momento arrivo’ un pescatore e getto’ la rete.
Presi quei due pesci dai molti pensieri, ma non prese il pesce Un-Pensiero.

3, Storia dell’uomo Mago
Il Mago va avanti e indietro fra gli esseri crudeli, ma mantiene sempre la sua coscienza e il suo benessere spirituale non viene corrotto. Agisce con umilta’, carita’, fede, perfezione, pazienza, saggezza, e… corpo. Resistenza al peccato, verita’, amore.

4, La Daena
Sebbene questa parola ha degli influssi buddisti essi sono solo formali: il vero influsso è quello zoroastriano, in particolare sul destino dell’anima dopo la morte. Infatti, la concezione della salvezza dell’anima immortale è estranea al buddismo.
L’anima salvata non deve avere alcun timore, perche’ è aiutata dalla divinita’.
Dopo la morte, il giusto viene accolto dalle sue buone azioni e una vergine gli viene incontro: è la coscienza del defunto, il suo retto pensiero, rette azioni e retta parola.
Il Paradiso è definito fragrante. La fragranza è anche una delle qualita’ dell’anima.
L’immagine della fragranza divina è comune anche ai testi gnostici e in generale alla letteratura cristiana del primo secolo, ad esempio, Paolo nella Seconda lettera ai Corinzi rende grazia a Dio “che diffonde per mezzo nostro il profumo della sua conoscenza nel mondo intero”.

5, Ammonizioni ed enigmi
Mantieni sempre la mente ferma, non lasciare mai che il tuo corpo si indebolisca.
Poiche’ nel mondo non vi è aiuto maggiore dell’aiuto divino, sino alla morte non essere senza aiuto del corpo.
Da’ i tuoi ordini dolcemente e gentilmente.
Se ti giungono guadagni e profitti, sforzati molto, ma non essere troppo avido.
Chi nasce due volte e muore una sola volta? (il riferimento è al Vangelo di Filippo: “Coloro che dicono che il Signore prima mori’ e poi risorse sono in errore, poiche’ egli prima risorse e poi mori’. Se uno non ottiene prima la resurrezione non morira’”. La seconda nascita si riferisce all’illuminazione della gnosi)
Quando viene l’estate dov’e’ l’inverno? (sempre Vangelo di Filippo: “Coloro che seminano in inverno mietono in estate. L’inverno è il mondo, l’estate è l’altro Eone. Seminiamo nel mondo per raccogliere in estate… L’estate segue l’inverno”)

6, Il pesce Kar
Il principe inghiottito dal pesce è rimasto rinchiuso vivo nel corpo dell’animale. Il pesce viene pescato da un pescatore che, udito il richiamo del principe, libera il principe e lo restituisce salvo al padre.
Il re rappresenta il Padre della Grandezza, il principe è l’Uomo Primordiale, la cattiva matrigna rappresenta le entita’ demoniache che tengono prigioniero l’Uomo Primordiale nel mondo, e il pescatore è l’Intelletto di Luce con i suoi inviati.

7, Parabola del buono e del cattivo raccolto
Un contadino semina nella sua terra del buon seme.
La messe da’ frutto e viene raccolta, ma nel campo appaiono rovi e zizzania; qualcuno avvelena le messi, e anche le messi avvelenate danno frutto. Poi passano dei vedenti e dei ciechi, e mentre i primi prendono solo il buon grano, i secondi colgono le spighe avvelenate, nonostante l’avvertimento di coloro che vedono e possono discernere.
Il contadino rappresenta gli inviati che hanno portato all’umanita’ il loro insegnamento, il “buon seme”, che pero’ con il passare del tempo si è distorto e mescolato con false credenze (le erbacce e i rovi).
La persona che sparge il veleno è Ahriman, il re delle tenebre, con i suoi strumenti, per mantenere l’uomo nell’ignoranza sull’origine della sua anima.
La rinuncia al mondo, cioè l’allontanamento da tutto cio’ che è mondano e materiale, fa parte del digiuno in senso lato, della disciplina che permette il controllo e la lucidita’ dello spirito.
Il confronto è con la parabola evangelica di Matteo della zizzania fra le messi.

