Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze, Norberto Bobbio

Xintiandi, Haagen Datz, CJ7, uovo di pecora, massaggi, donna/uomo

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Oggi giornata tranquillissima. Dopo aver dormito fino a tarda mattinata, sono andato in taxi con Giulietta a Xintiandi (in italiano suona più o meno: "scinatiantì"): un quartiere turistico di Shanghai, che non ha niente di spettacolare, se non ristoranti (anche italiani) molto cari, si vede proprio che sono turistici, e un centro commerciale con annesso cinema e gelateria Haagen Datz, che per 6 e passa euro a coppetta (esorbitante per un cinese!) ti fa un gelato da paura. E' una catena tedesca. L'unica cosa interessante in quell'area è l'edifico dove venne inaugurato il primo Congresso del Partito Comunista nel 1921.

Abbiamo aspettato al cinema del centro commerciale un'amica di Giulietta, carina, 19enne, con cui siamo andati a mangiare il ramen al ristorante giapponese – e tante altre, e buone, cosine – e poi a giocare a biliardo. Una ragazza, lei, appassionatissima di biliardo, e anche brava; quando l'abbiamo incontrata aveva appena finito danza. Dopo la saletta, svolta per un caffè da Starbuck's e poi un nuovo centro commerciale (ce ne sono un'infinità), dove per 47 euro ho comprato un vestito tipico cinese, di velluto nero, con colletto alla "coreana", e drago impresso sul davanti, allacciatura tipica cinese coi nodi. E poi cinema: film comico in cinese, CJ7, con sottotitoli (sempre in cinese, mah… per i sordi!); l'abbiamo visto io, Giulietta, e l'amico di Giulietta di ieri. Poi, ovviamente cena con Giulietta, ad un altro ristorante dove preparavano il huoguo (vedi post precedente). Per la cronaca, c'era un piatto che non abbiamo preso e che si chiamava "uovo di pecora". A dire a Giulietta mezz'ora che le pecore non fanno l'uovo, poi chiede al cameriere: l'uovo era inteso come "cazzo di montone" ma in termine aulico… Nel post-cena, di nuovo massaggio ai piedi per 2,50 euro/h, ho scoperto un posto vicino a casa mia, con una ragazza bellissima (23 anni, sposata e con un figlio di 4!).


Una curiosità: per le donne cinesi, ed in particolar modo shanghainesi, l'amore vuol dire anche quanto l'uomo è disposto a pagare. Spiego meglio: Giulietta mi ha detto che alle ragazze piace un ragazzo che gli paga tutto, sempre, perché così dimostra di apprezzare la felicità di una ragazza (una ragazza è felice quando non paga). E poi mi ha dato delle percentuali: così è per il 60%, solo nel 10% dei casi invece piace pagare solo alle donne, per il restante 30% metà/metà su influenza della cultura occidentale. Ma non si deve pensare che l'uomo sia costretto a farlo. L'uomo è felice di farlo e si arrabbia se non glie se ne concede la possibilità: una sorta di atto di superiorità e di dimostrazione di ricchezza, cui i cinesi tengono molto, così come a battibeccare – ad esempio- con i camerieri del ristorante se qualcosa durante il pasto non va. È una sorta di dimostrazione di forza, e anche questo fa parte della cultura cinese.
Se invece ad una cena con un mio amico, e altri amici suoi, o la sua ragazza, io pago per tutti il significato esplicito è che io considero quel mio amico una brava persona, cui portare rispetto in ogni caso, e una persona importante.

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