Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze, Norberto Bobbio

Antartide o Atlantide?

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L'affresco si trova nel Salone Baronale, dipinto da Giacomo Jaquerio (1375-1453) che rappresenta “Sfilata di eroi ed eroine”.
Questa foto rappresenta una carta geografica in un affresco del 1500 che si trova a Castello della Manta, in provincia di Cuneo (Piemonte).
Come si vede, vi trova posto anche l'Antartide che però viene individuato solo nel 1700 e ufficialmente scoperto nel 1800.
Come è possibile?


L'ipotesi dell'esistenza di una Terra Australis, cioè di un vasto continente nell'estremo sud del mondo con lo scopo di "equilibrare" le terre del nord (Europa, Asia e Nord Africa), esisteva fin dai tempi di Tolomeo, che suggerì l'idea di simmetria di tutte le terre conosciute nel mondo. Rappresentazioni di una grande superficie meridionale erano comuni nelle mappe.
Ancora nel tardo XVII secolo, dopo che gli esploratori avevano scoperto che il Sud America e l'Australia non erano parte del mitico "Antartide", i geografi credevano che il continente fosse molto più vasto rispetto alla sua dimensione reale.

Già nell'antichità i pitagorici e Platone stesso, speculavano sull'esistenza di una terra circumpolare nell'emisfero meridionale; al tempo di Claudio Tolomeo (100-170 d.C.) era immaginato un continente a meridione dell'Oceano Indiano e, nel 1570, in una mappa disegnata da un cartografo olandese, Abraham Oertel, viene definita “Terra Australis Incognita”. È proprio alla ricerca di questa “Terra Australis Incognita”, oggi meglio nota come Australia, che il navigatore inglese James Cook (1728-1779), viaggiando per l'emisfero australe a bordo della sua Resolution, ne determina l'esistenza tra il 1773 e il 1774; l'effettiva esplorazione delle regioni antartiche è molto più recente e risale al XIX secolo.
Il primo avvistamento confermato dell'Antartide è dibattuto fra 3 diversi equipaggi.
Secondo diverse organizzazioni (National Science Foundation, NASA, Università della California,  e da altre fonti), le navi capitanate da tre uomini avvistarono il nuovo continente nel 1820: Fabian Gottlieb von Bellingshausen (capitano della Marina Imperiale Russa), Edward Bransfield (un capitano della Royal Navy), e Nathaniel Palmer (un cacciatore di foche statunitense). Von Bellingshausen il 27 gennaio 1820, tre giorni prima dell'avvistamento di Bransfield, e dieci mesi prima di Palmer (novembre 1820). Quel giorno le due navi della spedizione guidata da Von Bellingshausen e Mikhail Petrovich Lazarev raggiunsero un punto a di 32 km (20 miglia) del continente antartico e videro i campi di ghiaccio. Il primo sbarco documentato sulla terraferma avvenne con l'americano John Davis nell'Antartide occidentale il 7 febbraio 1821, anche se questa versione è contestata da alcuni storici.

I cultori delle varie ipotesi ufologiche (da Atlantide ai Raeliani) naturalmente asseriscono con certezza che tutto deriva da un popolo, vissuto prima della nostra storia, capace di conoscenze tecnologiche derivate da civiltà extragalattiche. Il loro ultimo cavallo di battaglia è la carta di Piri Re'is, disegnata su una pergamena nel 1513 dall'ammiraglio turco Piri Ibn Haci Mehmet, dove viene rappresentata parte del globo terrestre con l'unita Antartide. Anche se il particolare è “curioso” dimostrando peraltro varie inesattezze (il Rio delle Amazzoni compare due volte, i Caraibi sono errati in scala e disposizione, mancano oltre 150 km di costa americana e l'Antartide, pur essendo verosimile, non è così accurata come si vorrebbe far credere), basterebbe leggere le parole scritte a margine dall'ammiraglio Piri, che certifica le basi scientifiche alle quali si è riferito per disegnare la stessa: “Documento basato su antiche carte greche e arabe e su mappe tracciate da Colombo e su carte e resoconti verbali di altri esploratori del Nuovo Mondo”. Tutto ciò dimostra che sia l'affresco del castello della Manta sia le varie carte nautiche del medioevo (compresa quella di Piri Re'is) non sono altro che le varie elaborazioni della capacità rappresentativa dei nostri predecessori, ricchi di coraggio, capacità e di fantasia, ma scarsi di quella tecnologia che ha sorretto il progresso scientifico. L'Antartide, che per i molti cultori di scienze “alternative” rappresenta l'ultimo continente ancora sconosciuto dove porre la mitica Atlantide (ipotizzano uno scorrimento della crosta terrestre sul mantello tale da portare l'isola di Atlantide, descritta da Platone, alle latitudini attuali), ora è unicamente la più grossa riserva di ghiaccio del mondo (oltre il 90% di tutto il ghiaccio della terra) e tale resterà fino a quando non si capirà che la natura dispensa i suoi segreti.

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