Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze, Norberto Bobbio

Julius Evola e la Tradizione Ermetica: note di Alchimia

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I lettori interessati possono visualizzare il libro QUI.
-         l’Arte Regia è una via tradizionale regale per il raggiungimento di uno status spirituale superiore, una via eroico-magica;
-         Seyyed Hossen Nasr sottolinea come Evola, sottolineando il cavalcare la tigre, la crisi del mondo moderno, e analizzando il tantrismo fosse più orientato verso la via della mano sinistra;
-         nella trasformazione dei metalli, non c’è un promiscuo dissolvimento del Tutto, ma resta una continuità con l’Io originario, che si purifica;
-         la nigredo corrisponde all’uccisione dell’Io fisico e alla rottura con la comune individualità; l’albedo è un’apertura estatica, esperienza della luce ma a carattere passivo e lunare (“ciò che si deve superare non è il corpo, ma il rapporto con il corpo”); la rubedo la riaffermazione della virilità essendo a carattere solare. Queste trasformazioni sul piano spirituale hanno anche effetti su quello materiale;
-         Guenon rimprovera ad Evola che l’alchimia è una scienza cosmologica e metafisica: non solo metafisica
-         Per Solfo alchemico va intesa la volontà;
-         “tra la nascita eterna, la reintegrazione, e la scoperta della pietra filosofale, non v’è differenza alcuna” (Bohme);
-         Il simbolo dell’Albero esprime la forza universale che si dispiega nella manifestazione, e da esso stilla la bevanda d’immortalità, è concepito come una tentazione ma anche come oggetto di una conquista possibile; per questo la Legge è indifferente: le potenze che da questa risultano possono essere volte al male come al bene;
-         “corpus hermeticum: l’uomo non è abbassato per avere una parte mortale ma al contrario questa mortalità accresce la sua possibilità e la sua potenza”.
Questo perchè essendo mortale e avendo dimenticato è libero di scegliere con consapevolezza quale strada seguire. E una volta studiata la propria divinità e averla conosciuta, potrà usarla con rettitudine e con la giusta intenzione, sapendo indirizzare in maniera precisa le proprie energie.

“Le sue doppie funzioni gli sono possibili solo per la sua doppia natura: egli è costituito in modo da abbracciare ad un tempo il terrestre e il divino”;
“l’anima dell’uomo vede molto più profondamente degli Angeli perchè vede sia il celeste che l’infernale”.

