La Pudong New Area è il quartiere dedicato alle Fiere di Shanghai. La Borsa Internazionale del Turismo o la SMAU di Milano fanno un baffo a quegli immensi padiglioni. Sono andato in rappresentanza col Consolato, grazie al vice-Console e ai colleghi dell'ICE alla Wires and Tubes Exhibition, la Fiera dedicata a macchinari, cavi e tubi (settore importantissimo in Cina) e successivamente alla IFAT, la Fiera delle energie rinnovabili. L'accogliennza è stata superba, cinese direi: giusti a destinazione con la macchina del Consolato, il pass diplomatico ci ha permesso di evitare le file e di ottenere la rosa rossa all'occhiello (per pochi) (i dirigenti cinesi avevano, invece, una orchidea viola all'occhiello) e la firma di proprio pugno sul libro rosso, quello degli ospiti.
La cosa che colpisce è che nella parte dei macchinari i compratori non erano tanto i cinesi, ma c'erano una marea di indiani. Ad ogni modo tale fiera è stata finanziata dalle Fiere tedesche, in particolar modo Dusserdolf e Monaco: per questo c'erano parecchi stand espositivi tedesci. Ma anche quelli italiani non mancavano: quello dei macchinari è un settore dove siamo particolarmente capaci, talvolta anche per la qualità dei prodotti. A questo giro avevamo circa una 50ntina di stand, 30 raggruppati e vicini fra di loro che ci davano una buona immagine.
Meno importanti invece nel settore delle energie rinnovabili, con 7-8 aziende e alcune di Napoli (!!!), ancora deve pensare ai suoi di rifiuti). La cosa brutta è stata però vedere che mentre gli altri paesi proponevano macchinari, strumentazioni, buone idee, noi le uniche cose che avevamo erano cassonetti e trituratori, che col riciclaggio c'entrano ben poco.
Dopo un breve pranzo Da Elena (nome italiano, gestione interamente cinese senza nessuno che sapesse che cosa fosse l'Italia), siamo andati col mio collega ad un Meeting che suonava più o meno così: Progetti di Investimento di Prodotti e Servizi a Tongxiang-Zhejiang. In poche parole era un meeting per lo sviluppo commerciale delle città limitrofe a Shanghai, soprattutto la città di Tongxiang e la provincia dello Zhejiang, nato per "spalmare" gli investimenti che altrimenti sarebbero attratti solo dalla immensa Shanghai.
Il bello è che era pieno di dirigenti di partito e direttore commerciali, in uno dei più lussuosi hotel, solo su rigoroso invito su cartoncino rosso, con regalo annesso (una pregiata stoffa della città di Kunshan e uno dei più costosi tipi di tè).
Anche qui tutto perfetto, fin nei più piccoli dettagli, discorsi solo in cinese, e su un centinaio di persone solo 5-6 stranieri, tra cui noi due italiani e 3 spagnoli (anche un miliardario spagnolo che fa cioccolata qui). Stato una mezz'oretta il mio "capo", insofferente, ha scapocciato e è andato via dicendomi "Rappresenta tu l'Italia", dandomi i suoi bigliettini da visita (sempre d'obbligo!) e andando via facendo finta di andare al bagno. Mi son sorbito 1 ora e 30 di discorso, poi le PR in inglese (mi era stato detto di dover dire che ero il vice-console), ma poi... la magnifica cena, accompagnato - per l'occasione e visto che non parlavo il cinese - da una interprete personale per la traduzione dall'inglese al cinese. Tutti i cinesi sono stati fortissimi. Alla fine mi hanno messo a disposizione, la città di Tongxiang lo ha ufficialmente fatto, una macchina "istituzionale" disposta a portarmi gratis e venendomi a prendere sotto casa in ogni week-end libero/di non lavoro da loro, nella Provincia dello Zhejiang. E' un'occasione che sfrutterò, insieme alla intreprete - mi è stato detto - "sempre a mia disposizione", il prima possibile, forse anche fra 2 week end.
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