A partire dalla psicosintesi,
Assagioli la intende come una integrazione e una armonizzazione dei tanti
aspetti dell'interiorità.
In merito alla Volontà, invece, è importante
anzitutto prenderne coscienza e poi capirne la funzione regolatrice, di
equilibrio e direttiva che ha.
Facile a dirsi, ma difficile a farsi. Può aiutare forse la
comprensione del concetto di ritmo, e quello di azione-reazione, ma resta il
fatto che se è possibile attuare una integrazione e coincidenza fra volontà
individuale e universale, è anche vero che la strada è ardua.
Anche il problema della concentrazione è un aspetto che va
inquadrato nell’ottica della natura stessa della mente e delle influenze che
questa riceve dal corpo.
In effetti, Assiagioli dice che la volontà si oppone ed è
spesso in contrasto con le forze psicologiche, spesso le più basse,
è qui che bisogna lavorare.
Diciamo che l'obiettivo sia quello di mettere in relazione
immagini mentali, idee e azioni esterne di un piano più elevato di quello
materiale: se queste si influenzano reciprocamente, ogni azione espressa in un
modo - che sia un'azione esterna o un pensiero - si ripercuote sull'altra.
Le immagini mentali possono assurgere anche a
funzione di intermediario tra noi individualità e quello che
individualità non è: e allo stesso tempo se la volontà non agisce direttamente
sull'intuizione, la stimola però indirettamente.
Assagioli parla di Illuminazione come atto
d'intuizione che nasce dalla Volontà, o di sublimazione di aggressività e
sessualità piuttosto che repressione: sono concetti abbastanza semplici da
capire in teoria, ma in pratica è tutto diverso; l'equilibrio fra ragione e
cuore, il risalire
la scala dell'amore (e la volontà è fatta di amore), deve essere
attuata senza pretese di raggiungere la vetta e forse nemmeno le nubi che la
ricoprono.
Una determinata funzione del corpo o della mente è riflesso
parziale di quella volontà universale, e unificare tutto subito, anche se fosse
possibile, è senz’altro azzardato.
Se la Caduta dell’Uomo primordiale rappresenta uno stimolo
per l'uomo di rialzarsi dallo stato in cui è stato sbattuto, vuol dire rialzarsi
perciò non come una marionetta, con coscienza e consapevolezza di certe
verità.
Una cosa per pochi, senza dubbio, ma questa possibilità -
lunga che sia a livello "temporale" - sembra concessa. Allora, se
dobbiamo dare un valore all'individualità, questa serve proprio e appositamente
come parzialità (nel senso di tante parzialità di volontà) per la
riunificazione alla volontà universale.
Assagioli parla di una visione tri-focale: cioè di porsi un
obiettivo-scopo di vita trascendentale, ma anche di porsi delle mete intermedie
durante il percorso e - terzo aspetto - prepararsi al prossimo passo.