Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze, Norberto Bobbio

"Sulle onde della musica": intervista all'Arpa Patrizia Tassini

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Un flusso di note avvolgente, che da fragile e sussurrato si fa improvvisamente drammatico e impetuoso, da morbido e sinuoso a nervoso e potente, per tramutarsi in sequenze velocissime e ritmate e poi di nuovo fluide e voluttuose lungo le ubriacanti scale sonore che sono una delle caratteristiche distintive di questo strumento: l’arpa, raffinata e maestosa, che richiama altre epoche e leggende.
Ma la sua delicatezza è solo apparente mentre è guidata con grande maestria e pathos da Patrizia Tassini, musicista Friulana, per la prima volta a Shanghai e Pechino per due concerti da solista e altrettante master-class.
Originaria di Trieste, e ora residente in provincia di Udine, Patrizia Tassini è un’affermata artista internazionale, formatasi prima in Italia, poi al “Conservatoire Nationale Superieur” di Lion e quindi alla Eastman School of Music di New York.
Nella sua carriera ha ottenuto prestigiosi premi tra cui il 2° posto all’ “International Harp Competition” di Isralele” (1982) e il primo premio al “Concert Competion Lily Laskin” negli USA, mentre ora occupa stabilmente la cattedra d’Arpa al conservatorio di Udine e fa parte, unico membro Italiano, del direttivo del “World Harp Congress”, uno degli eventi mondiali più importante legato al mondo dell’Arpa.

Vedendola in concerto colpisce il contrasto tra la grazia e timidezza che mostra nell’entrare in scena e nel rapporto con il pubblico e la forza espressiva e passionalità che rivela nell’esecuzione.
Ma altrettanto speciale è l’incontro di persona dove a dispetto della fama internazionale colpisce la sua disponibilità, semplicità e schiettezza, che mettono subito a suo agio i suoi interlocutori. Caratteristiche emerse subito anche durante le master-class che ha tenuto sempre a Shanghai per le studentesse cinesi: ad una severa richiesta di rigore e concentrazione Patrizia Tassini unisce una schiettezza e allegria che in breve ha contagiato le studentesse, inizialmente un po’ trattenute e tese davanti ad un insegnante straniera di questo livello.
Ma ecco in sintesi alcune dei temi toccati da Patrizia durante la nostra breve intervista:

Come è nata la tua passione per uno strumento così particolare?
A sette anni per la prima volta l’ho visto suonare in televisione. Decisi che volevo suonarlo, ma la mia famiglia non era certo facoltosa, quindi optarono per una più semplice chitarra che ho imparato a strimpellare da sola fino a quando, a 11 anni, ho sestenuto l’esame di ingresso al conservatorio. E’ stato allora che i docenti, notando una buona predisposizione alla musica, hanno consigliato di iscrivermi ad uno strumento più complesso... in quel momento non ho avuto dubbi e ho scelto la classe di arpa: da allora è cominciata la mia reale passione per questo strumento, che non mi ha mai abbandonata.

Quali sono stati i passaggi più importanti della tua carriera?
Il primo momento importante è stato a 16 anni, l’esame per il concorso nazionale: per prepararmi mi ero ritirata per un mese a casa del nonno studiando e suonando 12 ore al giorno. L’esame poi è andato bene e per me è stata una grande soddisfazione che mi ha dato sicurezza e motivazione nell’andare avanti: quando lo racconto alle mie studentesse non ci credono che a quell’età avessi, per un mese, rinunciato a tutto per concentrarmi sulla musica, ma ero appassionata e per di più cocciuta... e alla fine ce l’ho fatta. Poi i concorsi internazionali, in particolare quello vinto in Isralele, sono state delle grandi soddisfazioni determinanti per la mia carriera, ma se devo pensare ora ad un passaggio che è stato fondamentale penso al periodo di Studio negli Stati Uniti che mi ha permesso di aprire la mia ottica sul mondo della musica. A
differenza dell’Italia infatti negli Stati Uniti lo studio delle composizioni e l’esercizio tecnico sono solo una parte della didattica, mentre una grande importanza è data nell’ ampliare a 360 gradi le proprie conoscenze musicali toccando tutti i periodi storici dal Medio Evo alla musica contemporanea, senza tralasciare letteratura e arte: è un ambiente ricco di stimoli e quindi di ispirazione, a cui si aggiunge la grande disponibilità di strutture come biblioteche, sale prove e sale di ascolto che in Italia mancano tutt’ora.

