Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze, Norberto Bobbio

Università, Sichuan, sposi nudi, chiavi di casa, book con Yimei, DongFangMingZhu girevole, partenza con la "grande famiglia"!

Condividi


La giornata di giovedì si è conclusa con una bellissima (e buonissima) cena al mio ristorante thailandese preferito, il Coconut Paradise, con Yimei.


Venerdì invece giornata dedicata al ritiro del visto, solita fermata linea 2 Science and Museum Technology, al 1500 di MingSheng Road. Siccome sono un po’ stupido ho fatto la solita fila al terzo piano, più di un’ora, per venire a sapere che il ritiro del visto era a piano terra, dove non c’era nemmeno l’ombra di una fila. Solo le casse, per pagare (16 euro), e un nuovo visto bell’e pronto per 5 giorni. Fatto ciò, col gentilissimo Renato siamo andati – dopo aver reso un caffè da KFC - alla Università per stranieri di qui, un po’ per vedere, un po’ per chiedere informazioni, visto che questa settimana è ricominciato il semestre accademico. L’ammissione è subordinata all’invio di esami medici dove si attesta la non presenza di malattie contagiose, a formalità burocratiche, e al pagamento di una retta che si aggira intorno ai 2000 euro l’anno.
I due semestri iniziano a febbraio e a settembre (si può fare anche 1 solo semestre), e la data precisa viene comunicata nella lettera di Accettazione (maggiori info in: http://cice.shisu.edu.cn/). Sono accettate solo persone non cinesi, diplomate, con un’età compresa fra 18 e 50 anni, in buona salute e con disponibilità finanziarie per mantenersi. Oltre al 1) SISU application form (il modulo da compilare per l’università), serve 2) una fotocopia del diploma 3) una del passaporto 4) 4 fototessere 5) il pagamento di 450 RMB (circa 45 euro) di tasse, in ogni caso non restituibile (e non può essere fatto con assegni).
Tutto il materiale deve essere spedito all’Office of International Student Affairs – Shanghai International Studies University – Room 202, Teaching Building 2 – 550 dailian Road (W), Shanghai 200083, P. R. China.
Una volta arrivato e controllato, l’Università spedirà la Lettera di Accettazione per il visto per motivi di studio, il modello da compilare per la richiesta del visto, il modulo per l’attestazione di buona salute, da compilare non prima di 4 mesi della partenza, e si devono allegare gli esami originali compiuti in una struttura pubblica (non necessari per gli stranieri residenti in Cina con regolare Permesso di Residenza). Tali documenti andranno poi consegnati all’Ambasciata/Consolato per il visto, e poi portare il tutto con sé in Cina.
In totale, il tariffario è così composto: 1) le già dette tasse “per la domanda” di 450 RMB (45 euro), più – per un anno, o dividere a metà se si vuole solo un semestre - 2) 16.800 RMB (1680 euro) la retta 3) 500 RMB (50 euro) il materiale 4) 680 RMB (68 euro) le tasse di gestione. Totale 1943 euro all’anno / 944 euro a semestre. La mensa è economicissima, da 10 centesimi a piatto; però l’alloggio non è compreso: si può cercare un appartamentino fuori la struttura universitaria da condividere (a circa 300 euro al mese) o alloggiare in una struttura universitaria il cui costo varia da 8 (casa dello studente) a 13 euro (guesthouse più bella) al giorno a persona per la singola; 0 5-6,50 euro in doppia. Certo è che nella casa si ha più autonomia che nella struttura universitaria, anche perché – sebbene non ci siano controlli sull’orario di rientro – la struttura maschile e quella femminile sono nettamente separati, con super-controlli all’ingresso. Gli studenti che vogliono amoreggiare, spesso lo fanno nel parco dell’Università, che è come un college americano, con tutti i servizi necessari, attrezzature, sport, cinema, campi, discoteca, piazze, fiumi, ecc.; oppure in albergo. La stragrande % di stranieri è rappresentata da giapponesi e sudcoreani, ed, in parte, australiani ed americani. L’ingresso ai corsi di cinese è subordinato al superamento di un test che stabilisce il livello di partenza; se non si fa il test si viene automaticamente mandati al corso base.

Visitata questa Università che si trova vicino alla fermata della linea 8 Hongkou Football Stadium, ne abbiamo visitata un’altra più a nord, sempre linea 8, la più famosa, rinomata e prestigiosa di Shanghai, il cui ingresso è regolato da un test difficile ed entra 1 persona ogni 1000 domande. Nonostante ciò, la media degli studenti delle università di Shanghai è di 10.000 persone per struttura. Nelle università cinesi entrano solo cinesi, agli stranieri sono riservate le altre. Questa che abbiamo visto era lussuosissima.
Dopo un breve giro nei dintorni, cena in un ristorante cinese dove si poteva mangiare pasta italiana per 3 euro. Poi, incontro a People’s Square (Piazza del Popolo) con Yimei. Per arrivarci ho preso il taxi e ho beccato l’unico tassista che non sapeva cosa e dove fosse tale piazza, la più importante di tutta Shanghai. Mah… Con Yimei sono andato a prendere un cappuccino, un regalo per la sua amica Melody che il giorno dopo avrebbe festeggiato il compleanno (le ho regalato un peluche), poi un gelato da Mac Donald’s. E ancora, alle tre di notte, al Sichuan restaurant: la Sichuan è un tipo di cucina molto simile a quella cinese e hongkonghese, ma più piccante; e a lei piace molto il piccante.