-         nella civiltà tradizionale l’uomo per via della sua virtù anagogica di innalzare tutto, e quindi anche il piano fisico, a quello metafisico, aveva un tipo di conoscenza, ma anche di comprensione!, diversa;
-         gli Elementi alchemici, come dice anche Platone nel Timeo, non riguardano il corpo, la fisicità, ma sono i principi immateriali e spirituali;
-         il primo principio ermetico è l’Uno, il Tutto (come insegna la dottrina non scritta di Platone), “principio autosufficiente ad ogni operazione”, dice Evola, contiene in sé ogni cosa di cui abbiamo bisogno, come un uovo, si trova in ogni luogo e da tutti è conosciuta, essenza unica delle due nature, Acqua divina che da tutti fu ignorata, in nessun luogo è afferrabile e percepibile, ma essa riempe tutto egualmente.
L’Acqua divina, il Mercurio permea ogni cosa e pertanto costituisce il principio e la fine dell’opera;
-         l’operazione da seguire è unica perché unica è la fornace, e come in alto così in basso sono pesenti i Tre (Solfo, Mercurio, Sale), i Quattro (Terra, Acqua, Aria, Fuoco), i Dodici (lo Zodiaco);
-         bisogna quindi sorpassare l’idea della creazione come fatto storico esaurito nel tempo e nello spazio: essa è terena, sovratemporale e sovraspaziale;
-         con la separazione i due poli maschile-attivo e femminile-passivo si separano: l’Uno si determina nel significato di un Centro nel caos (Sole), l’altro è il principio lunare, quello che nel caos era possibilità potenziale ma indeterminata. Queta biforcazione Sole-Luna mi ricordda Uno come principio limitante (centro, sole) di una Diade indefinita (indterminatezza, luna) si parlava nelle dottrine non scritte;
-         questo principio lunare è in direzione di caduta (Argento, simbolo dell’Acqua, tratto orizzontale della croce), un Mercurio lunare che va dominato dal principio solare attivo (Oro, simbolo del Fuoco, tratto verticale della croce);
-         se è il principio lunare a dominare sul solare si ha la legge del divenire (Acque fluenti), altrimenti quella dell’immobilità (Acque gelate);
-         il centro della croce può essere:
a)      un punto di neutralizzazione, di impietramento, draghi che si divorano a vicenda, corporeità (simbolo del Sale). Ma Evola parla anche di “mistero del Sale”… anche perché conuce all’impietramento del Fuoco (Aria) e a quello dell’Acqua (Terra).
Con l’impietramento nella Terra vi è un arresto della Conoscenza pechè vi è la percezione di un mondo esteriore e materiale. Essa dà pertanto anche una percezione degli altri elementi non veritiera;
b)      sintesi attiva delle due forze solare e lunare congiunte, e Quintessenza dei quattro elementi
-         nel mondo manifestato i 4 Elementi vengono ad essere via via meno puri e mescolati (Filebo) tanto che nella simbologia degli elementi, la croce non è mai da sola: il Mercurio soggiace alle leggi lunari , il Solfo è un Fuoco in dominazione sugli elementi ma non ancora principio puro (Ariete);
-         il Solfo dei Saggi, puro, è un’attività dominatrice, azione e vita, che scaturisce dal centro solare: è perciò quello che dà vita, anima la materia;
-         Evola parla di Spirito come di “termine medio”, che subisce le forze provenienti dal principio Corpo ed altre le riceve dalla qualità solare dell’ “Anima”.
Questo termine medio è dunque il Mercurio, androgine, con un aspetto doppio: simbologicamente, sormontato da un Ariete quando riceve solarità dal superiore e sormontato da una luna quando subisce dall’elemento inferiore;
-         a) sull’ente terrestre (Saturno) agisce l’elemento Terra (Piombo, ossa, brama, divoratore di figli, nero, regno minerale)
b) sull’ente acqueo (Luna) agisce il Mercurio lunare (sistema nervoso, bianco, regno vegetale)
c) sull’ente aereo agisce il Mercurio con Ariete, dove agisce il Fuoco, simbologicamente corrispondenza fra Aria e questo tipo di Mercurio ancora non puro (sangue, rosso, regno animale)
d) sull’ente “intellettuale” (Sole) agisce il Fuoco (essenza incorporea, principio supremo, oro, uomo);
-         in tutto ciò i sistemi organici osseo, nervoso e sanguigno non sono i principi, ma solo manifestazione di essi (anche se Socrate diceva che è proprio con quello che abbiamo a disposizione che dobbiamo iniziare a lavorare);
-         corpus hermeticus: “quando il principio intellettuale si libera dal corpo di Terra, riveste subito la veste di Fuoco, che esso non poteva consevare integralmente, giacchè la Terra non sopporta il Fuoco… per questo l’Acqua circonda la Terra e le forma un baluardo a proteggerla dal Fuoco”. Platone nella descrizione più “fisica” del Timeo utilizza più o meno gli stessi termini.

