Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze, Norberto Bobbio

Il tema del governo libero nel pensiero politico

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Col governo libero si voleva intendere forma politica alternativa a potere dominante, si voleva congiungere libertà riferita all’individuo (soggettiva) e allo Stato (oggettiva), l’alternativa sembrava la repubblica
· tale discussione agli Orti Oricellari nel 1515 spinse Machiavelli a scrivere i Discorsi dopo il carcere e la congiura contro Giuliano Medici; la soluzione era il governo misto o l’esautorazione del capo (OSBORNE: incompatibilità monarchia-repubblica) secondo i principi di una nuova scienza politica
· tesi rivoluzionarie dei Levellers 1647: applicazione integrale del principio della supremazia della rappresentanza del popolo (NEDHAM e CROMWELL); rispetto dei poteri del parlamento UK contro monarcomachi francesi a favore degli Stati Generali
· SALLUSTIO nelle opere pubblicate a Venezia 1470, voleva per la repubblica quel sentimento di gloria e grandezza caro ai romani; tuttavia in quel periodo c’era indecisione terminologica anche per il passaggio dal latino alle lingue nazionali, e la suggestione utopica di Moro non aiutava
· nell’Inghilterra del 1600 gli autori del commonwealth avevano imminente una common liberty piuttosto che una civil liberty

· fautori del modello ateniese: concezione platonico-aristotelica di repubblica con una prospettiva di giustizia sociale (equal commonwealth), con diritto di partecipare alla vita dello stato (assegnazione cariche) e di deliberare in quanto appartenenti alla politéia vs. fautori del modello romano: il free commonwealth non poteva sacrificare del tutto i private interests ai public interest (il governo era così limitato)
· la politologia comparata non serviva tanto per uno scontro teorico, quanto per prospettare una soluzione alternativa al regime politico della monarchia assoluta: una lotta tra spirito di conservazione e spirito di progresso (privilegio dei potenti vs. libertà degli individui)
· il pericolo del dispotismo si annida in ambedue le forme – monarchia e repubblica – tanto che da Montesquieu si dipana una concezione altra da quella numerica, ma anche in base ai limiti del potere (libertà positiva degli antichi vs. libertà negativa dei moderni); messa in moto di una complessità di processi culturali
· dopo la Gloriosa, il liberalismo conosce espansione grazie alla monarchia costituzionale inglese, che è “non impedimento” e “non interferenza” (HOBBES); il governo misto può essere applicato non solo a repubbliche, ma anche a monarchie (re, lords, popolo) (“mixte State” di PONET e SMITH 1550)
· negli scrittori politici moderni non c’è dicotomia Atene-Sparta, semmai è sottili e inconsapevole

La terza via tra atomismo e collettivismo era intesa a conciliare la libertà liberale intesa come “non interferenza” e la libertà repubblicana intesa come “non dominio”.
· si usava chiamare “nazione libera” chi inneggiava alle virtù dell’aristocrazia secondo tradizione, e “popolo libero” per far emergere il dato sociologico ed etnico-culturale della democrazia

· aristocrazia e democrazia sembravano incapaci di reggersi da sole: Bodin le iscrive nella monarchia per indicare il modo con cui viene gestito i potere ex parte excercitii, senza intaccare il principio della sovranità
· sospetto di Bodin verso lo Stato democratico: per lui si deve basare sullo schema fisso protezione/obbedienza del potere sovrano, ed essere “ben ordinato”; è questa per lui la repubblica e non il governo della cosa comune avente per fine la libertà (perfino monarchia tirannica era da preferire alla repubblica, il cittadino un suddito

· esigenza di una nuova filosofia politica, e non rifugio nei modelli del passato o nelle piccole repubbliche di Olanda/Venezia: rivisitazione della teoria del diritto di natura in base alla titolarità di diritti universali ed inalienabili, e non nell’appartenenza ad un ordine (LOYSEAU) o ad una comunità (democratici radicali)
· i contrattualisti liberali innovano, e non si parla di “Stato libero”, ma si va a parlare all’azione concreta del “governo libero” (infatti in ROUSSEAU non si trova tale espressione, perché ha ridotto il significato della parola “governo” al potere esecutivo dei commissari del popolo)

· con Locke si parla di governo in senso generale: mandato responsabile in quanto investimento del diritto di fare le leggi; ispirazione dalla costituzione e dalla volontà dei consociati: congiungimento della libertà dall’alto (contratto originario costituente) con la libertà dal basso
· il governo libero è per Locke il civil government: rapporto governanti/governati profondamente cambiato: se il governo è gestito in modo arbitrario e dispotico i governanti possono destituire il legislativo e modificare la forma di governo

