Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze, Norberto Bobbio

Appunti sulle forme di governo, dall'antichità all'evo medio; autori ed opere dell'epoca moderna

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Fonti:
Le forme di governo, Nicola Matteucci

Valide alternative:
La teoria delle forme di governo nella storia del pensiero politico, Norberto Bobbio
Forme di Stato e forme di governo, Giuliano Amato e Francesco Clementi
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Fundamenta divisionis delle forme di governo (chi e come), esigenza prescrittiva, affievolimento nel medioevo, debito della tassonomia greca, in Grecia si interseca l’Impero in età tardoromana (aggregazione di diverse società in cui una governa sugli altri: “egemonia con un despostes”), impero da imperium(magistrato)-imperator titolo del principe(da Ottaviano Augusto)-come forma di governo in età carolingia.

150 polis nel V sec. (autonome indipendenti rissose), sconfitta a Platea e Salamina nel 480-479 dei persiani, polis = koinonìa (comunità dove si vive insieme e dove ‘è il rischi di soccombere) e connessa alle cose politiche, politéia tradotto con governo/costituzione, per i greci la costituzione è l’anima (politéuma) della koinonìa, il tiranno è mortale nemico della polis, compare come forma il dispotismo orientale: despota ha potere analogo al padrone sugli schiavi, e considera regno come dominio privato (no distinzione pubblico-privato), dopo la guerra del Peloponneso del 431-404 l’Ellade mondo delle polis è in decadenza con impero macedone e romano e Aristotele come precettore di Alessandro Magno è testimone.

Pindaro
Primo accenno a tre forme di governo: un uomo franco può emergere sempre, al cospetto di un tiranno, di una moltitudine violenta, con i saggi che governano la città

Erodoto (484-426) – Storie (III)
Discorso del logos tripolitikos nel cap. III dopo l’uccisione dei Magi con i discorsi di Otane (democrazia, magistrature estratte a sorte, decreti approvati dall’assemblea, isonomìa: uguaglianza giuridica dei cittadini, permette consenso), Megabizio (oligarchia, condivide polemica contro governo di uno, ma attacca moltitudine, permette governo dei migliori), Dario (esalta re che guida il popolo con ingegno, condivide polemica contro democrazia per incompetenza e cattivi costumi, attacca oligarchia fonte di inimicizie, permette segretezza in politica estera); si capisce fundamenta divisionis delle tre forme (uno, pochi, molti), parlano per fraintendersi e per difendere il proprio governo.

Storie: Gli altri quattro dei 7 aderiscono alla proposta del re di Dario, così Otane rinuncia al potere.

Platone (428-347) – Politico, Repubblica, Leggi
Nel Politico scioglie ambiguità terminologica, insiste su settima forma politico-filosofo, monarchia/tirannia-aristocrazia/oligarchia-democrazia/democrazia corrotta (difficoltà per termine: costituzionale o populista, per Aristotele regno/tirannide e politéia/democrazia populista, per Polibio contrapposizione democrazia/oclocrazia);
nella Repubblica parla di corruzione e decadenza polis dopo governo dei sapienti per errore degli accoppiamenti (timocrazia laconica-oligarchia-democrazia populista-tirannide), spiegazione psicologica: corruttibilità anima e bene particolare, le sequenze per Aristotele non reggono ma Platone obbedisce alla sua metafisica e non vuol essere scienziato politico come Aristotele;
nelle Leggi più realistico, ma parla sempre di mancanza di saggezza, “sviluppo politico” anticipando Aristotele: 1) famiglia patriarcale 2) tribù 3) città con mura, tipi ideali astratti ma in concreto mescolanze (Sparta e Creta)

Aristotele (384-322) - Politica (III), Etica Nicomachea
Cap. III Politica forma di governo migliore può essere sia democrazia rispettosa delle leggi, sia mistione oligarchia-democrazia, forme come Platone ma contrappone politéia a democrazia, completezza opera: empirismo per 158 costituzioni, indagine congiunta al problema della giustizia (V libro Etica Nicomachea), la polis è comunità di uomini liberi e il fine ultimo è la vita migliore, anche se non con incasellamento vi sono regno/tirannide-aristocrazia/oligarchia-politèia/democrazia populista, tre variabili: 1) sociologica (realtà sociale delle classi che stanno dietro alle forme, ricchi-aristocrazia e poveri-democrazia, complessità) 2) partecipazione politica allargata o ristretta e cariche in base al censo o no 3) assoluto valore del rispetto della sovranità della legge, affinità contro legge delle forme deviate; cap. IV la miglior forma di governo è misto fra oligarchia e democrazia (vera politéia): mescola agiati e disagiati, alla base il ceto medio di lavoratori (e non oziosi), etica, la virtù è la medietà, deve saper armonizzare eguaglianza aritmetica e geometrica (disuguaglianza in base ai meriti).

