Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze, Norberto Bobbio

Visto in pugno!

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Oggi, una piccola toccata e fuga a Firenze per il ritiro del Visto per la Cina. Tutto come sperato e perstabilito, ovvero: treno delle 7.22 e arrivo a Campo di Marte alle 10.55 (i soliti 10 minuti, se non più, di ritardo delle FS); 10 minuti a piedi per il Consolato cinese; solita fila di cinesi alla pporta di destra, e porta di sinistra libera per il rilascio dei visti agli italiani.
Devo dire ottima velocità: ero andato a richiedere il visto mercoledì scorso, il 9 gennaio, e ciò vuol dire che me lo hanno fatto in meno di 5 giorni lavorativi. In realtà, la data di rilascio del visto indica 11 gennaio, quindi, effettivamente, ci hanno messo 2-3 giorni lavorativi (anche se il venerdì mattina il Consolato di Firenze è chiuso alle visite). Il costo totale, di richiesta ordinaria, è 30 euro.

Per chi volesse andare a Hong Kong, come già detto è sufficiente il passaporto, ma se da Hong Kong si volesse tornare in Cina, si deve fare un altro visto, possibilità preventivata dagli hongkonghesi, che hanno predisposto un Consolato cinese all'interno dell'aeroporto).


Devo notare la grandissima disponibilità e celerità dell'addetta al rilascio dei visti, ragazza bionda, anche nel rilasciare informazioni utili su richiesta. E nel tenere a bada i cinesi, che, come formiche, cercavano di introfolarsi dalla porticina per gli italiani, costantemente tenuta sotto osservazione da una ragazza cinese, addetta solamente a respingere la calca cinese in tal ingresso non autorizzato.


Dopo il ritiro del passaparto "vistato" e della ricevuta di pagamento, di corsa a Campo di Marte per il ritorno, treno delle 11.08, alle 13 circa a Perugia.


Non si fa altro che parlare del rinnovo del parco macchine dei treni delle FS, anni luce indietro perfino di quelli spagnoli a scartamento ridotto; lenti, obsoleti, inquinanti, costosi; e una cosa è emblematica: il cartello dei servizi igienici indica "Toeletta". Cioè: mi stava bene bagni, water, cesso, servizi, tazza, toilet all'inglese, o toilette alla francese, ma non "toeletta" espressione in disuso da 50 anni, e che ben simboleggia lo stantìo arrugginimento dei nostri vagoni! ;-)


A parte le cazzate, una piccola curiosità: in Cina il numero fortunato per eccelenza è il numero 8, quello sfortunato per eccellenza il 4 (che in cinese, ma anche in giapponese, dove vige la stessa consuetudine, significa morte). Quindi, sembra strano, ma tutti gli oggetti che contengono il 4 vengono rifiutati o venduti ad un prezzo molto più basso di quello effettivo; al contrario, tutti gli oggetti che contengono il numero 8 sono venduti a prezzi esorbitanti. Ad esempio, la mia automobile varrebbe molto di più del suo valore reale per via della presenza nella targa di ben due 8 su tre cifre totali; o, altro esempio, una sim card contentente uno o più 8.
Alla prossima!

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