Secondo la Dottrina Universale il Brahma è Realtà; il mondo è apparenza; l'anima non è altro che Brahma.
Seguono due interpretazioni: il mondo è illusione, il nulla (Shivaismo); il mondo è Manifestazione Divina (Vishnuismo).
Per la qualificazione iniziatica "la Verità e il Sentiero devono essere accompagnate dalel Virtù, ovvero le qualità umane di umiltà, carità, giustizia e dignità: conoscenza rigorosa di sè stessi, comprensione benevola degli altri, percezione imparziale della natura delle cose, partecipazione interiore ed esteriore nel "Motore Immobile - nell'immutabile Archetipo o nell'Essere Supremo.
Non vi è alchimia spirituale senza nobiltà di carattere: "La Bellezza è lo splendore del Vero".
Il soggetto e l'oggetto non sono avversari; nell'Atma la triade Sat (Essere), Chit (Coscienza), Ananda (Beatitudine), non sono fattori di scissione. Come non lo sono il piacere estetico o l'unione d'amre; sulla Terra le dimensioni di spazio fisico non impediscono allo spazio di essere Uno.
"Dio conosce i Suoi": l'intelletto divino non è limitato da una certa teologia o una certa morale.
Nel buddismo giapponese si distingue tra:
1) jiriki = proprio potere = Immanenza (tutto, nel Sentiero, dipende dalla nostra forza e dalle nostre iniziative)
2) tariki = poteri degli altri = Trascendenza (tutto dipende dalla Grazia celeste).
In realtà, anche qualora predomini uno dei due punti di vista, essi devono essere amalgamati.
Nella Cerimonia del Tè, l'atto simbolico e moralmente corretto dovrebbe suscitare una sorta di anamnesi platonica, o coscienza unificante, mentre nell'uomo bianco orientale e occidentaleè l'idea che dovrebbe portare all'atto corretto e virtuoso.
Essenzialmente è la concentrazione sul Vuoto, la concentrazione fatta di certezza e serenità. Come disse Shankara [commentatore del Vedanta; uno dei massimi esponenti della metafisica di tutti i tempi]: "Ciò che è cessazione di agitazione mentale, la Pace suprema che è il vero Benares, questo è ciò che sono".
Un fenomeno di bellezza può essere più improvvisamente e più profondamente convincente di una spiegazione logica.
- "I Buddha non salvano soltanto con le loro prediche, ma anche con la loro bellezza sovrannaturale"
- "Il bello è lo splendore del vero" (Platone)
Dire bellezza è dire amore.
Per quanto riguarda la sessualità in sè, il Sufi Ibn Arabi ritiene che l'unione sessuale, nell'ordine naturale, sia l'immagine più adeguata della Conoscenza Suprema.
Il viaggio iniziatico racchiude un'Illuminazione (Moksha per l'induismo, Bodhi per il buddismo, Satori per lo zen). L'estasi è una circostanza analoga, ma di ordine differente, poichè non produce in sè uno stadio duraturo.
L'Illuminazione, che di per sè presuppone sforzi persistenti e spesso prove severe, è "l'Amore che muove il Sole e l'altre stelle".
L'iniziazione, al contrario della "salvezza" non è per tutti, ma per coloro, appunto, che hanno qualificazioni iniziatiche, cioè determinate potenzialità che potranno essere sviluppate seguendo il percorso tracciato dalla via iniziatica.
Se Shankara raccomandava il sentiero ascetico, è perchè è il più sicuro, data la debolezza umana, ma specificava il uno dei suoi scritti che "colui che è liberato in questa vita" [l'iniziato], il jivan-mukta, può armoniosamente e vittoriosamente adattarsi a qualsiasi situazione socialesi conformi al Dharma universale, come è mostrato al livello più elevato dall'esempio di Krishna.
La Dottrina Advaitica [Advaita Vedanta, uno dei sei sistemi ortodossi "darshana" dell'induismo] racchiude in sè l'idea fondamentale della Verità gerarchica: innanzitutto vi è la Verità una ed assoluta, ma questa non esclude le verità diversificate e relative.
Al contrario le appoggia, poichè esse offrono ai comuni mortali tutto ciò che sono in grado di capire e tutto ciò ch può salvarli.
Sadhana è la pratica della meditazione, shrma è la legge universale, l'ordine eterno delle cose e il regolatore della vita individuale.
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