Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze, Norberto Bobbio

Melaka, capitale del sultanato malesiano di Malacca

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Una delle principali vedute della città.

Un bassorilievo simbolico (drago).

Altro bassorilievo simbolico (tigre).

Il canale principale.

Fortezza storica.

Uno dei moderni mezzi di trasporto.

Incisione araba.

Arma-status symbol dell'alta nobiltà malesiana del XVIII secolo, fatta di ebano e avorio.

Raffigurazione nei resti della Fortezza della città.


Quel che resta della roccaforte difensiva usata contro i coloni portoghesi, olandesi e britannici.

Autoblindato da difesa.

Rappresentazione della liberazione dal colone straniero dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Le varie provincie della regione di erano unite a tal proposito in una associazione (denominata UMNO) per la difesa del proprio diritto all'autodeterminazione e all'indipendenza nazionale.

Manifesto anti-comunista affisso durante la Seconda Guerra Mondiale.

Altro manifesto simile, che prevedeva una ricompensa da 2000 a 250.000 dollari per informazioni su banditi comunisti.
"Perchè acquistare biglietti della lotteria, se hai una certezza fra le mani".

Rappresentazione di una riunione dell'UMNO.

Proposta del Consiglio Legislativo Federale di una Federazione di Malesia.

Manifesti indiepndentisti.

Annuncio dell'indipendenza da parte di Tunku Abdul Rahman, Primo Ministro malese, a Padang Pahlawan (Campo dei Guerrieri), Bandar Hilir, Malacca, 20 febbraio 1956.

Memoriale dell'indipendenza.

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