Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze, Norberto Bobbio

Cenni di storia dell'Astrologia

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Per Kurilo l’astrologia è una arte. Se è vero che serve una forte preparazione tecnica per la compilazione di un oroscopo individuale, l’interpretazione e il coordinamento degli elementi è un processo creativo.

Questa arte dà delle tendenze e delle inclinazioni dell’uomo, ma non predice nulla: l’uomo è dotato di libero arbitrio ed è lui che sceglie. Inoltre, i fatti dello spirito sono insondabili, così come lo è uno stato di grazia.

La storia dell’astrologia è un processo che si accompagna e va parallelamente a quello di fasi che portano la coscienza collettiva dell’umanità ad essere sempre via via più individualizzata, fino ai nostri giorni dove questa individualità è strettamente collegata con il razionalismo e il progresso scientifico materiale.

1) Dapprima, nella fase più arcaica vigeva una identità fra cosmo e uomo molto marcata, come esperienza immediata dell’inconscio collettivo e dove v’era una sostanziale identificazione fra Natura e Spirito, ben simboleggiata dalla contemplazione del cielo stellato. L’uomo nota le variazioni di spazio e tempo (ad esempio i cicli stagionali) e intuisce il legame inalterabile fra l’immutabile (cielo stellato) e il divenire (la vita) che hanno le medeisme leggi.
Il moto della luna rappresenta la mutevolezza delle cose terrene.

2) Progressivamente, dal 12.000 a.C., nella fase sabeica/atlantidea iniziano a prendere piede i culti solari, si formano le prime cosmogonie e le prime tradizioni mitiche.
Poiché la coscienza si sta individualizzando, inizia a formarsi anche una coscienza religiosa, per via della quale si inizia a venerare e anche aver timore dell’Assoluto.

3) Con i caldei inizia ad esserci anche una coscienza storica (è importante rilevare che Kurilo attribuisce la nascita di una coscienza religiosa anteriore a quella storica) ed inizia ad esserci un’astrolatria vera e propria, che conduce alla formazione dell’astrologia e poi dell’astronomia. Il processo di scissione fra astrologia e astronomia è durato interi millenni, sino a quando il razionalismo moderno nel vedere come scienza la seconda, rinnega la prima.

I babilonesi hanno tracciato le orbite dei due luminari e diviso lo zodiaco in 12 parti.
Queste 12 immagini sono per Kurilo 12 archetipi che rappresentano il legame indissolubile fra l’eterno e l’uomo e sono rimaste immutate nel corso dei secoli, anche se progressivamente si sono ampliate di attributi diversi per via delle stratificazioni e sedimentificazioni di differenti culture e popoli.
Tali attributi non vanno però ad intaccare l’essenza stessa di questi archetipi. Già la presenza di questi attributi divini dimostra che il politeismo in sé progressivamente si riduce a vantaggio di pochi dèi e, successivamente, di un dio unico.

I sacerdoti caldei credevano in una gerarchia di divinità astrali sopra le quali v’era un principio unico che era anche principio di armonia universale.
Non tracciavano oroscopi individuali e condannavano chi faceva oroscopi per scopo di lucro.
Il fatto che gli astrologhi fossero proprio e sacerdoti dimostra l’assoluta dipendenza dell’astrologia al sacro.

A caratterizzare le future religioni sarà poi il motivo di redenzione.
Si può parlare di Redenzione: sebbene questo sia un termine da applicarsi al giudeo-cristianesimo e all’islam, in un’accezione estensiva potrebbe anche intendersi come liberazione dell’uomo dalla menomazione della Caduta, sia che si applichi, come nel caso delle religioni rivelate, dove c’è un redento che con il proprio sacrificio salva l’umanità tutta dando una possibilità personale di redenzione, sia in Oriente con la concezione di karma.

4) Nella fase ebraica e greco-romana la cosmogonia prevalente è quella biblica, e l’astrologia inizia ad essere interconnessa con la matematica e l’antropomorfismo.
L’astrologia viene inserita nella Cabala ebraica e studiata dagli arabi.
Inizia ad esserci una contrapposizione fra astrologia e astronomia.

La prima sistematizzazione avviene con Tolomeo nel Tetrabiblos: stabilisce le categorie dei segni rispetto ai Signori e si percepisce ancora l’unità fra spirito e natura, conservando il patrimonio cosmologico dei babilonesi.
Pitagora parla del rapporto intimo fra matematica e musica (e anche di un antiterra-luna nera).
Ipparco constata il fenomeno della precessione degli equinozi, l’obliquità dell’eclittica, l’eccentricità dell’orbita solare e precisa per la prima volta le corrispondenze fra i segni zodiacali e l e parti del corpo.
In particolare, la questione della precessione degli equinozi viene tirata in ballo da coloro che vogliono screditare l’astrologia e dimostrarne la non validità: in realtà l’astrologia è portatrice di significati spirituali ed immutabili indipendentemente dal nome dei segni e dalla posizione puramente fisica dei corpi celesti.