8, Parabola sulla battitura del grano
L’azione del Principio del Male rende schiave le anime e le lega al ciclo delle rinascite.
“Riguardo ai principi, ciascuno mescolato discende nelle profondita’.
L’attaccamento al mondo getta le anime nel crudele ciclo delle rinascite e all’Inferno.
E queste due specie di nature sono mescolate l’una all’altra nel ciclo delle rinascite, come frumento e paglia.
Allora, tramite il forte potere del vento e del flagello, i contadini separano quelle cose l’una dall’altra.
Il mio intelletto e la mia vera Parola sono simili al vento.”

9, Parabola sugli uomini liberi, i debitori e gli schiavi
Ad un principe sfuggono gli schiavi al confine. Gli uomini liberi passano indisturbati, ma gli schiavi vengono ripresi e incatenati di nuovo e per sempre.
“Prima pagate quei debiti di cui siete debitori in questo paese, e poi andate dove volete. Ma quelli che sono liberi e non hanno debiti in questo paese avanzano fiduciosamente  e senza timore.
Gli schiavi fuggiti vengono incatenati ancor piu’ strettamente con legami e catene, ed egli li conduce nell’oscura prigione, da cui non trovano mai piu’ una porta o una via d’uscita.”
La parola chiave è il debito.
Coloro che non hanno debiti sono gli Eletti, che tramite la gnosi si liberano dai legami della materia per giungere al Paradiso di Luce.
Gli schiavi non hanno alcuna possibilita’, rimanendo incatenati al dominio del corpo, di sfuggire al ciclo delle rinascite. La dottrina dell’impossibilita’ di redenzione per una parte della Luce era probabilmente sostenuta solo da una minoranza della comunita’ manichea.
Si parla anche di “nirvana”: il termine, di origine buddista, è per i manichei una caratteristica del Paradiso di Luce, lo stadio finale della redenzione. A questa caratteristica si accompagna la pace, in contrapposizione alla sofferenza e all’agitazione del ciclo delle rinascite, che è anche riposo e quiete.
Essi, nella terminologia gnostica, indicano la perfezione divina come immobilita’ assoluta, inalterabile e atemporale.
“Il riposo sara’ tuo nel luogo della redenzione, con tutti gli dei e coloro che abitano nella quiete”.

10, Parabola sul giovane rapito
Questa parabola tratta della sorte dell’anima imprigionata nel corpo.
Il re è Ahriman e sua figlia Az, personificazione della materia concupiscente. Il giovane rappresenta l’anima e la prigione in cui è rinchiuso il corpo. La prigione è chiusa da tre porte metalliche, interpretate come fuoco, desiderio e concupiscenza.
Il fuoco risiede nel corpo ed è distruttore.
Il toro libera l’anima dal corpo, e rappresenta l’Intelletto di Luce.

11, Parabola del tesoro nel cadavere
La similitudine del tesoro chiuso nel cadavere rappresenta l’anima racchiusa nel corpo, o, piu’ generalmente, l’Anima Vivente racchiusa nella materia.
L’immagine della lampada che non si deve lasciare spegnere, ci dice che vanno alimentate con l’olio della fede.
Il segno della pace rappresenta i gesti e le parole che richiamano archetipi divini e che erano simboli di aggregazione della comunita’ manichea.

12, Parabola del contadino
Un contadino semina, miete il raccolto e poi torna a casa.
L’immagine è quella dell’Uomo Primordiale che abbandona l’Anima di Luce nella materia, poi la raccoglie nel Nuovo Paradiso e alla fine del mondo ritorna con essa al Regno della Luce.

13, Parabola della religione e dell’oceano
La religione di Mani è paragonata all’oceano, e questa allegoria potrebbe essere di origine buddista.
La distinzione fra il bene e il male, e il riconoscimento dell’anima, sono cose che non nascono in un luogo erudito.
La sapienza mondana si oppone alla saggezza della religione, rappresentata dall’oceano. Questo potrebbe essere anche un riferimento polemico nei confronti delle correnti occidentali del Manicheismo.

