La simbologia del Graal è considerabile a diversi livelli:
alla coppa
del Bagatto dei Tarocchi, intendendola come elemento Acqua, che significa
però anche Acque
primordiali e non ultimo quel ricettacolo
informe che ospita il germe attivo della creazione di cui parlava Platone.
Il Graal rappresenta una cosa/procedimento/azione tesa alla
Conoscenza, poiché è con la sua "acquisizione" che si acquistano
anche determinate "qualità", che potrebbero essere anche diversi
stati dell'essere. E' la coppa che sazia la sete dello spirito.
Un po' come il Cavaliere che lotta per la sua Donna, che
in questo caso rappresenta la Sapienza.
Il fatto che abbracci diverse culture (e anche di diversi
approcci, o addirittura vie, rappresentate dalle diverse qualità dei Cavalieri
della Tavola Rotonda), significa anche che può essere considerato, magari con
diverse forme o nomi, alla stregua di un principio necessario allo sviluppo
spirituale.
“[…] Allungò la mano per prendere il Graal,e il Graal svanì,
lasciandogli la mano tremendamente ustionata dal fuoco. E mentre il ragazzo
cresceva, la ferita si approfondiva, finché un giorno la vita per lui non ebbe
più scopo. Non aveva più fede in nessuno, neanche in se stesso.
Non poteva amare... né sentirsi amato...
Era ammalato di troppa esperienza, e cominciò a morire.
Un giorno, un giullare entrò al castello e trovò il Re da
solo. Essendo un semplice di spirito egli non vide il Re; vide soltanto un uomo
solo... e sofferente.
E chiese al Re:"Che ti addolora, amico?".
E il Re rispose: "Ho sete, e vorrei un po' d'acqua per rinfrescarmi
la gola". Allora il giullare prese una tazza che era accanto al letto, la riempì
d'acqua e la porse al Re, ed il Re, cominciando a bere, si rese conto che la piaga
si era rimarginata.
Si guardò le mani, e vide che c'era il Santo Graal, quello che
aveva cercato tutta la vita.
Si volse al giullare e chiese stupito: "Come hai potuto
tu trovare ciò che i miei valorosi cavalieri mai hanno trovato?"
E il giullare rispose: “Io non lo so. Sapevo soltanto che
avevi sete”
E la ricerca avviene sempre in segreto e in solitario.
Ed è giusta anche l'idea che ogni calice in cui si celebra
la Santa Eucarestia sia un Santo Graal in potenza, poiché permette la transustanziazione
e la presenza
reale di Cristo.
In questo caso il calice conterrebbe il sangue del Cristo,
simbolo del sacrificio cristico.
"Chiunque stia tentando di rendere la propria vita
una testimonianza continua dell'Amore di Dio, sta già cercando il Graal, e
potrà trovarlo se sarà in grado di intraprendere il cammino con semplicità,
innocenza e determinazione.
Non mancheranno le difficoltà, le tentazioni e le cadute:
ma se nulla frenerà il cammino del Ricercatore, il Graal ci apparirà in tutto
il suo splendore il giorno in cui udiremo le parole: "Vieni nel Regno del
Padre mio, perché avevo sete e mi hai dato da bere..."
“La ricerca della Coppa di Cristo è la ricerca del Divino
che è in noi.”
"Il Graal è un oggetto materiale e simbolico insieme;
è appartenuto a Gesù ma, probabilmente, esisteva prima del suo avvento; è di
provenienza ultraterrena e, fisicamente, si è manifestato in Oriente o in Medio
Oriente."
---
A titolo di erudizione, riporto anche alcuni passi e
articoli sul Graal, ma se ne può fare tranquillamente a meno:
PARSIFAL
Come Giuseppe prima di loro, ciascuno era protetto dalla
magica coppa. Essa spegneva la loro sete, saziava i loro appetiti, guariva le
loro ferite mortali. Aveva un enorme potere di vita e di morte. Durante il
regno del leggendario re Artù il Graal veniva custodito in una grande fortezza
nella quale era sorvegliato da un valoroso cavaliere. Tuttavia questi tradì il
suo sacro dovere per amore di una donna. E così la benedizione del Graal divenne
una maledizione.
Un giorno, mentre il cavaliere duellava per amore della sua
signora, fu ferito di una ferita gravissima, e poiché aveva trascurato la
difesa del Graal, non accennava a guarire. Tutto intorno alla fortezza che
ospitava il Graal, la terra si fece arida e deserta. Ferito a morte, e tuttavia
incapace di morire, il cavaliere vide spegnersi a poco a poco il suo potere.
Solo pescando era in grado di dimenticare il dolore della sua condizione. E fu
così che incominciarono a chiamarlo il Re Pescatore.
Quel ragazzo si chiamava Parsifal. Un giorno Parsifal vide
dei cavalieri nella foresta e decise di andarsene per diventare a sua volta
cavaliere. Non si girò neppure mentre si allontanava, e non vide la madre cadere
a terra morta. Lui le aveva spezzato il cuore. Dopo un lungo viaggio,raggiunse
la sua destinazione, Camelot, il castello di re Artù. Entrando a Camelot,sentì
levarsi una risata di donna e la profezia aveva detto che una risata di donna sarebbe
nuovamente riecheggiata al castello solo in presenza di un uomo abbastanza valoroso
da mettersi alla ricerca del Santo Graal.
Il castello era deserto e il Graal era scomparso. Il giovane
cavaliere aveva fallito la sua ricerca. Per arroganza, non aveva chiesto al re
quale fosse la sua pena. Quella era la domanda da porre. Per anni Parsifal vagò
sulla terra in cerca della sua innocenza ormai perduta. Ma invece del Graal,
tutto ciò che riuscì a trovare furono gli inganni e le falsità del mondo.
Infine, quando ormai le sue speranze erano quasi svanite, raggiunse la cappella
di un vecchio eremita. Grazie a lui, comprese di aver peccato di
orgoglio,d’aver prima spezzato il cuore di sua madre, e di non aver poi
mostrato amore per le sofferenze del prossimo.
E se davvero esiste, dove si trova adesso il Graal? La
leggenda del Graal conobbe inizialmente fama per opera di un poeta francese del
XII secolo, Chrétien de Troyes.
