Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze, Norberto Bobbio

La musica del silenzio

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Nel panorama letterario cinese non poteva mancare la traduzione di un libro che ha fatto scalpore in Italia commuovendo gli appassionati d’opera e gli amanti del “Bel Paese”: la storia di un “ragazzo italiano in calzoncini corti” che diventa un’ icona allo stesso livello del celebre Pavarotti. Il pubblico cinese ama molto la vicenda umana e professionale di questo grande cantante e sono certo accogliera’ con affetto e curiosita’ questo libro.


Ricordo cosa successe vent’anni fa quando Pavarotti fu invitato per la prima volta a dare un concerto alla Grande Sala del Popolo a Pechino. Avevo contribuito anche io alla organizzazione dell’evento e alla scelta dei brani che egli avrebbe cantato. “Nessun dorma” non era stato allora giudicato conveniente. Ricordo che nella Grande Sala del Popolo, gremita, ci fu un’ovazione finale dopo il concerto, totalmente inconsueta per un pubblico cosi’ corretto e compassato come quello dei grandi funzionari di Stato e dei grandi intellettuali del momento. Tutti gridammo “encore, encore” e il pianoforte intono’ le prime note proprio dall’aria della Turandot. Un brivido percorse la sala e intorno a me gli amici cinesi cominciarono a sussurrare al miracolo: “Turandot, Turandot”. E naturalmente Pavarotti, con la parola “vincero’” concluse trionfalmente il suo concerto con l’approvazione di tutti.


Una simile emozione si scorge negli occhi dei cinesi quando percorrono l’aria le celebri note della canzone “con te tornero’” che e’ diventata il cavallo di battaglia di Andrea Bocelli. Il libro “ la musica del silenzio” e’ infatti un ritorno ideale della musica italiana verso il pubblico cinese, quanto mai sensibile all’amicizia tra i due nostri grandi Paesi. E’ un messaggio di speranza e di successo, perche’ il lettore puo’ ripercorrere le vicende umane di Andrea, soffrire con lui le vicissitudini e i problemi e gioire con lui dei traguardi e dei successi.

Andrea e’ un uomo di grande versatilita’, che sa combinare il registro vocale leggero con quello melodrammatico. Conquista il pubblico per la sua dimensione umana che non ha mai dimenticato e che ce lo fa sentire non come un divo ma come uno di noi. Gli amici lettori cinesi potranno raccogliere degli squarci di vita vissuta nella Toscana di alcuni anni fa: non e’ un caso che una delle piu’ fiorenti comunita’ di oriundi cinesi sia proprio in Toscana, e consideri Bocelli come una specie di fratello italiano.

Il momento creativo di Bocelli questa volta si e’ espresso nella letteratura, dopo aver dato fiori profumati nella composizione di parole per alcune sue canzoni di grande successo. Andrea spiega che il titolo del libro corrisponde alla grande importanza che il silenzio ha nella sua vita, perche’ “il silenzio ha una voce fondamentale nella vita di siascuno di noi: a volte al silenzio dei suoni corrisponde la voce dell’anima; una persona che vive in silenzio e’ piu’ facile che ascolti la propria anima”.

Bocelli evidentemente riesce a tacitare le emozioni e forse anche le vibrazioni negative della vita quotidiana facendo silenzio attorno a se’, come fanno migliaia di cinesi ogni mattina praticando l’arte millenaria del Tai Ji Quan. Per questo ritengo che l’anelito al silezio, alla spiritualita’, alla concentrazione, alla meditazione sia perfettamente comprensibile ad un popolo che della calma e  dell’armonia ha fatto il proprio stile di vita.
Prefazione alla traduzione cinese del romanzo “La musica del silenzio” di Andrea Bocelli 

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