Nel 1969 Walter Ong scrive che gli accadimenti del mondo, per essere descritti e adeguatamente analizzati, necessitano dell’apporto comune di tutti i cinque sensi.
Sulla scia di queste considerazioni Marshall McLuhan descrive un paradigma storico dell’evoluzione della cultura europea, individuando quattro grossi periodi: 1) orale-uditivo 2) chirografico 3) tipografico 4) elettronico.
McLuhan afferma che l’nvenzione della stampa, sul finire del ‘400 determina la definitiva archiviazione delle altre quattro facoltà sensoriali.
La vista assume il dominio dell’esperienza umana, lo strumento principale dell’esser-ci nel mondo; e di conseguenza il sapere si privatizza, un aspetto del resto già ben presente in Eraclito a cavallo tra VII e VI secolo a.C. ed ampiamente esaminato da Platone.
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