· mentre la 1) libertà liberale da Locke a Blackstone prende piede dopo la Gloriosa, 2) la libertà repubblicana è concettualmente più incerta – con argomenti razionali ma anche retorica e passione - e si divide in due tronconi: a) machiavelliano del governo misto (evidente oscillazione tra poli estremi) b) comunitario puro con perfetta ed equa distribuzione delle risorse; si scivolava sul piano deontologico-ideale rischiando di essere meno credibili; difficoltà del repubblicanesimo sull’intendere il concetto di uguaglianza e su come rapportarla alla libertà
· i processi erano comunque accompagnati da elaborazioni linguistiche per diffondere le innovazioni politiche: esigenza di sistemare parole e concetti in dizionari ed enciclopedie, anche per semplificare il quadro
· tra la questione sociale democratica e la struttura giuridico-formale liberale si preferì ribadire il concetto di complesso pluralismo delle istituzioni, con poteri costituzionalmente divisi. Una terza via orientata alla 3) rappresentanza politica per mezzo di rapporti istituzionali verticali (parlamento) ed orizzontali (governi locali ed organismi sociali)
· all’indomani di Tocqueville la divaricazione liberal-democratica si restringe: liberal-democrazia come dottrina in evoluzione (anche con nuove ipotesi di governo misto: social-democrazia)
· col principio consenso-elezionista (vs. privilegio-ereditarismo), il problema del governo libero non poteva essere lasciato a interpretazioni incerte: problemi pratici di tecnica costituzionale (vs. questioni metafisiche), per assicurare il funzionamento della libertà come valore supremo

· l’idea di repubblica – formulata idealisticamente nella prospettiva democratica da Rousseau e da quella di diritto cosmopolitico da Kant – sembra essere confermata dallo svolgersi della Rivoluzione in Francia, dove la repubblica ha tradito l’ordine legale con il colpo di Stato giacobino del 2 giugno 1793
· ciò che per gli autori liberali (Locke, Montesquieu, Condorcet) non doveva essere disgiunto – cioè diritti di libertà individuali costituzionalmente garantiti, separazione dei poteri, consenso del popolo - è stato rotto con una lotta sempre più agguerrita
· la fuga del re a Varennes del giugno 1791 e le sue trame contro-rivoluzionarie non potevano essere giustificate e la fine della monarchia costituzionale non poteva essere evitata: ma la Convenzione eletta a suffragio universale i 21 settembre 1792 non ha creato un ordine politico migliore perché la nuova Costituzione anno I-24 giugno 1793, era rimasta lettera morta, essendo entrato in funzione sin dal mese di aprile un Comitato di Salute Pubblica (composto da 9 membri scelti dall’Assemblea) e divenuto, in una situazione di emergenza, il vero organo di governo del Paese
· il Terrore era la sistematica eliminazione fisica degli avversari politici via via giudicati nemici della Rivoluzione e perciò accusati di cospirazione anti-nazionale, che aveva sopraffatto le aspirazioni francesi di libertà-uguaglianza-rappresentanza (tanto che erano diventati tragica ironia)
· i seguaci girondini di Brissot avevano commesso gravi errori, con la duplice incapacità di conquistare l’appoggio dei ceti contadini, e – nel lato politico-parlamentare - di parte del centro della Convenzione – la Palude -; inoltre con l’assenza di qualsiasi dialogo con i monarchiens, che pur sconfitti come partito filo-inglese, avrebbero seguito i girondini nella difesa di un ordine costituzionale fondato sul rispetto delle libertà civili e politiche – mentre la crisi economica falcidiava con l’inflazione i redditi dei ceti urbani
· tutto questo aveva messo alla fine in minoranza il gruppo che inizialmente invece disponeva in assemblea della forza relativa più numerosa e compatta (200 contro i 100 dei montagnardi), spianando la strada a quanti auspicavano provvedimenti eccezionali (tribunale rivoluzionario)
· la percezione di trovarsi di fronte ad uno Stato di polizia con governo dittatoriale era maturata in ritardo, tanto che i girondini si orientano verso un accordo con i moderati, solo quando questi, insieme ai realisti, s’erano già diretti contro i giacobini
· con la caduta di Robespierre e la fine del Terrore il 10 Termidoro, una volta consumato l’attacco al gruppo girondino, fra le due opzioni repubblicane – 1) civismo egualitario di tipo popolare e diretto 2) democratismo costituzional-rappresentativo – c’era un solco profondo; il Tribunale Rivoluzionario invece dello Stato di diritto kantiano, aveva installato la dittatura
· avendo il costituzionalismo e il repubblicanesimo (con la sua mitica idea di eguaglianza) preso a marciare separati, anche la libertà era stata spaccata in due nozioni ideologicamente incompatibili

· nel 1820-21 iniziano i moti costituzionali contro la Restaurazione fino alla conflagrazione sociale 1848, con partiti ancora divisi fra 1) sistema monocamerale-bicamerale 2) soluzione costituzional-rappresentativa o diretta
· in Uk le possibilità di un incontro tra i difensori delle libertà e quelli dell’uguaglianza, grazie alle più avanzate condizioni economiche, politiche e culturali, sembravano invece concrete: il partito whig che si considerava l’erede della GR era difensore dell’idea di libertà e progresso, ma quello tory di Peel dimostrava di non essere da meno, riconoscendo nel 1824 il diritto dei lavoratori di riunirsi in Trade Unions; quando poi il governo Grey – sostenuto da una coalizione whigs/tories liberali – mette all’o.d.g. la riforma elettorale, si arriva al Reforme Bill del giugno 1832 (pur conservando il voto censitario!)dopo la traduzione inglese di Tocqueville, si sviluppa in Europa il grande dibattito sulla democrazia, e, grazie ai numerosi esuli polacchi, italiani, tedeschi, ha a Londra le sue fasi più produttive

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