E’ importante notare che è in questo periodo che l’astrologia è sempre più svincolata dalla religione, allontanata dai riti e avvicinata alla scienza profana. Viene perciò ad essere accostata alla matematica ed identificata come una scienza deterministica. Prende piede anche la ciarlataneria.

5) C’è una certa decadenza dell’astrologia nella Roma Imperiale e si deve tenere sempre più in considerazione il suo rapporto con il cristianesimo.
Se agli albori del cristianesimo sembrava che l’astrologia mal si coniugasse con l’idea di grazia e di libero arbitrio, a considerare l’astrologia nella giusta misura senza eccessive esaltazioni né discredito ma inserendola in un contesto di sincresia fra filosofia e religione saranno gli alessandrini, i neoplatonici (Plotino, Porfirio), e poi alcuni grandi mistici e menti del Medioevo e del Rinascimento.
Fra gli alessandrini, anche Origene ammette una corrispondenza fra i segni e le parti del corpo, nonché certe inclinazioni che possono essere intuite dalle stelle.
I neoplatonici hanno facilitato l’inserimento dell’astrologia nel cristianesimo.

6) Per quanto riguarda il Medioevo, la Scuola di Chartres (tra cui Silvestris e Alano da Lilla) rappresenta il punto d’incontro tra la spiritualità d’Occidente e quella d’Oriente, ben ancorata ai principi del sacro.

L’astrologia di cui parla San Tommaso nella Summa non è per nulla da sottovalutare. Se la causa prima che è l’onnipotenza e l’onniscienza di Dio è inafferrabile, però la causa seconda, cioè l’ordine universale, può essere intesa anche grazie al cielo stellato, e attraverso gli organi dei sensi umani.
I corpi celesti sono affini ai corpi inferiori nelle loro virtù fondamentali, poiché tutte le cose create sono affini fra di loro.
Anche se l’influenza di questi corpi celesti, che sono retti da angeli, non si estriseca sulla volontà e sulla ragione dell’uomo.

Oltre a San Tommaso, sono di rilievo i contributi di Ildegarda da Bingen, San Francesco, Dante, e quelli dell’astrologia razionalistica degli arabi (Averroè): fra l’VIII e l’XI secolo il contributo degli arabi allo studio dell’astrologia fu notevole.

6) Il passaggio dal Medioevo al Rinascimento segna anche un cambiamento di rapporti: l’astrologia non si confronta tanto più con il cristianesimo, quanto con le scienze naturali. Anche se il cambiamento sarà lento e astrologia e astronomia continueranno ad essere insegnate nelle Università, l’avvento del razionalismo le farà scadere nel puro dominio materiale.

Il Rinascimento rappresenta un distacco non solo con la spiritualità cristiana, ma con la metafisica in genere.
Il divario fra scienza e fede inizia ad essere troppo grande.

Si rivalutano le idee astrologiche grazie al platonico Marsilio Ficino, a Savonarola, a Leonardo Da Vinci, quest’ultimo grandemente apprezzato da Kurilo per il suo essere intimamente artista e anche spirituale.

Melantone tenta di conciliare la ratio con la fede attraverso le concezioni aristoteliche. Egli dice che la volontà divina si manifesta attraverso forze spirituali e forze naturali (fra cui anche quelli degli astri): le prime influenzano sull’essenza dell’uomo direttamente, mentre le secondo indirettamente attraverso inclinazioni e tendenze agendo sui suoi 4 elementi fondamentali. C’è poi grazia e libero arbitrio.

È da notare come in questo periodo l’uomo avanzi troppo rapidamente, tanto che ha bisogno di fermarsi, riflettere sul proprio passato e su di sè: iniziano a nascere grandi mistici e movimenti esoterici, da Bruno a Bohme, dalla città ideale di Campanella a Gioacchino Fiore, dalla medicina cosmologica di Paracelso a Keplero, che parlerà di vibrazioni e ritmo delle sfere celesti.
Keplero, infatti, riconosce l’armonia di Tutto divino ineffabile e parla di un principio statico di esistenza e di uno dinamico tramite in quale l’energia si irradia attraverso gli astri, in particolare Sole e Luna.

Nonostante il punto di osservazione astrologico cambi per via del sistema copernicano, le teorie copernicane rivoluzionano la scienza e il modo di pensare, ma non toccano l’essenza dell’astrologia: Copernico fu il primo a dimostrare l’eliocentrismo, ma la sua non fu una novità assoluta (si veda Aristarco di Samo). Piuttosto con le teorie copernicane prima, e poi quelle di Keplero e Galileo, si cambia il punto di osservazione, ma non si cambia l’essenza delle cose: il fatto che il sole sia al centro dell’universo e non la terra, non modifica i rapporti tra cosmo e uomo.
Ed anzi tali studi accentuano l’aspetto negativo dell’astrologia, quello matematico e scientifico.