-         “i corpi hanno tutti un’ombra e una sostanza nera che va estratta”; le ceneri che rimangono sono un residuo senza più Fuoco, anche se esse sono preziosissime perché è con esse che si fa l’Oro;
-         l’Acqua divina non distrugge i Metalli, ma li dissolve e li rigenera migliorandoli;
-         per tutta l’Opera l’athanor deve essere ermeticamente chiuso: la parte sottile del composto, riscaldata dal Fuoco, si separa dalla parte spessa, senza però poter fuggire. Sarà costretta così a condensarsi di nuovo e a tornare in basso, come un distillato che reagirà sul residuo e lo trasformerà. Il vaso non va rotto, perciò il Fuoco non deve essere troppo violento, ma a quella temperatura con cui la gallina cova l’uovo;
-         quando si parla di acque corrosive, veleni, fuochi violenti sono fuochi dall’azione violenta e quindi discontinua e pericolosa;
-         la trasformazione alchemica può essere effettuata attivamente (asceticamente) o passivamente (misticamente), dice Evola; nel primo caso si parla di via secca, si parte dal Fuoco delle facoltà individuali (potere purificatore del nitro), mentre nel caso dell via umida non si utilizzano attivamete tali facoltà, ma passivamente esse vengono sospese.
Nel primo caso la difficoltà sta proprio nell’uso di dette facoltà, nel secondo dalla difficoltà di distaccarsene.
L’obiettivo è di creare un equilibrio perfetto fra tutti i principi dell’essere, ed è un esercizio “di tutte le ore e di tutti i momenti”, tutte le facoltà e i sensi devono partecipare all’Opera;
-         la trasformazione alchemica comunque deve avvenire tramite una mortificazione, un dissolversi nelle Acque, in un iniziale dominio della lunarità sulla solarità, volta a reintegrare, a partorire, la potenza del Figlio. Poi la solarità potrà dominare.
Si ricrea con una prima fase dunque, ad un livello più elevato, quello che l’Uomo primordiale ha fatto dissolvendosi e “innamorandosi” delle “Acque superflue” della propria forma, bramandola e volendola possedere. Il Desiderio interno sorto dal centro igneo si è girato verso l’esteriorità; con l’alchimia e la reintegrazione, esso di deve ri-girare verso l’interiorità (“non per aver voluto possedere le donne gli Angeli caddero, ma per averle desiderate”);
-         non si tratta di evadere dal corpo, ma di recuperare una solarità priva di passione, anche attraverso la realtà corporea (Socrate). È d Saturno che si parte, e a saturno si ritorna: esso produce sia Piombo che Oro, è Saturno la vera Pietra dei Filosofi che va purificata. Esso porta dele “segnature” dello stati di essere, mentre gli atri modi più sottili dell’entità umana corrispondono a stati già derivati e depotenziati.
Mi sembra dunque che, in base a ciò, se Platone (Timeo) dice che rispetto all’atto creativo il livello della manifestazione è quello più lontano e meno perfetto rispetto all’essere, ciò indica anche che questo livello superiore va ricuperato proprio a partire dalla manifestazione correggendola;
-         l’intelligenza ha la sua sede nel cuore: “il cervello che è nella testa è una potenza del cuore: poiché tutte le potenze si elevano dal cuore nel cervello.”; la terza regione è invece quella “infera” cui corrisponde il potere di generazione sessuale;
-         come un colpo di lancia il potere di arresto agisce sul desiderio l’amore si trasforma in a-mors (non morte): nella forza di generazione si cela la forza stessa della Vita, e si tratta di impadronirsene in uno stato non-individuato, indifferenziato e libero. L’utilizzo di questa forza senza vie intermedie (mortificazioni ed opera al bianco) è una via “ultrasecca” e pericolosissima;
-         per dar frutto il Seme deve essere nella Terra, spezzarsi ed aprirsi; e nello stato di caduta la virilità tradizionale si è infusa nell’anima come forza istintiva e vitalità animale. Per isolare la virya (vir, virus, virtus, rigenerazione) occorre l’energia che permette la rinuncia al desiderio; e il Mistero non ha lo scopo di “insegnare” come lo intendiamo oggi, ma rinnova l’individuo come fosse un fenomeno che avviene in modo certo;
-         il Mercurio, che si manifesta attraverso il sistema respiratorio e sanguigno, ha due forme di impurità, una fissa (il corpo) ed una volatile (il desiderio); in genere comunque vi sono questi due tipi di impurità, una corporale che si purifica solo con una separazione effettiva, e la seconda elementare che si purifica con il lavoro della via secca;
-         ogni vita vegetativa consiste di desiderio, infezione trasmessasi nel principio lunare, ove si determina l’avidità elementare e l’istinto cieco di conservazione dell’essere animale. Lo stesso eros per Plotino è generato dal congiungersi col rilfesso del bene, e per questo è scambiato per Bene-in-sé;
-         “il Fuoco accresce la virtù del Saggio e la corruzione del perverso”: se una opportuna preparazione non elimina le scorie radicate nella penombra della coscienza il risultato sarà il potenziamento anche di tutti gli elementi negativi (il rosso non deve apparire prima del nero…);
-         si parla anche di operazioni a due vasi, principialmente con due esseri di sesso manifesto diverso;
-         si parla spesso di principio dell’Opera quando il Sole entra in Ariete;
-         il Fuoco contro natura è il Fuoco dell’Arte che si deve unire a quello naturale per un Fuoco misto che favorisce la contemplazione; è con questo Fuoco dell’Arte con cui si purifica il Mercurio;
-         la prima operazione dell’Arte è la separazione: estrarre il Mercurio dal Corpo significa sospendere l’azione dell’organismo animale sulla forza vitale, e liberare il Fuoco che è nascosto nel fuoco naturale. Ciò permette una crisi che permette al Seme di fruttificare, e tutte le comuni facoltă ne vengono colpite.

