Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze, Norberto Bobbio

L'Agricoltura Celeste

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Da quanto ci trasmettono i Testi, si intuisce che dalla manipolazione fisico-chimica di particolari sostanze minerali sottoposte alla doppia azione del fuoco del forno e del fuoco segreto, scaturisce un irraggiamento ondulatorio che agisce sull'artista purificandolo e illuminandolo sulle operazioni da compiere.
Secondo la Teoria generale alchemica, la materia grezza è assimilabile al concetto di caos indifferenziato, materializzatosi in un liquore minerale nelle viscere della terra, considerata un organismo vivente quale Grande Madre che nutre e matura i minerali e i metalli generati nelle sue viscere.
Dal Mercurio dei Saggi derivano tutti i corpi dell'Universo, ed è all'origine dei sette metalli primari, così come la luce bianca origina i 7 colori del prisma, che si possono ridurre ancora alla luce bianca.

Simbolismo Alchemico parte 6 - L'apoteosi

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XV Tavola del Mutus Liber: l'apoteosi. La coppia rappresenta le due nature, sole e luna, che unendosi hanno dato vita allo stato divinizzato, alla Pietra. La metafora ricalca le vicende di Ercole, che è rappresentato imberbe ed inesperto giacente a terra (sotto). Attraverso le dodici fatiche si è trasfigurato (in alto) nel saggio barbuto e chiaroveggente (la scritta dice Oculatus abis) che ha raggiunto la coscienza divina e la vita eterna.
In mano tiene due rose: bianca e rossa del magistero, mentre la scala è distesa a terra poichè inservibile, ormai: egli ha scalato la vetta e raggiunto lo stato Supremo di Coscienza.

Simbolismo Alchemico parte 4 - Rosarium Philosophorum

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Allegoria tratta dal Rosarium Philosophorum, di Amsterdam: rappresenta l'androginia; i neri corvi, l'aquila delle sublimazioni, la lepre terrestre e il pipistrello volatile.

Simbolismo Alchemico parte 5 - Ouroborus

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Alchimia. La magia della sostanza, qui.

I collegamenti con i quattro elementi, le quattro stagioni, i quattro momenti del giorno, le quattro età dell'uomo suggeriscono la ciclicità dell'opus alchemico, che ha per simbolo la Ruota o l’Ouroboros, il serpente che si morde la coda, come osserviamo in questa iconografia tratta da Synosius, trascrizione di Theodore Palecanos (1478), Parigi, Biblioteca Nazionale: con questo simbolo l'immaginario pagano volle rappresentare il perpetuo moto del mondo, l'unità del Tutto (il cerchio) che si dispiega nella molteplicità delle trasformazioni cicliche per tornare poi sempre in sè stessa, conciliando così l' apparente contraddizione tra l' "uno" e il "molteplice".

Simbolismo Alchemico parte 2 - Regimen Veneris

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Splendor Solis: A Facsimile of the Complete Manuscript

Miniatura dello Splendor Solis di S. Trismosin (1582), dal titolo Regimen Veneris (il Regime di Venere): sotto il segno di Venere (simboleggiato in alto dalla dea dell'amore), si realizza l'unione alchmistica simboleggiata dalla coda di pavone (compresenza dei colori) e dalla musica (armonia). La figura del pavone è equivalente a quella dell'arcobaleno.

Simbolismo Alchemico parte 3 - Aurora Consurgens

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AURORA CONSURGENS

Allegoria ermetica, tratta dall’Aurora Consurgens, del XIV-XV secolo (Biblioteca Centrale di Zurigo, codex rhenovacensis 172): incontro-scontro tra le due opposte nature, quella solforosa e fissa (simboleggiata dal leone, dal cavaliere, e dal Sole, maschile, penetrante, igneo, la psiche), e quella mercuriale e volatile (simboleggiato nel grifone, leggero, sottile, femminile, lunare, l'Intelligenza Universale). Il Sale – il mediatore tra le due – si associa volentieri sia al fisso che al volatile.

Simbolismo Alchemico parte 1 - Mutus Liber

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Mutus Liber: Il Libro Muto

«Prega, leggi, leggi, leggi, rileggi, lavora e allora troverai. »
Mutus Liber, XIV Tavola
C. D'Yge:
«Che coloro che pensano che l'Alchimia è strettamente di natura terrestre, minerale e metallica, si astengano.
Che coloro che pensano che l'Alchimia è unicamente spirituale, si astengano.
Che coloro che pensano che Essa è solamente un simbolismo utilizzato per rivelare analogamente il processo della "Realizzazione spirituale", in breve, che l'uomo è la materia e l'athanor dell'Opera, che essi abbandonino. »
“Lingua degli uccelli”: il volatile simboleggia ciò che è spirituale rispetto al fisso o materiale.

