Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze, Norberto Bobbio

Mitologia dell'Antica Grecia: gli Dei dell'Olimpo

Condividi
Il padrone dell'Olimpo, Zeus, sta seduto con sua moglie Era sul trono tenendo i simboli del suo potere e della sua forza: lo scettro con l'aquila e la folgore. Iris, la messaggera alata degli dei, sta davanti alla coppia divina con l'oinochoe e la phiale delle libagioni (anfora a figure rosse, 500 a.C. circa).


Il ratto di Europa da parte di Zeus trasformatosi in toro (cratere pestano a calice, a figure rosse del ceramografo Asteas, 340-335 a.C.).
Era, bella in maniera provocante, si presenta davanti a Zeus, che la invita vicino a lui (affresco dalla "casa del poeta tragico" a Pompei, 75 d.C. circa).
Idolo di Atena, alto circa 17 cm.
La dea è seduta su un trono, con polo sulla testa e con l'egida ed il gorgoneion sul petto (età arcaica).

Atena con il peplo dorico, elmo e lancia guarda pensierosa una stele che si trova davanti a lei (rilievo dell'"Atena Pensierosa", 460 a.C. circa).
Particolare di una statua bronzea di Atena, verosimilmente opera di Eufranore, 350 a.C. circa.
Poseidone, il padrone del mare, è qui raffigurato che brandisce il tridente - che non si conserva (statua bronzea del "Poseidone dell'Artemisio", 460 a.C. circa).
Poseidone è qui raffigurato in posizione ieratica, tranquillo con il suo tridente poggiato a terra (anfora a figure nere, 540-530 a.C.).
In una cerimonia misterica sono qui raffigurate due grandi dee di Eleusi. A sinistra Demetra, seria, con scettro nella mano sinistra e nella destra delle spighe, che consegna a Trittolemo, per diffondere la loro coltivazione nel mondo.
A destra, Persefone, teneva anche lei in mano delle spighe, mentre nell'altra tiene una torcia accesa (rilievo, 440-430 a.C.).



Apollo, con l'arco e la faretra sulle spalle, suona la sua lira, mentre viaggia sul mare verso Delfi, seduto su un tripode oracolare, che qui è alato (hydria a figure rosse, 480-470 a.C.).
Apollo è qui raffigurato mentre suona la cetra, tra sua madre Latona e sua sorella Artemide (anfora a figure rosse, fine del VI sec. a.C.).
Aristeo, figlio di Apollo e di Cirene, era, secondo la tradizione, "espertissimo agricoltore" e "portante doni".
Qui è raffigurato alato, che tiene il suo arnese per zappare ed il sacco con i suoi doni, che erano l'olio, il miele e il latte (particolare, anfora a figure nere, 540 a.C.).
Artemide, con una corona fronzuta sui capelli e gioielli, con chitone a pieghe e nebride e la faretra appesa sulla spalla, tiene una phiale nella mano sinistra, mentre porta teneramente la destra verso un cigno che sta davanti a lei (lekythos bianca, 490 a.C. circa).
Artemide è qui raffigurata come signora della natura, alata, che tiene in mano una pantera e nell'altra un cervo (particolare dall'ansa, cratere a figure nere, noto come "Vaso Francois, 570 a.C. circa).
Il furto dei buoi di Apollo da parte di Ermes neonato è il soggetto di questa rappresentazione.
A sinistra, nascosti in una grotta ci sono i buoi di Apollo; a destra, in un'altra grotta, è raffigurato Ermes, disteso nella sua culla che fa finta di non sapere nulla, mentre Apollo sta protestando con i genitori del ladro, Zeus e Maia (hydria ceretana, 520 a.C. circa).
Ermes, come psicopompo conduce, tenendola per mano, la giovane Mirrine al fiume Acheronte, da dove Caronte la trasporterà nella terra dei morti. A sinistra sono raffigurati i parenti della giovane che la salutano (lekythos marmorea, 430-420 a.C.).
Ares, il violento dio della guerra, è raffigurato tutto in armi
(cratere a figure nere, noto come "Vaso Francois", 570 a.C. circa).
I due amanti, Ares e Afrodite, sono sorpresi dalla presenza di Elio, mentre il loro custode, Alettrione, si è addormentato.
Questo affresco è ispirato da un'opera originale della prima età ellenistica (affresco da Pompei, 10 a.C. circa).
Il capripede Pan cerca di abbracciare Afrodite nuda, mentre lei solleva il sandalo per intimidirlo (gruppo di Afrodite-Pan, 100 a.C. circa).
In questo particolare, il fabbro Efesto, con la tenaglia in mano e il martello sulla spalla, ritorna sull'Olimpo accompagnato da Dioniso, a destra. Poiché è semiubriaco, viene sorretto da un Satiro (pelike a figure rosse, 435.430 a.C.).
Un giorno Zeus ed Era ebbero un grosso litigio ed Efesto corse in aiuto di sua madre.
Lo prevenne però Zeus e lo scaraventò giù dall'Olimpo. Osservano questa scena, qui rappresentata, una divinità femminile marina, a destra, ed Atena Promachos, su una roccia a sinistra (fregio architettonico, dopo 150 d.C.).
Dioniso in estasi suona il barbito. Due Satiri battono i crotali e danzano attorno a lui (interno di una kylix a figure rosse, 480 a.C. circa).
Dioniso, coronato di edera, con il tirso in una mano e il timpano nell'altra, è seduto sul dorso del suo animale sacro, la pantera (pavimento musivo dalla "casa delle maschere" a Delos, 2a metà del II sec. a.C.).
Testina bronzea di Dioniso, coronato di edera (statuina bronzea, Acarnania, II sec. a. C.).
Asceplio era in origine un eroe-medico.
Dall'età tardoclassica venne annoverato come dio-medico nel pantheon greco (rilievo, 360 a.C. circa).
Plutone e Persefone erano i signori dell'Oltretomba. Nell'immagine sono seduti sul loro trono; Plutone tiene una phiale e fiori, Persefone un gallo e spighe (pinax locrico, 470-460 a.C.).
Ade-Plutone, essendo ctonio, non era solo dio della morte ma anche della fertilità e della ricchezza.
E' raffigurato semisdraiato sulla kline insieme a sua moglie Persefone, mentre tiene una phiale in una mano e il corno dell'abbondanza nell'altra (interno di una kylix a figure rosse, 440 a.C. circa).
Caronte era un essere demoniaco degli Inferi ed era incaricato di guidare le anime dal mondo dei vivi a quello dei morti.
Nell'immagine, Caronte sulla sua barca ascolta attentamente Ermes Psicopompo che è venuto a consegnargli una defunta (lekythos bianca, 450 a.C.).
Elio che sorge (metopa del tempio di Atena a Ilion, inizi del III sec. a.C.).
Le Nereidi, le 50 divinità marine, vivevano nelle profondità del mare vicino al loro padre, il vecchio Nereo, danzando, cantando e giocando con le onde. In questa pittura vascolare, mentre Eracle lotta con Tritone, hanno dato inizio ad una danza, leggere come le onde (interno di una kylix a figure nere, 550 a.C. circa).
Eos ed Elio viaggiano, coronati di luce, sui loro carri. Un giovane alato, che tiene le redini, è forse Lucifero, la stella che brilla nel cielo all'alba (cratere apulo, tardo IV sec. a.C.).
Dioniso con Menadi danzanti (anfora attica a figure nere, firmata dal ceramografo Amasis ed attribuita al Pittore di Amasis, 540-530 a.C.).

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...