Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze, Norberto Bobbio

Considerazioni sulla via iniziatica, Rene Guenon, e i suoi fraintendimenti

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Prima di analizzare questa importantissima opera di Guenon, vorrei precisare che lui è un dogmatico e spesso categorizza troppo o divide in maniera netta realtà che invece sono piene di penombre.
Dalle sue opere Guenon fa capire che l’analisi delle religioni orientali è ben approfondita, mentre quanto scrive sul cristianesimo e sul misticismo, lascia molto a desiderare, ed anzi si può dire che non ci abbia capitoquasi nulla.

In ogni caso, i punti fondamentali in questa opera di Guenon sono:

- l'ambiente moderno è d'ostacolo alla "restaurazione tradizionale in Occidente": il traslare la Tradizione attraverso metodologie e organizzazioni simil-profane può far solo danno;

- l'iniziazione deve provenire da una origine non umana e mai adattarsi per innovazione;

- l'iniziazione lascia invece all'individuo la possibilità di una realizzazione, possibilità da sfruttare attraverso un metodo adeguato sotto controlli rigidi ed incessanti;

- "l'individuo non può superare se stesso solo con i suoi mezzi proprii". Lascia intendere non solo che sia necessario metodo, ma anche aiuto esterno (di altre "scintille divine" e "energie non-umane"). Con la magia si resta invece nel dominio delle possibilità individuali.
Ciò vale – dice Guenon – anche per il misticismo. In realtà quello che dice Guenon sul misticismo non è vero ed è una sua cattiva comprensione, e impostazione, del problema.

- l'apparire di fenomeni simil-magici sono solo un riflesso che mette in pericolo i praticanti di bassa magia, con alti rischi di squilibrio: il "mondo intermedio" che percepisce il mago non è certo la realizzazione cui aspira l'iniziato.

- lo scopo principale dell'iniziazione non è morale e sociale, aspetti che possono essere toccati, ma solo in seconda battuta;

- gli stati psichici, che sono stati emozioanali, fanno parte dello stato umano e non hanno nulla di trascendentale.
Diversi sono invece gli stati superiori dell'essere, che sono veri e propri stati di coscienza superiori al cui raggiungimento deve tendere l’iniziazione.

- la religione, a differenza dell'iniziazione, non mira a far uscire l'uomo dallo stato individuale umano.
Con questa affermazione, però, Guenon non tiene conto che nelle religioni, in tutte le religioni, bisogna distinguere l’aspetto exoterico e quello esoterico.

- per essere iniziati devono esserci delle qualificazioni iniziatiche, a cui si accompagna un Lavoro personale che riguarda il carattere attivo dell'iniziazione.
A ciò si ricollegano due fatti che Guenon ribadisce: la conoscenza teorico-dottrinale per la realizzazione nell'iniziazione, e il fatto che l'iniziazione prescinda dalle condizioni socio-economiche.
Anche la via mistica richiede qualificazioni che, ovviamente, sono diverse dalle prime.

- è impossibile iniziarsi da sè, poichè anche l'"Uovo del Mondo" deve essere "fecondato", al pari di una Grande Opera, tramite il conferimento di una "vibrazione"/Fiat Lux; inoltre si prescinderebbe da selezione, controllo e gerarchia, considerando anche che non ci si può auto-trasmettere ciò che non si ha;

- la trasmissione di una influenza spirituale viene fatta tramite leggi definite e rigorose;

- la critica dall'esterno, dovuta dal profano sincretismo, è antitradizionale, poichè è un'accozzaglia di elementi messi insieme; e spesso porta a contraffazioni della Tradizione, come il teosofismo e l'occultismo;

- la Tradizione ha per centro e punto di partenza la conoscenza dei principi metafisici, applicabili a differenti dominii, e perciò sintetici. Per questo, chi usa la sintesi, che proviene dall'interno, non può procedere per sincretismo, che viene dall'esterno;

- i casi "avarna" nel mondo moderno attuale sono in crescita, mentre quelli "ativarna" costantemente limitatissimi;

- chi segue una via tradizionale deve continuare ad attenersi a quella via e non praticare anche altre forme rituali (anche se le altre forme devono essere comprese, capite), pena lo smarrimento;

- solo chi, con sintesi, considera tutte le forme nell'unità del principio, potrà scorgere i differenti raggi tradizionali che da questo centro partono;

