Il segreto dei Rosa-Croce. Storia e dottrina.
I Fratelli della Rosa-Croce sono Adepti e fanno parte di quegli esseri altamente evoluti che, attraverso molteplici esistenze, hanno sviluppato le loro facoltà interiori in un altissimo livello, servendo in modo amorevole e disinteressato la razza umana. Essi sono passati attraverso le Scuole dei Misteri minori e quelli maggiori, raggiungendo così un grado di evoluzione che li rende liberi da tutti i legami con il nostro pianeta.
I Fratelli della Rosa-Croce sono Adepti e fanno parte di quegli esseri altamente evoluti che, attraverso molteplici esistenze, hanno sviluppato le loro facoltà interiori in un altissimo livello, servendo in modo amorevole e disinteressato la razza umana. Essi sono passati attraverso le Scuole dei Misteri minori e quelli maggiori, raggiungendo così un grado di evoluzione che li rende liberi da tutti i legami con il nostro pianeta.
Durante gli ultimi secoli i Fratelli Maggiori hanno lavorato per l'umanità restando nel segreto. Ogni notte a mezzanotte essi si riuniscono nel loro Tempio eterico dove, con il supporto di coloro che sono in grado di lasciare il loro corpo fisico durante il sonno, raccolgono dal mondo occidentale i pensieri di sensualità, ambizione, egoismo e materialismo e li trasformano in puro amore, benevolenza, altruismo ed aspirazioni spirituali che ritornano alle persone elevandole verso Dio. Se non fosse stato per questo lavoro il materialismo avrebbe spento da tempo ogni umana aspirazione verso i mondi spirituali.
Sette Fratelli Maggiori sono sempre pronti a recarsi nel mondo per dare servizio. Va comunque considerato che essi non influenzano mai un individuo in modo contrario ai suoi desideri o alla sua volontà essendo i loro sforzi diretti a rinforzare il bene, sempre e dovunque.
Gli altri cinque Fratelli Maggiori non lasciano mai il Tempio eterico e pur possedendo un corpo fisico lavorano soltanto nei piani spirituali.
Già intorno al 1595 Agrippa scriveva:
«Esistono oggi alcuni uomini di sapere, di una scienza unica, dotati di grandi virtù e di grandi poteri. I loro costumi sono integri, la loro vita senza difetti. Per la loro forza e la loro età sarebbero capaci di rendere grandi servigi nei consigli per la cosa pubblica; ma le persone della corte li disprezzano, perché sono troppo differenti da esse, che hanno per sola saggezza l'intrigo o la malizia, e tutti i loro disegni procedono dall'astuzia, dalla furberia che è la loro scienza, come la perfidia la loro prudenza e la superstizione la loro religione».
Tutti i Fratelli hanno un corpo materiale, e vivono in una casa (in Germania) che appare come luogo di persone agiate, ma senza ostentazione. Nella comunità in cui vivono hanno compiti distinti, ma la posizione da loro occupata è solo un pretesto per giustificare la loro presenza.
Ogni sera a mezzanotte nel Tempio vi è un Servizio dove i Fratelli Maggiori, assistiti dai Fratelli Laici che possono lasciare il proprio corpo nel mondo (poiché molti di essi risiedono in luoghi dove a tale ora è giorno) raccolgono da ogni parte del Mondo Occidentale i pensieri di sensualità, gelosia, egoismo e materialismo, e li trasmutano in amore puro, benevolenza, altruismo e aspirazioni spirituale, rinviandoli al mondo onde incrementare il BENE. Se non vi fosse questa potente fonte di vibrazione spirituale il materialismo avrebbe da lungo tempo distrutto ogni sforzo spirituale, perché dal punto di vista spirituale non vi è mai stata un'era più oscura da tre secoli a questa parte.
Dopo il primo anno della Prima Guerra Mondiale, a causa dell'eccessivo lavoro e della necessità di organizzarsi, i Fratelli Maggiori costituirono un efficiente esercito di Ausiliari Invisibili fra coloro che, passati attraverso la porta della morte e avendo provato l'angoscia e la sofferenza a causa del loro transito prematuro, provarono compassione per gli altri che continuavano a raggiungerli e si incaricarono di calmarli e aiutarli fino a quando ritrovassero il loro equilibrio.
