Bodin – I sei libri sulla repubblica
Distinzione restrittiva repubblica a sapore ciceroniano, monarchia è la forma giusta, corruttibile in tirannica o signorile simili perché il re si ritiene signore sui beni e sulle persone dei sudditi (Hobbes invece nel De Cive non considera ambito politico il diritto del padrone-genitore su servi-figli); distinzione stato- governo = titolarità-esecuzione potere, tre forme di repubblica classiche: no repubblica mista perché sovranità indivisibile, distinzione forme rette-degenerate è soggettiva, è il governo che può essere anche misto: quello che esalta la vera monarchia (armonia tra giustizia distributiva e commutativa); anche se nel II libro entrerà in contraddizione parlando di monarchia regia-dispotica-tirannica
I sei libri della repubblica: la repubblica è il governo giusto (per distinguerla dai predoni), i nemici legittimi sono diversi dai briganti, il fine ultimo della repubblica non è la felicità come dicevano gli antichi, ma conta di più la virtù basata su tre concetti: 1) famiglia 2) sovranità 3) beni comuni, la virtù è opposta alla felicità, perché spesso la felicità è accostata alla prosperità, bisogna trovare differenze vere e non apparenti fra monarchia-aristocrazia-democrazia, Sparta-Roma-Venezia sono sempre considerate forme miste, inneggiate d molti anche Aristotele, ma la mescolanza risulterebbe diversa da ognuna delle tre e quindi crea una forma nuova!, anche se la sovranità fosse concessa a turno ci sarebbero solo tre regimi giustapposti, la prima prerogativa è dar legge ai sudditi: perciò la sovranità non può essere data a chi deve subire il suo prodotto, si è detto che la Francia è un sistema misto ma l’assemblea dei tre Stati non è altro che un organo di supplicanti (re monarchia, parlamento di Parigi aristocrazia, tre stati democrazia), il re è la figura importante il cui giudizio è indipendente, la Repubblica romana spesso è chiamata principato ma con questo nome si vuole intendere una democrazia o aristocrazia con un capo primus inter pares, non è monarchia vera che non può essere diarchia (come Romolo-Tazio o Marco Aurelio-Elio Vero), differenza regime e governo: il regime è la monarchia, il regime (modo di governarlo) 1) regia (i sudditi obbediscono alle leggi del re) 2) dispotica il re è signore dei beni e dei sudditi per diritto d’armi) 3) tirannica (senza diritto d’armi), le stesse differenze vi sono per aristocrazia e democrazia, Aristotele sbaglia quando dice che i primi monarchi erano eletti dal popolo (in Assiria Nimroth), la monarchia dispotica è più augusta, mentre nella tirannica gli uomini si ribellano, una volta che il despota dà libertà ai sudditi la monarchia diventa regia (re Ciro il vecchio, signore Cambise, mercante Dario per i Persiani), il re deve inchinarsi alle leggi di natura e temere Dio sopra ogni altra cosa, la differenza tra i re on sta nel modo in cui si arriva al potere ma come si governa, il re si conforma alle leggi di natura il tiranno le calpesta; [a differenza di Aristotele] nell’aristocrazia conta il numero che deve essere inferiore alla metà della popolazione, il potere del re è più ampio e prestigioso visto che comanda a titolo personale, il regime repubblicano aristocratico non è da dirsi virtuoso o corrotto perché questo è il modo di governare, è impossibile ottenere un regime di sola gente virtuosa (sia con elezioni che con sorteggio), meno gente partecipa al potere più la repubblica è salda; nella democrazia la maggioranza del popolo ha il potere sia sui singoli sia sulla minoranza presa collettivamente (35 tribù di Roma), il voto può essere per testa ma anche per tribù parrocchie comunità; il governo può essere più o meno monarchico-aristocratico-democratico è il regime che è unico e indivisibile (maggioranza sovrana e cariche solo ai nobili: democrazia aristocratica; minoranza sovrana e cariche a tutti: aristocrazia democratica; popolo sovrano e cariche a tutti: democrazia democratica).
