Ho conosciuto diverse cinesi questi giorni: le coppie Diana e Chenzhuo, poi Feiji e Yvonne. Studiano tutte italiano, e Feiji era anche insegnante di cinese a Shanghai. L’unica veramente originaria di Shanghai è però Yvonne.
Diana e Chenzhuo sono invece di Pechino, e la più particolare è proprio Chenzhuo, chiamata Veronica (???) dai suoi insegnanti di italiano; appassionata di disegno a tempera, e fotografia.
E’ anche la ragazza che mi insegna un po’ di cinese (io in compenso le faccio i compiti di italiano…), e che ho soprannominato Pigopigo. La spiegazione è complicata, ed è più o meno questa: in realtà il cognome è Chen, quindi il suo nome è Zhuo, da pronunciarsi tipo “giu-o” e quindi, nel diminutivo “giu-o-giu-o” per gli amici. Ora la pronuncia di “giu” è la stessa di “maiale”, in inglese “pig” + la “o” = “pigo”, in diminutivo “pigopigo”. Un nome anche goliardico, perché la pronuncia di “pigo” in genere significa “culo” in slang cinese.
Con lei mi sto divertendo molto: andiamo spesso a studiare al percorso verde ed è una brava insegnante, l’ho portata conl bruco mela perugino (il Minimetrò), anche al mercatino di Pian di Massiano il sabato, dove ha scopeeto i carciofi, cibo inesistente in Cina e che non aveva mai visto in Italia.
Non solo, ma un giorno insieme a Diana, che pensa solo a essere alla moda, con atteggiamento da altezzosa, siamo satti all’Ipercoop; varie volte, poi, a prendere un gelato in centro, dal mitico Gambrinus di Carloni.
Una volta, addirittura alla Stranieri a vedere “Natale in casa Gori”, un film con Ceccherini del 1996. La mentalità dei professori talvolta non la capisco: far vedere ad una marea di persone che parlano poco e male l’italiano, o che perlomeno lo devono migliorare, un film totalmente in dialetto toscano. Mah…
Diana e Chenzhuo sono invece di Pechino, e la più particolare è proprio Chenzhuo, chiamata Veronica (???) dai suoi insegnanti di italiano; appassionata di disegno a tempera, e fotografia.
E’ anche la ragazza che mi insegna un po’ di cinese (io in compenso le faccio i compiti di italiano…), e che ho soprannominato Pigopigo. La spiegazione è complicata, ed è più o meno questa: in realtà il cognome è Chen, quindi il suo nome è Zhuo, da pronunciarsi tipo “giu-o” e quindi, nel diminutivo “giu-o-giu-o” per gli amici. Ora la pronuncia di “giu” è la stessa di “maiale”, in inglese “pig” + la “o” = “pigo”, in diminutivo “pigopigo”. Un nome anche goliardico, perché la pronuncia di “pigo” in genere significa “culo” in slang cinese.
Con lei mi sto divertendo molto: andiamo spesso a studiare al percorso verde ed è una brava insegnante, l’ho portata conl bruco mela perugino (il Minimetrò), anche al mercatino di Pian di Massiano il sabato, dove ha scopeeto i carciofi, cibo inesistente in Cina e che non aveva mai visto in Italia.
Non solo, ma un giorno insieme a Diana, che pensa solo a essere alla moda, con atteggiamento da altezzosa, siamo satti all’Ipercoop; varie volte, poi, a prendere un gelato in centro, dal mitico Gambrinus di Carloni.
Una volta, addirittura alla Stranieri a vedere “Natale in casa Gori”, un film con Ceccherini del 1996. La mentalità dei professori talvolta non la capisco: far vedere ad una marea di persone che parlano poco e male l’italiano, o che perlomeno lo devono migliorare, un film totalmente in dialetto toscano. Mah…
curiosità:
Il 15 aprile 1998 muore a 73 anni Pol Pot, l’ex leader dei khmer rossi e primo ministro della Cambogia al 1976 al 1979. Ufficialmente muore per attacco di cuore, ed era tenuto prigioniero da quelli che prima erano i suoi seguaci.
Il 20 aprile 1988 viene riconosciuta la libertà di culto in Unione Sovietica.
«Un’abitudine, se non contrastata, presto diventa una necessità» Sant’Agostino«A proposito di politica… ci sarebbe qualcosa da mangiare?» Totò
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