La leggenda quale noi oggi la conosciamo, fu scritta dai
monaci Cistercensi dell’Europa medievale. Per i monaci, la leggenda era una ricerca
della rettitudine, una parabola. Una volta adattata allo spirito del
cristianesimo, il contenuto della leggenda originaria rimase lo stesso, fatta
eccezione per un dettaglio: il Graal non era più semplicemente un calice
magico: si diceva ora che fosse la coppa usata dal Cristo durante l’ultima
cena.
Nonostante la storia della ricerca da parte di Parsifal sia
stata scritta per la prima volta nel XII secolo, gli storici concordano nel
dire che abbia avuto origine oltre un millennio prima. Le sue radici affondano,
infatti, nelle saghe degli eroi dell’Irlanda e della Britannia del tempo dei
Celti.
LA STORIA DEL SANTO GRAAL. LA VERA STORIA DEL CALICE DI
CRISTO.
Quando Gesù risorse, i Giudei accusarono Giuseppe d'Arimatea
(proprietario della tomba ove Cristo fu deposto) di aver
rubato il cadavere. Egli fu dunque imprigionato in una torre e privato del
cibo. All'interno della prigione, apparve Gesù in un limbo di luce, affidando a
Giuseppe la sua coppa. Lo istruì ai misteri dell'Eucarestia e, dopo avergli
confidato alcuni segreti, svanì. Giuseppe poté sopravvivere grazie ad una
colomba che, ogni giorno, entrava nella cella e depositava un'ostia all'interno
della coppa. Nel 70 d.C. fu rilasciato, grazie all'intervento dell'imperatore
romano Vespasiano, e insieme a sua sorella e al suo cognato Bron, andò in
esilio oltre il mare, con un piccolo gruppo di seguaci. Qui venne costruita una
tavola, che venne chiamata Prima Tavola del Graal: : doveva ricordare il
cenacolo, e infatti c'erano tredici posti di cui uno era occupato da un pesce,
che rappresentava Gesù, e un altro, che rappresentava il seggio di Giuda, era nominato
"Seggio periglioso". Giuseppe partì per le terre inglesi, dove a
Glastonbury fondò la prima chiesa Cristiana, che dedicò alla
Madre di Cristo. Qui il Graal venne custodito e utilizzato come calice durante
la celebrazione della Messa, alla quale partecipava l'intera compagnia.
Alla morte di Giuseppe, la custodia passò a Bron , il quale
divenne celebre con il nome di "Ricco pescatore", per aver saziato
l'intera compagnia con un pesce che,posto nel Graal, si era miracolosamente
moltiplicato. La compagnia si insediò ad Avalon, un luogo che ancora oggi non è
stato identificato: si pensa, comunque, che si trovi nel nord Europa.
Qui, alla morte di Bron, divenne terzo custode del Graal un uomo
di nome Alain. Venne costruito un castello a Muntsalvach, la Montagna della
Salvezza (la cui ubicazione è sconosciuta), proprio per custodire il Graal, e nacque
uno specifico ordine cavalleresco, chiamato Ordine dei Cavalieri del
Graal,sorto con lo scopo di proteggere il calice. Essi sedevano alla Seconda
Tavola del Graal, ove la reliquia dispensava a tutti ostie consacrate. Il
custode del Graal assunse il titolo di Re e Sacerdote.
Dopo alcune generazioni, divenne re un uomo chiamato
Anfortas, il quale ricevette una misteriosa ferita che lo rese sterile; sulle cause
della ferita ci sono diverse versioni: secondo alcuni avrebbe perso la
fede,secondo altri avrebbe rotto il voto di castità per amore di una donna,
secondo altri sarebbe stato colpito accidentalmente da una lancia, da parte di
uno straniero che si stava difendendo. Il re divenne celebre con il nome di Re
Ferito, e la terra su cui regnava venne colpita da un periodo di sterilità: si
parla, a proposito di questo periodo, di Terra Desolata.
La lancia con cui il re venne colpito fu identificata con la
Lancia di Longino, il soldato Romano che secondo la tradizione biblica avrebbe
trafitto il costato di Cristo sulla croce. Essa venne custodita all'interno del
Castello del Graal insieme ad una spada, al piatto che sorresse la testa di
Giovanni Battista, e al Graal. Questi quattrooggetti influenzarono molto
profondamente la cultura successiva, tanto che nei semi delle carte da gioco
italiane compaiono ancora le coppe (il Graal), le spade (la spada), i denari
(il piatto) e i bastoni (la lancia di Longino).
Al fine di ritrovare il Graal, il Mago Merlino fondò la
Terza Tavola del Graal, chiamata Tavola Rotonda. Dopo aver educato il giovane
Artù, quest'ultimo divenne re di Camelot, e si circondò di una compagnia di
cavalieri, che presero il nome di "Cavalieri della Tavola Rotonda".
Il giorno di Pentecoste il Graal apparve nel centro della Tavola,avvolto in un
nimbo di luce, scomparendo dopo breve. I cavalieri, allora, si impegnarono in
una ricerca iniziatica del Calice: i più celebri furono Lancillotto,Galvano,
Bors, Perceval e Galahad.
Lancillotto fu in grado di avvicinarsi al Graal, ma venne
colpito da cecità a causa del suo adulterio con la moglie di Artù, Ginevra. Galvano
raggiunse il Castello del Graal ma non riuscì a raggiungere il Graal a causa
della sua natura troppo legata alle cose del mondo: egli era privo di quella
semplicità richiesta al ricercatore. Soltanto in tre raggiunsero il Graal e
furono in grado di partecipare ai suoi misteri:Galahad, cavaliere vergine,
Perceval, l'Innocente, e Bors, l'uomo comune, che fu l'unico a ritornare alla
corte di Artù per portare la notizia del ritrovamento. Nessuno di essi, però,
poté impadronirsene. Perceval, dopo aver vagabondato per cinque anni, ritrovò
la strada per il castello del Re Ferito (anche chiamato Re Pescatore), e dopo
avergli posto una misteriosa domanda - "Chi serve il Graal?" - risanò
la ferita del sovrano. L'acqua tornò a scorrere nella Terra Desolata, facendola
fiorire.
Perceval ritornò al castello del Re Pescatore, e alla morte
di costui, lo sostituì sul trono.
