Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze, Norberto Bobbio

Il Padiglione italiano

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articolo tratto da: “Passenger”, numero 44 del 5 luglio 2010





Padiglione spettacolare, costruito a mo’ di Lego

Vedendo il Padiglione dall’alto del cielo sembra di essere sopra una città rigida rettangolare, composto di differenti moduli componibili. Circa 20 moduli potrebbero comporre forme e disegni nuovi, in combinazioni infinite di possibilità: la superficie di 7800 metri quadrati fa sì che sia il secondo Padiglione più grande dopo quello cinese.
Anche per questo motivo può ospitare anche 4000 visitatori per volta.

Padiglione del lusso

Entrati nel Padiglione italiano sembra di entriamo in un “Palazzo del lusso”, pieno di oggetti di valore. Vicino all’entrata ci si trova di fronte ad una copia del teatro più antico del mondo, il Teatro Olimpico, che – si dice – sia la riproduzione in scala 1:2 dell’originale.
A fianco c’è una lussuosissima Isotta Fraschini prodotta nel 1923, e il cui valore si aggira sui 5 milioni di dollari.
Più avanti ci si imbatte in una Ferrari HY-KERS e una super-moto Aprilia, vincitrice del Moto GP.
Tuttò questo è esposto al pubblico cinese per la prima volta. Sono oggetti che ai visitatori maschili piacciono moltissimo; le donne amano molto, invece, la mostra di abbigiliamento nella lobby principale, dove si può ammirare Prada, Versace, D&G, e – soprattutto – la “scarpa gigante”.

Forziere del tesoro

Tra tutte le esposizioni preziose del Padiglione Italia ce ne sono due che colpiscono particolarmente: le preziose opere d’arte di Canaletto, un pittore geniale del Settecento italiano, le cui opere hanno un valore incommensurabile.


Si dice che sia la prima volta che le opere di Canaletto sono esposte in Cina: prima non sono mai uscite dall’Italia.







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