I Fratelli Maggiori posseggono la coscienza ad immagini esterne propria del Periodo di Giove, con la quale comunicano per iniziare i loro discepoli all'Ordine Rosa-Croce. L'iniziatore fissa l'attenzione su alcuni fattori cosmici e il candidato che si ' preparato per l'iniziazione e ha sviluppato in sé dei poteri particolari, è come un diapason che vibra a tono con le idee inviate dall'Iniziatore sotto forma di quadri. Pertanto, egli non solo vede le scene, ma è atto a rispondere alle vibrazioni relative, mentre il potere latente viene tramutato in energia dinamica e la sua coscienza elevata al successivo passaggio nella scala iniziatica.
Se si mette il simbolo del Sole (un tondo) tra il "C" e la "R" si ottiene la parola "COR", organo primo dell'uomo e solo sacrificio degno del Signore.
Durante il sonno ogni individuo lascia che il corpo, che ha logorato durante le attività quotidiane, venga ripristinato nella situazione originale dalle energie vitali che compongono il corpo eterico. Durante il sonno i processi di guarigione sono perciò resi molto più facili. Di questo fatto approfittano gli ausiliari invisibili per portare il massimo aiuto alla persona addormentata.
Essi svolgono il loro lavoro notturno in gruppi di dodici sotto l'amorevole direzione dei Fratelli Maggiori. Tra loro vi è anche una persona con conoscenze mediche che coordina in modo scientifico il lavoro. Nei casi più gravi viene somministrata al dormiente la panacea, una sostanza spirituale creata nel Tempio dai Fratelli Maggiori. Con questo aiuto lo spirito della persona può riprendere il controllo sui veicoli; cosa che una lunga sofferenza può avere notevolmente ridotto.
La rosa, innanzitutto, è un fiore altamente simbolico e solo pochi Iniziati ne possono comprendere il significato profondo. Tale significato è legato al mistero, infatti non poche Società segrete hanno la rosa come emblema, si vedano, al proposito, la Santa-Vehme, i Templari, la Massoneria e la Fraternità dei Rosacroce.
La rosa fu onorata fin dai tempi antichi gli eroi la usarono per ornare il loro elmo (Enea ed Ettore), oppure lo scudo come fece Achille e i nobili cavalieri del Medio Evo. La segretezza che essa impone la ritroviamo nell'antica usanza di porre un mazzo di rose dove il contenuto delle conversazioni doveva essere tenuto rigorosamente segreto. A ciò si riallaccia pure l'origine del detto "scoprire gli altarini" perché, in francese, questo modo di dire si relaziona al fatto di scoprire il vaso delle rose (pot aux rose).
La rosa fu anche il simbolo della fragilità umana. A questo fatto si riallaccia l'usanza per cui alcuni monasteri fornivano, ogni anno, una rosa d'oro a papa Leone IX in segno di riconoscenza per l'importanza dei compiti a loro affidati; questo accadeva intorno all'anno 1048. Curiosi, al proposito, i tentativi fatti da diversi ricercatori per scoprire il segreto del simbolo della Rosacroce.
L'emblema della Rosacroce è uno dei simboli divini. La scuola dei Misteri occidentali ha per emblema:
- una rosa rossa (simbolica nel rappresentare la natura del desiderio)
- su una croce (la materialità).
- La stella dorata a cinque punte, che ingloba la croce, indica che il Cristo è nato nell'intimo del discepolo e irradia dal capo, dagli arti superiori e da quelli inferiori.
- Il sottofondo blu rappresenta il Padre in manifestazione: l'Unità nella Trinità.
Visto nella sua pienezza questo simbolo racchiude anche la chiave per comprendere l'evoluzione fatta dall'uomo. Nella sua forma attuale essa rappresenta lo spirito dell'uomo che irradia attraverso i suoi quattro veicoli, ma un tempo la croce mancava della parte superiore in quanto l'uomo era ancora privo della mente (Epoca Atlantidea).