Athmochromiae. Massimiliano Lattanzi riprende l’eclissi di sole a Shanghai

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Atmosfere colorate, spazi illimitati, il respiro del cosmo. In Athmochromiae, le immagini sono dominate da uno sguardo inconsueto, capace di cogliere aspetti invisibili ad una percezione distratta; da un occhio poetico che svela colori, luoghi e suoni a cui si resterebbe altrimenti sordi.
Il famoso astro-fotografo italiano sara` a Shanghai per immortalare l’eclisse totale di sole di mercoledi` prossimo.
info@massimilianolattanzi.com
www.massimilianolattanzi.com

La condizione dell'Alchimista

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L’iniziazione è rappresentata in Alchimia dalla pratica stessa e si sviluppa essenzialmente come dimostrazione dello Stato
Naturale dei Tre Regni che coinvolge il Praticante in tutte le sue categorie interne ed esterne.
Dopo questa fase è necessario capire se si è ricevuto qualcosa oppure no, controllando, attraverso l’agire pratico, se si possiede una perfetta comprensione dello Stato Naturale dei Tre Regni.
L’esperienza dello Stato Naturale dei Tre Regni è in sè l’iniziazione e nessun Maestro (vero o presunto tale) può consegnarla.
Il linguaggio simbolico era una fase successiva, un linguaggio tecnico poiché all’epoca non erano presenti altre categorie di espressione e il vocabolario scientifico si componeva di termini analogici. In questo modo erano garantite sia l’integrità del dato, sia la continuità del lignaggio.
La conoscenza si manifesta in Alchimia come atto spontaneo. L’Alchimista non ha bisogno di meditare o contemplare, non deve appartenere a gruppi iniziatici, massonici, esoterico-magici; gli è sufficiente prendere una ferma decisione.

Il mondo e' l'ombra di Dio, specchio del Cuore

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«Un cuore può chiamarLo a partire da sé stesso: il più forte e il più debole, il più grande e il più piccolo, il più alto e il più basso, il più nobile e il più umile, e ciò secondo due aspetti:
- uno mediante cui è unito al suo opposto, che indica Dio;
- l’altro mediante che ciascun attributo è considerato in se stesso, indicando in questo modo anche la scienza di Dio.»
Fusus (in “Il Castone d’una Saggezza luminosa in un Verbo di Giuseppe”):
«Il mondo è l’ombra di Dio; essa è l’essenza del luogo che collega la realtà attuale al mondo. Il ricettacolo della manifestazione di quest’ombra divina che viene chiamata mondo è costituito unicamente dalle essenze proprie delle possibilità contingenti; è su di esse che si distende quest’ombra.»

La Dimora dell’Imam spirituale (‘Abd al-Malik)

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L’Imam spirituale è colui che si trova alla destra del Polo.
Questo Imam detiene uno stato, non ha una stazione spirituale; egli è tutto preso in sé stesso con ciò che le proviene da parte di Colui che lo possiede. La sua appartenenza al mondo manifestato non è una vera propria appartenenza, poiché il suo piede rimane fermamente stabilito nella realtà spirituale.
Egli infatti ha la scienza del Cielo, ma non ha della scienza della Terra, alcuna notizia per il Pleroma Supremo, mediante la quale quest'ultimo possa provare desideri.

La Dimora spirituale dell’Imam più perfetto (Abd ar-Rabb)

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L’Imam più perfetto possiede:
- la conoscenza del segreto di segreti, il governo divino;
- un numero di segreti divini che nessun altro conosce;
- la scienza dell' “arte agognata” [alchimia];
- l'età delle pietre che sono presso di lui tenute nascoste;
- spesso ottiene la conoscenza di ciò che effettivamente può venire all’essere;
- una conoscenza straordinaria nei combattimenti e nelle astuzie [spirituali].
Egli trascorre la sua vita per metà con il mondo e per metà con il Polo o col Principio creato, in perfetto equilibrio, finché viene trasferito alla funzione polare oppure muore.
Questo Imam possiede due volti: «un volto composito, che sta di fronte al mondo, è un volto semplice, che sta di fronte al Polo». Egli realizza perciò in sé la natura di istmo intermediario per eccellenza, poiché è il limite fra le le realtà esteriori (create) e quelle essenziali (divine).

I giornalisti nella Shanghai degli anni '30

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Il continuo flusso di viaggiatori provenineti da tutto il mondo portò a Shanghai la “American Colony”: un piccolo gruppo di intellettuali che visse fuori dalla cerchia edonistica della città.
Era costituito prevalentemente da giornalisti radicali, simpatizzanti per le cause della popolazione cinese, che avevano esercitato un’influenza pari a quella dei russi sul corso degli eventi in Cina.
Scelsero come loro punto d’incontro il Chocolate Shop: il negozio di un americano che vi vendeva cioccolata, gelati, frappè e altre delizie per il palato dei suoi connazionali.
In quel gruppo c’era anche Edgard Snow, che successivamente scrisse Stella rossa sulla Cina.

