Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze, Norberto Bobbio

Quel pozzo infinito di Shanghai

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Giornata piovosa ieri, passata a casa, tra una doccia, internet, news e un po' di studio. Manca poco tempo prima che lasci Shanghai , e non ho studiato granché, mi dispiace anche non saper nulla di cinese, visto che ho sempre parlato in italiano e inglese (talvolta francese), o non aver viaggiato a Pechino, Malesia o Indonesia (problemi col visto, problemi di costi).
Ma assicuro a tutti che non mi sono annoiato e non mi sto annoiando, tutt'altro il tempo è volato: non mi piace fare bilanci ma Shanghai è un pozzo infinito di desideri, matrice consumistica e non-retorica economicizzata di una città in parte vecchia in parte giovani, talvolta alla moda talvolta no, comunque mai ferma, sempre in movimento, irrefrenabilmente si adatta alla filosofia p a n t a r e i s t i c a. E di cose da fare, di persone da conoscere, ce ne sono un'infinità.

Dicevo: nulla di particolare ieri, solo ho incontrato Yimei dopo il lavoro, siamo andati insieme da Burger King. Ho feeling con lei, ho pensato di comprarle un dolce al tè verde (e uno per me), lei la stessa cosa, alla banana (uno per lei), che ci siamo mangiati sotto la pioggia, senza ombrello ovvio.

Dopo col taxi verso il centro massaggi vicino casa mia, per un massaggino ai piedi (!!!) e poi nella room n. 2324.

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