Questa arte dà delle tendenze e delle inclinazioni
dell’uomo, ma non predice nulla: l’uomo è dotato di libero arbitrio ed è lui
che sceglie. Inoltre, i fatti dello spirito sono insondabili, così come lo è
uno stato di grazia.
La storia dell’astrologia è un processo che si accompagna e
va parallelamente a quello di fasi che portano la coscienza collettiva
dell’umanità ad essere sempre via via più individualizzata, fino ai nostri
giorni dove questa individualità è strettamente collegata con il razionalismo e
il progresso scientifico materiale.
1) Dapprima, nella fase più arcaica vigeva una identità
fra cosmo e uomo molto marcata, come esperienza immediata dell’inconscio
collettivo e dove v’era una sostanziale identificazione fra Natura e Spirito,
ben simboleggiata dalla contemplazione del cielo stellato. L’uomo nota le
variazioni di spazio e tempo (ad esempio i cicli stagionali) e intuisce il
legame inalterabile fra l’immutabile (cielo stellato) e il divenire (la vita)
che hanno le medeisme leggi.
Il moto della luna rappresenta la mutevolezza delle cose
terrene.
2) Progressivamente, dal 12.000 a.C., nella fase
sabeica/atlantidea iniziano a prendere piede i culti solari, si
formano le prime cosmogonie e le prime tradizioni mitiche.