Il piccolo colle dell’esecuzione era fuori delle mura,
ma"vicino alla città"; pietroso com’era lo si chiamava in ebraico
“Gulgoleth","Golgotha" in aramaico, e nell’antico latino di Tito
Livio "Calva", cranio calvo,Calvario. E ancor oggi, gli arabi
chiamano "Ras", testa, una prominenza sassosa.
Dove si trova Sarras?
La città è situata "ai confini dell'Egitto", e dal
suo nome deriverebbe l'aggettivo "saraceno". Potrebbe trattarsi della
Siria, della Giordania o dell'Iraq. Secondo lo scrittore trecentesco Albrecht
von Scharffenberg, che scrisse"Il secondo Titurel", il Graal sarebbe
custodito in un castello detto "Turning Castle"(Castello rotante). Le
caratteristiche del castello sono assolutamente simili a quelle del palazzo
persiano chiamato Takt-I-Taqdis, costruito nel VII secolo d.C.: era possibile
farlo ruotare su grandi rulli di legno. Secondo un'altra leggenda nel castello si
sarebbe trovata anche la Santa Croce di Gesù, sottratta da Gerusalemme dal re Chosroes
II
Come la Sindone, così il Graal potrebbe esser stato trovato a
Costantinopoli durante le Crociate: ciò spiegherebbe il motivo per cui i
romanzi del Graal comparvero improvvisamente sulla scena. Se il Graal raggiunse
l'Europa, non è chiaro dove possa esser custodito. Potrebbe esser stato portato
in Italia dai Savoia,che entrarono in possesso anche della Sindone. Per questo
motivo si pensa possa trovarsi a Torino.
Secondo altri, il Graal sarebbe caduto in mano alla setta
dei Catari, e portato nel castello di
Montsegur ove, in questo stesso secolo, fu ricercato da un ufficiale
nazista, Otto Rahn.
Esistono tutta una serie di storie alternative, prima tra
tutte quella proposta da Steven Spielberg e George Lucas nel film "Indiana
Jones e l'ultima crociata",ricavata dal Diario di Henry Jones e riportata
qui di seguito:
Il Graal è un calice scolpito nel legno di ulivo, utilizzato
da Gesù durante l'Ultima Cena. Dopo la sua morte, avvenuta nel 33 d.C.,
Giuseppe d'Arimatea lo riempie con il suo sangue. Dopo una lunga prigionia,
Giuseppe porta il Graal a Glastonbury, e dopo la sua morte, suo cognato Bron lo
porta con se nella fortezza di Monsalvat, sui Pirenei. Dopo alcuni secoli,
Perceval raggiunge il Graal al Monsalvato, e lo porta nella sua patria, in
Galles, nel paese di Mochdref, dove un certo Taliesin ne canta le lodi. Prima
del 717 il Graal viene trasferito ad Avalon, dove un eremita scrive in un
diario (ritrovato dal professor Charles B.Hawken di Oxford) di aver visto ...la
modesta coppa di legno contenente il sangue di Dio,che risiedeva ad Avalon nei
gloriosi giorni di Re Arturo,fregiata con simboli sacri risplendente della luce
stessa della grazia.
Intorno al 950 , i vichinghi saccheggiano la città di Iona,
portando il Graal verso est. Si ha notizia del saccheggio grazie ad un
frammento ritrovato nell'Abbazia di Cantanez, che recita:
...il calice del
Nostro Signore scolpito nell'albero della pace su di un vassoio d'argento, su
uno sciamito di smeraldo, rinato alla nostra casa dal Galhaut il Puronei giorni
di Artuto, allorché la giusta Logres cadde,la più sacra fra le sacre reliquie
col sangue ci portarono viaalla loro terra di tenebre dove il Diavolo è
signore.
Il Graal giunge in una zona nei pressi di Kiev, e da qui
viene portato a Gerusalemme(forse da mercanti).
Nel 1150, tre fratelli partono per la prima crociata, ed in
fondo ad un canyon strettofra alti monti ritrovano il Graal. Uno di essi rimane
a custodirlo, il secondo muoredurante il viaggio di ritorno e viene sepolto a
Venezia, il terzo raggiunge Cantanezin Francia. Nel 1250 circa, l'ultimo
cavaliere racconta la storia del Graal ad un fratefrancescano, che la trascrive
in un manoscritto. Il frate muore nel 1267, rivelando adun fisico ebreo che lo
vegliava di essere perseguitato dal terrore della dannazioneeterna, per esser
stato per anni a conoscenza della locazione del Graal.
Dal XIV secolo in poi, le leggende sul Graal si
moltiplicano. Cominciano adapparire false reliquie, e alcuni uomini riescono ad
avvicinarsi al luogo checustodisce il Graal.
Ognuno dei cavalieri delle leggende Graaliane, incorpora in
sé alcune di questequalità cristiane, che possono esser vissute dai cercatori
d'oggi. Eccole, in sintesi:
> GALAHAD
"...si inginocchiò davanti alla Tavola del Graal,
recitò le sue preghiere e poiimprovvisamente la sua anima si separò dal corpo,
e una grande moltitudine diangeli la portò in alto nei cieli, sotto gli occhi
dei suoi compagni..."Galahad rappresenta il lato mistico del cristianesimo,
i cui atteggiamentisono spesso in contrasto con la mentalità comune. Si tratta
di uncomportamento tipico del cristiano, le cui scelte sono in
controcorrentecon quelle del mondo, e la cui visione della realtà possiede
anche unadimensione mistica: la fede nella Provvidenza Divina e nell'amore di
Diosono soltanto due esempi. La determinazione di Galahad è assoluta, ed egliè
disposto a tutto per raggiungere il Graal: il suo fine primario è quello
diguarire le ferite del Re Pescatore, e ciò fa sì che, alla fine, egli
possaritrovare la reliquia. Così per noi la prima attenzione dovrebbe
esserrivolta verso Dio e l'amore per gli altri, così da fare della nostra vita
undono continuo: significa lasciare tutto per seguirlo, con determinazione
edentusiasmo.
PerGalahad il mondo non è qualcosa da sfuggire in assoluto.
Pur non cedendoalle sue lusinghe, egli ama il mondo nel quale è nato, e lo
reputa un luogomeraviglioso per cui vale la pena morire. Così da diventare
laperfetta immagine di un cristiano, in grado di vivere nel mondo senzaessere
del mondo.