Prima ancora (Epoca Lemuriana) essa era priva del braccio orizzontale; era in effetti come lo stelo di una pianta e rappresentava l'uomo ancor privo del corpo delle emozioni, perciò casto e privo di desideri. Il significato attuale della croce ci porta a considerare la sua parte inferiore come simbolo della materia, in quanto, come la pianta, affonda le sue radici nel mondo chimico e fisico dei minerali. La parte superiore rappresenta invece l'uomo, che a tutti gli effetti può essere considerato come una pianta capovolta.
La pianta si procura infatti il cibo attraverso le radici che sono in basso, mentre l'uomo usa la bocca che è situata nella sua parte superiore. Non solo, mentre l'uomo riceve un'alta influenza spirituale che proviene dal Sole e lo attraverso dalla testa ai piedi, le piante ricevono le correnti spirituali dal centro della Terra dove risiedono i loro Spiriti di gruppo.
Gli animali, simboleggiati dal braccio orizzontale, sono a mezza strada tra i vegetali e l'umanità. La loro spina dorsale è orizzontale per poter ricevere gli influssi spirituali che arrivano loro dagli spiriti di gruppo che circondano la Terra.
Nel simbolo dei Rosacroce appaiono pure sette rose rosse ed una bianca al centro della croce. Questi due simboli ci ricordano le dodici Gerarchie creative che hanno supportato la creazione del nostro universo. Di queste gerarchie sette sono tuttora all'opera nei nostri confronti (le 7 rose rosse) mentre due sono quasi sul punto di ritirarsi (le due punte basse) e le altre tre si riferiscono alle rimanenti Gerarchie, ormai ritirate, che hanno lavorato per noi, senza obbligo alcuno, con sacrificio e abnegazione.
Una vita vissuta nell'armonia e nel servizio trasformerà il nostro sangue fino a renderlo simile a quello del Cristo. La verde linfa tramutata nel rosso della rosa ci rammenta questo processo per cui, un giorno, saremo in grado di generare, in completa purezza, per mezzo della laringe, rappresentata dalla rosa bianca al centro della croce.
Come ultima interpretazione l'emblema si offre come il punto di arrivo di ogni aspirate al servizio dell'umanità. La rosa bianca rappresenta il cuore puro di colui che è diventato un aiutatore invisibile dell'umanità, senza più ambizioni o desideri personali. La croce è il suo corpo; le sette rose rosse il suo sangue purificato; la stella dorata il suo corpo animico: il veicolo spirituale con il quale può lasciare il suo corpo fisico addormentato per accorrere in aiuto della sofferente umanità.
L'emblema è colmo di profondi significati, dovremo meditare a lungo su quanto esso ci propone, ciò potrebbe elevare la nostra coscienza, stabilire in noi le verità più profonde e farci sempre più comprendere la grandezza di Dio ed il suo amore per noi.
I pianeti sono delle sorgenti di notevoli influenze che, qualora focalizzate opportunamente, possono creare dei mutamenti nel nostro animo e nel nostro carattere. Vediamo, nella seguente tabella, i pianeti, le tonalità, e le Gerarchie creative a loro corrispondenti:
SEGNO ZODIACALE
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PIANETA
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TONALITÀ
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GERARCHIA CREATIVA
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Ariete
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Marte
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Re bem. mag.
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non conosciuta
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Toro
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Venere
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Mi bem. mag.
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non conosciuta
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Gemelli
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Mercurio
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Fa die. mag.
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Serafini
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Cancro
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Luna
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La bem. mag.
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Cherubini
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Leone
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Sole
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Si bem. mag.
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Signori della fiamma
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Vergine
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Mercurio
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Do mag.
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Signori della sapienza
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Bilancia
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Venere
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Re mag.
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Signori dell'individualità
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Scorpione
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Marte
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Mi mag.
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Signori della forma
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Sagittario
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Giove
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Fa mag.
