Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze, Norberto Bobbio

Il pensiero filosofico politico e gli autori moderni e contemporanei

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Locke (1632-1704) – Due trattati sul governo
Lo inquietano le forme di non repubblica; nel Secondo Trattato classificazione disordinata, 1) conquista 2) usurpazione 3) tirannide, 1 e 2 riprendono distinzione Bartolo da Sassoferrato, tirannide è esercizio del potere oltre il diritto; nel Primo polemica col Patriarca di Filmer di escludere patriarcato da forme politiche, difesa potere politico fondato su consenso, attacco a potere assoluto, a differenza di Bodin repubblica e governo coincidono;
nella definizione di governo vede l’insieme dei tre poteri.

Locke (1632-1704) – Epistolia de tolerantia, 1689
Fondamenti libertà religiosa, distinzione Stato-Chiese (pur essendo anglicano non rivendica privilegi), la religione ha come fondamento solo la voce della coscienza, anche per via dell’influenza di Socino in Pesi bassi e Olanda (dove era stato) dalla Polonia

Adams – Una difesa delle costituzioni del governo degli Stati Uniti d’America, 1788
In USA c’era l repubblica ma non diretta, nuove costituzioni USA come ideale del vecchio governo misto (un presidente, i pochi del senato, i molti della Camera), a differenza UK le prime due cariche erano elettive, era repubblica perfino la monarchia UK [non si accorge che governo misto più che essere una forma per organizzare i poteri deve garantire equilibrio fra le classi sociali, forte avversario democrazia diretta

Kelsen e Schmitt
Dicotomia democrazia-autocrazia [non consente tipologie più complesse ma solo continuum, tanto che scienza politica e giuridica hanno ripreso distinzione stato (democratico-liberali e non democratico-liberali totalitarie e autoritarie)-governo (parlamentare, presidenziale e semi, direttoriale) di Bodin]

Mosca – Il principio aristocratico e il democratico, 1902, Elementi di SP, 1923
Nonostante critica come superficiale la tipologia greca è un nostalgico del governo misto perché consente nell’arena politica la presenza di più forze sociali contrapposte, si pone fra oligarchia e demagogia

Sternberg
Riferendosi a Mosca dice che gli stati liberaldemocratici contemporanei sono una mistione del principio democratico (suffragio universale) e del principio aristocratico (classe politica)

Il concetto di pluralismo entra nel linguaggio filosofico a fine 1700 con Wolff e Kant (pluralità dei senzienti) e nel neorealismo e pragmatismo USA (pluralità dei fenomeni della realtà); nella scienza politica vi entra sol ad inizi 1900: 1) nel 1935 solo significato filosofico nella Treccani 2) nel 1934 l’Enciclopedia delle Scienze sociali UK riporta solo teoriche pluralistiche inglesi 3) anche quella USA del 1968 insiste solo sulle teorie UK 4) nello Zingarelli c’è solo nel 1970 (X ed.): società con due o più partiti, libertà di organizzazione degli interessi, riconoscimento associazioni intermedie; pluralismo fedi religiose, culture, etiche; contrapposto in politica al totalitarismo e autoritarismo; di contro anche in opposizione all’individualismo. Radici nella riforma protestante e nelle guerre civili interne agli Stati.
Lotta per la tolleranza dell’Umanesimo Cristiano (Erasmo, Moro, Castellione i più di tutti con De Hereticis at sint perseguendi, 1554 –“i Vangelo non va imposto con le armi ma con la carità e l’amore”); poi politiques francesi (fra papisti e ugonotti) dello “ stato e politica” superiore distanza rispetto alla religione come causa di disordini: le religioni vanno confinate nel privato (Editto di Nantes 1598 di Enrico IV); 1555 pace di Augusta e 1648 Vestfalia dei “cuius regio, eius religio” e revoca dell’editto di Nantes 1685 Luigi XIV per via della tendenza alla religione nazionale in base alla Chiesa nazionale (Francia gallicanesimo, UK anglicani).
Act of toleration 1689 UK, politica ecclesiastica di Tolleranza di Federico il Grande in Prussia, editto 1781 di Giuseppe II in Austria-Ungheria, editto francese 1787 per lo stato civile dei protestanti [ma sempre concessioni dall’alto che non riconoscevano libertà religiosa]; libero esercizio della religione in art. 16 Dichiarazione diritti Virginia 1776, poi 1° emendamento Cost. USA; dichiarazione più debole nella Dichiarazione dell’uomo e del cittadino 1791 Francia rivoluzionaria per via del compromesso fra cattolici, tolleranti e liberali.