-         Il segreto della prima fase al Nero consiste nel far sì che la coscienza non sia ridotta e poi sospesa già sulle soglie del sonno, ma possa accompagnare questo processo in tutte le sue fasi, sino ad una condizione equivalente alla morte: e con questa morte l’anima si slaccia dal corpo.
Ciò non è esente da rischi e la prima operazione è la più difficile: è infatti difficile dissolvere l’Oro che si trova in nature fisse senza che il suo stato interno si perda; per questo bisogna procedere gradualmente ed equilibrando attività e passività, e si deve dominare l’ “esperienza” stessa e on farsi dominare: le due nature, maschio e femmina, solfo e mercurio, combattono e si abbracciano;

-         con l’Opera al Bianco c’è ricordo e reintegrazione, la vera trasformazione, e nessun Fuoco può più distruggere la Materia. L’Arte rende Vergine la Prostituta, che va “fissata” dal Maschio.
Tale opera porta oltre lo stato del sonno, ma non basta: l’effettiva reintegrazione è confermata ed integrata da una prima ridiscesa, “corporificando lo spirito e spiritualizzando il corpo in un medesimo atto”, solve et coagula, sino a che corpo ed anima non abbiano la stess natura.
Tale fase di ridiscesa, da reiterare, permette la trasformazione in puro Argento; con questo stato alla morte corporea l’anima non cessa di vivere (e tale forza vitale può trasferirsi in un altro corpo).
Il corpo esiste ora solo come funzione dello spirito (la materia non è infatti che un modo d’essere dello spirito);

-         l’Opera al Rosso è analoga a quella al Bianco: essa è un secondo momento di fissazione in cui si accresce il Fuoco stesso che si congiungerà al corpo direttamente (e non più attraverso l’Acqua): la rigenerazione è totale e l’energia dello spirito è costretta a manifestarsi.
Non ci si deve arrestare al Bianco poiché il vero Oro è la Terra di Saturno in fondo al vaso: Terra-Acqua-Aria-Fuoco-Terra; nella ridiscesa nella caverna (Libro VII Repubblica) si scopre così quanto sono preziose le ceneri di cui si è detto sopra, e permetterebbe una resurrezione senza residui. L’Argento si trasforma in Oro;

-         Opera al Bianco = Piccoli Misteri, Opera al rosso = Grandi
-         con la moltiplicazione il potere si accresce all’infinito e fiamma accende fiamma;
-         metafisicamente il Sette esprime il Tre (triade creativa) che si aggiunge al Quattro (Elementi, manifestazione); l’Otto è la monade, che li riprende ad un livello superiore. Per Bohme il settimo principio è un’espansione degli altri sei: “comprende in sé i sei altri, e li genera a sua volta”.
Ma così come nella vita vi sono i Dormienti (coloro la cui brama divora ogni “umidità oleosa”) e gli Svegliati (Iniziati), anche il settenario è doppio (Macrobio).
I Sette nell’uomo corrispondono ai 7 centri del corpo (3 maschili superiori – Saturno, Giove e Marte – e 3 femminili inferiori – Luna, Mercurio, Venere) che svolgono determinate funzione e avvolgendosi a spirale (così uno dei metodi di accensione della Menorah) raggiungono il Sole (Cuore), sino a raggiungere l’Ottavo superiore (identità con l’essere);
-         ad un depotenziamento di uno di questi centri corrisponde una passione; e ancheper questo in Alchimia si parla di 7 distillazioni (le 7 teste dell’Idra) per ottenere l’Acqua divina;
-         ogni centro oltre alla propria forza ha anche parte di quella degli altri 6, tanto che in un dato centro potrebbe risvegliarsi un principio che in via naturale spetterebbe ad un altro centro;
-         tra organi, centri e forze esistono delle relazioni che si rafforzano attraverso l’introduzione nell’organismo in date dosi e forme di certe sostanze “metalliche”, attraverso riti, e attraverso la teurgia;
-         “il Magistero è al suo termine quando la materia è perfettamente congiunta col suo veleno mortifero”; la vera causa di corruzione sta sovente nel manifestarsi abnorme di un potere più alto di quello che i circuiti irrigiditi del corpo possono sostenere;
-         preghiera: è un atto mentale necessitante e non una effusione sentimentale di devozione, è una tecnica che deve avere una netta direzione d’efficacia.

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