Dal momento che gran parte della cultura agisce al di fuori della nostra
coscienza accade di frequente che noi non siamo consapevoli di cio’ che sappiamo. Iniziamo ad immagazzinare aspettative e valori fin dai primi mesi di vita.
Inconsciamente imapriamo che cosa osservare e che cosa tralasciare, come suddividere il tempo e lo spazio; impariamo a camminare, a parlare e ad usare il nostro corpo; impariamo a comportarci come uomini e donne, a metterci in relazione con gli altri, a gestire le responsabilita’, sia che l’esperienza sia vista nel suo complesso che in frammenti separati.
E questo vale per tutti: i cinesi, i giapponesi o gli arabi sono tanto inconsapevoli dei loro assunti qaunto lo siamo noi dei nostri.
Ognuno di noi presuppone che facciamo parte della natura umana: il nostro concetto di “mente” e’ in realta’ una cultura interiorizzata.
Il fengshui anche se non interpretato rigidamente, e’ un aspertto culturale che emrge ancora nella quotidianita’.
In Cina:
Le modalita’ occidentali di comunicare, soprattutto negli incontri d’affari, richiamano gli stili anglosassoni che sono gli archetipi in questo campo trasmessi nella letteratura e nelle business school: chiarezza ed efficacia comunicativa sono i valori imperanti che vengono insegnati, insieme alla necessita’ di arrivare direttamente al punto della discussione.
Questa modalita’ e’ totalmente estranea ai cinesi che hanno un modo di organizzare i contenuti circolare a barocco, dove si allude piu’che dire, dove e’ necessario mantenere aperte delle vie di fuga e delle ulteriori possibilita’.
Gli argomenti esauriti in una giornata possono essere riproposti in quella successiva, i punti ritenuti assodati dagli occidentali vengono rimessi in discussione.
Modalita’ comunicative, come si vede, che rischiano di collidere.
Feng shui interiore, testo interessante.
Feng shui interiore, testo interessante.
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