Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze, Norberto Bobbio

Poliedricità di una città innevata

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Qui adesso sono le 16.27, lì le 9.29 di mattina. Stamattina il volo ha fatto ritardo di 45 minuti, ma per il resto tutto ok.
Il controllo del visto allo sbarco è andato ok, dopo aver compilato in aereo un foglio da consegnare alla dogana su "eventuali cose da dichiarare". Anche il bagaglio arrivato come aspettato; all'aeroporto mi aspettava Giulietta con suo zio. I cinesi, e quindi anche lo zio di Giulietta, non spiccicano una parola d'inglese, quindi o si va a gesti, o a fatti, o per traduzione. Shanghai è una città immensa, la fascia un po' periferica strapiena di grattacieli, lo stile non è però moderno, ma superato, diciamo "cementificato", la parte centrale piena di pannelli luminosi, palazzi moderni, pubblicità a non finire, colori sfavillanti da tutte le parti. Nonostante questo ha tutto il fascino di una grande città in senso lato, e soprattutto si respira un'atmosfera diversa (anche se per la verità, per lo smog è un casino). Lo zio di Giulietta ha una Chevrolet mezza scassata, le macchine sono raramente di lusso, per lo più costa di più l'assicurazione (da 1000 a 4000 euro per una macchina) che la macchina stessa; ma la gentilezza è unica, non solo per i passaggi, i trasbordi, la necessità dell'ombrello che siamo andati a prendere a casa di Giulietta, ma anche per la costanza con cui ha avuto il piacere – sebbene non parlassimo se non per traduzione di Giulietta – di aiutarmi nella firma del contratto di locazione con Zhou (pronuncia: Ciou), una fortissima signorina che si è unita subito a noi, sia per i soldi, sia per quella sorta di aiuto reciproco che i cinesi hanno nel sangue, tanto da accompagnarci, quando ormai lo zio era bello che andato, al più vicino commissariato di polizia per denunciare la mia venuta. Qui, se non alloggi all'albergo o in qualche altra struttura che trasferisce i tuoi dati alla polizia, devi portagli copia del passaporto e indirizzo attuale privato dove vivi.

La polizia brulica dappertutto ma non invasiva, controlla ma sa darti anche indicazioni (se conosci il cinese). Prima di andare al commissariato sono andato con Giulietta a pranzo, ristorante tipico cinese, questa volta per davvero, piatti tipicissimi, di tutto e di più tra cui anche anguilla, una specie di verdura inesistente in Italia, così come un tipo di fungo (foto a lato).


È impressionante vedere anche come certi stereotipi ritornino: viali fatiscenti, gente costantemente in bicicletta anche sotto la neve coperti da un impermeabile che copre sia la persona che la bicicletta, biciclette che trainano carretti, umani che spingono carretti stracolmi di roba.


La mia cosa la potete vedere sempre nelle foto, appartamento carinissimo al 23° piano di un grattacielo in Hai Ni Road (raggiungibili by bus number 46 o by metro M8), 500 euro per 40 giorni più una cinquantina di euro per le spese (luce, gas, riscaldamento, internet adsl costante), affittato precedentemente ad un italiano, non grandissimo ma ben arredato, divano arancione, letto disponibile in separè con tenda di seta, tende ad angolo per le finestre, tv al plasma, cucina, microonde, piccola lavatrice, bagno piccolo ma funzionale, frigorifero, due tavolini entrambi in vetro, uno basso, l'altro alto, coperte e asciugamani compresi, lettore dvd. La cosa strana è che ogni palazzo è controllato costantemente giorno e notte, non da poliziotti, ma noi li chiameremmo metronotte (2 o 3), più una ragazza costantemente vestita di rosso che fa presenza all'ingresso, non fa niente, sta semplicemente lì.


La presa è strana, serve un adattatore che mi ha fornito Giulietta. Per le chiamate a casa utilizzerò Skype con credito, ma per quelle in loco una semplice scheda con nuovo numero, pagata 3,50 euro con 5 euro (50 yuan) di traffico. Il costo per le chiamate in Cina è irrisorio (ma non all'estero, attenzione): 1 o 2 centesimi di euro a minuto. Si può comprare una scheda integrata per tutti i trasporti (autobus, treno, metrò, taxi) al costo di 1,50 euro per poi ricaricarla della cifra che si vuole per l'utilizzo. Si tenga presente che, ad esempio, l'autobus va pagato a corsa che duri 30 secondi o 1 un'ora e si hanno tre fasce di pagamento da espletare in base alla durata del viaggio, fasce molto flessibili, visto che non sta pubblicato da nessuna parte che esistono (ma si sa che è così) e visto che si paga appena si entra inserendo il soldo in una specie di cassettina per le offerte vicino al conducente, senza avere il biglietto se non si ha la tessera! Queste fasce sono 1, 2 o 3 yuan, cioè 10, 20 o 30 centesimi.


Novità delle novità, all'interno di queste emozioni? A Shanghai adesso NEVICA!!! Qui non copre, per carità, con tutto il traffico che c'è, ma è bello vedere fiocchi che tentano invano di coprirti, la temperatura è sui 3 gradi, fa comunque freddo.


Nel pomeriggio sono stato con Yè (Giulietta) e Zhou in uno dei tanti templi cinesi dell'accozzaglia di robe che noi chiamiamo di solito spacci, comprando schifezze varie (patatine & co., tre o quattro buste), una cinquantina di bicchieri di plastica, 4 rotoli di carta igienica, sapone liquido per le mani, 5 litri d'acqua (quella del rubinetto non si può bere perché esce sabbia), pesce in bustina sottovuoto, carne secca rossa dolce (tipicissima) ho speso la grande cifra di 48.90 yuan, cioè 4,80 euro. A pranzo in due, 6 portate più tè e coperti abbiamo speso 10 euro. Nel tardo pomeriggio, io e Yè siamo andati col bus 46 ad uno dei "centri" di Shanghai (ce ne sono cinque), una via edulcolorata e piena di gente, anche di furbacchioni che ti vogliono vendere prada, gucci, rolex e swatch contraffatti chiamandoti da una parte, o i soliti "fiorai" alla Perugia (solo che i fiori che vendono qui sono di carta): vi sono un sacco di posti interessanti, e leccornie a non finire: 1) 50 centesimi per un sacchetto di castagne, che qui a differenza nostra le fanno dolci 2) stessa cifra per uno spedito di frutta caramellata (io a volte aborro i dolci, ma devo dire che quello è stato speciale) 3) 3,50 per un MacMenù completo (che però non abbiamo preso) 4) 2,60 euro per un KFC menù che invece ci siamo sbafati (buonissimo e piccante al punto giusto). Più una mappa completa della città a 60 centesimi. Volevamo andare in discoteca, ma non ho retto, sono quasi 48 ore che non dormo: è giunto il momento che vada a letto, a presto!

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