Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze, Norberto Bobbio

Diritti costituzionali e forma della società civile, Michael Walzer

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·        la Costituzione Usa è formata da due parti scritti in momenti diversi, con scopi diversi, e richieste da gente diversa – i 7 artt. più i 10 emendamenti (Bill of Rights, e gli altri) – in differente stile, con programi politici diversi, ma strettamente uniti nella pratica
7 artt.) modello di Stato e di governo forti e centralizzati, limitando però un check and balances interno, poiché l’apparato politico deve essere potente; i Fondatori non si fidavano della buona volontà di nessuno – anche se confidavano, a ragione, nella loro intelligenza politica, ed è rimasto inalterato dopo 200 anni, anche se spesso usato in un mod oche lor onn avrebbero voluto
10 emendamenti) concentrazione sula società civile, posti in maniera critica rispetto allo Stato forte dei Fondatori, con checks and balances e principi-diritti per l aregolazione del potere statale
·        lo stesso potere di judicial reviw sarebbe molto meno significativo senza i 10 emendamenti, e – nonostante il caso Marbury vs. Madison – sarebbe stato il potere meno pericoloso, invece così la Corte Superma si è rafforzata non solo verso il Presidente e il Congresso, ma anche verso la società civile
·        abbiamo un BoR perché c’è una società diversificata e pluralistica; esprime la sensibilità e le aspirazioni dei suoi membri – inizialmente in atti di resistenza e fughe per e persecuzioni religiose (autorizzazione del dissenso)
·        la Corte Suprema divenne cutode della coscienza protestante, laddove il diritto di coscienza era un modo per difendere la libertà di un individuo sincero [non per forza virtuoso]: estensine alla persona fisica, alla mente, e allo spirito
·        nella storia moderna dei diritto il primo dell’iniziativa liberale è quello di proprietà, ma a livello politico-letterario il centro di tutto è la coscienza, permeata di moralità crescente – la cui rivendicazione è rima di tutto religiosa -: la proprietà appartiene ad alcuni, la coscienza a tutti; la properietà è oligarchica, la coscienza democratica [l’individuo è legato al suo Dio ed è libero solo in rapporto ai suoi simili]
·        nel protestantesimo va considerato lo stretto rapporto con Dio (con la libertà da tutti i legami che si considerano illegittimi, tranne il non recar danno ai simili)
·        se la Corte Suprema fu per molto tempo il difensore dello status quo economico, lo fu anche – in parte – dello status quo religioso (oltre che sociale); avvalorando una sorte di conservatorismo sociale
·        il conservatorismo è senz’altro il carattere dominante di qualsiasi Costituzione scritta, poiché significa stabilità, ma allo stesso tempo apre la strada anche la mutamento sociale
·        il BoR non serve a restringere il funzionamento dello Stato, ma più che altro a descriverne gli scopi: non si tratta di non violare i diritti individuali, ma di tradurli in realtà
·        la trasfromazione della società civile avviene attraverso quattro tipi di azione politica e sociale:
1)     azione collettiva per modificare i modelli esistenti di proprietà, gerarchia, ordine e obbedienza, compito dei partiti e dei movimenti di massa: in quest’azione rientra la riunione, associazione, organizzazione,…; l’aspetto più significativo è il relativo insuccesso, dovuto proprio dalla varietà della società civile che porta a divergenze di fondo
2)     azione individuale per modificare i propri rapporti con gli altri senza dover aspettare una tarsformazione sociale più generale: lo spirito è individualista e separatista (emigrazione, dissidenza, divorzio, dimissioni, disimpegno); ritorna l’idea del legame individualità-Dio attraverso una sfera privata che significa privacy [al diritto di associazione si accosta quello di dissociazione]
3)     azione pubblica a favore delle riforme in appoggio agli sforzi collettivi: è esattamente il tipo di azione che si provò a limitare con BoR, tentando nuove strategie di governo
4)     azione pubblica in appoggio alla libertà individuale e ai singoli: garanzia di diritti reali ed un sistema di checks and balances; proibizione e prevenzione anche tramite la Corte Suprema, con rimozione degli ostacoli posti alla libera autodeterminazione del singolo
