Vendita delle case, con negozi annessi... succede in Cina
> Tutti i negozi che vedete sono finti... perfino i fiori. Sono una specie di vetrine per vendere le case circostanti e far alzare i prezzi al metro quadro... (succede in Cina)
> The shops you see are fake... even the flowers. They are a sort of showcase to sell the houses around and rises their prices... (it happens in China)
> The shops you see are fake... even the flowers. They are a sort of showcase to sell the houses around and rises their prices... (it happens in China)
Choco Festa in Shanghai (Himalaya Art Center)
Tutto quello che vedete è fatto di cioccolata o zucchero...
Everything you see is made by chocolate or sugar...
Everything you see is made by chocolate or sugar...
ARTrends - Feb. 2012
> A differenza di Cina e Corea, ai giapponesi non piace
comperare arte dai loro artisti contemporanei, anche se ultimamente un
cambiamento si nota e la classe media sta iniziando ad acquistare più di
prima, specialmente opere dal valore non superiore a 5.000$. Allo stesso tempo,
però le gallerie di tutto il mondo sono sempre più interessate ad esporre opere
del Sol Levante (ad esempio, quelle di Kimi Sakaki, Yuwa Kato, Tabaimo, e molti
altri, oltre a quelle del celeberrimo Murakami).
C’è crisi? Forse sì, visto che anche i tabacchi americani hanno deciso di vendere
le proprie collezioni d’arte (7000 pezzi). Per fortuna a Chicago non
manca l’ospitalità: allo Smart Museum va in scena una mostra che accumuna
il Manifesto della Cucina Futurista del 1930 e la cucna irachena, ad elevazione
orchestrale della scena del pasto; inoltre, al MoCA della stessa città c’è Lexander
e il suo femminismo, analizzato attarverso un processo di Appropriazione
culturale. A Los Angeles anche il messicano Lorenzo Hurtado Segovia (CB1
Gallery) che, attraverso le sue
carte tessute, parla di storia ed etnografia. Ad Adelaide, Australia,
Robert Fenton espone al Cube Contemporary Art Projects: i
suoi lavori investigano lo sconfinamento delle figurazioni sul reale,
concentrandosi umoristicamente sulla visione di chi apprezza l’opera d’arte o
come scena reale o come scena da palcoscenico. Alla scoperta dei paesaggi e
della vita quotidiana australiana anche con Oculi dei fotografi Donna
Bailey, Jesse Marlow e Andrew Quilty. Dal Canada, invece, Sonya Ziegler porta
in California la sua timidezza adolescenziale e i suoi ideali per un mondo più
puro attraverso i
misteri della natura, specchio delle tribolazioni terrene e delle forme
intellettuali.
Ed ecco che anche la
scena turca, Instabul in particolare, sta “scoppiando”: il mega-SALT,
miliardario centro d’arte contemporanea, ospita artisti armeni, fotografi
affermati o artisti altrettando famosi, in 100.000 piedi quadrati di
superficie. Perfino gallerie di New York (come la Spirito) stanno spostandosi
in Turchia, allietate anche dalle trascinanti musiche d’Anatolia. Un piccola nota per l’arte
di San Paolo, in Brasile.
Non so se siete appassionati di cinema, ma uno dei film che
più ha colpito nel 2011 è stato il Cavallo
di Torino dell’ungherese Bela Tarr, che nel ripercorre la filosofia della
vita di Nietzsche e del suo cavallo, ha occasione di parlare della vita odierna
combinata all’Apocalisse.
Se vogliamo salvare questo mondo, comunque, c’è l’arte
del riciclo, o anche la
fantasia da supereroi, che sanno diventare Incredibili,
se ben supportata da un piano d’azione concreto. Prendete esempio dall’artista
che ha analizzato
pedissequamente Totoro, il personaggio-invenzione di Hayao Miyazaki,
sottolinenandone tutti i tratti che ricollegano l’opera ad una spiritualità
trascendentale che vede la reciproca interazione di uomo e natura, intesi come
archetipo intellettuale e universale, e non più come relazione con una società
materiale. D’altronde ce lo dice il graffitaro di Facebook David Choe: anche se
hai 200 milioni di dollari, non
ti cambiano di certo la vita (almeno quella interiore) ed, anzi, ci si rimette
in fatto di vita privata.
Le biblioteche più belle del mondo? Le trovate qua…
date un’occhiata a quella in Olanda! Se comunque non vi piace scrivere libri,
potete sempre iniziare
con le lettere…
> Compared
to China and Korea, Japanese people don’t like buying art from their
contemporary artists, even if lately there is a slow change about this
fact and the middle class is starting to buy more than before, especially
works up to $5.000. At the same time, worldwide art galleries are more and more
interested in exhibiting works made in Rising Sun empire: for example the ones
by Kimi Sakaki, Yuwa Kato, Tabaimo, and many others, including the ones by the
celebrated Murakami).