> PERCEVAL
“Il puro folle”,
parsi fal, Parsifal o Perceval. Questa profondainnocenza lo rende inattaccabile
alle tentazioni subite sia da Galahad, siada Bors. Per lui le donne sono come
fiori, creature luminose destinate dallanatura a prendersi cura di lui. I suoi
combattimenti con altri cavalieri sisvolgono come in una dimensione di sogno,
come se queste impreseavessero poca importanza per lui. Egli ha la mente
rivolta soltanto allaRicerca, e supera le prove che deve affrontare
semplicemente, come senon esistessero. Si tratta di quell'atteggiamento che
permette di superare ledifficoltà della vita senza perdersi d'animo, con lo
sguardo sempre puntatoverso la meta da raggiungere: quella della santità. E'
quel vivere distaccatodai problemi, senza permettere che essi possano
sopraffarci né mutare ilnostro essere. E' quell'accettare la croce di ogni
giorno senza lamento, macon una lode continua a Dio.
> BORS
"...Bors è
colui che è venuto a portare testimonianza alla verità del
misterostesso..."Bors è il meno celebre dei cavalieri del Graal. Cugino di
Lancillotto, è l'unico ad essere sposato:in questo modo, penetra la natura e il
mistero dell'amore umano in unmodo che è negato agli altri suoi compagni. Si
tratta della figura dell'uomocomune, che tuttavia non teme di lanciarsi in una
ricerca sovrannaturale.
Un particolareè importante da sottolineare nella sua
ricerca: egli è l'unico a tornare aCamelot quando la ricerca è terminata, per
riferire ad Artù e al resto delmondo tutto ciò che è avvenuto. Si tratta,
dunque, di colui che ha portatotestimonianza alla verità del mistero del Graal,
e che ha ritenutoimportante rivelare a tutti la sua scoperta.
> LANCILLOTTO
E' il cavaliere che ha fallito la sua ricerca: coinvolto dal
fallace splendoredel mondo, ha messo al primo posto nella sua vita una donna,
Ginevra,piuttosto che Dio. Nonostante egli sia sincero e veramente disponibile
alasciare da parte ogni desiderio terreno per dare la scalata alle
vettespirituali della Montagna del Graal, questo non è ancora sufficiente
perchéla ricerca abbia buon fine. Egli giunge al Graal, ha la possibilità di
vederloper un attimo, ma non riesce ad avvicinarsi a lui. Soltantovivendo un
amore aperto a Dio, l'uomo può evitare di lasciarsi legare aterra: i due,
allora, sono in grado di levarsi insieme verso l'infinito, e disostenersi nel
cammino a lui. L'amore di Lancillotto, invece, non ha questiintenti: la sua
relazione con Ginevra, moglie di Artù, lo porta acommettere un peccato di
adulterio che lo separerà da Dio: quella dipeccare è una sua scelta
consapevole, che sconterà quando davanti al Graalcadrà a terra, investito da un
vento di fuoco.
Dio accoglie il suo pentimento, benedendo la sua discendenza
econcedendo il privilegio di ritrovare il Graal al figlio di
Lancillotto,Galahad, nato dalla principessa del Graal Elayne.
> DINDRAINE
Dindraine è una giovane fanciulla, sorella di Perceval. La
sua storia,semplice e breve, è nondimeno importante per il significato profondo
chese ne può trarre. Ella si trova a bordo della nave di Salomone che
staportando il Graal verso la città santa. Lungo il cammino essi si fermano
inun castello ove si trovava una dama gravemente malata di lebbra.
Soltantoquando una vergine avesse donato il suo sangue, ella sarebbe guarita.Nonostante
i cavalieri del Graal siano disposti a difendere fino alla morteDindraine, ella
di sua spontanea volontà offre in sacrificio il propriosangue, morendo perché
la dama possa guarire. E' evidente l'allegoria de sacrificio cristiano, di
quell'atteggiamento di disponibilità a donare lapropria vita per la salvezza
del prossimo. Questo punto può costituire unanotevole materia di meditazione
per coloro che affrontano il camminoverso il Graal: ed è particolarmente
importante, perché dimostra che ibuoni cavalieri non sono necessariamente
maschi.
Chiunque stia tentando di rendere lapropria vita una
testimonianza continua dell'Amore di Dio, sta già cercando ilGraal, e potrà
trovarlo se sarà in grado di intraprendere il cammino consemplicità, innocenza
e determinazione.
Non mancheranno le difficoltà, le tentazioni e le cadute: ma
se nulla frenerà ilcammino del Ricercatore, il Graal ci apparirà in tutto il
suo splendore il giorno incui udiremo le parole: "Vieni nel Regno del
Padre mio, perché avevo sete e mihai dato da bere...
DOVE SI TROVA IL GRAAL (Ipotesi)
> Glastonbury Tor (INGHILTERRA)
In un anno imprecisato del primo millennio i monaci di
Glastonburyannunciarono la scoperta di due ampolle che sarebbero state
sepoltecon Giuseppe d'Arimatea. Erano state menzionate in precedenza (versoil
540) da Maelgwyn di Gwynedd, zio di san Davide
> Castello di Gisors (FRANCIA)
Un Cavaliere Templare, Jean de Chalon, interrogato
dall'Inquisizione rivelò che,poco prima che la furia papale e del re di Francia
si scatenasse sull'ordine, unconvoglio composto da tre carri partì verso la
Manica. In mare li aspettava una flottadi diciotto navi. Ma il convoglio non
raggiunse mai la costa: probabilmente si erafermato a Gisors. Un celebre
occultista francese, Gerard de Sede, in base a certeinformazioni avute da un
suo giardiniere, era convinto che sotto il castello di Gisorsesistessero dei
sotterranei misteriosi. Così De Sede insistette perché fossero svoltedelle
ricerche. Si scontrò con un muro di diffidenza e di omertà, finché nel
1970vennero eseguiti alcuni scavi. Vennero alla luce undicimila monete del XII
secolo.Più tardi, nel 1976, fu rintracciata una cripta rettangolare di 125
metri quadrati chenon figurava in nessuna planimetria del castello. Dopo quella
scoperta gli scavifurono interrotti per ordine del governo, e della cosa non si
parlò più. Il giardiniereche raccontò del castello a Gerard de Sede aveva
scavato una galleria sotto la torredenominata "del prigioniero": dopo
uno scavo di 21 metri aveva trovato una grandecappella che, secondo lui,
conteneva 13 statue (forse Cristo e gli apostoli),diciannove sarcofagi in
pietra e trenta cofani di metallo in tre file da dieci. Lagalleria fu fatta
interrare, e nessuno gli credette.Soltanto dopo molte fatiche ed ostacoli egli
riuscì a trovare le prove dell'esistenzastorica della cappella: in un
manoscritto del '600 rinvenne la descrizione della"cappella di Santa
Caterina", con tredici sarcofagi e diciannove sarcofagi.Forse i Cavalieri
Templari (che secondo Wolfram von Eschenbach sarebbero staticustodi del Graal)
avrebbero nascosto il loro tesoro nei sotterranei del castello diGisors, e il
ricercatissimo "tesoro dei Templari" comprenderebbe anche il
SantoGraal, che i Cavalieri avrebbero ritrovato in Terrasanta. Secondo alcuni
sitratterebbe del Baphomet, idolo della Setta degli Assassini, affidato, dopo
lascomparsa della setta, ai Templari.