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Signori della mente
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Capricorno
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Saturno
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Sol mag.
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Arcangeli
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Acquario
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Urano
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La mag.
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Angeli
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Pesci
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Nettuno
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Si mag.
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Umanità
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Si inizia a servire per danaro; ciò prepara al servizio per amore del servizio. Ci vuole del tempo per trasformare un servo di mammona in un servitore dell'amore.
Herman Hesse, in Siddharta, usa una interessante analogia tra l'uomo e le gocce dell'oceano al fine di fare comprendere l'intima relazione tra l'uomo e Dio, nonché la necessità di un corpo materiale da parte dell'uomo: «Se l'oceano non evaporasse sarebbe un oceano morto, senza nuove esperienze e chiuso su se stesso in una esistenza tanto vuota quanto statica. Con l'evaporazione le varie goccioline se ne vanno per il mondo, acquistando una consapevolezza individuale e portando, al loro ritorno, tante e tante esperienze con cui l'oceano stesso non può mancare di arricchirsi interiormente».
L'uomo in effetti, oltre al corpo fisico ha un corpo spirituale che San Paolo chiama psiche somaticum. Quando questo corpo è sufficientemente sviluppato l'uomo non ha più la necessità di rinascere in un corpo fisico e potrà vivere nei regni spirituali. Questo fatto è ciò che la Chiesa considera resurrezione della carne, però usa una interpretazione errata quando considera questo fenomeno relativo all'apertura dei sepolcri ed alla resurrezione dei morti.
La resurrezione della carne è invece un fenomeno individuale e può accadere solo nel momento che il corpo spirituale è sufficientemente sviluppato. San Paolo, che conosceva questo processo, afferma infatti che né la carne né il sangue, erediteranno il Regno dei cieli.
A chi obbietta che la Chiesa cattolica non accetta questa dottrina è il caso di ricordare che fino al 543 dopo Cristo questi concetti erano comunemente accettati; è soltanto nel Sinodo d'Oriente, tenutosi a Costantinopoli nel 543 d.C. che venne deciso di condannare come anatema coloro che avessero parlato della reincarnazione dell'anima. Ecco il testo originale:
«Se qualcuno afferma la fantastica dottrina della pre-esistenza delle anime ed afferma la mostruosa restaurazione (rinascita) che ne consegue, sia considerato anatema».
Nello stesso periodo i maestri Indù compilando la Bhagavad Ghità vi scrissero: «Come l'uomo deponendo i vecchi abiti ne prende di nuovi, così lo spirito spogliando i vecchi corpi entra in altri nuovi».
Un Padre della Chiesa, Tertulliano nella sua opera Contra Valentinianos dimostra di conoscere tanto la dottrina della reincarnazione quanto la sua origine egizia.
«... Se l'anima è immortale, essa richiede la nostra cura e non soltanto in questo tempo che chiamiamo vita... Perché se la morte fosse una liberazione sarebbe una cuccagna per i malvagi. Ma poiché appare che l'anima sia immortale non vi sarebbe per lei altro scampo se non nel diventare migliore».
Afferma san Girolamo in una lettera a Demetriade:
«... La dottrina della trasmigrazione della anime era insegnata segretamente ai pochi fin dai tempi antichi, come una verità tradizionale che non si doveva divulgare».
«Le macine del Signore macinano lente, ma fino all'ultimo granello»: la legge di conseguenza (chiamata anche legge del karma) opera infatti affinché ognuno di noi raccolga, vita dopo vita, ciò che ha seminato. Dio è legge, non punirà mai coloro che ha generato e che, di Lui, sono parte integrante.
Una emozione nobile tenderà a portare alte vibrazioni nel mondo del desiderio mentre una azione malvagia sarà sempre legata ad emozioni con basse vibrazioni e abbasserà, seppur di poco, le vibrazioni di tutto l'ambiente emozionale, a svantaggio di tutta l'umanità.