Crisis? Maybe yes, considering
that American Tobaccos are going to sell their art collections (7000
pieces). Luckily,
in Chicago hospitality is a
priority: at Smart Museum goes on an exhibition able to combine the Manifesto of
Futurist Cooking (1930) and Iraqi cuisine, raising the meal’s scene; besides,
at MoCA you may find Lexander and her
feminism, analyzed through a cultural Appropriation process. In Los Angeles the
Mexican Lorenzo Hurtado Segovia (CB1 Gallery) talks about history and
ethnography thanks to his weaved papers. In Australia,
Adelaide, Robert Fenton shows his works able to
investigate the overlap of the imagery on the real (Cube Contemporary
Art Projects), humouristically focusing on the perception of the people who are
appreciating the works of art in both ways, a stage scene or a real one. Discovering Australian
landascapes and daily life scenes is easy with Oculi by the photographers
Donna Bailey, Jesse Marlow and Andrew Quilty. From Canada, on the other hand,
Sonya Ziegler brings to California her teen-ager shyness and her ideals for a
more pure world and she does it with the misteries of the nature, material
tribolationes and intellectual shapes’ mirror.
Also
the Turkish stage is
going “boom”, especially Istanbul: the mega-SALT, billionaire art
contemporary center, hosts Armenian artists, well-known photographers and
painters, thanks to its 100.000 square feet. Even some New York Galleries (the
Spirito, for example) are going to move to Turkey, cheered up for the
exhilarating musics from Anatolia. A small post concerning art in San
Paulo, Brazil, here.
I
don’t know if you are a movie-mad, but one of the most impressive movies in
2011 was the Turin Horse by the Hungarian Bela
Tarr: retracing Nietzsche and his horse’s philosophy of life, the director
wants to talk about the nowadays life combined to Apocalypse. Anyway, if we are
interested in saving our world, we may observe the recycling art, or the fantasy made by
superheores, able to become Incredibles, if it would be
supported by a real action plan. A successful plan is the analysis of the
artist who has slavishly analized
Totoro, Hayao Miyazaki’s character-invention, underlining the whole meaning
and linking the work to a trascendental spirituality for a mutual interaction
between human beings and nature, interpreted as intellectual and universal
archetype, and not as a material society relationship. However, the Facebook
street artist David Choe also says that 200 millions $ are not going to change
your life (at least the inner one) and, on the opposite, they make you lose your
private life.
Interested in the most beautiful libraries in the
world? You can find them here… have a look at the Holland one! Anyway, if you don’t lie writing
books, you may start writing letters…
> Ho scoperto oggi tramite Artprice che la crescita delle
vendite dell’arte Indonesiana è
la prima al mondo (+39%), addirittura superiore a quella cinese (+38%). Il
numero maggiore di collezionisti sta invece in Cina (con una quota di mercato
del 41,43%), seguita da Stati Uniti
(23,57%) e Gran Bretagna (19,36%). In ogni caso, li capisco: chi si lascerebbe
scappare tutto il corredo
modaiolo ed artistico di Liz Taylor per 183 milioni di $ (si parla di 1817
pezzi)? Ma è importante avere un proprio
Laboratorio per vendere bene? C’è chi sostiene di sì, e lo dimostra
adducendo che Van Gogh vendette in vita solo 1 opera delle oltre 900 che
realizzò. Ci sono anche Jens Hoffmann e Maria Lind che ci spiegano le
differenti vie che conducono alla realizzazione di una mostra, e il modo di far
diventare un’arte pubblica. Con le mostre, apre le danze il Portogallo, che dal
10 marzo presenta la concettualizzazione
di Cage, curata da Robinson, Simões e Christian Xatrec, con delle ipotesi
sulle prospettive della nuova generazione di artisti che si sono formati nel
21° secolo e non più nel 20°… e lo fanno ripercorrendo la storia del compositore
americano John Cage, che non è più dal 1992. Una bella mostra anche in
Australia (Fremantel) dove Eredi
e Successori richiamano alla mente i canoni del movimento artistico nato in
seno agli Indigeni del Deserto Centrale d’Australia, i primi dei quali furono
Walangkura Napanangka, Ningura Napurrula, George Ward Tjungurrayi, Jimmy Baker,
Minnie Pwerle e Ngoia Pollard. A Londra, invece la Simon Oldfield ospita Ben Ashton.