14, Parabola dei due serpenti
Il primo serpente rappresenta l’uomo non redento, il Vecchio Uomo, che perde l’anima a causa del suo attaccamento alla materia; il secondo serpente, l’Uomo Nuovo, è capace di rinunciare al corpo per il bene dell’anima.
I tre fossati che i serpenti devono attraversare sono formati per contenere le sostanze impure e demoniache.
“Finche’ non sopportero’ la separazione della mia cara coda, e non patiro’ danno e sofferenza nel mio corpo, allora non vi sara’ altra via d’uscita. Ma se io sopportero’ la separazione della mia cara coda, e un po’ di sofferenza al corpo per il bene dell’anima, allora potro’ saltare oltre il fossato”.
L’immagine dell’Uomo Vecchio e dell’Uomo Nuovo è ripresa anche dalle epistole di S. Paolo, per esempio quella agli Efesini: “dovete deporre l’uomo vecchio con la condotta di prima, l’uomo che si corrompe dietro le passioni ingannatrici. Dovete rinnovarvi nello spirito della vostra mente e rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella santita’ vera.”

Testi dottrinali
I testi dottrinali manichei hanno una ricca tradizionale, soprattutto cosmologica ed escatologica, destinati all’istruzione individuale e alla liturgia.

Il piu’ importante testo dottrinale è il Trattato sull’Intelletto di Luce.
La prima versione fu quella cinese.
Contiene la formula trinitaria (Padre della Grandezza, Gesù Splendore, Intelletto di Luce), un’invocazione all’Intelletto della Luce, e inizia con una sezione cosmologica che narra la creazione del macrocosmo e del microcosmo, quest’ultimo descritto come il Vecchio Uomo, prigione degli Elementi luminosi.
La descrizione dell’Uomo Nuovo comprende le 5 Virtu’ cardinali, e si parla del ruolo dell’Eletto come salvatore delle particelle dell’Anima Vivente, specialmente per mezzo del nutrimento e del metabolismo digestivo.
Secondo il testo partico, lo scopo è quello di condurre la natura luminosa all’inferno e di farle subire le cinque vie del samsara.
Si avverte anche del pericolo che l’Uomo Vecchio possa sempre insorgere.
Il Trattato si conclude con un paragone fra le 12 qualita’ del Perfetto e altrettante divinita’.

“Sia reso omaggio al Padre, invocazione al Figlio, onore allo Spirito Santo, supplica alla Gloria della Religione, lode all’Intelletto di Luce. […]
Quando lo Spirito Vivente e la Madre dei Giusti con il dio Ohrmezd ascesero dall’oscurità insieme alla Cinque Luci, e le cinque armate demoniache furono catturate dalla luce come mosche dal miele, allora essi crearono dalla mescolanza delle Cinque Luci e delle cinque armate demoniache la terra e il cielo. E le cinque armate diaboliche furono incatenate nella terra e nel cielo tramite tredici potenze […]
E fecero l’uomo secondo il modello del macrocosmo, e in tal modo costruirono il microcosmo […]
Lo splendore oscuro che è cresciuto sulle ossa, produce come frutto l’odio.
L’intelletto oscuro che è cresciuto sui tendini, produce come frutto l’ira.
La coscienza oscura che è cresciuta sulla vene, porta come frutto la concupiscenza.
La riflessione oscura che è cresciuta sulla carne porta come frutto l’oppressione.
Il pensiero oscuro che è cresciuto dalla pelle, porta come frutto la stoltezza.
Fece delle ossa, dei tendini, delle vene, della carne e della pelle la prigione delle Cinque Luci […]
Quando giunge il Messaggero di Luce incatena la stoltezza alla pelle e libera il dio del Fuoco […]
E avviene una volta che dall’intelletto oscuro escono dei demoni che danno battaglia al Nuovo Uomo. Se egli – non sia mai! – ha abbandonato il ricordo, allora questo è il segno che la sua fede si è indebolita… egli uccide l’ospite che attraversa, e insozza il membro dell’intelletto della sua anima […]
Elimina il desiderio, la brama, e sconfigge i nemici […]
Anche le differenti perle rimasero immerse nella sporcizia.
Distrugge la terra oscura e il cielo oscuro che l’Avidita’ aveva costruito, e che sono il corpo medesimo. Poi innalza le cinque membra dell’anima, che sono lo splendore, l’intelletto, la coscienza, la riflessione, e il pensiero. E vi pianta dentro gli alberi benedetti, in quelle cinque pure terre, e accende il proprio fuoco in quelle cinque grandi lampade. E mescola all’etere la propria essenza fragrante, e sospinge via e scaccia l’intera ombra oscura […]
Le cinque anime dell’Anima: amore, fede, perfezione, tolleranza e saggezza. E cinque pure membra spirituali: splendore, memoria, intelletto, riflessione e percezione.
E le due notti sono queste: l’oscuro corpo demoniaco e le cinque membra corporee originarie: ossa, tendini, vene, carne e pelle. E i cinque oscuri demoni spirituali: odio, ira, brama, tirannia e stoltezza, Avidita’ a Concupiscenza, il fuoco divorante […]
Chiunque abbia piantato dentro il suo cuore questa luce, i segni di quell’uomo sono cosi’: la precedente impurita’ non domina il suo cuore.

