Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze, Norberto Bobbio

L'orfismo e il "Fedone" di Platone

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Orfismo e tradizione iniziatica
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La derivazione del culto orfico è dionisiaca, ma alcuni aspetti del culto di Dioniso vengono accantonati (e, in alcuni sviluppi, visti come degenerazioni) a favore di un culto apollineo.
Attraverso Apollo si vede la Legge della Natura come manifestazione di Eros, potere della creazione, attrazione e armonia.
Molte concezioni orfiche sono influenzate anche dall'induismo e ovviamente dalla cabala.

La Natura primordiale era caotica e unica, non duale, dove "cielo e terra, e luce e tenebre" non erano separati; la separazione dualistica avverrà successivamente.

Con tale visione dualistica si introduce anche la sanzione del bene e del male nell'orfismo.
Tre sono le essenze primordiali: il principio della vita (zas) del tempo (chronos) e della materia (chtoniè); l'ordinamento del mondo avviene attraverso la lotta tra Chronos e Ophioneus (principio del caos).
Il mondo materiale è illusorio, e non è una parziale manifestazione dell'esistenza originaria, ma qualcosa di separato e di diverso.
Lo scopo dell'orfismo era di liberarsi dal ciclo delle rinascite, e liberare la scintilla divina dalla scorza impura dell'Uomo, la cui anima deve scontare i peccati.

Ciò è ben rappresentato da corpo = tomba, il corpo è una prigione fin tanto che l'anima non paga quello che c'è da pagare.
La strada nella purificazione nell'Ade è quella degli uomini di Desiderio che aspirano di riunirsi alla divinità.

Per quanto concerne le pratiche orfiche: rifiuto dei sacrifici animali, del contatto con sangue o morti, vegetarianesimo tranne legumi, no uova, purità, ascetismo, purificazioni cerimoniali, veste bianca, divieto di indossare lana; importanza di bere latte.

A parte la complessa cosmologia, nel mito i frammenti ricavati da Zeus dal corpo dei Titani contengono entrambe le essenze, quella materiale e bestiale titanica e quella spirituale dionisiaca, visto l'atto di cannibalismo perpetrato nei confronti del dio.
Ed è questo pasto sacro che va perpetrato, in maniera pura, per raggiungere gli alti obiettivi spirituali.
C'è quindi un miscuglio di bene e di male, ma allo stesso tempo l'anima è una folgore di luce nella materia.
Particolare importanza viene data anche ai 4 fiumi dell'Ade.

Pitagora fu un orfico che assegnò logica al culto, moderandone le tecniche estatiche e le pratiche ascetiche, puntando all'astrazione intellettuale come pratica religiosa.
Platone non era un orfico, ma ne fu influenzato.
A partire dal V sec a.C. parte del culto orfico confluì nel cristianesimo (allegorie dell'acqua e del vino, del pescatore, ecc..).

Finisce tutto con la morte?
Lo scopo dell'orfismo era di liberarsi dal ciclo delle rinascite per liberare la scintilla divina dalla scorza impura dell'Uomo.
Il Desiderio di riunirsi alla divinità fa intuire che se ci si può "riunire" allora si è già immortali, perchè qualcosa di mortale non può altrimenti riunirsi a qualcosa di immortale.
Dice Socrate che da una cosa nasce il suo contrario per mezzo di una trasformazione graduale: dalla vita nasce la morte, e dalla morte la vita.
La morte è solo una trasformazione e permette all'anima l'accumulo di esperienze, per essere utilizzate, anche se non ricordate nella prossima vita, e stando all'orfismo e al ciclo delle rinascite, sino alla purificazione dei peccati.

Cosa è causa delle guerre?
Secondo l'orfismo la Natura primordiale era caotica e unica, non duale: tale separazione dualistica avverrà successivamente; ciò per l'orfismo significa anche separazione tra bene e male.
Causa delle guerre in Socrate è la tensione ineliminabile fra contrari, ed in particolare fra il piacere e il dolore, che convivono nell'uomo e si alternano, guerreggiandosi appunto.
E' possibile però superare questa tensione e tornare ad essere Uno armonico.
In tutte le guerre (fisiche, spirituali, interiori,...) ciò che manca è l'accettazione dei principi del guerreggiante contrario: se chi o cosa è in guerra cioè, come nell'immagine del tao, abbracciasse ciò che propone l'altro, e tentasse di farlo proprio, si ritornerebbe all'Unità.

L’anima è un composto?
L'anima non è un composto ed è immutabile e invisibile.
Tutte le cose composte infatti si decompongono e si trasformano.
Le Idee platoniche, anch'esse non composte, non si possono percepire con i sensi della Forma, ma con il pensiero e la meditazione, cioè con un veicolo adeguato alla natura di queste stesse cose.

La nozione dell’eguale deve precedere cosa?
L'Eguale si deve conoscere prima che si vedano cose eguali.
Chi non conosce infatti non può distinguere tra ciò che è Bene e ciò che è male: così per distinguere ciò che è eguale, si deve conoscere il significato dell'Eguale.
La concezione di eguale che ha l'uomo è molto meno perfetta e corrisponde di più ad una similitudine.
In ogni caso, però, anche questa similitudine permette di avvicinarsi all'Idea da ricordare, poichè tale similitudine tende comunque all'Eguale: ma per il processo vero di reminescenza bisogna fare molti passi più avanti.

L’anima è invisibile perché dissimile al corpo  che invece appartiene agli enti visibili;di conseguenza nelle analisi conoscitive possono realizzarsi le condizioni dell’errore e dell’intelligenza.
Socrate dice non bisogna annullare i sensi, ma metterli in secondo piano rispetto alla ragione, che li deve dominare: per avvicinarsi il più possibile alla Conoscenza in purezza bisogna essere contaminati il meno possibile dalla natura sensibile, che è ingannevole perchè non può vedere che ciò che è visibile, essendo ciò che è invisibile impercepibile ai sensi.



Nell'ultima parte del Fedone Socrate disquisisce sul perchè l'anima non sia armonia e come tale possa dissolversi, e sul perchè essa non possa deteriorarsi dopo molte morti fisiche.

Innanzitutto afferma come: "Non ti sei mai accorto che in tutte le cose gli estremi sono rari mentre gli aspetti intermedi sono frequenti, anzi numerosi?", poi "Dunque, prima di tutto, stiamo attenti che in noi non si insinui la convinzione che ogni tesi sia falsa, ma che, piuttosto, non ci sia proprio in noi qualcosa che non va. Comportiamoci virilmente quindi e cerchiamo di vederci chiaro".

L'anima non essendo un composto guida tutti gli elementi composti.

L'Idea è per sè stessa, e ha anche una esistenza reale, ma non può diventare contrario di sè stessa, e in più ci sono cose che non possono ricevere una proprietà contraria.

Così è ad esempio il tre che nella materialità può diventare quattro con l'aggiunta di una unità, m il Tre in sè comporta l'Idea del Tre e anche l'Idea del Dispari, e perciò mai potrà includere il contrario del Dispari, cioè il Pari.
Allo stesso modo ad un corpo con la Vita occorre l'Anima, e se l'anima entra sempre in qualcosa che ha vita, la Morte non coinvolge l'Anima, ma solo la forma: perciò l'anima è immortale.

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