Fonti:
Distinzione restrittiva repubblica a sapore ciceroniano, monarchia è la forma giusta, corruttibile in tirannica o signorile simili perché il re si ritiene signore sui beni e sulle persone dei sudditi (Hobbes invece nel De Cive non considera ambito politico il diritto del padrone-genitore su servi-figli); distinzione stato- governo = titolarità-esecuzione potere, tre forme di repubblica classiche: no repubblica mista perché sovranità indivisibile, distinzione forme rette-degenerate è soggettiva, è il governo che può essere anche misto: quello che esalta la vera monarchia (armonia tra giustizia distributiva e commutativa); anche se nel II libro entrerà in contraddizione parlando di monarchia regia-dispotica-tirannica
I sei libri della repubblica: la repubblica è il governo giusto (per distinguerla dai predoni), i nemici legittimi sono diversi dai briganti, il fine ultimo della repubblica non è la felicità come dicevano gli antichi, ma conta di più la virtù basata su tre concetti: 1) famiglia 2) sovranità 3) beni comuni, la virtù è opposta alla felicità, perché spesso la felicità è accostata alla prosperità, bisogna trovare differenze vere e non apparenti fra monarchia-aristocrazia-democrazia, Sparta-Roma-Venezia sono sempre considerate forme miste, inneggiate d molti anche Aristotele, ma la mescolanza risulterebbe diversa da ognuna delle tre e quindi crea una forma nuova!, anche se la sovranità fosse concessa a turno ci sarebbero solo tre regimi giustapposti, la prima prerogativa è dar legge ai sudditi: perciò la sovranità non può essere data a chi deve subire il suo prodotto, si è detto che la Francia è un sistema misto ma l’assemblea dei tre Stati non è altro che un organo di supplicanti (re monarchia, parlamento di Parigi aristocrazia, tre stati democrazia), il re è la figura importante il cui giudizio è indipendente, la Repubblica romana spesso è chiamata principato ma con questo nome si vuole intendere una democrazia o aristocrazia con un capo primus inter pares, non è monarchia vera che non può essere diarchia (come Romolo-Tazio o Marco Aurelio-Elio Vero), differenza regime e governo: il regime è la monarchia, il regime (modo di governarlo) 1) regia (i sudditi obbediscono alle leggi del re) 2) dispotica il re è signore dei beni e dei sudditi per diritto d’armi) 3) tirannica (senza diritto d’armi), le stesse differenze vi sono per aristocrazia e democrazia, Aristotele sbaglia quando dice che i primi monarchi erano eletti dal popolo (in Assiria Nimroth), la monarchia dispotica è più augusta, mentre nella tirannica gli uomini si ribellano, una volta che il despota dà libertà ai sudditi la monarchia diventa regia (re Ciro il vecchio, signore Cambise, mercante Dario per i Persiani), il re deve inchinarsi alle leggi di natura e temere Dio sopra ogni altra cosa, la differenza tra i re on sta nel modo in cui si arriva al potere ma come si governa, il re si conforma alle leggi di natura il tiranno le calpesta; [a differenza di Aristotele] nell’aristocrazia conta il numero che deve essere inferiore alla metà della popolazione, il potere del re è più ampio e prestigioso visto che comanda a titolo personale, il regime repubblicano aristocratico non è da dirsi virtuoso o corrotto perché questo è il modo di governare, è impossibile ottenere un regime di sola gente virtuosa (sia con elezioni che con sorteggio), meno gente partecipa al potere più la repubblica è salda; nella democrazia la maggioranza del popolo ha il potere sia sui singoli sia sulla minoranza presa collettivamente (35 tribù di Roma), il voto può essere per testa ma anche per tribù parrocchie comunità; il governo può essere più o meno monarchico-aristocratico-democratico è il regime che è unico e indivisibile (maggioranza sovrana e cariche solo ai nobili: democrazia aristocratica; minoranza sovrana e cariche a tutti: aristocrazia democratica; popolo sovrano e cariche a tutti: democrazia democratica).
Fonti:
Le forme di governo, Nicola Matteucci
Alla ricerca del governo libero, Carlo Carini
Alla ricerca del governo libero, Carlo Carini
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