> Fortezza catara di Montségur (FRANCIA)
I Catari erano membri di una setta che aveva ereditato le
sue dottrine dal culto diZoroastro e dai Manichei. Nati in Medio Oriente, si
trasferirono in Europaattraversando Turchia e Balcani, insediandosi in Francia
nel XII secolo. Furonosterminati nel 1244 dai francesi. Essi avrebbero potuto
portare con sè il Graaldurante le loro peregrinazioni. In questo caso esso si
troverebbe nascosto neisotterranei della loro fortezza. Secondo Wolfram von
Eschenbach, il Graal sitroverebbe nel castello di Munsalvaesche, che significa
"Monte Salvato" o "MonteSicuro" (Montségur). Si sa per
certo che negli anni '30 il tedesco Otto Rahn,colonnello delle SS, e il
filosofo Alfred Rosemberg, amico di Hitler, intrapreseroricerche a Montségur e
in altre fortezze catare, alla ricerca del Calice. Otto Rahnscomparve
misteriosamente. Secondo alcuni fu rinchiuso in un campo diconcentramento
perché "sapeva troppo".
> Abbazia di Fécamp (FRANCIA)
Secondo una storia franco-normanna, Giuseppe d'Arimatea
avrebbe raccolto ilsangue coagulato di Gesù nel suo guanto di ferro. GIunto a
casa, depose il sangue inuno scrigno prezioso (forse si riferisce al Graal).
Affidò la reliquia a suo nipoteIsacco, il quale lasciò Gerusalemme per Sidone.
Venne ritrovato dopo alcuni secoli, e il Preziosissimo
Sanguefu sigillato in un'ampolla di cristallo e conservato nel sacrario
dell'abbazia dellaSanta Trinità di Fécamp. Secondo Jessie Weston, l'ampolla
sarebbe il vero Graal,che influenzò tutta la letteratura graaliana. La tesi è
espressa in
Quest of
the HolyGrail (1913).
> Provenza (FRANCIA)
Secondo Alfred Weisen il termine Graal deriverebbe dalla
contrazione di Gross Aal ,ovvero "Grande tempio" in una lingua
dimenticata. Il tempio cui si riferisce sarebbecostituito da una zona delle
Gorges du Verdon, in Provenza, delimitata dal disegnodi uno zodiaco di 15
chilometri di diametro tracciato sul terreno da fiumi e sentieri,e visibile solo
da alta quota.
> Shropshire (INGHILTERRA)
Ho ricevuto una e-mail riportante queste notizie:
"Alcuni sostengono che il Graal siacustodito in una fattoria dello
Shropshire, ed è realizzato in legno d'ulivo. Colpassare degli anni, il legno
si è consumato, ed è rimasta solo la mezza coppasinistra. E' stata consegnata
alla famiglia che vi abita qualche secolo fa, e si diceavesse poteri curativi.
Chi in paese fosse malato, si recava nella casa e beveva unsorso d'acqua dalla
coppa."
> Roslin Chapel, Lothian (SCOZIA).
Il celebre ricercatore del Graal Trevor Ravenscroft annunciò
nel 1962 di averconcluso una ricerca che durava ormai da 20 anni. Disse d'aver
trovato il Graal nelcosiddetto Pilastro dell'Apprendista
, all'interno della Cappella. La cappella è atutt'oggi visitata
da moltissimi ricercatori del Graal, e non è difficile ritrovarvimoltissimi
riferimenti al Graal nelle sue incisioni e sulle vetrate. Metal-detectorssono
stati utilizzati sul pilastro, ed è stato localizzato un oggetto nel centro
delpilastro. Lord Roslin, il proprietario, ha assolutamente vietato di
utilizzare i raggi X
IL GRAAL IN ITALIA
> Chiesa Gran Madre di Dio, a Torino
La Chiesa Gran Madre
di Dio venne deliberata nel 1814, in occasione del ritorno deiSavoia a Torino,
dopo l'occupazione napoleonica, e costruita nel 1831 daFerdinando Bonsignore in
forme neoclassiche, su modello del Pantheon di Roma.Una statua di donna (la
Fede), anch'essa assistita da un angelo, tiene nella mano destra unlibro
aperto, e nella sinistra un calice levato verso il cielo. Secondo
alcuneinterpretazioni, questo calice rappresenterebbe il Graal, mentre la
direzione in cuiguarda la statua e altri particolari fornirebbero segrete
indicazioni per scoprirne ilmistero.
Si apprende inoltre che Torino avrebbe una doppia "polarità":quella
positiva, con centro in piazza Castello, sarebbe in sintonia con le altre
cittàmagiche di Lione e Praga; quella negativa, con centro in piazza Statuto,
sitroverebbe in accordo con Londra e San Francisco.
> Chiesa di San Nicola a Bari
Nel 1087, un gruppo di mercanti portò a Bari dalla Turchia
le spoglie di San Nicola,e in loro onore venne edificata una basilica. In
realtà la translazione del Santo erasolo la copertura di un ritrovamento ben
più importante, quello del Graal. I mercantierano in realtà cavalieri in
missione segreta per conto di Papa Gregorio VII. IlPontefice era al corrente
del potere del Calice, ma non intendeva pubblicizzare lasua ricerca, né
l'eventuale ritrovamento, in quanto esso era un oggetto pagano. Glipremeva di
recuperarlo da Sarraz in quanto temeva che la sua presenza sul suoloturco
avrebbe aiutato i Saraceni (in questo caso i Turchi Selgiuchidi) nella
loroespansione ai danni dell'Impero Bizantino, e avrebbe nociuto al
programmatointervento di forze cristiane in Terra Santa a difesa dei
pellegrini.
