Se non ci fosse l'inverno, la primavera non sarebbe così piacevole: se non provassimo l'avversità, il successo non sarebbe tanto apprezzato. Anne Bradstreet.
Romanticismo e prenaturalismo
Il Romanticismo nella storia dell'arte portoghese ha preso avvio dal 1828 su impulso dell'artista francese August Roquemont e dalla scrittrice Almeida Garrett.
Con l'osservazione diretta di ciò che li circondava, Tomas da Anunciacao e Antonio Jose Patricio hanno iniziato a decantare paesaggi, persone e vivere quotidiano; altri portoghesi, come Cristino da Silva e Francisco Metrass, si sono concentrati invece sul lato matrigno della natura.
Dal 1851 al 1887 Fontes Pereira de Melo si concentra sui nuovi mezzi di trasporto e di comunicazione, e tale realtà verrà enfatizzata anche dalle opere di Visconde de Menezes, Ferreira Chaves e Miguel Angelo Lupi. Con Alfredo Keil si terrà sott'occhio anche l'aspetto prettamente urbano della vita.
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Miguel Angelo Lupi (1826-1883), Partenza di Vasco de Gama per l'India, 1880, olio su tela. |
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José Malhoa (1855-1933), Festeggiando S. Martino, 1907, olio su tela. |
Naturalismo
I primi portoghesi finanziati dal Portogallo per andare a studiare a Parigi, Silvia Porto e Marques de Oliveira, tornarono nel paese natio nel 1879, portando con loro i nuovi stilemi acquisiti attraverso i paesaggi e le composizioni francesi.
Silvia Porto divenne il leader del Grupo do Leao, che prese il nome dal pub di Lisbona Lea de Ouro, punto d'incontro per artisti e scrittori che condividevano l'entusiasmo per una modernità basata sui principi del Naturalismo.
Altre figure chiave del gruppo furono Columbano Bordalo Pinheiro, portatore delle istanze della classe intellettuale; Antonio Ramalho, che si occupava della società nel suo insieme; José Malhoa, che era interessato alla gente comune; e Joao Vaz, a cui piacevano i paesaggi marini.
A Porto, questo contesto estatico permise l'emersione di figure come Artur Loureiro, Marques de Oliveira e Henrique Pousao.
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Carlos Reis (1863-1940), Donna che stira, 1915, olio su tela. |
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José Malhoa (1855-1933), Praia das Macas, 1918 ca., olio su tela. |
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Adriano de Sousa Lopes (1879-1944), Le Ondine, 1908, olio su tela. |
Modernismo
A partire dal 1910 la Prima Repubblica Portoghese fu caratterizzata dall'intenzione di rompere con i canoni artistici classici delle accademie tradizionali (Naturalismo) che fu al tempo una moda artistica nazionale.
La Esposizione degli Umoristi Portoghesi del 1912 a Lisbona apre le porte all'arte visuale e a importanti artisti moderni, come Cristiano Cruz.
Grazie ai loro soggiorni a Parigi, artisti come Guilherme Santa-Rita e Amadeo de Souza Cardoso portarno le Avanguardie in Portogallo: Cubismo, Futurismo e Dada si combinarono all'influenza del movimento artistico Orfismo fondato da Sonia e Robert Delaunay (vissuti in Portogallo nel 1915-16), e che ebbe un particolare impatto artistico su Eduardo Viana.
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Guilherme Santa-Rita (1889-1918), Testa, 1910, olio su tela. |
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Eduardo Viana (1881-1967), Ambientazione gitana, 1923 ca., olio su tela. |
Modernismo - Ritorno all'ordine
Fra il 1920 e il 1930 molti degli artisti moderno che furono dichiarati Modernisti del 1912 puntarono ad un ritorno "alle origini", ricomponendo corpi e spazialità nelle forme geometriche originali, così come nei dipinti di Cezanne e nelle opere di Eduardo Viana, Dordio Gomes e Abel Manta.
Autori come Almada Negreiros, Jorge Barradas, Francis Smith e Carlos Botelho inserirono nei loro lavori elementi pittoreschi di persone e paesaggi portoghesi, allineandosi con il fervore nazionalistico del periodo.