Politica: Ogni comunità si costituisce in vista di un bene, è necessario che si uniscano gli esseri che non sono in grado di stare separati, l’essere con intelligenza è padrone per natura, quello che può faticare col corpo è schiavo per natura, la comunità per natura 1) per la vita quotidiana è la famiglia, 2) per la vita non quotidiana il villaggio, che riunito formano lo 3) Stato, dall’antichità il capo è un re dello Stato e l’anziano in famiglia, lo Stato è naturale: chi vive fuori o è abietto o superiore all’uomo, per natura lo Stato è anteriore perché il tutto deve essere anteriore alla parte, bene/male-giusto/ingiusto-altri valori ne costituiscono le fondamenta, l’uomo deve avere virtù altrimenti è sfrontato e selvaggio, la giustizia è elemento dello Stato e il diritto principio ordinatore, le costituzioni sono rette se governano per il bene comune altrimenti deviate e dispotiche, tirannide-oligarchia-democrazia perseguono interessi privati monarca-ricchi-poveri, non conta l’essere pochi o molti (ci può essere oligarchia di pochi poveri e democrazia di molti ricchi) ma quello che conta è la ricchezza, la ricchezza e la nobiltà devono concorrere a stabilire le cariche (eccellenze), la nobiltà è l’eccellenza della razza e deve tendere alla ricchezza, alla virtù e alla numerosità, la tirannide è la forma peggiore e la più moderata la democrazia, ma comunque deviazioni sono tutte sbagliate, la costituzione è ordinamento di cariche e le cariche si distribuiscono in rapporto di chi partecipa alla costituzione, le costituzioni devono essere tante quante sono le magistrature per rilevare la varietà delle parti, quando i liberi sono sovrani (di solito molti) c’è democrazia, quando i ricchi sono sovrani (di solito pochi) c’è oligarchia, parti dello Stato: 1) agricoltori 2) operai meccanici 3) commercianti 4) teti 5) militari 6) ricchi 7) pubblici ufficiali [dalla repubblica di Platone], Socrate individua elementi importanti: tessitore, agricoltore, calzolaio, muratore con fabbro, mercante all’ingrosso, rivenditore, addetto bestiame, militari importanti solo con estensione territorio, importanza di chi assegna e giudica il giusto, forme della democrazia: eguaglianza, detenzione censo, legge, massa/assemblea (demagogia); forme di oligarchia: censo alto, successione, nomina dei futuri successori; non sono le leggi a governare ma le leggi n generale e i magistrati in particolare: questa è la vera costituzione, in molti paesi la costituzione non ha forma democratica ma in sostanza lo è per via della cultura e dell’educazione (o il contrario), la politia è mistione oligarchia-democrazia, il buon governo è dato da 1) osservanza leggi 2) leggi ben poste, in aristocrazia gli onori vengono distribuiti secondo virtù e le decisioni prese a maggioranza, la partecipazione al governo va fatta con 1) libertà 29 ricchezza 3) virtù (quando di questi non c’è ricchezza c’è democrazia, altrimenti aristocrazia), nascita della politia: a) mistione delle due costituzioni democratica e oligarchica b) prendere il meglio di entrambe c) combinarle, una costituzione perfetta sta al centro come quella dei Lacedemoni (per democrazia educazione ragazzi, per aristocrazia cariche elettive e non sorteggio), quale costituzione partecipata da moltissimi e che la maggior parte degli stati può avere? La medietà è l’ottimo, come il possesso moderato dei beni (chi ha l’eccesso non vuol farsi governare gli altri sono remissivi): despoti e schiavi ma non liberi), è importante rapporto di amicizia in una comunità statale [Focilide: “spesso il meglio è nel mezzo, ed io lì nello Stato voglio essere”]