Il mistero dei custodi del mondo e il Polo

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Le Futuhat appaiono a ragione come il mare delle sponde della scienza divina.
Seguono poi i Fusus che, espressione della scienza profetica, sono una goccia del mare della scienza divina.
Infine, il Kitab manzil al-qutb (il libro della Dimora del Polo), espressione della scienza del Polo, che è una goccia del mare della scienza profetica.

L'esoterismo islamico fa espressamente menzione di una gerarchia di Santi – il Diwan-al-Awliya -, al cui vertice si trova il Polo, la cui funzione è quella di presiedere al governo esoterico del mondo.

Proiezione di “La Cina e' lontana”

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Il regista cinese Liu Haiping e sua moglie hanno visitato Antonioni per quattro volte prima della sua scomparsa ed hanno parlato a coloro che il Maestro aveva intervistato per il suo film sulla Cina. Ne risulta un affascinante documentario che colloca il rapporto tra Antonioni e la Cina nel dovuto contesto storico.

Data: 20 luglio 2009.

Orario: 18.30.

Luogo: Broadband International Cineplex, 6/F, Shanghai Times Square, 99 Huaihai Zhong Lu.

地址:淮海中路99号大上海时代广场6楼,万裕国际影城

Ticket: 35RMB.

Info: solo in lingua cinese.

Islam: Shia e Sufi

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Nella sua famosa versione del Diwan-I-Afiz Goethe scrisse che “a Dio appartengono sia l’Oriente che l’Occidente”.
Goethe, senza rendersene conto, riproduceva un versetto del Corano, dove non solo le distinzioni sono scoraggiate, ma l’umanità è considerata dal punto di vista dell’unità.
Ci sono correnti dell’Islam che personificano la protesta contro il nuovo ordine sociale e politico: la corrente Shia e la corrente Sufi.
La corrente Shia era diretta contro il tribalismo che risorgeva tra gli Umaiadi; gli Sciiti paventavano che tale tribalismo arretrasse i musulmani al periodo pre-islamico. Tale corrente di pensiero culminò nel grande sacrificio dell’Imam Hussain a Karbla.
Molti studiosi hanno considerato la Rivoluzione in Iran come ispirata da questo movimento.
Lo stile di vita e di pensiero dei Sufi ha costituito un’altra radicale divergenza dal pensiero islamico ortodosso. I Sufi erano piu’ interessati all’interiorita’ umana, piuttosto che al formalismo esteriore dei credenti.
Dio per loro era troppo grande, troppo onnipotente e misericordioso per essere confinato solo ad alcuni posti specifici, o a pochi cuori, o solo ad alcune nazionalità.
Per esempio Hussain Bin Mansour Al-Allaj dichiarò «Ana al-haq», che significa «io sono la verità» o, secondo l’interpretazione di molti altri, «io sono Dio».
La classe dominante, politica e religiosa, non potè fargli la grazia di cacciarlo dal giardino dell’Eden, ma lo uccise in modo così brutale che il suo nome oggi rappresenta non solo la forma di protesta contro il potere religioso, ma un esempio di non sottomissione al conformismo.

Gen Rosso presenta il musical “Streetlight”

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Una storia di amicizia ed universale fratellanza.
Il musical “Streetlight” e` basato sulla storia vera di un giovane uomo il cui incontro con un messaggio di amore e fratellanza ha cambiato la vita: un eroe moderno con la cui vita si possono identificare i giovani d’oggi.
Gen Rosso e` composto da artisti italiani e di altre 10 nazionalita` diverse che condividono il loro spirito di pace, amore ed unita` attraverso la musica e lo spettacolo quale forma artistica universale che va al di la` di ogni barriera.

Paracelso e il procedimento alchemico

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La Tintura Alchemica di Paracelso
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Nel concetto antico, è misto ciò che la Natura consegna in forma specificata nel processo evolutivo delle entità viventi e non viventi (dopo una elaborazione complessa e retta da leggi di interazione):
- un nucleo di Principi fondamentali (Mercurio, Zolfo e Sale)
- per il tramite di Elementi Primordiali che ne esprimono la Radice universale (Acqua, Aria, Fuoco, Terra).
1 Paracelso o la prima grande Rottura Epistemologica dell’Alchimia
Theophrastus Bombast von Hoenheim, detto Paracelso (1493-1591) è fondamentalmente un Medico che rifiuta la Teoria umorale di Galeno.
È uno Spagyrista, non un Alchimista in senso stretto. Questo aiuterà l’Alchimia, in quanto la solleverà dall’ocurità di un linguaggio incomprensibile.
Per Paracelso la conoscenza non può avvenire per pura illuminazione ma attraverso l’indagine precisa e l’esperienza ottimale di ricomposizione e miglioramento della materia. Quindi, vi è una necessità fondamentale di sottomettere la Cosmogonia alchemica all’osservazione naturalistica.
- esista analogia di struttura e di processo tra la dimensione Macrocosmica dell’Universo e il Microcosmo umano;
- la digestione è un processo alchemico nel quale un catalizzatore, l’Archeus, separerebbe nel Corpo le sostanze nutritive da quelle tossiche.

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