- la trasmissione iniziatica è assicurata per catena ininterrotta;

- come l'origine dell'iniziazione, anche i simboli tradizionali sono di origine "non-umana"

- la piena efficacia degli insegnamenti tradizionali si compie con la trasmissione orale;

- "le reliquie sono un veicolo di influenze spirituali";

- centri secondari con forme apparentemente diverse sono collegate al centro supremo, che assicura la continuità della trasmissione della Tradizione, pur tuttavia essendo questo collegamento fra centri (per lo più) invisibile. I centri secondari più esterni sono quelli più "esteriorizzati" nel mondo profano;
attenzione anche a come Guenon considera i “centri”: lui li vede e dappertutto e parla anche di “centro supremo” (es. "Re del Mondo"), ma sono tutte cose che lasciano il tempo che trovano.

- in una stessa organizzazione ci può essere una duplice gerarchia: la seconda, riservata.

- la molteplicità delle forme tradizionali è dovuta dal fatto di dar la possibilità a individui diversi di poter sviluppare le proprie personali qualità. Nonostante ciò, l'iniziazione è unica nella sua essenza;

- all'iniziazione corrisponde sempre la contro-iniziazione;

- una religione non dovrebbe perdere (ahimè) punti di contatto con l'esoterismo; 

- l'organizzazione iniziatica, non essendo una società, non può essere soppressa da nessuna forza profana;

- possono esistere organizzazioni iniziatiche che hanno un collegamento tradizionale con una esistenza temporanea per raggiungere un scopo ben preciso (soprattutto estremo-orientali);

- un individuo qualificato per l'iniziazione, lo è anche malgrado un certo grado di squilibrio relativo, di per sè insito nell'uomo, e che è proprio attraverso il cammino che dovrà correggere, sino alla perfezione (e all'uso più o meno completo delle potenzialità individuali) al termine dei piccoli misteri;

- la presenza di riti nelle organizzazioni tradizionali è la conseguenza della presenza di un elemento non-umano in tali organizzazioni, poichè mettono in relazione i due elementi (umano e non-umano); tale comunicazione, posta la tradizionalità come requisito, c'è sempre, anche se inconsapevole per l'uomo, o differita;

- il simbolo può essere visto come la fissazione di un gesto rituale (lo yantra è un simbolo visuale, il mantra uno sonoro, il mudra è il gesto vero e proprio);

- il mito, un racconto simbolico, indica silenzio e consacrazione: lo stesso il mistero;

- il simbolismo è sintetico, mentre la filosofia è analitica e quindi razionale (una saggezza umana, profana);

- in una civiltà strettamente tradizionale tutto ha veramente un carattere veramente rituale, comprese le azioni della vita quotidiana: Guenon pone un punto interrogativo a questa affermazione ricorrendo poi al sanscrito "rita" per dire "cioè che è conforme all'ordine".
Tutte le azioni quotidiane dovrebbero essere rituali...

- la cerimonia è utile se può rinforzare l'effetto del rito, mettendo l'individuo in uno "stato mentale ed emotivo appropriato"

- la magia è una scienza tradizionale con la quale intervengono forze sottili, anche se appartiene all'ordine inferiore, dice Guenon.
La magia invece, non è scienza tradizionale, solo che esistono vari tipi di magia, a seconda della finalità a cui tende.

- il giocare a fare della magia cerimoniale è solo autosuggestione con soli effetti di ordine psicologico;
  
- il possesso di "poteri" come la "chiaroveggenza" non c'entra con l'iniziazione, anzi può essere solo d'ostacolo e nocivo; le pretese "rivelazioni" sono infatti in accordo con le sole idee e ambiente personali, e fanno parte di quella "grande illusione" cui l'uomo si deve liberare, attraverso la pura Conoscenza;

- tali poteri potrebbero però essere il prodotto di iniziazioni ricevute "in astrale" o " in esistenze anteriori".
Ciò potrebbe essere anche, in via ipotetica, vero, ma tali poteri non contano nulla e non hanno alcuna importanza, svolgono una funzione residuale inutile.

- il non-manifestato è superiore al manifestato: il fatto di dimorare nella non-manifestazione è l'espressione più adeguata dello stato che l'essere ha realizzato interiormente.
Questo stato può essere raggiunto solo con la liberazione finale o moksa.