Jan Huss
Il 25 giugno 1415 invia una lettera ai suoi discepoli dal Concilio di Costanza valorizzando coscienza e libertà individuali, segno del maturare dei tempi prima della riforma

Roger Williams (1603-1684)
Stabilisce libertà di coscienza in USA (Providence, Rhode Island, Maryland)

Affermazione del pluralismo ha dovuto infrangere infatti il principio idem sentire di republica romana perpetrato dagli autori moderni come bene comune, commonwealth, interesse generale, anche la filosofia politica privilegia il momento dell’unità.

Hobbes – Leviatano, De Cive
Condanna senza appello il partito “Stato nello stato” e le corporazioni


Bolingbroke (1678-1751) – Dissertation upon parties, 1734
Nonostante reale vita politica e Gloriosa UK, condanna fazioni che operano con interesse personale, ma poi arriva a concezione più realista e dice che i partiti hanno principi e progetti diversi (con Stuart country party vs corte, poi tories terrieri anglicani vs whigs finanziari non conformisti

Hume (1711-1776) – Saggio morale e politico
Contro fazioni in teoria, ma male inevitabile sul piano reale, classificazione partiti: per 1) interessi di classe 2) legami affettivi e irrazionali 3) chiari principi (religiosi pura follia, o politici razionali); per il suo empirismo è il precursore dello studio scientifico dei partiti e secolarizzazione dei partiti religiosi come follia

Madison (1751-1835) – Federalist
Due modi per curare i mali delle fazioni: 1) rimuoverne le cause distruggendone la libertà (imprudente) o rendendo le opinioni unanime (inattuabile) 2) controllarne gli effetti con un governo rappresentativo e ampliamento dell’offerta di partiti/opinioni/interessi

Tocqueville – Democrazia in America
Non teorizza il pluralismo, ma scopre una società libera pluralista, negli USA è il popolo a governare, importanza autonomie locali, attenzione a società civile con libere chiese e libero governo, importanza della libera associazione non controllata dallo Stato (come in Francia), per nascente società industriale europea auspica associazionismo fra gli operai contro padronato, contro individualismo troppo privato e Stato troppo paternalista

Bentley – The process of government, 1908
Metodo descrittivo e empirico, rivolta contro formalismo (dalla quale nascono scienze sociali), non esiste la realtà astratta del governo perché è risultato di un processo nella vita sociale prima della politica, analisi del gruppo volontario (e non della classe marxiana), dietro ai partiti vi sono “gruppi di interessi e interessi di gruppo” (non solo economici), gruppo non rigido (confini malleabili, formali e informali)

Truman – The governmental process, 1951
Si riallaccia a Bentley, sempre gruppo contro individualismo e istituzionalismo, l’individuo si afferma perché appartiene a più gruppi con senso di solidarietà: i gruppi devono rispettare legami dei membri con altri gruppi

MacIver – the web of government, 1947
Esamina rapporto governo-società, come Bentley rifiuta etimologia di democrazia, I protagonisti non sono gli individui ma gruppi e comunità basate su libera associazione, la società viene prima dello Stato, differenza società 1) nate da interessi economici 2) nate da interessi comuni (culturali, religiosi,…), non usare concetto di Stato perché monistico: sacrifica complessità società, il governo non deve intervenire nelle comunità culturali però in quelle economiche sì

Dahl – Poliarchia, 1971, La democrazia e le sue critiche, 1989
Poliarchia contrapposta a monarchia, prospettiva comparata, oltre la poliarchia ci sono altre forme, ma questa si oppone alla populista, nella tirannia della maggioranza on c’è rispetto diritti cittadini e delle procedure come nella poliarchia, protagonisti sono sempre i gruppi e non gli individui, riducono potere coercitivo governo, più appartenenze degli individui: contrattazione continua e competizione, molteplicità di centri di potere che consentono di risolvere pacificamente i conflitti, la dispersione del potere significa sistema di controlli reciproci; l’unico problema è che ci vuole un minimo di omogeneità culturale per non ostacolare progresso democratico, va massimizzata partecipazione nelle organizzazioni, la poliarchia non è punto di arrivo ma di partenza, la democrazia resta un valore per il futuro

