Intervista esclusiva a Nichi Vendola, governatore della Puglia
Shanghai Morning Post – Chenbao, 12 luglio 2010, Wang Na
Ogni due settimane una regione espone a turno: ecco una caratteristica del Padiglione italiano all’EXPO ed un modo per dare al padiglione contenuti sempre nuovi. La mostra regionale appena conclusasi al secondo piano del padiglione, a una prima occhiata da parte dei visitatori, avrebbe potuto essere considerata una mostra sui “cinque elementi” della cultura cinese tradizionale, mentre in realtà si tratta della mostra della regione italiana meridionale della Puglia relativa alla protezione ambientale e alle nuove fonti energetiche, la quale, attraverso il ricorso ai cinque elementi primordiali del “legno, fuoco, terra, metallo, acqua”, spiega i modi della protezione dell’eredità culturale e dello sviluppo di nuove fonti energetiche sedimentatisi nel processo di creazione delle sue meravigliose città.
Il governatore della Puglia, Nichi Vendola, ha concesso un’intervista in esclusiva al corrispondente del giornale.
DOMANDA: Ho notato che lei è perfettamente a suo agio con le tenatiche ambientali e anche che la mostra della Puglia all’EXPO di Sciangai si incentra sul tema della protezione dell’ambiente. L’attenzione a tali tematiche è stata un elemento importante dell’appoggio degli elettori e del suo successo politico?
RISPOSTA: Io sono cresciuto al tempo del movimento antinucleare e ne sono stato profondamente influenzato. Trent’anni fa ero nel Comitato Centrale dell’allora Partito Comunista Italiano per le politiche ambientali. Ho fatto per vent’anni il deputato e in questi vent’anni due ore al giorno le ho dedicate ai diritti degli animali. Secondo me, la crudeltà verso gli animali facilita la crudeltà verso gli esseri umani, chi non rispetta i diritti degli animali non rispetterà neanche quelli degli esseri umani. Credo che un elemento importante della mia elezione a governatore della Puglia sia stato non soltanto l’interesse per la protezione ambientale, ma anche l’adozione di alcune misure di carattere rivoluzionario. Le cito un fatto che ha profondamente influenzato l’opinione pubblica: in Puglia c’è una città, Taranto, vecchia capitale dell’antica Magna Grecia, dove sorge la più grande acciaieria d’Europa. Durante il mio incarico, ho obbligato l’acciaieria a investire alcuni milioni di euro nella posa sulle ciminiere di un filtro che riducesse le emissioni, diminuendo di conseguenza l’inquinamento ambientale e proteggendo gli interessi degli operai.
D.: Al convegno dell’EXPO sulle energie rinnovabili, ha dichiarato di essere pessimista sul futuro del mondo, ma ottimista su quello della Cina. In che senso?
R.: Il mio atteggiamento è pessimista nel complesso, non c’è spazio per l’ottimismo, perché l’ambiente nel mondo d’oggi versa in condizioni disastrose, noi fronteggiamo una crisi terminale. Tuttavia mi rallegro perché in questi ultimi anni la difesa dell’ambiente ha cominciato a irrobustirsi e la Cina presta sempre più attenzione ai problemi del mare, dell’aria e della terra. A dirla tutta, io spero che la Cina, oltre allo sviluppo economico, possa stabilire un record mondiale, quello della protezione ambientale. Nella protezione ambientale includo naturalmente anche la protezione del genere umano, ovvero dei suoi diritti, per esempio i diritti degli operai in fabbrica sono parte della protezione dell’ambiente. Dobbiamo amare i panda, ma dobbiamo amare anche i lavoratori.
D.: Lei ha pubblicato un volume di poesie, “L’ultimo mare”. Ci vuol dire che gli oceani stanno scomparendo?
R.: “L’ultimo mare” non allude alla scomparsa dei mari reali, è un’antologia di argomento politico, che ha a che fare solo con la politica. Lo studioso statunitense Francis Fukuyama ha parlato di fine della storia e adesso saremmo arrivati a questo punto. Dire che la storia è finita equivale a dire che noi abbiamo ormai raggiunto l’ultimo mare, ma l’ultimo mare non esiste, dopo ce ne sarà un altro. Nei mari ci sono le basse maree, e quando c’e la bassa marea è possibile vedere la spazzatura sulla spiaggia, è allora che mi siedo su uno scoglio e aspetto l’arrivo dell’alta marea.
D.: Lei che è un pugliese doc, se volesse presentare la sua regione con una frase che direbbe?
R.: A sud della città pugliese di Lecce c’è un paesino, che si chiama in greco antico Calimera, la gente di lì parla ancora il greco antico. Quelli che entrano in paese trovano un’epigrafe su cui c’è scritto: “Nessuno di coloro che vengono qui sarà considerato un forestiero”. Ecco la Puglia. È una caratteristica saliente e estremamente diretta della nostra cultura mediterranea: lo scambio e il contatto. Noi abitanti del Mediterraneo consideriamo scambi e contatti delle opportunità e Bari, capoluogo della mia regione, è un grande porto, aperto all’Oriente.
Nessun commento:
Posta un commento