I tre Grandi Giorni
Corrispondono ai tre momenti della redenzione della Luce.
Il primo giorno arriva il dio Ohrmezd  pronto per la battaglia, insieme allo Spirito Vivente/Terzo Inviato; il secondo giorno il Padre di Grandezza solleva in alto la fortezza del Nuovo Paradiso cioè il nuovo mondo di luce; nel terzo giorno i battaglieri entrano nel rifugio del Padre.
L’Intelletto di Luce non conferisce la conoscenza agli Eletti in questa vita perche’ non seguirebbero i suoi precetti, la vanita’ e la superbia li rivestirebbe, si disprezzerebbero l’un l’altro, il vedere il nemico nudo di fronte ai loro occhi sarebbe per loro insopportabile, cadrebbero ancor di piu’ nella mondanita’ e nel desiderio.
“E tutto il mondo è simile a una brocca che è piena di vino, cosi’ che , man mano che ciascuno vi attinge, quella brocca si svuota. E attingono la parte pura e gettano via la feccia. Cosi’ il mondo intero si svuota e non aumenta.”

Testi cosmogonici
Lo Spirito Vivente crea i 10 firmamenti, e vi pose una magica lente a 12 facce, un Figlio di Dio come guardiano, e 40 Angeli che li tengono sollevati.
In ciascun firmamento ci sono 12 porte e altre 4 in ciascuna delle quattro direzioni.
Si forma la ruota rotante dello Zodiaco, dove incatenarono i demoni dell’oscurità, e misero come sovrani le dodici costellazioni e i sette pianeti, e vengono messi in opposizione.
Az, per aiutare se stessa crea la materia, che è movimento disordinato di tutto cio’ che esiste.
L’anima viene incatenata al corpo, e viene resa cieca, sorda e priva di sensi, e confusa, tanto da non riconoscere piu’ la sua origine.

Testi soteriologici
L’entita’ luminosa soffre incatenata nella materia; l’Anima Vivente ha 14 ferite; l’Anima del Mondo soffre di dolore cosmico. Le azioni umane che danneggiano la materia, danneggiano anche loro.
Le potenze delle tenebre inviano continuamente i loro emissari a corrompere la rivelazione.
Mani si considerava l’ultimo dei messaggeri celesti dell’Intelletto di Luce, che iniziavano con Adamo per proseguire attraverso Zoroastro, Budda e Gesù.
Per quanto riguarda Eva, essa ha un significato completamente negativo in quanto primo essere femminile e creato da Az, che ha qualita’ negative in misura maggiore di Adamo e che lo inganna.
La salvezza dell’anima consiste nella liberazione dalla prigione del corpo ma anche dalle passioni create dalla psiche, la mente.

“Che tutto è commisto con il Male, temporale, limitato e transeunte […]
La maggiore o minore conoscenza che ha l’anima dell’uomo determina la sua mistura nella mortalita’ […]
E quindi, se questi due, sia cio’ che è corporeo, sia cio’ che è psichico, sono entrambi oscuri, ignoranti, dannosi, e sono per loro natura una cosa sola… l’anima è di sostanza diversa da corpo, e nel corpo è cosi’ commista e insita e legata allo spirito corporeo, cioè l’ira, la concupiscenza e la sensualita’”