L'espressionista Mario Eloy rappresentò un'eccezione a ciò: egli comunicò con linee violente, intensità figurativa e psicologica per conferire un'aura di allucinazione e spaesamento alle opere.
La scultura ritorna anch'essa ai modelli classici nelle opere di Francisco Franco, Diogo de Macedo e Canto de Maia, seguendo il nuovo mainstream indicato dalle istituzioni pubbliche e dal regime di Stato Nuovo (1926-74).
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Ernesto Canto Da Maia (1890-1981), Adamo e Eva, 1929-39, terracotta policromata. |
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Carlos Botelho (1899-1982), Lisbona, 1927, olio su tela. |
Neorealismo e Surrealismo
In linea con ciò che avveniva a livello internazionale sullo sfondo della II Guerra Mondiale, la Guerra Civile Spagnola e il regime di Salazar, nel 1940 le condizioni sociali, culturali e politiche spingono l'arte portoghese verso nuove forme che coinvolgono la quotidianità lavorativa, la povertà e gli oppressi.
Il desiderio di una nuova libertà sociale e di espressione viene espressa attraverso il Surrealismo.
Antonio Pedro, firmatario del Manifesto Dimensionista di Parigi (1935), attraverso il Surrealasmo introdusse l'idea di una relazione reciproca fra poesia e arte visuale, destrutturando così i canoni classici.
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Julio Pomar (1926), Falciatore, 1945, olio su legno. |
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Antonio Dacosta (1914-90), Episodio con un cane, 1941, olio su tela. |
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Candido Costa Pinto (1911-77), Aurora concupiscente, 1942. |
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Marcelino Vespeira (1925-2002), Carne vegetale, 1948, olio su carta pressata. |
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Fernando de Azevedo (1923-2002), Personalità preziose, 1950-51, olio su carta pressata. |
Arte Astratta
Negli Anni '50 Fernando Lanhas, Nadir Afonso e Rodrigo lasciano le rappresentazioni figurative per concentrarsi sulle astrazioni geometriche basate su equazioni matematiche per creare una sorta di principi di bilanciamento e armonia sulla composizione, sulle forme e sul colore delle opere.
Altre forme di astrattismo furono praticate da Manuel d'Assumpcao, che utilizza spazi e atmosfere, Carlos Calvet, che si concentra su segni organici.
L'antropomorfismo astratto spetta invece a Arlindo Rocha e Jorge Vieira.
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Nadir Afonso (1920-2013), Espacelimité, 1957, olio su tela. |
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Alexandre O'Neill (1924-86), Il linguaggio, 1948, inchiostro e collage su carta. |
La Nuova Figurazione
La Nuova Figurazione emerge negli anni '60 come Arte Astratta per rappresentare la concretezza della realtà. I simboli di Rodrigo e i lavori di Paula Rego portano nuovi significati; lo stesso Sa Nogueira di rifà alla cultura popolare per parlare col linguaggio astratto.
Le strategie figurative di Lourdes Castro si basano sulle ombre, mentre René Bertholo crea oggetti meccanici che operano come giocattoli; con José Escada si arriva a rilievi fatti di pezzi di plastica tagliata.
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René Bertholo (1935-2005), Beau Fixe, 1966, metallo e triacetato dipinti. |
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Alvaro Lapa (1939-2006), senza titolo, 1971-72, acrilico su platex. |
Le Neo-Avanguardie
Fra il 1960 e il 1970 l'arte portoghese passa dai linguaggi artisti moderni a quelli internazionali, sino ad abbracciare appieno le Neo-Avanguardie. Eduardo Nery e Jorge Pinheiro guardano verso l'astrattismo, la cinetica e la pop art; Angelo de Sousa e Fernando Calhau si appoggiano all'aspetto storico per rompere con la tradizione e traghettarla verso l'astrattismo. Joao Vieira e Antonio Sena comunicano attraverso un linguaggio artistico fatto di gesti e di segni.
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Antonio Sena, Deep, 1975, acrilico su tela. |
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Collezione Museu de Serralves, senza titolo, 1975, legno, pietre e corda. |
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Alberto Carneiro, Radice, steli, foglie, fiori e frutti, 1966, legno. |
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