Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze, Norberto Bobbio

Qualche immagine esoterica per riflettere sulla sinergia delle Tradizioni

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Ci si preoccupa troppo di ciò che si deve fare e troppo poco di ciò che si deve essere, Meister Eckart

Quando i saggi hanno raggiunto il limite estremo della loro saggezza, conviene ascoltare i bambini, Georges Bernanos

L'uomo è sempre sincero, soprattutto quando mente, Angelo Fiore
Un bugiardo è sempre prodigo di giuramenti, Pierre Corneille

L'uomo intelligente ha il diritto di sbagliarsi. Soltanto lo stupido ha l'obbligo di avere ragione, Nicolas Gomez Davila

Non c'è nulla di più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali, Lorenzo Milani


L'atto di Volontà

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A partire dalla psicosintesi, Assagioli la intende come una integrazione e una armonizzazione dei tanti aspetti dell'interiorità.
In merito alla Volontà, invece, è importante anzitutto prenderne coscienza e poi capirne la funzione regolatrice, di equilibrio e direttiva che ha.

Facile a dirsi, ma difficile a farsi. Può aiutare forse la comprensione del concetto di ritmo, e quello di azione-reazione, ma resta il fatto che se è possibile attuare una integrazione e coincidenza fra volontà individuale e universale, è anche vero che la strada è ardua.

Anche il problema della concentrazione è un aspetto che va inquadrato nell’ottica della natura stessa della mente e delle influenze che questa riceve dal corpo.

In effetti, Assiagioli dice che la volontà si oppone ed è spesso in contrasto con le forze psicologiche, spesso le più basse, è qui che bisogna lavorare.
Diciamo che l'obiettivo sia quello di mettere in relazione immagini mentali, idee e azioni esterne di un piano più elevato di quello materiale: se queste si influenzano reciprocamente, ogni azione espressa in un modo - che sia un'azione esterna o un pensiero - si ripercuote sull'altra.
Le immagini mentali possono assurgere anche a funzione di intermediario tra noi individualità e quello che individualità non è: e allo stesso tempo se la volontà non agisce direttamente sull'intuizione, la stimola però indirettamente.

Assagioli parla di Illuminazione come atto d'intuizione che nasce dalla Volontà, o di sublimazione di aggressività e sessualità piuttosto che repressione: sono concetti abbastanza semplici da capire in teoria, ma in pratica è tutto diverso; l'equilibrio fra ragione e cuore, il risalire la scala dell'amore (e la volontà è fatta di amore), deve essere attuata senza pretese di raggiungere la vetta e forse nemmeno le nubi che la ricoprono.
Una determinata funzione del corpo o della mente è riflesso parziale di quella volontà universale, e unificare tutto subito, anche se fosse possibile, è senz’altro azzardato.

Se la Caduta dell’Uomo primordiale rappresenta uno stimolo per l'uomo di rialzarsi dallo stato in cui è stato sbattuto, vuol dire rialzarsi perciò non come una marionetta, con coscienza e consapevolezza di certe verità.
Una cosa per pochi, senza dubbio, ma questa possibilità - lunga che sia a livello "temporale" - sembra concessa. Allora, se dobbiamo dare un valore all'individualità, questa serve proprio e appositamente come parzialità (nel senso di tante parzialità di volontà) per la riunificazione alla volontà universale.


Assagioli parla di una visione tri-focale: cioè di porsi un obiettivo-scopo di vita trascendentale, ma anche di porsi delle mete intermedie durante il percorso e - terzo aspetto - prepararsi al prossimo passo.


Sentieri spirituali

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Questo schema, per quanto semplicistico e suscettibile di integrazioni, può essere un punto di partenza per notare come nonostante l'apparenza di tante "vie", l'origine e l'arrivo di tutte le cose è uno solo.


Riflessioni di Saint-Martin

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> tutta l’esistenza dell’uomo deve trasformarsi in un interrotto succedersi di azioni vive e consequenziali (non solo esteriori, ma prevalentemente interiori). La preghiera è da intendersi come forma vitale del pensiero.

> il Riparatore, il Cristo Cosmico, ha sostituito le antiche espiazioni.
Concetto questo importante ma la domanda è: come riportare il principio immateriale che ci permea allo stato originario se questo ora si è sensibilizzato in forme materiali disordinate?

Melaka, capitale del sultanato malesiano di Malacca

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Una delle principali vedute della città.

Un bassorilievo simbolico (drago).

Altro bassorilievo simbolico (tigre).

Il canale principale.

Fortezza storica.

Uno dei moderni mezzi di trasporto.

Incisione araba.

Arma-status symbol dell'alta nobiltà malesiana del XVIII secolo, fatta di ebano e avorio.

Raffigurazione nei resti della Fortezza della città.


Quel che resta della roccaforte difensiva usata contro i coloni portoghesi, olandesi e britannici.

Autoblindato da difesa.

Rappresentazione della liberazione dal colone straniero dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Le varie provincie della regione di erano unite a tal proposito in una associazione (denominata UMNO) per la difesa del proprio diritto all'autodeterminazione e all'indipendenza nazionale.

Manifesto anti-comunista affisso durante la Seconda Guerra Mondiale.

Altro manifesto simile, che prevedeva una ricompensa da 2000 a 250.000 dollari per informazioni su banditi comunisti.
"Perchè acquistare biglietti della lotteria, se hai una certezza fra le mani".

Rappresentazione di una riunione dell'UMNO.

Proposta del Consiglio Legislativo Federale di una Federazione di Malesia.

Manifesti indiepndentisti.

Annuncio dell'indipendenza da parte di Tunku Abdul Rahman, Primo Ministro malese, a Padang Pahlawan (Campo dei Guerrieri), Bandar Hilir, Malacca, 20 febbraio 1956.

Memoriale dell'indipendenza.

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