·        in ogni società l’individuo riesce più facilmente a modificare la situazione personale che l’ordine sociale [ma secondo Walzer in Usa le possibilità di cambiamento individuale sono così ampie che possono sostituire benissimo quelle di cambiamento sociale]
·        il (2) e il (4) tipo di azione, dve l’individuo partecipa in prima persona, sono perferiti da un punto di vista cultura e sono costituzionalmente incoraggiati: hanno maggiore probabilità di essere efficaci; in termini programmatici c’è una sorta di “teoria critica del diritto” che rappresenta – a detta di ROBERTO UNGER – un super-liberalismo fondato sulla libera scelta e sulla volontà di costruire una società più simile alle proprie costruzioni mentali, secondo il vecchio schema protestante
·        siccome Unger sa che la dissidenza più forte è quella di un “io al centro del mondo”, la sua ambizione maggiore è quella di costruire una società meno estranea di quello che è un eterno io trasgressivo
·        sembra che gli americani non siano disposti – com’è ovvio – a rinunciare ai diritti enumerati nel BoR, ma per apprezzarli facilitano le forme di azioni (1) e (3), cioè quelle collettive e cooperative: rendono cioè possibile- dando maggiore impotanza – all’organizzazione di gruppi di individui basati su un interesse comune. La differenza individuale fa così sintesi in un’attività collettiva.
·        gli autori del BoR non avevano certo previsto i suoi effetti privatizzanti, ma solo la varietà dela società esistente: perciò i gruppi che si formavano erano stabili e l’importanza dell’individuo era centrale- un’importanza però che alla lunga andava a minare l’individualismo concreto per la coesistenza di una molteplicità di gruppi negli ambiti più disparati e talvolta con poco peso [gli individui possono contare in quel gruppo ma perdono valore nella società tutta?]
·        allo stesso tempo, il “farsi i fatti propri” – che non significa vivere in isolamento – è probabile che renda più temporanee ed instabili  le unioni e l’associazionismo visto che l’individualismo è più forte (es. del cultismo religioso Usa), rafforzando l’individuo al di fuori del gruppo, anche perché la minor importanza all’interno di una polverizzazione di gruppi, lo fa estraniare da questi (cicilicità)
·        [ma le istituzioni chi devono favorire l’individuo in quanto persona, il gruppo in quanto complesso di interessi individuali, o ambedue alternativamente o contemporaneamente? C’è il rischio che favorendo uno si indebolisca l’altro e che rafforzandoli insieme si indeboliscano ancor di più i loro punti deboli?]
·        persone sole e dissociate hanno gli stessi diritti di un gruppo, ma questa atomizzazione  non è un bene: la “serie” – come la chiama SARTRE – moltiplica le divisioni e riduce la loro forza e importanza (ROUSSEAU); “il vantaggio di avere un gran numero di associazioni è secondo solo a quello di non averne affatto”
·        i conflitti tra gli individui sarebbero troppo dispersivi per minacciare la stabilità sociale, ma llo stesso tempo anche per dargli nuova energia; a risolvere questo problema la Costituzione e la Corte Suprema non servono [anche perché ci sarebbe la volontà politica?!]; piuttosto la democrazia stessa è un valore sufficientemente generale da autorizzare l’intervento statale contro la privatizzazione (es. il Wagner Act ha facilitato l’organizzazione di sindacati nel 1930, le sovvenzioni a enti di assistenza privata hanno creato il sistema di day-care,…) ma ritorna il discorso della effettiva volontà politica
·        non è comunque scopo statale creare un’unica solidarietà amnicomprensiva, seguendo anche il filone del I emendamento che vieta una Chiesa di stato, ovvero una assolutizzazione
·        al momento attuale gli Stati non sembrano il luogo più adatto di azione colettiva; gli autori del BoR pensavano che i portatori di diritti fossero forti e creativi ma in realtà la dissociazione li rende deboli e passivi; ma allo stesso tempo limitare l’eccessivo individualismo può essere visto come una violazione dei diritti individuali

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