Max Heindel, fondatore di una scuola che fa capo ai Rosacroce, riprende le parole di S. Paolo e precisa che effettivamente gli uomini della nuova Era abiteranno nell'aria. Ma siccome sappiamo che i nostri corpi fisici gravitano verso il centro della terra, deve necessariamente avvenire una trasformazione che ci permetta di equipaggiarci con un corpo spirituale costruito di etere e, di conseguenza, più leggero dell'aria e capace di levitazione.
Questo corpo è il "dorato manto nuziale", la pietra filosofale o pietra viva, che alcune antiche filosofie chiamano "anima diamantina" perché è luminosa, splendente e scintillante come un gioiello inestimabile. Gli alchimisti medioevali lo designarono col nome di "corpo astrale" per la facoltà che conferisce a colui che lo possiede di attraversare le regioni stellari.
Va precisato che nei Vangeli apocrifi non vi è Chiesa, ma vita comunitaria, non vi è dottrina ma regola esistenziale, non vi è gerarchia ecclesiastica ma solo diaconi, e questo trovò l’opposizione della Chiesa ufficiale che andava mano a mano acquisendo potere nella gerarchia dei vescovi, veri e propri regnanti.
Alcuni Vangeli apocrifi, specialmente in quello Arabo e quello Armeno narrano le vicende di Gesù bambino, tra i 5 e i 12 anni, come di un ragazzo terribile, vendicativo e prepotente che spesso ricorre alle sue prerogative divine per rimediare alle sue bricconate.
Giuseppe, insieme a Maria è il personaggio che in questi Vangeli apocrifi viene alla ribalta con umanità scontrosa ed umile.
Tra i Vangeli gnostici quello di Tommaso, considerato come il 5° Vangelo, risale all’anno 120 d.C. circa. In questo Vangelo Gesù esprime alcuni concetti estranei al linguaggio canonico. Dice: «Beato il leone che mangia l’uomo cosicché il leone diventi uomo e sventurato l’uomo che il leone mangia cosicché l’uomo diventi leone»
La vera e sostanziale differenza tra il Gesù dei Vangeli canonici e il Gesù dei Vangeli apocrifi sta in tre aspetti fondamentali:
1 - I Vangeli apocrifi danno notizie inerenti la vita di Gesù bambino, del suo carattere e dei suoi tanti prodigi compiuti in età adolescenziale;
2 - rivelano una natura profondamente umana di Gesù più vicina alla condizione esistenziale dell’uomo;
3 - emerge un aspetto totalmente nuovo dell’insegnamento di Gesù nella sua compassione verso gli animali e il rispetto per la natura. A proposito di quest’ultimo aspetto nel Vangelo degli Ebrei Gesù dice: «Sono venuto ad abolire i sacrifici e se non cesserete di fare sacrifici non si allontanerà da voi l’ira di Dio.» Nel Vangelo degli Ebioniti (comunità vegetariana e con un profondo rispetto per gli animali) quando un discepolo gli chiede: «Dove vuoi che prepariamo per te, per consumare la Pasqua?» Gesù risponde: «Ho forse manifestato il desiderio di mangiare carne con voi in questa Pasqua?».
Nell’aramaico Vangelo della vita perfetta si legge: «Maledetti siano i cacciatori perché saranno a loro volta cacciati.»; simile è il Vangelo dei 12 Apostoli.
«Dopo tutto, quello che entra nella vostra bocca non può rendervi impuri, è quello che viene fuori dalla vostra bocca che può rendervi impuri.»
«I discepoli gli dissero, "è utile o no la circoncisione?" Lui disse loro, "Se fosse utile, il loro padre genererebbe figli già circoncisi dalla loro madre. Invece, la vera circoncisione nello spirito è diventata vantaggiosa da ogni punto di vista.»
«Mostratemi la pietra scartata dai costruttori; quella è la chiave di volta.»
«Quelli che sanno tutto, ma sono carenti dentro, mancano di tutto.»
«Gesù disse, "Chi è arrivato a conoscere il mondo ha scoperto un cadavere, e chi ha scoperto un cadavere è al di sopra del mondo.»
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