Testi escatologici
Nel manicheismo c’e’ una versione del Pastore di Erma, un testo paleocristiano di genere apocalittico, composto nella prima metà del II secolo. Prende il nome dal personaggio principale della Visione V, l'Angelo della Penitenza, il quale appare ad Erma nelle vesti di pastore. Sebbene non sia inserito nel canone biblico, il Pastore di Erma godette di un'ampia fortuna tra i cristiani del II secolo, tanto che alcuni Padri della Chiesa lo considerarono Sacra Scrittura.
La Chiesa stessa è concepita come una forma dello Spirito Santo.
Ma il mutamento provocato nell’uomo dall’Intelletto di Luce riguarda il pentimento, la conversione e il cambiamento di vita, piu’ che sulla prospettiva apocalittica di per se.
Vi sono 7 montagne corrispondenti ad altrettanti tipi di persone (bestemmiatori e imperdonabili, ipocriti e maestri di falsita’, ricchi in affari e bramosie, morti nelle azioni e coloro che stanno fra due opinioni, litigiosi e che non accettano la saggezza, litigiosi e ingannevoli, buoni di buon giudizio e caritatevoli).
Ma si tratta anche del significato della resurrezione per il manicheismo: non è la resurrezione del corpo (contro lo zoroastrismo e il cristianesimo), ma la liberazione della Luce divina dai vincoli della materia. Essa avviene in cinque fasi: le prime due compiute dallo Spirito Vivente, la terza dal Terzo Inviato, la quarta da Gesù Splendore, e la quinta è il risveglio dell’Uomo Nuovo da parte dell’Intelletto di Luce.
La redenzione finale avviene dopo il Grande Incendio, quando le entita’ luminose verranno riassorbite nel Mondo di Luce. Non tutte le entita’ luminose verranno liberate: una parte sara’ troppo contaminata dalla materia e percio’ sara’ respinta insieme all’oscurità nella dannazione, e gli dei non saranno comunque tristi, perche’ verra’ l’eta’ del Nuovo Eone.
“E dopo averlo incatenato in una prigione di oblio, e avendolo essi stessi soggiogato, allora sono lieti, si rallegrano e gioiscono, poiche’ non è rimasto nessuno che possa nuocere loro”

C’e’ poi il Vangelo di Mani, con invocazioni, e le Lettere di Mani.
“Benessere e benedizione sui figli della salvezza e su coloro che pronunciano e ascoltano la Verace, Santa Parola.
Similmente, sia lode e onore al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo e alla Santa Scrittura.”

TESTI ANTICO-TURCHI
Questi testi (principalmente quelli di Turfan) sono importanti non solo per il pensiero manicheo, ma anche per comprendere le relazioni tra questo e il cristianesimo (soprattutto nel Turkestan) e il buddismo.
La rilevanza va data anche al falso profeta che si manifestera’ alla fine del tempo pretendendo di essere il vero Messia.
C’e’ una convergenza fra manicheismo-cristianesimo-buddismo non solo sulle definizioni e le caratteristiche dei messaggeri divini e dei profeti, ma anche sulla natura del divino, sulla rivelazione e sugli aspetti soteriologici.

Del rapporto tra Manicheismo e buddismo, spesso molto forzato, testimoniano:
-         un ristretto numero di termini tecnici provenienti dall’ambiente indiano
-         l’adattamento di concetti e modelli letterari buddisti a quelli manichei
-         l’uso di iconografie buddiste nell’arte manichea
-         l’identificazione del Paradiso della Luce manicheo con il nirvana buddista, che infatti in manicheo antico turco si chiamava nirvan
Cio’ indubbiamente è anche dovuto, nella prospettiva delle missioni, di compiacere il pubblico buddista. Ad esempio:
-         la rilevanza dottrinale di Mani come Buddha cosmico e la sua identificazione come Padre della Grandezza
-         i riferimenti abbondanti a karma e samsara
-          l’immagine di Budda il Medico ha goduto di un’immensa popolarita’ in Asia Centrale e in Estremo Oriente.
Mani viaggia in India fra il 240 e il 242.