Schumpeter – Capitalismo, socialismo e democrazia, 1942
Democrazia come competizione sul mercato elettorale [tranne che in McIver nel gruppo prevale sempre la dimensione dell’interesse e ai gruppi che facilitano o ostacolano il governo, e non gli altri]

Rawls – Liberalismo politico, 1993
Teoria della giustizia come equità e valenza politica, la pluralità deve essere “ragionevole” cioè concordante con i principi di giustizia e non ammettere dottrine irrazionali folle e aggressive

Pluralismo: in Europa non c’è teoria descrittiva del pluralismo analoga a quella USA; in Francia la legge Le Chapelier 1791 abolisce corporazioni intermedie fra individuo e Stato fondate su interessi comuni; il vero protagonista n Europa è lo Stato; Gierke tenta di rivalutare i corpi intermedi, Maitland la corporation, ma da loro due derivano due teorie del pluralismo: le prescrittile cattolica e socialista, simili perché l’avversario per entrambi è individuo-Stato
1) dottrina sociale Chiesa Rerum Novarum 1891: ispirazione al corporativismo medievale con famiglia, comune, organizzazione professionale, Chiesa come “corpi naturali”, no interesse per partiti, lo Stato deve promuovere solidarietà, il momento contrattuale del pluralismo è assente, riabilitazione della comunità
2) socialismo nasce in UK e dal degrado della industrializzazione, nuovo ordine sociale fondato sui gruppi, lo Stato non è illimitato come in Hegel, teorico maggiore è Cole del fabianesimo.

Cole – Guild socialism re-stated, 1920
Il fabianesimo fa riferimento alle gilde medievali, ma guardava alle trade unions, critica lo Stato monistico, lo Stato è una associazione fra le altre, il principio moderno è la specializzazione in base alle funzioni, per ciò è richiesta l’autonomia dei diversi gruppi, non va generalizzata l’associazione, ma particolarizzato lo Stato, critica la teoria della rappresentanza che deve essere accompagnata da una rappresentanza specifica e funzionale degli interessi (espansione della partecipazione nelle fabbriche e associazioni)

Cost. Italia pone su stesso piano diritti inviolabili uomini e quelli delle formazioni sociali, difesa famiglia e Chiesa, interessi per sindacati e partiti e CNEL: ma pluralismo è debole: no registrazione per sindacati e statuto pubblico per partiti, pluralismo riconosciuto dall’alto perché lo Stato sottrae molti settori.
Nel dopoguerra in Europa non si è formata teoria pluralista.

Rescigno – Persona e comunità, 1966
Giurista cattolico, vede nel diritto privato garanzia libertà e autonomia associazioni, respinge modello pluralista USA che secondo lui è in declino

Kaiser, 1956
Mostra illusione liberale di rapporto diretto individuo-Stato, interessi organizzati di qualsiasi natura influenzano, perciò hanno forza politica e realtà costituzionale, si muovono nella società, a differenza dei partiti che si muovono nello Stato, difende l’autonomia dei gruppi [ma dice che possono violare libertà individui e che solo lo Stato sa proteggerli a dovere!], è difficile dare rappresentanza costituzionale a interessi organizzati perché essa nasce da contesto sociale omogeneo, esiste però “rappresentanza di fatto” secondo gli istituti del diritto privato

Rainer Eisfield, 1972
Inadeguatezza tradizionali istituzioni rappresentative nella società industriale, critico nei confronti del pluralismo USA Bentley-Truman-Dahl che è apologia del presente venendo meno al rafforzamento dell’individuo contro lo Stato, vede solo apatia e burocrazia, il rimedio è il guild socialism: reale partecipazione in tutti i campi, influenzato da Habermas

Il pluralismo non è neocorporativismo Germania-Austria-Svezia, né il corporativismo fascista; i teorici del corporativismo privilegiano momento del contratto fra i tre vertici governo-sindacati-industrali, mentre i pluralisti un centro debole e una periferia forte.Aristotele contro monista Platone ha dichiarato necessità di equilibrio unità-pluralità; pluralismo implica sempre conflittualità, non ha come fine pace sociale (che può garantire regime autoritario), equilibrio in Europa con comune eredità cristiana e in USA con la vittoria del liberalismo: il vero pluralismo possibile è quello ragionevole di Rawls, la cultura deve essere condivisa e ci deve essere tolleranza.

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