Il punto di vista dell'autore è quello di considerare l'essenza del cristianesimo come coincidente con l'essenza di tutte le religioni, essenza che è comprensibile attraverso la filosofia classica, Platone in primis.
Egli poi individua a modo suo quei due diversi aspetti exoterico e esoterico, il primo che coincide con la religione della società e talvolta "psicologica", superficiale, dice lui; l'altro è una "religione universale" chiamato "mistica".
In realtà Vannini fa capire che non vuol parlare di esoterismo, termine che più volte usa quasi in senso dispregiativo, ma la sostanza è quella quando parla di mistica, quella di parlare di Assoluto.
La mistica è il superamento di ogni separatezza (anche panteistica talvolta) e superamento dei contrari attraverso un processo dialettico che riconduca all'Unità; "il mio io è Dio".
E aggiunge che il cristianesimo è dialettico per eccellenza nei suoi principi essenziali: Incarnazione (umanità e divinità di Cristo) e trinità (unità e trinità di Dio).
Da qui chiosa anche sul processo della "Conoscenza" di Dio: quello che di Dio si conosce, questo bisogna essere.
Alla base della conoscenza vi è l'allontanamento da ogni appropriazione (di credenze, materiale, psicologica, ecc...).
Anche se non bisogna dimenticare che qualunque via mistica si segue non può prescindere da una via religiosa.
Solo in questo modo si arriva alla vera consapevolezza, e lo si fa per Fede, sapere assoluto che travalica ogni incertezza e indeterminatezza e conduce direttamente alla casa del Padre, poichè procede come esperienza dello Spirito, diretta.
"La natura incita quella forza che è in noi a considerare come insignificanti quelle cose che ci preoccupano, e perciò a non riconoscere nella potenza naturale un duro impero su di noi".
Il vero mistico è anti-idolatrico e legato in ogni momento al divino, poichè sa che Dio è in tutte le cose: "è un momento di un legame continuo a Dio e continuo distacco dal mondo".
Questo distacco non è rinuncia, ma un abbandono della volontà propria a Dio, sin'anche abbandono della teologia e delle Sacre Scritture viste con mero intellettualismo.
L'esperienza mistica è esperienza di unità senza mediazione.