Per quanto riguarda la relazione fra cristianesimo e manicheismo, invece, una delle convergenze piu’ evidenti riguarda la leggenda di Barlaam e Josaphat, con la quale si sono trasmessi testi e motivi buddisti sia nelle scritture canoniche cristiane sia in quelle esoteriche islamiche.
Il documento in oggetto, arricchito di una versione georgiana del 1956 dopo le spedizioni prussiane nel Turkestan e dopo le spedizioni tedesche, ha la seguente stratigrafia di fonti, dalla piu’ antica:
1, fonte buddista, con motivi indiani
2, fonte manichea fondata sui testi buddisti
3, frammenti persiani
4, materiale arabo
5, libro ebraico
6, prima versione georgiana parzialmente cristianizzata
7, seconda versione georgiana
8, testo greco cristianizzato, attribuito a Giovanni Damasceno, a cui seguono le traduzioni in lingue vicino-orientali (armeno e arabo in primis) e occidentali (anche latino).
Secondo le tradizioni cristiane il santo eremita Barlaam di Ceylon istruisce e converte al cristianesimo il principe Josaphat, che a sua volta converte l’India.
La leggenda si ispira a storie apocrife della vita del Budda, e si adatta perfettamente all’essenza gnostica del pensiero manicheo, la stessa essenza nel testo cristiano apocrifo degli Atti di Giovanni, anch’esso utilizzato dai manichei occidentali.
I temi gnostici riguardano:
-         la inconsapevolezza della vera esistenza (ebbrezza e ignoranza)
-         lo status del corpo fisico, la sua decomposizione e transitorieta’
-         l’Uomo Vecchio e l’Uomo Nuovo (vestito vecchio e nuovo)
-         il momento dell’introspezione e il desiderio della vera esistenza (sobrieta’)
-         l’illuminazione (alba)
-         mondo attuale come tomba d’oblio
-         l’anelito di redenzione (la nausea crescente e la fuga)
-         purificazione e distruzione dell’abito dell’Uomo Vecchio (la pozza)

Zarathustra e l’Iran
Vivendo al confine di mondi diversi, Mani trascorse gran parte della sua vita nel mondo iranico, sotto il governo dell’ultima dinastia pre-islamica: i Sassanidi.
E Zarathustra è fra i maggiori precursori di Mani.
Esso appare in vari schemi profeto logici come un importante messaggero divino situato fra Buddha e Cristo, presenti nelle fonti sia orientali sia occidentali del Manicheismo (noto in antico turco come zrusc burxan)

“Il saggio disse al giovane uomo: Cosa ne dici pensi? Quel giovane uomo, dopo essere stato salvato da Dio dall’aver trascorso la notte in un cimitero, vuole tornarvi e giacere ancora con la donna morta?
Il giovane uomo rispose: No!
Il saggio disse: Questo è il modo in cui i saggi considerano lo stato delle anime dopo che hanno lasciato il corpo e sono ascese al regno del Paradiso, cioè esse non desiderano questo corpo e non desiderano ritornarvi e persino disdegnano di pensarci”

TESTI CINESI
Sono manoscritti scoperti nelle grotte dei Mille Buddha di Dunhuang (nel nord-ovest della Cina) e redatti in cinese fra il 400 e il 1000.
Non si tratta del lascito di una comunita’ e sicuramente il manicheismo in quella parte della Cina non era ne’ diffuso ne’ influente, tanto che lo studioso cinese Luo Zhenyu (1911) la intese, correttamente, come una “religione della Persia”.
La ricerca su tali manoscritti si basa sui lavori di Stein e Pelliot (1907-8).
La fomula trinitaria 1, Padre della Grandezza 2, Gesù Splendore/Terzo Inviato 3, Luce-Nous/Spirito Santo è in essi sempre presente.
In cinese Gesù è trascritto come Yishu.

Tra questi manoscritti il piu’ importante, sfuggito a Stein e Pellion e acquisito dal governo Qing per finire a Pechino, c’e’ il rotolo sul “Sermone della Luce-Nous” composto fra il 730 e l’830. Ad esso si puo’ dare una datazione piu’ precisa perche’ è stato composto con uno stilo di legno e non un pennello: il pennello di bambu’ o di pelo di coniglio furono infatti introvabili a Dunhuang durante il dominio tibetano, perche’ furono interrotti i rapporti con il resto della Cina.
Inoltre, il rotolo di Pechino è di natura privata, frutto del lavoro di uno scriba solitario, e quindi non è il prodotto di un monastero manicheo.

