Wow, ieri una dormita di 12 ore, e nel tardo pomeriggio ricerche su internet per la mia tesina, e aggiustamento del lavoro del Professore Shihua. Mi sono visto con Renato solo alle 21, quando mi è passato a prendere col suo amico Alex per andare a casa di un altro suo amico, vicino alla fermata di Hongkou Football Stadium linea 8, famoso perché sa tutto – prezzi compresi – dei "negozi" dove andare per fare sesso; memorabile anche la sua collezione di dvd piccanti, che a 26 anni guarda tranquillamente davanti alla sua ragazza.
Se può essere considerato normale da noi, qui è quantomeno un po' strano, anche se effettivamente le ragazze non hanno problemi a vederne, né a parlare esplicitamente di sesso, senza vergogna, o, perlomeno, senza quel senso del pudore che a noi ci ha inculcato la Chiesa cattolica. All'atto pratico, poi, generalmente, sono serissime e non guardano (quasi) mai oltre il loro fidanzato e futuro matrimonio.Solito gioco scemo con le carte, tipo il nostro "Assassino": poi la penitenza per il perdente è stata: la prima, bere una schifezza fatta con bibita-patatite-sputo; la seconda, farsi attaccare una caccola sulla guancia; la terza, gonfiare con la bocca un preservativo.
In quella casa, piccola come tutte le case, ma con mega schermo al plasma e pc, eravamo accalcati su un materasso gonfiabile in una quindicina, a mangiare patatine e snack (gentilmente offerti) dopo aver tolto – come di consuetudine - le scarpe: il problema è che talvolta l'igiene (dei maschietti in primis) lascia a desiderare e ieri dentro quella stanzetta non si respirava. Ci è voluta una buona boccata d'aria successiva, con Renato e Alex, a rilassarci, dapprima in un locale dove si mangiava huo guo, in cui abbiamo preso degli spiedini di carne di agnello; poi in un ristorantino tipico per la cucina del pesce, dove abbiamo preso degli spiedini con la sogliola. E poi, insieme, Babyface!
Il problema è che stamattina c'era l'alzataccia, visto l'appuntamento che avevo – con l'ormai inossidabile Renato – alle 11: mi ha portato a pranzo con i suoi ex-compagni di classe, tra cui una ragazza molto carina, e di una ventina quattro memorabili: 1) l'amico-vigile, che è arrivato al ristorante imbardato con tanto di giacchetto fluorescente, radio perennemente accesa, libretto per le multe, pistola, casco della moto. Era al lavoro. Durante il pranzo è stato sempre in piedi, mentre si sentivano gli altri poliziotti comunicare fra di loro. Ci ha versato a tutti da bere (vedi foto), per poi essere chiamato al lavoro 2) l'amico-francesino, ingegnere di Shanghai, cinese balbuziente che voleva parlare con me a tutti i costi in francese anche se in realtà lo parlava malissimo e non capivo niente. Con lui c'è stato un feeling particolare, visto che a ogni parola che mi rivolgeva dovevo aspettare mezz'ora prima che la dicesse, fosse stata in inglese, francese o anche italiano, visto che era fortemente attratto per la mia lingua natìa, tant'è che ripeteva a pappagallo tutto quello che Renato diceva a me in italiano. Però interessante. Tra l'altro ho scoperto che "non lo so" in shanghainese significa "stronzo" e "volesse" = "non posso". Inoltre, era perennemente mezzo arrabbiato perché al pranzo eravamo solo tre uomini e tutte le altre donne, "è mancanza di responsabilità e della parola data", ripeteva a Renato dopo la buca dei maschi. 3) la donna-casalingua: qui, come da noi, quando una ragazza mette su famiglia cambia in peggio, e questa qui era come una baldanzosa e pettegola casalinga – o casalingua, vista la situazione – italiana: noiosa, non si è azzittita un attimo, innamorata (come tutti i ragazzi qui, donne o uomini che siano) del gioco delle carte 4) una ragazza che parlava molto bene inglese (fa il master di lingue della Università per stranieri locale), si intendeva un po' di spagnolo, e, anch'essa biscazziere nata. Tra l'altro formulare frasi mezze italiane, mezze inglesi, mezze francesi, mezze spagnole, dà .- e mi ha dato – una sensazione bellissima, quasi eccitante.
Alla fine del pranzo, karaoke collettivo, a cantare a squarciagola (vedi video), ma anche a giocare a carte con giochi stranissimi. E, giuro, le donne sembrano veramente biscazzieri con le carte: velocissime e appassionatissime. Dopodiché ancora a mangiare, dopo tre ore di karaoke: con gli amici di Renato a KFC, che piace molto perché più economico di MacDonald e perché il cibo principale è il pollo; poi un altro tipo di fast food locale; infine, di nuovo KFC ma senza prendere nulla: vi sono andato con Renato e l'amico-francesino ad aspettare che l'autista dell'azienda venisse a prendere quest'ultimo, visto che iniziava a lavorare alle 10.30 di sera. Per ultimo, a casa col taxi; stasera niente Babyface, ma in compenso un lunghissimo massaggio con olio su tutto il corpo di un'ora e mezzo.
È appurato, comunque, che il Codice della Strada non esiste: a parte semafori e strisce pedonali non rispettati, non c'è da nessuna parte un segnale per il limite di velocità, e spesso la gente viaggia a fari spenti di notte, mezzi pubblici in primis; non c'è senso di accodamento entro le strisce, visto che la gente fa come se non ci fossero, e anche i tassisti sono talvolta sottoposti a orari massacranti, di tipo 14 ore al giorno (poi, un giorno intero di riposo).
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