Il recupero delle spoglie giustificò la spedizione in
Turchia el'edificazione di una basilica a Bari; la scelta di custodire il Graal
in quella cittàanziché a Roma fu determinata da due motivi: da lì si sarebbero
imbarcati i cavalieriper la Terra Santa (la prima crociata fu bandita sei anni
dopo il ritrovamento) e ilGraal avrebbe riversato su di loro i suoi benefici
effetti. A ricordo dell'avvenimento,sul portale della cattedrale (edificata
parecchi anni prima della divulgazione della"Materia di Bretagna") si
trova l'immagine di Re Artù e un'indicazione stilizzata delnascondiglio.
> Cattedrale di San Lorenzo, a Genova
Nel 1101 a Cesarea fu rinvenuto un piatto di vetro verde di
circa 40 centimetri didiametro. I crociati ritenevano che il contenitore fosse
ricavato da uno smeraldo eche si trattasse di un dono della regina di Saba a
Salomone.Nel XIII secolo l'arcivescovo Jacopo da Varagine scrisse che
"si raccontava [...] chein quel piatto Cristo avesse
mangiato durante l'Ultima Cena. [...] Che questo siavero non possiamo saperlo
[...], ma non possiamo però passare sotto silenzio il fattoche, in certi libri
degli inglesi, si dice che quando Nicodemo tolse il corpo di Cristodalla croce,
egli raccolse il suo sangue in una stoviglia di smeraldo."
Fu portato in Italia
da Guglielmo Embriaco come trofeo delle Crociate. La
Tradizione lo identificava con il Santo Graal, il quale -
secondo una leggenda -venne intagliato in un verde smeraldo.
> Castel del Monte, ad Andria (BA)
I Cavalieri Teutonici, fondati nel 1190, erano in contatto
sia con i mistici Sufi (unasetta islamica) sia con l'imperatore Federico II
Hohenstaufen, seguace della stessadottrina. Tramite i Cavalieri Teutonici, i
Sufi avrebbero affidato il Graalall'imperatore, affinché lo preservasse dalle
distruzioni scatenate dalle Crociate. Intal caso, il Graal si troverebbe a
Castel del Monte, un palazzo a forma di coppaottagonale edificato apposta per
custodirlo. La teoria è sostenuta anche da MichelePalumbo nel suo saggio Il
Graal a Castel del Monte.
> Torre Canavese (TO)
I Conti di Monferrato e Canavese Corrado e Bonifacio furono
signori diGerusalemme per decenni, durante le Crociate. Ebbero contatti con i
Templari, daiquali potrebbero aver ricevuto il Graal, che fu probabilmente portato
in Italia daGuglielmo di Monferrato. Wolfram von Eschenbach, infatti, parla di
un Guillem cheavrebbe custodito il calice. Da Ivrea, il Graal fu portato in un
luogo più sicuro dalvescovo Bonifacio della Torre. Da allora, il Graal è
nascosto sulle colline intorno alpaese, o forse nella torre che gli dà il
nome.Un indizio é nascosto in mezzo alle campagne intorno a Torre Canavese:
unpiloneormai corroso dal tempo mostra il Graal in mano a San Giovanni
Evangelista.
> Santa Maria Giacobbe, a Pale di Foligno (PG)
Nella piccola frazione di Foligno si erge un piccolo
santuario, dedicato a SantaMaria Giacobbe, fondato su un sito pagano. Risulta
menzionato per la prima volta inun documento del 1295. Sulle origini esistono
alcune leggende; la Santa titolare raffigurata con un vaso di aromi - è una
delle pie donne che si reca al sepolcro diGesù per ungerne il corpo.
Unaffresco trecentesco rappresenta il Cristo a braccia
aperte (forse il Volto Santo diLucca) tunicato, ai cui piedi sono due calici,
fra cui il Graal. Un altro affresco,quattrocentesco, è ancora più singolare:
nel mistero del Natale, una donnagenuflessa di fronte alla Vergine, depone il
Bambino nella culla a foggia di Calice,con il cartiglio
> Ecce Christus, Siena
Il Duomo di Siena è il massimo monumento cittadino e una
delle più splendidecreazioni dell'architettura gotica in Italia. Si tratta
anche di uno dei monumenti più"magici" della penisola, non solo per
la suggestiva bellezza dell'impianto cittadino,non solo per l'eccezionale
ricchezza artistica, non solo per la straordinaria profonditàdei contenuti
simbolici, ma anche per un "qualcosa" di indefinibile, eppure
benpercepibile che si può avvertire al suo interno. E' una sottile esaltazione
dell'animo,un'illuminazione dello spirito. C'è chi narra esperienze estatiche,
c'è chi dice di aversentito la presenza di Dio. Questa arcana sensazione è così
intensa e particolare cheindusse Richard Wagner a chiedere ad un suo amico
pittore di inviargli dei bozzettidell'interno del Duomo senese perché
servissero da modello per il tempio del SantoGraal nel suo Parsifal
Abbazia di San Galgano, a Chiusdino (SI)
> L'Abbazia di Sal Galgano è un monumento fra i più
insigni dello stile gotico-cistercense in Italia; fondata alla fine del sec.
XII, divenne un importante centroreligioso. Il fascino dell'edificio è davvero
notevole, con il cielo aperto per tetto e laterra di un prato per pavimento:
fiori e stelle. Poco più in alto sorge la primitivachiesetta di S. Galgano, di
forma circolare, dall'originalissima architettura romanica;al centro di essa si
vede un masso con una spada confitta, dall'occulto significatosimbolico.Secondo
la tradizione, infatti, in questo luogo il nobile cavaliere Galgano
Guidotti(1148-1181), di Chiusdino, confisse la sua spada nella roccia per adorarne
l'elsa informa di croce; in quel momento fu convertito alla santità da una
sfolgoranteapparizione dell'arcangelo Michele. Galgano visse da eremita gli
ultimi anni dellasua vita, erigendo attorno al masso una cappella, poi
destinata a divenire l'attualechiesetta.I Cistercensi di Casamari ottennero di
costruire in onore di Galgano, canonizzato nel1185, un oratorio e un edificio,
nucleo dell'Abbazia, che rapidamente crebbe insplendore e potenza.