C’è stato un momento più emozionante degli altri nel tuo rapporto con la musica?
Le emozioni sono state tante, ma se devo sceglierne uno allora è la preparazione al concerto di Praga del ‘99. Avevo appena avuto un momento molto difficile sia a livello fisico, a causa di due importanti interventi che avevano messo a rischio la mia carriera professionista, sia emotivo, per la perdita di mio padre, che è stato il più importante sostegno e stimolo alla mia passione musicale.
Demotivata e costretta ad un riposo forzato avevo rischiato di lasciarmi andare alla depressione... ed è lì che la passione per la musica è stata determinante: contro il parere dei medici ho deciso di riprendere a suonare e preparare il concerto di Praga... spinta da questo obiettivo ho avuto un rapido miglioramento emotivo e fisico fino a riuscire a partecipare al concerto. Ricordo che allora portavo una parrucca per nascondere i capelli cortissimi dovuti alle cure mediche. Ma il giorno del concerto decisi di non usarla e suonare così com’ero. Il concerto è stato un momento emotivamente unico in cui ho espresso e sfogato attraverso la musica tutte le sofferenze, il dolore e lotte dei lunghi mesi precedenti.
Dopo il concerto, pur non sapendo il percorso che c’era dietro, in molti mi hanno fatto i complimenti, colpiti dalla carica espressiva dell’esecuzione. Pensa che mi hanno fatto i complimenti anche per il taglio di capelli moderno e audace... se avessero saputo!

Cosa vuol dire per te suonare in Concerto?
All’inizio per me c’è sempre la paura, ma poi la voglia di trasmettere la mia musica agli altri prende il sopravvento. Intorno c’è il silenzio, tutte le persone sono lì, concentrate su di te.. questo ti da’ una forza aggiuntiva per andare avanti. Suonare davanti al pubblico per me e’ come raccontare qualcosa a cui tengo, che mi appassiona. Mentre suono dimentico le persone e l’emozione e la musica mi prendono completamente.
Eppure prima di ogni concerto provo sempre una tensione molto forte. Ne ho fatti talmente tanti... eppure non mi sono mai abituata, ogni volta è come un esame!
Quando però questo peso sarà più forte del piacere, e soprattutto quando mi accorgerò che non rendo al meglio, allora mollerò. Non voglio restare attaccata alle esibizioni a tutti i costi, per onestà verso di me e verso il pubblico. Per ora però continuano a chiamarmi e anche dall’esterno dicono che rendo, allora non mi fermo!
Quando però questo peso sarà più forte del piacere, e soprattutto quando mi accorgerò che non rendo al meglio, allora mollerò. Non voglio restare attaccata alle esibizioni a tutti i costi, per onestà verso di me e verso il pubblico. Per ora però continuano a chiamarmi e anche dall’esterno dicono che rendo, allora non mi fermo!

Ottieni anche in Italia il riconoscimento che hai all’estero?
In realtà all’estero sono più riconosciuta. L’anno scorso i miei colleghi stranieri hanno insistito perchè rimanessi nel direttivo del “Congresso Mondiale dell’Arpa”, un’associazione molto prestigiosa che ogni tre anni organizza il congresso: il più importante punto di riferimento per gli arpisti a livello internazionale.
Ma in Italia la realtà è più complessa. La notorietà dipende molto dai contatti e dalle conoscenze... per esempio non ho mai avuto un riconoscimento ufficiale dallo Stato, mentre le ambasciate italiane all’estero sono molto più accoglienti.
Un’altro discorso è l’insegnamento e in particolare al conservatorio di Udine. Il direttore recentemente in un’ intervista ha sottolineato che il corso di Arpa (da me tenuto) è il fiore all’occhiello del conservatorio, sia per le richieste di iscrizione he provengo da tutta Italia, sia per i risultati raggiunti in competizioni nazionali e internazionali dalle mie allieve.

Che importanza ha per te l’insegnamento?
Ho cominciato a insegnare molto presto, appena diplomata al conservatorio a 19 anni. All’inizio era un modo per avere un’ entrata che mi permettesse di sostenere almeno in parte le notevoli spese legate alla musica e agli studi all’estero, ma presto si è rivelata una grande passione. Ora potrei rinunciare ai concerti, ma non rinuncerei all’insegnamento!
La cosa più coinvolgente per me è vedere crescere le ragazze: musicalmente, ma anche come persone, vedere che sto creando qualcosa. Ma alla fine del percorso... via! Arrangiatevi! Non sono un’insegnanante che vuole che le studentesse rimangano legate. Una volta che hanno imparato da me quello che potevo trasmettergli le spingo a cercare da sole la loro strada.
Non è solo un insegnamento nel campo della musica. Quello che spero di trasmettere è anche un’insegnamento per la vita. Innanzitutto l’importanza dell’atteggiamento: non buttarsi giù alle prime difficoltà. E poi saper vivere con piacere.
Mi ricordo sempre la mia prima insegnante negli Stati Uniti. Mi spingeva e a non chiudermi nel mondo della musica ma uscire e divertirmi, mi chiedeva sempre: “allora hai trovato un ragazzo nel campus?” e io che non ero abituata a questa schiettezza ero sempre in imbarazzo! Un’altra cosa che cerco di insegnare è che la vita è difficile, ed è importante avere qualcosa che si fa per
pura passione, qualcosa che sarà sempre lì e che potrà sostenerti anche quando le altre cose vanno male, come un punto d’appoggio. Per me questo appoggio è l’arpa.
E poi insegnare per me è anche un modo per continuare ad imparare.
In questo sono molto utili le master class in cui ci si confronta con colleghi di alto livello, ma anche dalle mie allieve imparo: quando cerchiamo insieme nuove soluzioni per affrontare un ostacolo tecnico... a volte una nuova soluzione si trova per caso, magari grazie ad un errore.
Passa il tempo e mi stupisco nel vedere che si può sempre imparare qualcosa di nuovo e migliorare, anche in aspetti dove credevi di aver giù raggiunto il massimo.
Per me la musica vuol dire anche questo: non smettere mai di imparare.

