Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze, Norberto Bobbio

Shanghai è immensa, distorsioni della globalizzazione

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Per girare tutta Shanghai ci vuole 1 anno intero, è immensa e le mappe coprono appena il 5% della città, quello che è "il centro", ma il resto "la periferia", dove si concentrano le ville dei ricchi, le fabbriche, del verde, si può raggiungere con il treno o la macchina, con le costosissime autostrade ad alta velocità. In questi 40 giorni io mi muoverò (e mi sono mosso) all'interno di circa il 3% della città, la sola parte – cioè – coperta dalle 9 linee della metropolitana. E stranamente ho anche trovato una Chiesa protestante.

Oggi ho comprato della birra, 30-40 centesimi a bottiglia, molto più leggera della nostra. I preservativi costano solo 10 centesimi l'uno.


In genere chi va all'estero sono i figli delle famiglie coi soldi, tanto che essi ritornano in Cina come quando sono partiti, senza aver studiato o dopo aver imparato pochissimo; i giovani di oggi, qui, coi soldi, si crogiolano sugli allori.


Stasera sono voluto andare, da solo, a mangiare al ristorante giapponese, con lo sconto della tessera che mi ha prestato Giulietta: linea 8 fino a People's Square, poi linea 1 e fermata HuangPi Lu, e subito a destra in HuaiHai Lu. Spesa totale 7 euro e un po'. Subito dopo è arrivato Renato, con cui sono andato al Mac per un caffè e per passare un po' di tempo a chiacchiere; tra l'altro qui funziona che paghi un caffè lungo una volta (sul bicchiere della Coca-Cola in pratica) ma poi puoi riprenderlo quante volte vuoi, all'infinito (con zucchero – così come le salse – gratis). Abbiamo camminato tanto, non era freddo, e dopo una punta all'M-Factory, discoteca con musica techno, siamo andati fin'ora (sono le 4.30) a Babyface. Anche perché le discoteche dopo una certa ora non si pagano.


Shanghai è gonfiata, tronfia per i consumi diurni e notturni, molti locali, Mac, negozi di alimentari, discoteche, aperte tutta la notte; insegne luminose, taxi economici a tutte le ore. Potrei trovare lavoro tranquillamente, se volessi restare qui, a destra e a manca, con lo zio-funzionario di Renato disposto ad ospitarmi gratis se torno qui in una delle sue case, tutta per me. Un'insegnante per lezioni private qui prende l'equivalente di 15 euro all'ora, una di una fabbrica al massimo l'equivalente di 80 euro al mese, vista anche la forte domanda di lavoro di gente proveniente dalla campagna, disposta a lavorare per quattro soldi.


In pieno centro c'era un mercato immenso dove si riversavano tutti gli stranieri, che vendeva marche fake per tutti i gusti; al mercato venne chiuso quando le multinazionali di brand famose hanno deciso di investire qui, all'interno di centri commerciali, imponendo il decentramento della vendita di prodotti di marca. Brand falsi si possono trovare, così come prodotti elettronici meno costosi ma senza garanzia (altrimenti per l'elettronica i prezzi sono come da noi), in negozietti locali, o in un altro mercato, ma molto più decentrato. Anche la presenza di ragazze squillo è aumentata in modo esponenziale negli ultimi 10 anni, laddove fino a poco tempo fa non ce n'era nessuna: la globalizzazione ha portato a far sì che ragazze di campagna, o anche di città, si prostituiscano per cifra che oscillano da 60 a 200 euro a notte per quelle che frequentano i locali, o per cifre che vanno da 20 a 50 euro per quelle nei "negozi del sesso" (con "cannolo" girevole all'esterno). In genere queste ultime – le prime sono "free lance" – devono darne il 30% al protettore-proprietario del "negozio". Sono soldi puliti per loro, ma che non accumulano, bensì spendono e spandono freneticamente, dalla mattina alla sera, in robetta, vestiti, trucchi e quanto altro.

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