La spada attuale sostituisce la precedente, spezzata nel
tentativo di estrarla; il massoè stato protetto da uno spesso cristallo.Un
prezioso reliquiario della testa di san Galgano, proveniente dall'Abbazia, si
trovaoggi nella Sala del Tesoro del Museo dell'Opera Metropolitana di Siena.
> Chiesa di Sant'Andrea Apostolo, a Mantova
La Chiesa di Sant'Andrea di Mantova è uno dei massimi
edifici religiosi delRinascimento, capolavoro dì Leon Battista Alberti (1470),
venne iniziata da LucaFancelli nel 1472, e terminata in due riprese nel
SeicentoAl centro della chiesa, sotto la cupola, un genuflessorio ottagonale
copre la pane dicripta dove è custodita, in due vasi d'oro collocati in un
altare neoclassico, lareliquia in onore della quale fu eretta la basilica:
alcune gocce rapprese del sanguedi Gesù Cristo.Tradizionalmente, la sacra
reliquia venne portata a Mantova da san Longino, ilsoldato romano che secondo i
Vangeli (Giovanni 19,34) trapassò con una lancia ilcostato di Gesù sulla croce:
si narra infatti che sconvolto dal proprio gesto econvertito alla fede, Longino
abbia raccolto il sangue del Redentore; quindi si misein viaggio predicando, e
subì poi il martirio a Mantova. Il sangue raccolto da Longino richiama anche il
concetto mistico -misterioso e potente - del Sacro Cuore, perché la lancia
fatale trafisse il costato diGesù. Il culto ha dato origine, nel 1608,
all'ordine militare del Sacro Sangue di Cristo. Un'altra importante analoga
reliquia si conserva a Sarzana (SP), nellacattedrale di S.Maria Assunta.
> Aosta
Ogni anno nella città di Aosta si tiene la "Foire de
Saint Ours", fiera patronalededicata a Sant'Orso che risale ad oltre mille
anni fa. In quell'occasione, artigiani ingrande numero espongono gli utensili e
oggetti più disparati, molti dei quali di raraproduzione e notevole livello
artistico e tecnico. Non manca la "grolla", la famosacoppa da vino
lavorata in legno, usata per fraterne bevute collettive, e che latradizione
vuole derivata dal Graal
> Cannobio (VB)
Nel 1889 il teosofolocarnese Alfredo Pioda fondò sul colle
Monescia alle spalle di Ascona unacomunità utopistica che in seguito altri (Ida
Hofmann, Henri Oedenkoven, i fratelliKarl e Gusto Graser) trasformarono nella
cooperativa dl "Monte Verità", che diedeil nome all'altura stessa.
Nel 1905, l’anarchico tedesco Erich Muhsam propose chequesto luogo divenisse
una sorta di repubblica per tutti i perseguitati del mondo. Masaranno
soprattutto scrittori, artisti e filosofi d'ogni sorta a frequentare Monte
Verità.Uno degli ospiti più illustri di Monte Verità fu Cari Gustav Jung,
ideatore dellapsicologia analitica. Ne rimane traccia nell’importante e attiva
fondazione junghianaCentro Eranos - che è tuttora esistente - creata nel 1928
nella vicina frazione Mosclada Olga Frobe-Kapteyn, spirito poliedrico di
intellettuale. La donna era ancheun'artista, e innalzò un'interessante pietra
scolpita con l’immagine del Graal ededicata all'ignoto genius loci (il
principio spirituale del luogo).
UN CALICE
Secondo l'immaginario collettivo, il Graal non è altro che
il calice utilizzato daCristo durante l'ultima cena, nel quale Giuseppe
d'Arimatea ha raccolto il sanguedella crocefissione. Dovrebbe essere di legno
d'ulivo.
UNA PIETRA
Secondo Wolfram von Eschenbach si tratterebbe di una pietra
preziosa - unosmeraldo - che faceva parte della corona di Lucifero, caduta
sulla terra (lapis excoelis) durante lo scontro tra gli angeli del bene e gli
angeli del male. Set, figlio diAdamo ed Eva, ritornando nel giardino di Eden
alla ricerca di un rimedio per lamalattia di suo padre, trovò il Graal, cura
per le malattie di tutti gli uomini.
LA PIETRA FILOSOFALE
Alcune proprietà straordinarie del Graal farebbero pensare
che si tratti della pietrafilosofale. Wolfram von Eschenbach, inoltre, definì
il Graal Lapis Exillis , chepotrebbe essere una forma corrotta di Lapis Elixir
, la pietra filosofale.
L'ARCA DELL'ALLEANZA
Secondo Graham Hancock si tratterebbe dell'Arca
dell'Alleanza. La sua teorie sifonda su alcuni presunti nessi logici tra il
Graal e l'Arca perduta, ritrovati sui testibiblici e i testi Graaliani.
LA SFERA DI VETRO URIM
Lady Flavia Anderson presentò nel suo libro Antichi segreti
una teoriacompletamente nuova. Ella sostiene che il Graal sia una sfera di
vetro piena d'acqua.Questa sarebbe custodita sui rami di un albero. Insieme,
essi sarebbero gli oggettiche gli antichi Ebrei chiamavano Thummim e Urim.
Questi oggetti servivano adaccendere fuochi utilizzando la luce del sole. I
fuochi erano mantenuti accesi daalcune sacerdotesse (simili alle Vestali
romane), le quali, secondo la Anderson,sarebbero da identificarsi con le Guardiane
del Graal.
IL CALDERONE DI ANNWN O DI AWEN
Molti studiosi hanno fatto rilevare la somiglianza dei
racconti del folklore Celticocon le leggende Arturiane. Ci sono molti calderoni
nei racconti Celtici, e alcuni diessi hanno molti punti in comune con il Graal,
soprattutto per quanto riguarda ipoteri prodigiosi. Questo ha portato alcuni
storici a ipotizzare che le prime leggendesul Graal devono esser state
influenzate dai miti celtici.
