Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze, Norberto Bobbio

Cultura Rom

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Accendere le lampade simbolizza la luce dello spirito e la distruzione della tenebra e dell’ignoranza: i Rom hanno una costumanza simile, praticata anche dagli Iraniani e i Turchi a Nauroz, cioè l’Anno Nuovo.
Hirdelezi, il festival annuale dedicato ai morti, è un altro esempio di questa assimilazione.
Il Kumbh Mela è un “mega festival” che si tiene sul luogo del “sangam”, le rive di confluenza dei fiumi Ganga e Yamuna – Ganges and Jamna – in India e l’invisibile fiume Saraswati. Tutti i devoti, pellegrini, credenti, santoni e seguaci si bagnano in tali acque per purificarsi dai peccati e rinnovare la propria anima.
I Jats adorano Shiva e Kali, il dio e la dèa Hindu. I Rom venerano Santa Sara o Kali Sara. Si riuniscono presso la chiesa di Saintes Marie de la Mer, circa cinquanta chilometri all’ovest di Marsiglia, per offrire tributi a Santa Sara. La parola Romani per “croce” è “trushal”, originalmente il tridente di Shiva.


I Rom, come si sa, sono anche praticanti nella predizione del futuro, nella lettura dei tarocchi e nelle pratiche occulte, e hanno imparato a ‘dikh’ e ‘schun’, parole che, naturalmente, significano “vedere” e “sentire” - in Punjabi ‘dekh’ and ‘ssun’.
Se praticati in silenzio, l’indovino può vedere sia in fronte a sé, che dietro di sé.
Il Professor Ian Hancock ha evidenziato che personalità come Yul Brynner, Picasso, Djano Reinhardt, Charlie Chaplin e Madre Teresa sono tutti di discendenza Rom.


La bandiera Rom è una ruota con 16 raggi (chakra), adottata al primo congresso Roma a Londra nel 1971. Ha un legame stretto con la bandiera nazionale Indiana, una ruota con 24 raggi (Ashoka chakra).

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