Joshua Luthar nel suo Significato e nella Genesi del Big
Bang lavora con parole e
lettere, gioca con il linguaggio in maniera umoristica e anche ideologica
(l’accostamento dato da Genesi-Big Bang) e anche con l’ordine gerarchico e
naturale delle cose (si veda Nessun Particolar Ordine). A chi piacciono le civette?? Ci pensa Justin Ramsey.
D’altronde la sua arte non è così strana, rispetto a quella di Ben Wilson che
ci mette tre ore per dipingere
una gomma da masticare…
>
Today I found on Artprice that the Indonesian art sales increasing is the first in the
world (+39%), even bigger than the Chinese one (+38%). Anyway, the biggest
numebr of collectors is Chinese (with a 41,43% market share), following by U.S.
(23,57%) and U.K: (19,36%). In any case, I understand them: who will let slip the
whole Liz Taylor’s fashion
and artistic equipment for 183 millions (we talk about 1817 pieces)? I
wanna ask… but is it important getting an Art Lab for a sellings
increase? Someone says so, and he proves it with Van Gogh and the fact that he
sold just 1 work when he was alive compared to the 900 pieces realized. There
are also Jens Hoffmann and Maria Lind who are explaining us some different ways to
set up an exhibition, and the way to bring an art public. About some
exhibitions around, we start with Portugal where from 10th March they are conceptualizing Cage, by Robinson, Simões
and Christian Xatrec, bringing some hypotesis about the new 21th century
artistic generation perspectives… and they will do it retracing the history of
the American composer John Cage. An interesting exhibition is taking place in
Australia (Fremantel) where Heirs and Successors bring the canon of the
Central Desert Indigenous art movement on the stage: among the others
Walangkura Napanangka, Ningura Napurrula, George Ward Tjungurrayi, Jimmy Baker,
Minnie Pwerle and Ngoia Pollard. Besides, the Simon Oldfield Gallery hosts Ben Ashton in London.
At
Los Angeles MoCA, teen-agers disagree against the politcs
and authorities’ opinions, while Jacksonville Museum hosts a workshop by Barbara
Ritzman Devereux and
the Detroit one let the Dance Punk
perform their electro musics and the White Car their elecro-dance style
(inspired by Nitzer Ebb, Depeche Mode, Detroit Techno, Italo-Disco), all
together with the psychedelic and ritual Monster Island experiences by Cary Loren. About the
disagree topic, the illustration book issued by Scott Gallery and Arsenal Pulp
presents a superb Stan Douglas art, the Canadian (Vancouver) whose
installations and video showed politics and urba conflict. At Sacramento
Temporary Contemporary has been inaugurated a Gallery-Toyroom displaying designers’
works (John Stuart Berger, Robert Bowen, Carrie Cottini, Marty Gessler e Kim
Scott). In Wellington, Florida, someone may ride a horse with Jo
Taylor (Red Cross Gate Gallery) who is also exhibiting in Liverpool with
another series; on the other hand, the Santa Barbara Art Museum host the Southern Art of
California (1951-69) and celebrates the artistic born of Los Angeles, too. Anyone in Pennsylvania? The entrance at the Art
Contemporary Institute of the local University is free for this month.
Joshua Luthar with his Meaning and his Big Bang
Genesis works with words and
letters, playing with the
language in a humouristic and ideological way (what is the Genesi-Big Bang
mix?) and without forgetting the hierarchical and natural order of the things
(for example, with No Particular
Order). Do you like owls?? See Justin Ramsey’ art, which is not so weird if compared to the Ben
Wilson one. He takes 3 hours for painting a chewing gum…
> Un’altra morte d’arte: ci ha lasciato il grande Antoni
Tapies, a
88 anni, che ho avuto occasione di ammirare anche qui a Shanghai. Il
catalano era uno dei principali esponenti dell’arte astratta e d’avanguardia, e
le croci nei suoi lavori, di diversi materiali, simbolizzavano i 4 elementi e i
4 punti cardinali, in una sorta di ascesa figurativa e trascendentale della
forza della natura. Nel 1948 fondò il Movimento Dopo-Guerra spagnolo che fu
connesso coi Surrealisti e con i Dadaisti.
Stati
Uniti: il Museo d’Arte Huntsville, in Alabama, ospita opere
di artisti di colore in occasione della Mese della Storia Nera, che provengono
dalla “Collezione di Artisti afro-americani” e includono le fotografie di Chester Higgins Jr., Charles
Smith, le ceramiche Clifton Pearson, e i quadri di Mose T.; c’è l’arte del
texano Mark
Nesmith ma anche le gioiellerie
del legno del Racine Art Museum, che si ripromettono di mettervi in
contatto con la natura!
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