Pronto per una nuova giornata, dopo aver salutato Yimei ed Elena, che era passata a portarmi dei soldi (i miei euro agli sgoccioli!)e anche dei regali 1) una braccialetto rosso portafortuna col ciondolo di un Topo (anno 2008, ma anche mio segno zodiacale cinese) 2) una statua di giada a forma di drago suo padre 3) il tè cinese vero (i cui prezzi stanno salendo alle stelle) suo zio. Sabato l’appuntamento era con Renato alle 17 a Wojiaochang, dove mi ha presentato la sua fidanzata perito-chimico dell’Università, per andare – solo noi due – al matrimonio di una sua ex-compagna delle scuole superiori, ristorante 5 stelle; cena buona, compagnia simpatica, bella cerimonia, speaker così così (in Cina in tutti i matrimoni c’è uno pagato per parlare costantemente al microfono, pagato per tenere viva l’attenzione degli invitati, e per far ridere). La cosa buffa è stato il dopo.
L’altra volta, il 9 febbraio, non ne ho avuto il modo, ma sabato sì: in Cina ogni coppia che si sposa ha gratis per una notte una camera nel ristorante dove cena per consumare; prima di consumare, però, tutti gli amici sono invitati in questa camera a divertirsi, una sorta di addio al celibato all’incontrario, fatto con la sposa. D’obbligo sono gli scherzi sul letto, cui la neo coppia non può sottrarsi: deve fare tutto ciò che vogliono gli amici più intimi, da cose più soft fino come ricercare delle monete nelle mutande del compagno, fino allo streaptease fatto con la morra cinese, per ultimo leccate varie tutti nudi.
Finito ciò, io, Renato ed un’altra sua ex compagna di scuola (fidanzata con un quasi-avvocato cinese che studia a Las Vegas), siamo andati per un caffè da Mac Donald’s (qui è consuetudine cui non ci si può sottrarre), e poi al Babeface, dove ci aspettavano Giulietta, Elena ed una loro amica; più tardi mi ha raggiunto anche Yimei. Con lei sono partito da lì alle 4 circa, e, non so come, ho perso la mia chiave di casa. I guardiani presenti in ogni palazzo sono pronti a tutte le emergenze: in 10 minuti, telefonata al fabbro locale, che è venuto in ciabatte tutto assonnato, e per 10 euro problema risolto, con nuove chiavi.

L’indomani, dopo aver dormito solo 3 ore, dal solito fotografo per fare un book fotografico con Yimei, il mio regalo per lei prima della partenza. Lei era bellissima. Qualche battuta fra una Banana Pie e una Taro Pie da Mac Donald’s, poi appuntamento alle 5.30 con Giulietta-Elena-Fei-Renato a Liujiazui (linea 2), per andare a cena nel cuore commerciale (e turistico) della città, Waitan, nella DonfFangMingZhu Tower, simbolo viola a tre palle di Shanghai. Offerto io, ovvio, dopo la grande accoglienza ricevuta da questa “grande famiglia” cinese. 28 euro a testa per mangiare al secondo piano, a volontà cui cucina cinese e occidentale, posto lussuoso, un ristorante girevole: stai seduto vedi tutto il panorama intorno a te che gira, una sensazione meravigliosa.poi siamo saliti nella terza “palla”, dove si può vedere il panorama ancora da più in alto, e poi discesi nella prima. Un po’ di commozione. A letto presto, con Yimei, ultimo giorno a Shanghai.

Sveglia alle 6, sistemazione di roba e della stanza; è venuta la signorina Zhou a riscuotere alle 6.30; il 26 gennaio avevo dato 400 euro di affitto più 100 di caparra, andata per gli ulteriori giorni dopo il 26 febbraio (15 euro al dì). In più ho dovuto aggiungere la bellezza di 170 euro per acqua, riscaldamento, internet, luce. Non a torto credo. In camera era freddissimo, e ho tenuto sempre il condizionatore acceso, specie fino a metà febbraio; e quando ero ubriaco la mia lavatrice ha girato ininterrottamente per 12 ore…
La grande famiglia è arrivata alle 7-7.30, con la meravigliosa Giulietta che mi ha portato la colazione, ravioli al vapore, la meravigliosa faccina sorridente di Elena, la mite e superba gentilezza di Renato: tutti insieme all’aeroporto di PuDong per l’ultimo abbraccio. Rivedrò Renato, Giulietta ed Elena a marzo; non Yimei, dolcissima ragazza con qualità che mai mi sarei aspettato di trovare in una cinese, in special modo visiosamente shanghainese. Non ho voglia dell’Italia. Ho voglia di piangere… e ritornare a Shanghai il prima possibile.



(Scrivo queste righe dall’aereo della British Airways, diretto a Londra, con 4 ore di ritardo, spero di non perdere la coincidenza per Roma… ad ogni modo il servizio delle hostess è impeccabile, mai mangiato e bevuto così tanto in un aereo).



Coincidenza non persa, ma sono arrivato a 12.30 a Roma e alle 5 a casa… senza bagaglio, riamsto a Londra, e che mi verrà spedito.

1 commento:

  1. la voglia dell'italia, ne ho tanta io.

    eheh, come ti ritrovi a PG?



    Gama

    viaggio at gmail.com

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...