Dopo la cacciata dei re a Roma (rissosa e politica difensiva) 510 costituzione della civitas e res publica fondata libertas civis romani e libertas populi romani, opposta al regnum, per definizione aspettare prassi legale di Cicerone 110 fino a fine 1700!), sarà Polibio 167 a interpretare costituzione romana; dal 340 sottomissione latini ed espansione prima sud poi nord, 146 Impero dopo 3 guerre puniche, cittadinanza italica solo 90-88, nella città imperiale si delinea forma di principato fino a Diocleziano 284 con cui inizia dominato, messaggio universalistico dell’Impero; settembre 476 deposizione Romolo Augustolo e caduta (dopo 1303 anni); Corpus Iuris giustiniano ha salvato diritto romano ma non antica libertas, nasce res publica christiana al di fuori della quale non vi era salvezza.

Polibio (167) – Istorie
Razionalizza costituzione romana, prodotta da 1) storia 2) caso 3) lotte, riprende il modello di Sparta del legislatore Licurgo e del governo misto, affascinato da durata del governo misto, teoria della storia anacyclosis e le forme semplici sono destinate a corrompersi (come Platone tranne oclocrazia), successivo alla monarchia c’è il regno che ne corregge i difetti, Roma si è salvata da corruzione con governo misto equilibrio poteri e organi (consoli-elemento monarchico esecutivo, senato-elemento aristocratico erario politica estera, popolo-elemento democratico consenso su scelte importanti).

Storie: È naturale che all’inizio gli uomini seguano i più forti e i più valorosi, poi nasce socievolezza e familiarità, poi regno ed idea del bene, cui conseguenza è la procreazione dei figli, uomo differisce da animale per ragione, il valore del dovere è principio e fine della giustizia, la virtù è utili e il vizio dovrà essere fuggito, chi però inizio a comandare per diritto di nascita ed arricchirsi crearono disuguaglianza e suscitarono invidia e ostilità, il regno si tramutò in tirannide, l’aristocrazia in oligarchia, e il popolo sfiduciato dagli altri crea la democrazia, i padri hanno in mente uguaglianza politica e libertà di parola ma i figli se lo dimenticano e trasformano la democrazia in demagogia: rotazione delle forme di governo.

Cicerone (110) – De re publica
Riprende Polibio esaltando il governo misto in funzione del princeps che stava emergendo, equilibrio diritti-doveri funzioni potestas dell’uno-autorictas di pochi-libertas di molti; famoso per definizione di Res Publica nel De re publica, 1) civitas costituzione del popolo 2) uso moderno termine constitutio come politéia quando indica legge più alta 3) no res publica con oppressione di uno solo, princeps ideale Cesare (63-14), però con Diocleziano (284) e Costantino (306) l’impero era diventato Dominato (monarchia militare con burocrazia, dirigismo economico, esasperazione del lavoro)

Tacito – Annales
Una forma di governo che le comprende tutte non è facile da istituire non può durare a lungo, storico del dominato gli è familiare figura del tiranno, ma per Germani torna a tripartizione

Agostino (354-430) – De civitates dei
Distacco cristiano dalle cose del mondo, iustitia nel senso cristiano di Dio, no interesse per forme di governo, potere politico deriva da Dio ed è accettato solo come remedium peccati

XIII sec. Riscoperta interesse forme politiche: studio bolognese 1088, riscoperta diritto romano e sistemazione del canonico, traduzione in latino nel 1260 della politica di Aristotele di Guglielmo di Moerbeck e diffusione con Tommaso d’Aquino; ossessione per tiranno (colui che viola diritto consuetudinario patrimonio della comunità); importanza Isidoro di Siviglia, Bartolo da Sassoferrato (potere ex defectu tituli-illegittimo o ex parte excercitii-illegale), Guglielmo da Okcham e Tolomeo di Lucca (governo dispotico con sudditi trattati come schiavi); caduta di Costantinopoli 1453 e impero ottomano estraneo a res publica christiana

Tommaso d’Aquino (1225-1274) – De regiminem principum
Taglio giuridico della Politica per via del problema della giustizia del re vicario di Dio, difesa monarchia contro Marsilio da Padova (1275-1342) del Defensor Pacis forma embrionale di democrazia; seguaci di Tommaso si interessavano più a forme degenerate che a tripartizione

Dante Alighieri (1265-1321) – Monarchia
Estende sviluppo politico di Aristotele, unità impero e comunitas christiana, 1) famiglia 2) comunità politiche 3) regno 4) impero in ordine gerarchico, relativa armonia 1 e 2 perché impero deve garantire pace anche a livello cosmologico (impero ecumenico), armonia presuppone unità (Carlomagno, Ottone II, Federico I e II, Carlo V, ormai di impronta germanica)