(c) Dott. Giacomo Trevisan, Shanghai, maggio 2009.

Sezione foto qui.



Formatasi al “Conservatoire Nationale Supérieur” di Lyon (Francia), in Italia, e alla Eastman School of Music di NY. Ha vinto molti Concorsi d’Arpa, tra cui il II posto all’International Harp Competition d’Israele nel 1982 e il Concerto Competition “L. Laskine” negli USA nel 1984 . Attualmente, e’ membro della giuria all’International Harp Competition d’Israele e “Martine Geliot” di Lille (Francia).
Programma:
ANONIMO, Partita, Preludio-Balletto-Pastorale-Gagliarda
G.B. PESCETTI, Sonata in do minore (1704-1766), Allegro
vigoroso-Andantino espressivo-Presto
N. ROTA, Sarabanda e Toccata (1911-1979)
B. SMETANA, Fantasia sul tema della Moldava (1825-1884)
M. GRANDJANY, Rhapsodie (1891-1975)
G. GUERRA, Apunte Betico
I. ALBENIZ, Granada-Serenata (1860-1909) 
E. PARISH-ALVARS, The Mandoline (1808-1849)

Data: mercoledi' 20 maggio 2009
Orario: 7.30 pm
LuogoHe Luting Concert Hall, 20 Fenyang Road
地址:汾阳路20号贺绿汀音乐厅
Ticket: da 80 a 200 RMB. Per le prevendite cliccare qui.

1 commento:

  1. SHANGHAI: PATRIZIA TASSINI HARP RECITAL

    She studied at the “Conservatoire Nationale Supérieur” in Lyon (France), in Italy, and at the Eastman School of Music of NY. She won many Harp Competitions: in 1982 she won the II prize at the International Harp Competition in Israel, and in 1984 the Concerto Competition “L. Laskine” in the USA. Currently, She is a member of the jury at the International Harp Competition in Israel and “Martine Geliot” in Lille (France).
    Program:
    ANONIMO, Partita, Preludio-Balletto-Pastorale-Gagliarda
    G.B. PESCETTI, Sonata in do minore (1704-1766), Allegro
    vigoroso-Andantino espressivo-Presto
    N. ROTA, Sarabanda e Toccata (1911-1979)
    B. SMETANA, Fantasia sul tema della Moldava (1825-1884)
    M. GRANDJANY, Rhapsodie (1891-1975)
    G. GUERRA, Apunte Betico
    I. ALBENIZ, Granada-Serenata (1860-1909)
    E. PARISH-ALVARS, The Mandoline (1808-1849)

    ***上海: 帕特里齐亚·塔西尼竖琴独奏音乐会

    帕特里齐亚·塔西尼曾先后在法国里昂国立高等音乐学院、意大利和美国纽约州罗彻斯特大学伊斯特曼音乐学院学习深造。曾在许多竖琴演奏大赛中获奖,1982年,在以色列举行的国际竖琴比赛中获得二等奖,1984年在美国举行的“莉莉·拉斯金”协奏曲比赛中胜出。目前任以色列国际竖琴比赛、和法国马丁·杰利奥特竖琴比赛评委会成员。
    节目单:
    帕提塔 阿诺尼莫
    c小调奏鸣曲 乔凡尼·巴蒂斯特·佩谢蒂
    萨拉班德和托卡塔 尼诺·罗塔
    沃尔塔瓦河 贝多伊齐·斯美塔那
    狂想曲 马塞尔·格朗雅尼
    西班牙舞曲 圭拉
    格拉纳拉小夜曲 伊萨克·阿尔贝尼兹
    红塔
    曼陀林 埃利亚斯·帕里什·阿尔瓦斯

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