- il nome profano è "il meno vero di tutti";

- poichè non vi sono due cose identiche nell'Universo, non vi possono essere due iniziazioni esattamente simili. Ciò che è importante è l' "adattamento alla diversità indefinita delle nature individuali", come le definisce Guenon, poichè l'unità e l'immutabilità del principio non esigono una uniformità e immobilità. L'insegnamento iniziatico non deve prendere una forma sistematica ma aprirsi su possibilità illimitate;

- l'idea di "debiti da pagare", di "lezioni da apprendere" sono classificazioni tendenziose delle organizzazioni pseudo-iniziatiche;

- Guenon dice che l'ascensione della Kundalini mette in comunicazione con la "luce astrale", "influenze erranti", e può rendere suggestionabili.
In realtà il risveglio di Kundalini è soprattutto una tecnica particolare del tantrismo e riguarda solo tale via: nessuna organizzazione iniziatica occidentale veramente tale lo pratica, solo i ciarlatani;

- la passività è ammissibile e concepibile solo nei riguardi del Principio Supremo, di Dio;

- l'idea del "servizio" non deve essere profana, ma si deve essere "servitori" della Verità;

- l'ultimo ciclo del Kali-Yuga comporterà un grado di confusione estrema, raggiungendo il punto piu' basso. Guenon parla dell'inversione dei poli per una risalita.
Anche le Upanishad dicono che siamo al termine di un manvantara e quindi all’inizio di uno nuovo;

- non può esservi alcuna organizzazione iniziatica che non abbia alla sommità esseri giunti oltre la diversità delle apparenze formali;

- iniziazione reale e sacerdotale coesistono.
Esistono in merito due scuole di pensiero: quella a cui appartiene Guenon che dà la preminenza al sacerdozio, e quella a cui appartiene Evola che afferma che all’inizio le due funzioni appartenevano alla stessa persona del re-sacerdote;

- il legame tra Templari ed esoterismo islamico è esistito con certezza.
  
- dice Guenon che l'ermetismo è una forma ellenizzata della tradizione egiziana, di epoca alessandrina, trasmesso in egual modo al mondo cristiano ed islamico.
L’ermetismo e l’esoterismo cristiano sono due cose assai diverse. È vero che l’ermetismo è una forma ellenizzata di epoca alessandrina, ma esso è diverso dall’esoterismo cristiano.
Quanto ai rapporti tra cristianesimo e islamismo si può dire che entrambi hanno una radice comune con l’ebraismo, e l’islamismo ha preso qualcosa(ma molto poco) dal cristianesimo.
Quanto alla Tradizione egiziana, confrontata con cristianesimo e islamismo, i rapporti sono praticamente nulli, tranne per il monoteismo della Bibbia che è probabile che Mosè l’abbia preso dal Faraone Amenothep IV (Akenathon), il faraone eretico che instaurò il culto del dio sole (Aton).

- chi alchemicamente sia pervenuto ad un determinato stato interiore può rifletterlo anche sulla materialità, visto anche il rapporto tra microcosmo e macrocosmo;

- di "eletti", considerato il movimento di discesa ciclico (e il Kali Yuga) e la presenza limitata di organizzazioni Tradizionali adeguate, sono e saranno sempre di meno;

- un uomo è infallibile nell'espressione di una Verità con cui si è identificato, ma non in quanto individuo umano; e per questo l'insegnamento deve essere affidato solo a colui che possegga una conoscenza effettiva;

- il caos è uno stato non ordinato contenente possibilità allo stato potenziale, materia prima e punto di partenza essenziale. Ciò che presiede all'ordine deve avere la funzione di "motore immobile", l'asse attorno a cui gira la "ruota cosmica" senza prender parte al moto;

- la Tradizione indù afferma la primordialità del suono tra le qualità sensibili, corrispondente all'etere tra gli elementi.
“In principio era il logos,e il logos era presso Dio e il logos era Dio”;

- il movimento del cuore, come quello della respirazione, corrisponde a contrazione-espansione / solve-coagula. Guenon parla di "scienza del ritmo";

- è fondamentale come far "vibrare" certi punti.

1 commento:

  1. "Considerazioni Sulla Via Iniziatica", testo fondamentale (come tutta la sua opera, del resto!) e importantissimo per poterrsi orientare in maniera precisa e rigorosa, sul tema complessissimo dell'iniziazione. Orande omaggio del Maestro degli studi tradizionali: Opera insostituibile!

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