Inoltre, anche la scoperta dell’America simboleggia il distacco dal sacro attraverso le conquiste materiali e l’avvento delle scienze moderne.

7) Nel periodo contemporaneo un’ondata simile a quella mistica che segue le rivoluzioni del Rinascimento viene individuata da Kurilo dal periodo della restaurazione e dal romanticismo. Se la l’Illuminismo e la Rivoluzione Francese rappresentano l’esaltazione del razionalismo per eccellenza, personalità come Goethe sono portatori di valori tradizionali: egli si rivolge alla scienza dello spirito e ai processi dell’anima e anche se guarda alle scienze naturali con favore, le interpreta come un modo per riscoprire la propria anima.
Fra gli autori più recenti alla ricerca della vera astrologia, possiamo citare Paul Choisnard e von Klockler.
Kurilo cita anche Jung ma cum grano salis: non parla tanto dello Jung psicologo ma ne apprezza il lato che descrive gli archetipi tradizionali.

In ogni caso l’astrologia, anche se può servirsi della scienza umana, non può distostarsi dalla metafisica.

Se ci si pensa un attimo, la scienza nonostante tutte le sue branche e la sua complessità non è arrivata né alla verità ultima né una soluzione ai misteri che ci pongono le grandi religioni (come dice in maniera ottimale Capra nel suo “Tao della fisica”).
Tanto che anche Kurilo riconosce che la via più veloce per arrivare alla verità e alla contemplazione di Dio è la sola conoscenza di se stessi, sostituendo al sapere puramente razionale quello intuitivo.

Contemplare interamente Dio però non è evidentemente così immediato, ma lo si può fare attraverso la contemplazione delle singole parti dell’universo.

Essendo l’astrologia immutata nella sua essenza, le apparenti contraddizioni che possono risultare in un oroscopo sono spiegabili in virtù di una legge equilibriatrice e armonica.
Dal punto di vista pratico, comunque, manca un sistema d’interpretazione oroscopica che sia universalmente riconosciuto.

Kurilo individua delle affinità con antropologia, chimica, fisiologia, medicina, psicologia, grafologia.
- dal punto di vista antropologico voglio porre l’accento sulla combinazione fra tipi astrologici e le varie razze intese come differenti tipi etnici di diversa matrice ambientale e culturale, che vanno a formare anche gli atteggiamenti individuali, e quindi differenti interpretazioni e combinazioni fra gli uni e gli altri;
- dal punto di vista fisiologico l’uomo è composto da un firmamento interno che risuona con quello esterno.
Ad esempio, il Sole-Leone viene associato a cuore e cervello, Mercurio-Gemelli alle vie respiratorie (si è notato un rapporto fra i moti del sole e battiti e respirazione), Marte alla circolazione (rapporto del suo moto con la circolazione sanguigna). È studiata una eredità fisica-pschica e astrologica che si estrinseca in 3 generazioni; la nonna dà eredità psichica e spirituale (campo IX) e il nonno il motivo dell’esistenza (campo VIII); in genere l'Ascendente è nel sole della madre o del padre, altrimenti l’eredità è data dal campo IX e VIII (nonna e nonno); il MC e l’IC possono dare anch’essi l’eredità materna e quella paterna;
- dal punto di vista medico/fisico, ogni segno è associato a una parte del corpo umano;
- psicologicamente, Kurilo si rifà agli archetipi di Jung, intesi come elementi psichici che esistono nella precoscienza sotto forma di semplificazioni ideali collettive;
- dal punto di vista chimico sono sempre state fatte associazioni fra pianeti, metalli ed elementi chimici.

Astrologia in rapporto a concepimento e nascita: se il feto concepito è già dotato di vita propria, l’essere umano è tale soltanto quale compenetrazione di fattori biologici e cosmici (San Tommaso).
> Solo con la nascita le funzioni sono autonome e l’anima e il corpo sono un tutt’uno distaccato dalla madre.
> Solo con la nascita si attua quella vita individuale caratterizzata da molteplici piani di esistenza: fisico, sociale, morale, spirituale. Ed è per questo che si predilige l'oroscopo sulla nascita.

D’altronde c’è una profonda analogia tra il tema natale del concepimento e quello della nascita, e nulla esclude comunque un oroscopo progressivo fra concepimento e nascita.

Anche il caso dei gemelli dimostra che due persone apparentemente nate quasi nello stesso momento possono avere due piani di esistenza diversi.


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