LA STIRPE DI GESÙ
Secondo tre studiosi, Lincoln, Baigent e Leigh, Santo Graal
sarebbe corruzione deltermine Sang Real, il sangue reale, che scorre nelle vene
dei discendenti di Gesù.Questi avrebbe avuto dei figli dalla Maddalena, che
sarebbero migrati in Francia eavrebbero creato la dinastia capetingia. La
bizzarra teoria è espressa sul libro "TheHoly Blood and the Holy
Grail" (
Altre bizzarre teorie identificherebbero il Graal con:
La lampada di Aladino
Il vello d'oro
Il Baphomet
La coppa viene associata ad alcuni poteri:
Capacità taumaturgiche e curative.
Conoscenza del divino e possibilità di comunicare con Dio.
Immunità dal male o da sguardi malvagi.
Capacità di dispensare cibo o doni in genere.
Richiamo per tutti coloro che ne sono degni.
Non c'è dubbio: il Graal è qualcosa di assolutamente
elusivo. Ha preso e prenderà,nelle menti della gente sempre nuove forme.
Nessuna teoria è in grado di spiegaretutti i dettagli del mistero del Graal.
Ora, quando diciamo Graal, dobbiamospecificare a quale ci riferiamo. Ogni
teoria ha i suoi meriti e i suoi problemi. Forsesono tutte vere in qualche
modo. Non c'è motivo di considerare in contrasto l'idea diGraal Acquariano e
l'idea dell'Urim e del Thummim. L'uso del termine "Graal"
perdescrivere questi concetti molto diversi non toglie valore ai
concettistessi.
"...soprattutto (il Graal) è il simbolo del simbolismo
stesso. Rappresenta lavera potenza tramite la quale un simbolo può
simbolizzare."
da P.L.
Wilson, Angeli
"Il Graal è un oggetto materiale e simbolico insieme; è
appartenuto a Gesù ma, probabilmente, esisteva prima del suo avvento; è di
provenienza ultraterrena e, fisicamente, si è manifestato in Oriente o in Medio
Oriente. Solitamente èrappresentato come un contenitore, ma può essere anche
una pietra; è spessoassociato con altri oggetti sacri; forse è un libro o una
dottrina Può nutrire, guarirele ferite e garantire la giovinezza eterna."
Il termine deriva dal latino gradale,che significa un piatto
portato ala tavola durante tutta la cena per più d'una volta,grado a grado (dal
latin "gradus"). In Chrétien e in altri scrittori, tale piatto
vienedenominato "graal"Chrétien, per esempio, parla di "un
graal", quindi di un generico piatto o coppa, enon di un oggetto unico.
TAKHT-I-SULAIMAN (Iran): Secondo altri, il Castello di
Eschenbach è moltosimile alla fortezza iraniana detta "trono di
Salomone", principale centro del culto diZoroastro (Iran) spesso collegato
a Artù.
AXUM (Etiopia): Custodito da monaci copti nella chiesa di
Santa Maria di Sion,sarebbe in realtà l'Arca dell'Alleanza.
Consideriamo poi che il Graal potrebbe non essere affatto
"qualcosa" mapiuttosto un simbolo, un archetipo spirituale o peggio
un'invenzione letteraria fruttodell'elaborazione in chiave cristiana di temi
squisitamente pagani, verrebbe quasi dapensare che la sua realtà oggettiva non
potrà mai essere dimostrata. Del resto lasimbologia legata al Graal è quasi
sicuramente di derivazione pagana e risale conogni probabilità al culto della
Grande Madre Terra, il ventre fecondo da cui haorigine la vita. Nella mitologia
troviamo infatti numerosi riferimenti agli straordinaripoteri di vasi e
contenitori magici. Pensiamo alla "coppa della vita" dei Celti o
allacornucopia dei Greci, oggetti dispensatori di ricchezza e conoscenza..
Tutti oggetti con un tratto comune: essere dotati dipoteri
straordinari, per esempio quello di soddisfare qualunque desiderio o quello
didare l'immortalità. Tutti, però, sono poteri pericolosi che, in mani
sbagliate,provocherebbero conseguenze fatali per l'umanità. Per questo la
"cerca" avviene insegreto. «La caccia agli oggetti sacri
scomparsi è una ricerca materiale maanche un percorso introspettivo».
spiega Mario Nordio, del dipartimento distudi eucaristici dell'università di
Venezia. «Cioè per trovarli, dicono letradizioni, bisogna esserne
degni, ma non lo si è mai abbastanza. Quindi la funzionedell'oggetto
introvabile è quella di spingere a cercare instancabilmente».Perchè
investire tante energie cercando qualcosa di così ben nascosto, se il
veroobiettivo è un altro? «Anzitutto perche proprio introvabili non
sono. Masoprattulto perche sono come un faro che illumina un percorso buio
Il Segreto di Federico II - Oltre il Castello, oltre il
Monte (Congedo Editore)
Nellapresentazione, almeno terminologicamente, ricollega
Federico II al Graal:
"L'opera,il cui taglio divulgativo presenta
necessariamente una nutrita parte dedicata anumeri e calcoli, appura come le
ombre del castello pugliese indichino misureriguardanti -con palmare
precisione- la Grande Piramide di Giza, dallacinconferenza che origina in
pianta il simbolico Graal dell'architettura di Federico(232, 434 metri pari al
lato di base della piramide), all'altezza in cui vanno ad incrociarsi altre
ombre (74 metri, appunto quella relativa all'inesplorata 'camera' di Cheope)”
Ogni calice è un SantoGraal. Quando un sacerdote solleva
nelle sue mani il pane consacrato e, in uncalice, il vino consacrato, egli fa delle
sue mani e del calice degli
strumenti divini. Questi calici portano in sé la divinità
come se fossero lo stesso Santo Graal sul qualeGesù, durante l'Ultima Cena,
pronunciò le parole "Questo è il mio sangue dellaNuova Alleanza".
Chiunque mangi quel pane e beva dal calice può diventare uno strumento
nelle manidi Dio, portare in sé la stessa vita divina, e vivere per l'eternità.
Per questo motivo iprimi Cristiani si riunivano a celebrare la cena
Eucaristica: essi volevanotrascendere il tempo e rinnovare quel momento della
storia in cui una nuova edeterna alleanza era stata siglata attraverso il
sacrificio di un solo uomo.
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