Per i moderni il termine sotto cui vi sono le unità politiche rimane repubblica, termini dell’antichità ma emersione stato, esaltazione per miglior forma di solito mista (Firenze e Venezia); soluzione adatta per Venezia (Giannotti), ma Firenze stabilità solo con principato (Machiavelli, Guicciardini, Giannotti) di Cosimo I 1532; nuovo grande spartiacque teorico del concetto di sovranità (asse monarchico Hobbes-Bodin, asse democratico Rousseau, asse governo misto inglese Smith-Locke-Montesquieu); asse assolutista respinge distinzione forme rette-generate perché soggettiva.
Alla fine del ‘700 la tipologia greca entra in crisi anche nella forma attenuata Machiavelli-Montesquieu, diversa geografia europea.Nascono nuovi usi linguistici della parola governo (Locke); solo dopo fine 2a guerra mondiale è nata esigenza di nuove tipologie riprendono il tema platonico.



Per quanto riguarda l'epoca moderna, altri autori e le loro opere principali sono:



Levellers – Agreement of the Free People of England, 1647


Sallustio – opere veneziane 1470

Montesquieu – De la politique (Traité des devoirs, 1725), Pensées, L’esprit des lois, Considérations

Rousseau – Manuscrit de Geneve (Contrat Social) 1756-58, Discours sur l’inegalité 1754, De l’économie politique 1755, Contratto Sociale 1762, L’Emile, Lettres de la Montagne 1764, Proujet de consistution pur la corse 1765, Consideration sur le gouvernement de Pologne 1771

Voltaire – Lettres philosophiques 1734, Traité de Métaphisique 1734, Dictionnaire philosophique 1764 (ed. ginevrina 1769), Questions su l’Encyclopedie 1770-72, L’ABC 1768, Métaphisique de Newton 1740, Pensée sur le gouvernement 1752-Pensée sur l’administration publique 1756, Idées republicaines par un membre du corps 1765, Le Philosophe Ignorant 1766

Sieyes – Lettres aux économistes sur leur système de politique et de morale 1775, Saggio sui privilegi 1788, Che cos’è il terzo Stato 1789, Vedute sui messi esecutivi di cui i Rappresentanti della Francia potranno disporre nel 1789 1789, Préliminaires de la Constitution

Kant – Sopra il detto comune 1793, Critica alla ragion pura 1781 (II ed. 1787), Che cos’è l’Illuminismo 1784, Prolegomeni ad ogni metafisica futura che vorrà presentarsi come scienza 1783, Critica della ragion pratica 1788, Fondazione della metafisica dei costumi 1785, Principi metafisici della dottrina del diritto gennaio 1795 (primo libro di una progettata Metafisica dei costumi), Idea di una storia universale dal punti di vista cosmopolitico 1784, Per la pace perpetua 1795, Antologia dal punto di vista pragmatico 1798, Dottrina del diritto 1797, La religione nei limiti della semplice ragione, Conflitto delle Facoltà 1798, Sul passaggio dai principi metafisici della scienza della natura alla fisica

Condorcet – Projet de Constitution français 15 febbraio 1793, Adresse à l’Assemblée nationale sur les conditions d’èligibilité 1790, De l’influence de la Révolution d’Amérique sur l’Europe 1786, Essai sur l’application de l’analyse à la probabilité des décisions rendues à la pluralité des voix 1785, Importance d’un bonne méthode d’élire, Sur les élections giugno 1793, Essai sur la constitution et les fonctions des Assemblées provinciales 1788

Gioia - Elementi di diritto costituzionale democratico 1797

Constant – Discorso sulla libertà degli antichi paragonata a quella dei moderni 1819, Principi di politica 1806 e 1815, Dello Spirito di conquista e di usurpazione febbraio 1814, Fragments d’une ouvrage abandonné 1803, Cours de politique constitutionnelle 1818-1820, De la force du gouvernment actuelle, Delle reazioni politiche marzo 1797, Degli effetti del Terrore maggio 1797, dichiarazione in favore del duca d’Orleans luglio 1830, De la conquete, Riflessioni sulle costituzioni e le garanzie maggio 1814

Mill – Sistema di logica 1843

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