Il manoscritto ripercorre la creazione:  il Padre della Grandezza per combattere il demone della Concupiscenza e della Materia evoca l’ipostasi del Primo Uomo, formato da 5 Luci (wuming) che sono suoi figli e sua corazza (Aria, Vento, Luce, Acqua, Fuoco). Questi 5 elementi vengono dati in pasto alla Tenebra, e da questa mescolanza lo Spirito Vivente e la Madre dei Giusti creano il mondo alla stregua di un laboratorio alchemico per liberare progressivamente la luce e decantare la materia, facendone al contempo una prigione per i demoni.
Il demone della Concupiscenza pero’ reagisce e crea il corpo di carne per imprigionare le scintille di luce (l’aria nelle ossa, il vento nei legamenti, l’acqua nella carne, il fuoco nella pelle).
Nella carne pianta anche gli alberi di morte, corrispondenti ai 5 peccati capitali (odio, ira, lascivia, astio, stoltezza), in contrapposizione alle 5 membra intellettive (aspetto, animo, coscienza, riflessione, pensiero).
Espressione fondamentale del manoscritto e “rou shen” = Corpo di Carne, espressione fondamentale del linguaggio gnostico, e soggetto al karma. Oltre al Corpo di Carne vi è il Corpo Vivo del dharmata.
L’Inviato della Buona Luce (Huiming), personificazione della Luce-Nous e identificato in modo esplicito con lo Spirito Santo, attiva le Navi del Sole e della Luna come veicoli di salvezza.
La liberazione della natura luminosa avviene – dopo Tre giorni di Luce e due notti di Tenebra – attraverso la coltivazione morale e il perseguimento delle 5 virtu’ cardinali Carita’, Fede, Perfezione, Pazienza, Sapienza, che sono i doni della Buona Luce.

“Talvolta l’Uomo Vecchio e l’Uomo Nuovo e Sapiente si danno battaglia vicendevolmente.
Nella sua condotta l’Uomo Vecchio non avra’ carita’; nell’affrontare le vicende della vita concepira’ odio, e allora lordera’ il membro puro dell’Aspetto della natura luminosa.
Ma se custodira’ il ricordo di se’, egli si risvegliera’, caccera’ via l’odio e pratichera’ la carita’ […] e perverra’ al mondo originario.
La Carita’ è il progenitore di tutte le virtu.
All’interno della Carita’ vi è poi la Fede.
La Fede è la madre di tutti i giusti.”

Un altro manoscritto cinese fondamentale è il “Compendio della dottrina e della regola insegna te da Mani, Buddha della Luce”.
Esso è redatto da uno o piu’ vescovi nel 731 presso l’odierna Xi’an, allora capitale della dinastia Tang, dietro richiesta delle autorita’ imperiali affinche’ fossero informati della religione manichea.
In tale manoscritto possono essere individuati alcuni nuclei dogmatici.
1, Mani è paragonato a Buddha, ed è un principe che rinuncia al trono per seguire la via religiosa e insegnare la dottrina sulle Tre Epoche, i Due Principi, la gnosi di Luce e Tenebra. Mani non è definito sulla falsariga del Buddha storico, ma è considerato il fondatore divino di una religione propria.
2, il riferimento al dharmakaya buddshista, cioè alla Legge della Verita’, è costante. Il concetto si sviluppa in una nozione di una realta’ assoluta e immateriale, essenza totale e totalizzante dell’universo.
3, riprende troppo spudoratamente anche la dottrina buddista dei Tre Corpi (trikaya): l’identificazione tra Mani e Buddha è assoluta. Egli è Padre della Grandezza, Inviato della Luce e manifestazione terrena.
4, Gli Eoni sono emanazioni del Dio e aspetti del dharmakaya. Questo nel buddismo sarebbe errore fondamentale perche’ il dharmakaya non ha attributi e caratteristiche. La forzatura con il buddismo è evidente.

“Quando la Natura si affranca dal Senza-Luce, il suo nome è Unico-Aspetto [yixiang]. Nel presente insegnamento è cio’ che si chiama Liberazione.”

“Luce e Tenebra costituiscono ciascuna un principio. Le nature sono separate e distinte.
Quindi occorre comprendere le Tre Epoche.
Nell’Epoca Iniziale Luce e Tenebra erano distinte e costantemente separate.
Nell’Epoca Media la Tenebra invase la Luce, inseguendola nella sua passione sfrenata. Allora la Luce entro’ nella Tenebra. Logorare il corpo per redimere la natura luminosa, tale è in principio la santa dottrina.
Nell’Epoca Finale verita’ e menzogna ritornano alle rispettive radici. Ognuno dei due principi restituisce all’altro cio’ che entrambi si erano scambiati.”

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